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giovedì 28 febbraio 2013

SALARY CUP E NUOVO FORMAT, COSI' LA SERIE B SI RINNOVA

Un nuova formula e un tetto salariale per i contratti individuali. Queste le principali novità della Serie B 2013-2014, esposte dal presidente Andrea Abodi nell'assemblea generale della Lega Calcio di Serie B che si è svolta oggi a Milano.
L'esigenza principale è quella di conciliare il lato economico e lo spettacolo. Per questo dalla prossima stagione verrà introdotto un tetto salariale e l'obbligo di avere in rosa un numero limitato di giocatori, in modo da avere società più solide, stabili e appetibili. Una commissione della Lega entro il 5 marzo definirà questo limite per i contratti individuali, che si aggiungerà a quello già esistente che fissa al 60% dei ricavi la spesa massima per i tesserati. Il nuovo tetto, che sarà valido solo per i nuovi contratti, potrà essere sforato, ma in tal caso costerà alle società meno soldi dalla mutualità.
L'altra novità principale riguarda la formula del campionato cadetto, che potrebbe cambiare già da agosto, nel caso arrivi l'ok della Federcalcio.

mercoledì 27 febbraio 2013

CAREW, MALDESTRO TENTATIVO DI METTERCI UNA PEZZA

E’ durata (per fortuna) poco la suggestiva idea di portare Carew all’Inter. L’attaccante norvegese (che non gioca da maggio scorso) era diventato il principale obiettivo dell’Inter alla ricerca disperata di un’attaccante. Dopo che era fallito il tentativo di convincere Van Nistelrooy a ritornare al calcio giocato si era puntato sull’ex bomber di Valencia, Roma e West Ham. Ieri era circolata la voce che l’attaccante norvegese sarebbe stato in prova per 15 giorni prima di decidere se metterlo sotto contratto oppure no. Ma la condizione fisica carente del giocatore ha fatto desistere la dirigenza nerazzurra riguardo al suo ingaggio.
L’Inter rimane dunque con il suo attacco composto da Palacio e Cassano, nella speranza che magari un qualsiasi baby attaccante della Primavera ci possa tornare utile.
Da queste piccole cose si capisce le capacità di progettazione di una società. Non serve puntare sempre al top player di turno, non serve spendere miliardi per assicurasi il meglio che c’é. A volte, anzi molto spesso, basterebbe fare un mercato più accorto e più intelligente.

martedì 26 febbraio 2013

50 VOLTE NERAZZURRO. Intervista a Francesco di "Quelli che l'Inter..."

Iniziamo parlando di te. Chi è Francesco nella vita di tutti i giorni.
Caro Entius, ho il piacere di vivere con la costante consapevolezza di essere un...privilegiato. Una moglie eccezionale, due figli fantastici un lavoro che mi appaga totalmente, dei genitori splendidi che hanno saputo inculcarmi i giusti valori della vita.
Ecco,la promozione più grande che la mia esistenza può donarmi, è riuscire a dare ai miei figli ciò che i miei genitori sono riusciti a trasmettermi. Non finirò mai di ringraziarli!
Salute, famiglia, lavoro, amici veri: questi i miei punti cardine.
Sei tifoso dell’Inter per “colpa” di…
Il mio non è un interismo...genetico. Nessuno nella mia famiglia mi ha trasmesso nulla di simile.
La "colpa" è di un "misterioso" ragazzino che in prima elementare mi ha trasfuso questa meravigliosa fede. Non ricordo altro di lui. Purtroppo!
Che tipo di tifoso sei? Come “vivi” l’Inter?
Questa mia-nostra meravigliosa oasi nerazzurra di nome "Quelli che l'Inter..." è la fedele fotografia del mio interismo.
Non ti nascondo, caro Entius, che a volte mi sento un..."diverso". Fiero però di esserlo anche perchè ho l'esemplare supporto in QCI di powerage e veleno che mi sostengono come meglio non si potrebbe.
Come vivo l'Inter? Chi assiste con me alle partite dell'Inter, può testimoniare
che subisco una spaventosa trasformazione degna del miglior dottor Jekyll e mister Hyde...!

lunedì 25 febbraio 2013

UN PUNTO CHE NASCONDE I TROPPI ERRORI DI STRAMA

Una delle caratteristiche del calcio che mi affascina di più è l’imprevedibilità. Un attimo prima sei nella melma più totale e un attimo dopo sei sulle stelle.
Guardate il derby di ieri sera, per esempio. Dopo 45 minuti eravamo nel caos più totale. Chi l’avrebbe mai detto che ne saremmo riusciti a venire a capo? Chi l’avrebbe mai immaginato che una quasi disfatta si trasformasse in un buon punto?
Abbiamo portato a casa un pareggio insperato, abbiamo avuto una bella reazione nella ripresa e, cosa non da poco, abbiamo beffato i cugini rossoneri che già pregustavano una vittoria.
Ma essere riusciti a portare a casa un punticino pesante non deve farci dimenticare il fatto che abbiamo fatto troppi errori e che se Balotelli avesse avuto più precisione sotto porta o se Handanovic non avesse compiuto quel miracolo su colpo di testa di SuperMario ora staremmo qui a discutere di tutt’altro derby e di tutt’altro risultato.
Molte delle colpe, purtroppo, sono da attribuire a Stramaccioni. Mi pesa ammetterlo ma il buon Strama continua a dare segnali inquietanti di disorientamento e fa errori che nemmeno un pivello farebbe. Per esempio, perché invertire i terzini? E’ stato un errore pesantissimo che dovrebbe spiegarci (o almeno provarci a spiegarcelo). Non a caso nella ripresa quando Zanetti e Nagatomo sono tornati al loro ruolo naturale la situazione è completamente cambiata.

domenica 24 febbraio 2013

LO SCHELOTTO CHE NON TI ASPETTI, MILAN BEFFATO

Serie A 2012-2013 – 26^ Giornata
INTER - MILAN 1 - 1
20’ El Shaarawy – 71’ SCHELOTTO

INTER (4-4-2): Handanovic; Nagatomo (dal 32’ Chivu), Ranocchia, Juan Jesus, Zanetti; Guarin, Gargano, Cambiasso (dal 23’ s.t. Schelotto), Alvarez (dal 29’ s.t. Kuzmanovic); Palacio, Cassano.
A Disposizione: Belec, Carrizo, Stankovic, Kovacic, Rocchi, Benassi, Pasa, Mbaye, Jonathan.
All. Stramaccioni.
MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, De Sciglio; Nocerino, Montolivo, Muntari (dal 45’ s.t. Ambrosini); Boateng (dal 36’ s.t Niang), Balotelli, El Shaarawy (dal 42’ s.t. Bojan).
A Disposizione: Amelia, Gabriel, Pazzini, Traoré, Salamon, Bojan, Ambrosini, Yepes, Antonini, Zaccardo.
All. Allegri.
ARBITRO: Mazzoleni (Bergamo).

Finisce in parità il derby di Milano dopo un primo tempo a senso unico rossonero e un secondo tempo giocato meglio dall’Inter.
Stramaccioni recupera Ranocchia e lo piazza in mezzo alla difesa con Juan Jesus mentre sugli esterni Nagatomo va a destra e Zanetti a sinistra. A centrocampo Gargano e Cambiasso con Guarin e Alvarez esterni e Cassano e Palacio in avanti.

Primi 15-20 minuti equilibrati. Al 20esimo Cassano perde una palla abbastanza sciocca in mezzo al campo, la ripartenza rossonera è fulminea, palla a El Shaarawy che anticipa Nagatomo e fredda Handanovic. 1-0 per il Milan. L’Inter va in bambola e la partita diventa un assolo rossonero. Handanovic compie un vero e proprio miracolo su colpo di testa di Balotelli, sulla destra De Sciglio fa il bello e il cattivo tempo con Guarin che non rientra e Nagatomo in difficoltà (il giapponese segue El Shaarawy negli inserimenti lasciando scoperta la fascia).

VINCERE IL DERBY, IMPRESA ARDUA MA NOI CI CREDIAMO

Sono solo tre punti. O forse no. Perché il derby e le sfide con la Juventus non sono mai solo e soltanto tre punti. Sono molto, molto di più.
Sapete come la penso al riguardo, dall’amichevole di metà agosto alla finale di Champions League, ogni sfida contro le nostre odiate rivali vanno vinte. Punto.
Ecco perché stasera dovremo mettercela tutta per riuscire a portare a casa questi tre punti. Ad ogni costo. Non sarà facile. Perché il Milan è in un momento di forma fisica e mentale ottima, perché noi non ce la passiamo troppo bene, perché l’errore arbitrale pro-Milan è sempre dietro l’angolo.
Ma io ho sempre davanti quel fantastico sabato sera di inizio novembre quando un gol subito in evidente fuorigioco dopo 18 secondi non ci fermò dal compiere una grandissima rimonta e portare a casa una vittoria straordinaria. Certo, quella sera c’era Diego Alberto Milito (e scusate se è poco) ma i derby non si vincono con gli assenti. Ecco perché confido nei gol dell’ex Cassano, nella vena realizzativa di Palacio (speriamo che faccia il vice-Milito anche per quanto riguarda la puntualità con cui segna nei derby), nella grinta di Guarin e Gargano, nell’esperienza di Cambiasso e Zanetti, nella tecnica di Alvarez e Kovacic.

sabato 23 febbraio 2013

Palla al Centro. MILANO AL CENTRO DEL MONDO: C'E' IL DERBY

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Riflettori puntati sul derby di Milano con i rossoneri caricati dalla vittoria in Champions League. Sfide al vertice in Premier League e Ligue1. Da seguire anche i big match di Croazia e Svizzera.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 26^ Giornata
La sfida clou è il derby di Milano. I nerazzurri, reduci dalla debacle di Firenze e della vittoria in terra rumena, proveranno a fare lo sgambetto ai cugini rossoneri che in settimana hanno battuto il Barcellona. Turno facile per la Juventus che ospita il Siena mentre il Napoli nel posticipo di lunedì fa visita all’Udinese. Derby emiliano per la Fiorentina mentre la Lazio, che chiuderà il turno lunedì sera, ospita il Pescara, allenato dall’ex Bergodi.
Sabato 23 febbraio ore 20.45
PALERMO-GENOA
Domenica 24 febbraio ore 12.30
SAMPDORIA-CHIEVO

venerdì 22 febbraio 2013

PREPARATO AL PEGGIO… (sano realismo a 48 ore dal derby...)

Vabbé, dai. Non così pessimista....
A 48 ore dal derby il mio umore nerazzurro è tendente al realismo pessimista (che non è una nuova corrente filosofica ma un modo per dire che la realtà dei fatti mi induce a non fare pensieri positivi). Sarà per la bella prestazione del Milan contro il Barcellona (ok, bella fino ad un certo punto), sarà per l’entusiasmo rossonero che ne è scaturito (era, ahimè, inevitabile), sarà per il momento non proprio roseo dell’Inter, sarà perché perdiamo pezzi partita dopo partita (di questo passo a fine stagione giocheremo con la Primavera). Non lo so il motivo e sinceramente non so nemmeno se ci sia un motivo preciso. Semplicemente guardo con apprensione e ansia al derby di domenica sera.

E (spero che gli amici nerazzurri me lo perdoneranno) in tutta onestà sono già preparato al peggio per quanto riguarda la stracittadina che si disputerà fra due giorni. Certo, la palla è rotonda, ogni partita fa storia a sé, nel derby tutto può succedere, ma guardo l’Inter, guardo il Milan e non posso fare a meno di pensare che sarà dura spuntarla.

giovedì 21 febbraio 2013

IL GUARO CHIUDE LA PRATICA IN FRETTA. E ORA IL DERBY

EUROPA LEAGUE 2012-2013 – Ritorno dei Sedicesimi di finale
CLUJ - INTER 0 - 3
22' GUARIN - 48' pt GUARIN – 88’ BENASSI

CLUJ (3-4-1-2): Felgueiras; Cadu, Piccolo, Rada (36' pt Kapetanos); Ivo Pinto, Sepsi, Godemeche, Camora; Muresan (9' pt Hora); Rui Pedro (26' st Diego Valente), Maah.
A Disposizione: Stancioiu, Maftei, Celestino, Bjelanovic.
All. Paulo Sergio
INTER (4-4-2): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus, Pereira; Guarin (21' st Mbaye), Cambiasso, Kovacic, Alvarez (9' st Pasa); Palacio (1' st Benassi), Cassano.
A Disposizione: Belec, Chivu, Gargano, Terrani.
All. Stramaccioni
ARBITRO: Koukoulakis (Gre)

Forti del 2-0 dell’andata, l’Inter supera agevolmente il turno battendo 3-0 il Cluj con una doppietta di Guarin e il primo gol in nerazzurro di Benassi ed approda agli ottavi dove incontrerà il Tottenham di Villas Boas.
Stramaccioni ha gli uomini contati e può attuare solo un minimo di turnover in vista del derby. In difesa Zanetti e Pereira gli esterni con Ranocchia e Juan Jesus in mezzo. A centrocampo Guarin e Alvarez ai lati e Kovacic e Cambiasso in mezzo e davanti Cassano e Palacio.

Si parte a ritmi bassi con i padroni di casa che cercano di rendersi pericolosi in avanti ma sono vulnerabili in fase difensiva. E dopo un’occasione fallita di Cassano l’Inter va in vantaggio. Bel numero a metà campo di Alvarez che salta un uomo e lancia Palacio in profondità. L’attaccante argentino parte sul filo del fuorigioco, aspetta l'inserimento di Guarin e lo serve a centro area. Per il Guaro è un gioco da ragazzi spingere in rete l'1-0. Un gol che mette in discesa la partita nerazzurra (ai rumeni servirebbero 4 gol per vincere). Ma prima dell’intervallo l’Inter chiude definitivamente i conti.

mercoledì 20 febbraio 2013

GRANDE MILAN O PICCOLO BARCELLONA?

Champions League 2012-2013 – Andata degli Ottavi di Finale
MILAN-BARCELLONA 2-0
58’ Boateng - 81’ Muntari
MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Constant; Montolivo, Ambrosini, Muntari; Boateng, Pazzini (dal 29’ s.t. Niang), El Shaarawy (dal 42’ s.t. Traorè). (Amelia, Yepes, De Sciglio, Cristante, Bojan). All.: Allegri.
BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Piquè, Puyol (dal 43’ s.t. Mascherano), Jordi Alba, Xavi; Busquets, Fabregas (dal 17’ s.t. Sanchez); Pedro, Messi, Iniesta. (Pinto, Montoya, Song, Thiago, Tello). All.: Roura.
ARBITRO: Thomson (Scozia)

Sorpresa a San Siro dove il più brutto Barcellona degli ultimi 20 anni gioca la sua peggior partita degli ultimi 20 anni e cade sotto i colpi di un buon Milan che pur senza fare cose eccezionali, ha saputo interpretare bene la partita neutralizzando tutti gli attacchi blaugrana.
Primo tempo noioso, talmente noioso che si fa fatica a restare svegli. Il Milan si difende in 11 e il Barcellona gioca con palla a terra e quel tiki taka che l’ha reso famoso ma che gli impedisce di rendersi pericoloso.
La ripresa inizia con un piglio diverso e dopo 13 minuti si vivacizza. Punizione per il Milan, Costant tocca per Montolivo, il tiro del centrocampista rossonero sbatte contro un difensore e finisce contro il braccio alzato di Zapata il cui tocco risulta un assist al bacio per Boateng che non sbaglia battendo Victor Valdes. Milan in vantaggio: 1-0. Gol viziato dal tocco di mano ma, ahimè, meritato.

martedì 19 febbraio 2013

INTER, E' EMERGENZA ATTACCANTI. ECCO ALCUNI PAPABILI

Con Milito out fino a fine stagione, Rocchi preso solo per far numero, Longo e Livaja dati in prestito e Cassano e Palacio che non potranno giocarle tutte, si rende necessario che l’Inter compri al più presto un altro attaccante. Il mercato è chiuso pertanto si possono acquistare solo giocatori svincolati o senza contratto. Le idee non sono molte e allora proviamo a dare qualche suggerimento ai nostri dirigenti.
RUUD VAN NISTELROOY. E’ sicuramente il miglior attaccante tra i nomi circolati in questi giorni. Ha 36 anni come Rocchi (e se abbiamo preso l’ex laziale…), è un’attaccante di grande spessore e là davanti potrebbe risolvere il problema del gol. Magari lo facciamo correre poco e non gli diamo compiti di ripiego. Lo lasciamo là davanti ad aspettare che gli arrivi una palla buona.
RONALDO. E’ coetaneo di Van Nistelrooy, recentemente ha partecipato ad un reality show dove è dimagrito tantissimo (vedi la foto). Forse ci vuole un po’ di tempo per riprendere il ritmo partita ma potrebbe essere un gradito ritorno.

lunedì 18 febbraio 2013

ATTENTA INTER, DI MALE IN PEGGIO NON C'E' MAI FINE...

Di male in peggio non c’è mai fine, diceva qualcuno. E se qualcuno pensava che a Siena avessimo toccato il fondo e che peggio non potevamo fare, ecco prontamente la smentita.
Perché c’è di peggio che giocare male una partita. Puoi non giocarla proprio. C’è di peggio che non fare tiri pericolosi, puoi non tirare proprio o farne uno solo quando mancano 3-4 minuti al triplice fischio finale.
L’Inter vista (ammesso che qualcuno l’abbia vista) ieri sera a Firenze è tra le più brutte che io ricordi. Talmente brutta che quasi mi dispiace infierire su Stramaccioni o su ogni singolo giocatore. A parte Handanovic (che, misero lui, ha passato una pessima serata…), è stato un fiorire di prestazioni da incubo. Nessuno che ci abbia messo cuore e grinta, nessuno che abbia suonato la carica, nessuno che si sia ricordato che noi siamo l’Inter.
Perdere a Firenze può anche starci, giocare male non è una novità ma 90 minuti come quelli di ieri sera proprio non me li aspettavo.

E l’assenza di Milito è solo un modo per nascondersi dietro un dito. I problemi sono altri. A cominciare dal vice-Milito. Vorrei che qualcuno mi spiegasse chi ha scelto Rocchi e su che base. Chi l’ha voluto? Stramaccioni qualche settimana fa disse che era una scelta concordata con la società.

domenica 17 febbraio 2013

IMPLACABILE INTER: UN TIRO UN GOAL (peccato per le quattro sberle prese in precedenza…)

Serie A 2012-2013 – 25^ Giornata
FIORENTINA - INTER 4 - 1
13’ Ljajic – 33’ Jovetic – 58’ Jovetic - 65’ Ljajic – 87’ CASSANO

FIORENTINA (3-5-2): Viviano; Tomovic, Gonzalo, Savic; Cuadrado (38' st Llama), Aquilani, Pizarro (24' st Sissoko), Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic (28' st El Hamdaoui).
A Disposizione: Neto, Roncaglia, Compper, Lupatelli, Larrondo, Migliaccio, Wolski, Toni, Romulo.
All. Montella
INTER (4-3-1-2) Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Cambiasso, Kuzmanovic, Kovacic (1' st Alvarez); Guarin (13' st Pereira); Cassano, Palacio (31' st Schelotto)
A Disposizione: Belec, Carrizo, Silvestre, Rocchi, Gargano, Benassi, Jonathan, Colombi.
All. Stramaccioni
ARBITRO: Rizzoli (Bologna)

Eccezionale prestazione dell’Inter che, nonostante l’infortunio di Milito, si conferma implacabile là davanti. Al primo tiro in porta i nerazzurri sono andati in vantaggio. Peccato che il tiro in questione sia arrivato al minuto 87 e che nel frattempo la Fiorentina ne aveva fatto quattro e Handanovic ne aveva evitato almeno altri 5-6.
Stramaccioni conferma gli undici annunciati con Cambiasso preferito a Gargano. E’ la Fiorentina a fare la partita e a rendersi subito pericolosa. Ma Handanovic c’é. Il portiere nerazzurro però nulla può al minuto 13 quando Pasqual prende possesso della sinistra e crossa, Jovetic sfiora di testa, sempre di testa Ljajic raccoglie in solitudine e porta in vantaggio la viola: 1-0.
Ci si aspetta la reazione nerazzurra ma è invece la Fiorentina a continuare a macinare gioco e a rendersi pericolosa (dopo 20 minuti sono già 4 le parate di “Iceman”). E ovviamente se tu continui a creare occasioni di gioco e gli avversari non sono mai pericolosi, trovare il raddoppio non è un problema. Così Jovetic al minuto 33 trova il gol del 2-0 con un tiro da fuori area su cui Handanovic nulla può (e i difensori dove sono?).

RIPARTIRE, L'IMPERATIVO PER L'INTER MILIT-ESENTE

Ripartire senza il Principe. Questo l’imperativo per l’Inter di Stramaccioni chiamata stasera ad una difficile trasferta a Firenze contro una diretta concorrente nella corsa al terzo posto. Ripartire senza Milito ma potendo contare sui gol di Palacio, sulla ritrovata fantasia di Cassano e sulla voglia di stupire di Kovacic.
Tra i convocati non ci sono Chivu (forse non è una grande perdita), Stankovic (domenica scorsa è apparso a San Siro per tranquillizzare tutti, ma la sua assenza non è una novità ormai) oltre ai soliti Obi, Mudingayi (altra assenza che non rimpiangiamo) e Samuel. La novità è rappresentata dal baby attaccante Colombi (che potrebbe anche fare il suo esordio in nerazzurro, magari per far rifiatare una delle due punte).
Stramaccioni riproporrà il 4-3-1-2 con Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus e Nagatomo in difesa, a centrocampo Gargano e Cambiasso si giocheranno una maglia accanto ai confermati Kovacic e Kuzmanovic, in avanti Guarin dietro le due punte Cassano e Palacio.

Di fronte una Fiorentina che Montella sta guidando egregiamente, che è tra le due-tre squadre che gioca il miglior calcio di Serie A e che vorrà riscattarsi della pessima prestazione di Torino di una settimana fa.

sabato 16 febbraio 2013

MISSILE TOTTI, LI HA PURGATI ANCORA...

Serie A 2012-2013 – 25^ Giornata
ROMA-JUVENTUS 1-0
58’ Totti
ROMA (3-4-2-1): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Marquinhos; Torosidis, De Rossi, Pjanic (dal 23’ s.t. Bradley), Marquinho (dal 38’ s.t. Balzaretti); Lamela, Totti (dal 43’ s.t. Florenzi); Osvaldo. (Lobont, Goicoechea, Taddei, Romagnoli, Perrotta, Tachtsidis, Lucca, Lopez). All. Andreazzoli.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal (dal 26’ s.t. Anelka), Pirlo, Pogba, Asamoah (dall’11’ s.t. Padoin); Matri, Vucinic (dall’11’ s.t. Giovinco). (Storari, Rubinho, Marrone, Isla, Giaccherini, Quagliarella). All. Conte.
ARBITRO: Rocchi di Firenze (Di Liberatore-Manganelli/Tonolini/Orsato-Damato).

Un gol di Totti al 58esimo regala tre punti alla Roma e, Napoli permettendo, riapre il campionato. Dopo un primo tempo noioso, la ripresa è ricca di emozioni. A decidere la partita è capitan Totti, che spedisce sotto l'incrocio un missile imparabile per Buffon. I bianconeri provano a ristabilire la parità, ma non sono mai pericolosi.
I bianconeri sono apparsi spenti e mai incisivi. La banda di Conte si ferma dopo una bella prestazione in Europa, proprio come accade col Milan dopo la vittoria sul Chelsea. Probabilmente hanno pagato a caro prezzo la trasferta scozzese e tornano a Torino con l'incubo di un Napoli che potrebbe arrivare a soli due punti di distacco. Merito anche dei giallorossi, bravi e giudiziosi nello sfruttare i punti deboli avversari dopo un avvio titubante e di nuovo vincenti in casa contro la Signora dopo 9 anni.

E ALLA FINE RIMANE LA RABBIA...

E alla fine rimane la rabbia. La rabbia per quella torsione innaturale, per il nostro Principe che cade a terra, per quel maledetto ginocchio che fa crack.
Rimane la rabbia perché non sai nemmeno con chi prendertela. Colpa del terreno? Colpa del freddo? Colpa di Stramaccioni che lo ho fatto giocare? Come se il nostro mister poteva sapere che Diego si sarebbe fatto male…
Rimane la rabbia perché avevamo bisogno di Milito. Lui in questa rosa è l’unico insostituibile, là davanti rappresenta un elemento imprescindibile, il fulcro su cui gira tutta la squadra. Con i suoi gol, con i suoi movimenti, con le sue giocate, è una spina nel fianco delle difese avversarie. Il giocatore capace di far cambiare volto ad una partita.

Rimane la rabbia perché un infortunio del genere a 34 anni potrebbe voler dire chiudere qui a carriera e noi che l’abbiamo amato e idolatrato come si fa con un campione che ti ha fatto sognare non riusciamo ad accettare il fatto che la carriera del Principe del Bernal finisca così, con un infortunio dopo 7 minuti in una fredda serata di metà febbraio mentre affrontavamo una squadra rumena.

venerdì 15 febbraio 2013

Palla Al Centro. ROMA NON FA LA STUPIDA...

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Sfida d’alta quota in Serie A con la capolista Juventus che va a Roma, e in Germania con il Dortmund che ospita l’Eintracht. Match interessanti anche in Francia e Spagna mentre in Austria e Turchia è tempo di derby.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 25^ Giornata
Turno spalmato su quattro giorni. Apre Milan-Parma stasera, chiuderà Siena-Lazio lunedì. In mezzo le sfide d’alta classifica Roma-Juventus e Fiorentina-Inter e il Napoli, che dopo le tre sberle europee, ospita la Sampdoria.
Venerdì 15 febbraio ore 20:45
MILAN-PARMA
Sabato 16 febbraio ore 18
CHIEVO-PALERMO
Sabato 16 febbraio ore 20:45
ROMA-JUVENTUS

giovedì 14 febbraio 2013

BOOM BOOM PALACIO, MA MILITO FA CRACK

EUROPA LEAGUE 2012-2013 – Sedicesimi d’andata
INTER - CLUJ 2 - 0
20' PALACIO - 87' PALACIO

INTER (4-3-1-2): Handanovic; Nagatomo, Ranocchia, Silvestre, Pereira; Gargano, Cambiasso, Kovacic (43' st Jonathan); Guarin; Milito (10' Palacio), Cassano (29' st Alvarez).
A disp.: Belec, Juan Jesus, Zanetti, Benassi.
All.: Stramaccioni
CLUJ (3-5-2): Felgueiras; Cadu, Piccolo, Rada; Ivo Pinto, Muresan, Godemeche (39' Maftei), Sepsi, Camora; Rui Pedro (39' st Bjelanovic), Maah (34' st Hora).
A disp.: Stancioiu, Celestino, Valente, Paun-Alexandru.
All.: Paulo Sergio
Arbitro: Koukoulakis (Grecia)

Due gol di Palacio regalano la vittoria all’Inter nell’andata dei sedicesimi di Europa League contro il Cluj. Nerazzurri che però fanno festa a metà perché Milito esce dopo 6 minuti per un infortunio al ginocchio.
Stramaccioni a sorpresa lascia fuori capitan Zanetti e lancia il baby Kovacic dall’inizio. In difesa spazio a Silvestre in mezzo accanto a Ranocchia mentre Nagatomo e Pereira sono gli esterni. A centrocampo Kovacic Gargano e Cambiasso mentre Guarin agisce dietro le due punte Cassano e Milito.
Dopo sei minuti la serata nerazzurra prende una brutta piega con Milito che poggia male il piede e il ginocchio fa una torsione innaturale. Il Principe nerazzurro è costretto ad uscire in barella sostituito da Palacio mentre il popolo nerazzurro è già col fiato sospeso.

L’Inter comunque non si demoralizza affatto. Prima sfiora il gol con Cambiasso, poi impegna il portiere avversario con un tiro da fuori di Kovacic e poi, al minuto 20 trova il gol del vantaggio grazie ad Guarin che conquista palla a centrocampo e, dopo una bella corsa, serve Palacio che gonfia la rete con uno scavetto di destro firmando l’1-0 nerazzurro.

martedì 12 febbraio 2013

BURKINA FASO NIENTE LIETO FINE, A TRIONFARE E' LA NIGERIA

Nessun miracolo per il Burkina Faso. La Nigeria ha vinto la Coppa d'Africa per nazioni 2013, battendo in finale 1-0 la squadra rivelazione del torneo. La rete decisiva è stata realizzata da Sunday Mba al 40' del primo tempo. Per le Super Aquile, che hanno già conquistato due volte il titolo continentale (1980 e 1994), il successo odierno vale la qualificazione alla Confederations Cup, il torneo pre-Mondiale in programma in Brasile nel prossimo giugno e al quale parteciperà anche l'Italia. La Nigeria si troverà nel girone con Spagna, Uruguay e Tahiti, ma a quanto si é visto in Sudafrica questa squadra non può che crescere.
Al Soccer Stadium di Johannesburg la Nigeria parte a razzo, il Burkina Faso si difende e cerca di ripartire in contropiede, senza troppa fortuna, visto che gli unici tiri verso la porta nigeriana arrivano dalla lunga distanza senza impensierire il portiere Enyeama. Il gol sul finale di primo tempo spezza le gambe ai burkinabè che si ritrovano a dover inseguire per tutto il secondo tempo. Il Burkina Faso, tecnicamente non si dimostra all’altezza e stavolta non basta neanche il cuore per realizzare il gol che avrebbe permesso di giocarsi la coppa dagli undici metri.

lunedì 11 febbraio 2013

IL PASSO (breve) DALL’INFERNO AL PARADISO E LE CERTEZZE NERAZZURRE

Una settimana fa eravamo una squadra allo sbando, senza né arte ne parte, con un allenatore che non capiva più nulla, una rosa ormai alla frutta, una dirigenza da mandare via a pedate, la qualificazione Champions un miraggio, il Milan ci aveva agganciato.
Tempo una settimana e non siamo più una squadra allo sbando, l’allenatore dimostra di capirci qualcosa, la rosa può ancora dare molto, il terzo posto che vale la qualificazione Champions è ad un solo punto e il Milan è nuovamente dietro.
Questi repentini cambi di opinione lasciano il tempo che trovano e sono attendibili come le promesse elettorali di Berlusconi. Nel calcio non si crea e non si inventa nulla dall’oggi al domani. Ecco perché prima di esprimere giudizi e parlare di rinascita sarà bene aspettare qualche altra gara.
Nel frattempo ripartiamo dalle certezze che ci ha dato la vittoria di ieri sera. A partire da Cassano. Una settimana fa aveva suonato la carica come farebbe un leader invitando la squadra a darsi una scossa per invertire il momento negativo. Ieri è passato dalla parole ai fatti trascinando con le sue giocate la squadra.

domenica 10 febbraio 2013

INTER: TORNANO I SENATORI, TORNA LA VITTORIA

Serie A 2012-2013 – 24^ Giornata
INTER - CHIEVO 3 - 1
2' CASSANO - 21' L. Rigoni - 26' RANOCCHIA - 50’ MILITO

INTER (4-3-3): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Kuzmanovic (dal 39' s.t. Schelotto), Cambiasso (dal 31' s.t. Stankovic), Gargano; Palacio, Milito (dal 20' s.t. Alvarez), Cassano.
A disposizione: Belec, Carrizo, Silvestre, Pereira, Jonathan, Rocchi. 
All. Stramaccioni.
CHIEVO (4-3-1-2): Puggioni; Andreolli, Dainelli, Acerbi, Jokic; Cofie (dal 18' s.t. Spyropoulos), L. Rigoni, Seymour (dal 25 s.t. Luciano); Hetemaj; Paloschi (dal 31' s.t. Pellissier), Thereau
A Disposizione: Squizzi, Ujkani, Sampirisi, Cesar, Frey, Vacek, Farkas.
All. Corini.
ARBITRO: Guida.

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. L’Inter ritrova i tre punti con tre gol e una prestazione finalmente convincente.
All’ultimo momento si infortuna Kovacic. Al suo posto Cambiasso. Confermata per il resto la formazione preannunciata con il tridente offensivo e il ritorno della difesa a quattro.
Parte subito bene l’Inter. Dopo due minuti è già in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Cassano, defilato sulla sinistra, tira in porta. Erroraccio di Puggioni e palla in rete: 1-0.
L’Inter ha la partita in pugno ma fa l’errore di non prendere il gioco in mano. E’ infatti il Chievo a fare la partita. E al minuto 21 arriva il pareggio. Cross dalla destra, la difesa si addormenta e Rigoni di testa batte Handanovic: 1-1.L’Inter a questo punto si decide di prendere il gioco in mano. E al 26esimo va di nuovo in vantaggio. Calcio d’angolo, testa di Ranocchia e palla che si infila sotto l’incrocio dei pali.

RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI... (aspettando Inter-Chievo)

Io giocherei così. Strama, tu come giocheresti?
Sei punti nelle ultime sette gare è uno score da lotta per la salvezza. Uno score che bisogna invertire con la massima urgenza. La macchina Inter sta sbandando paurosamente e tocca al pilota Stramaccioni riportarla in carreggiata e farla riprendere a correre. All’andata dopo la debacle interna col Siena arrivò la svolta con un filotto di vittorie che ci fecero arrivare fino ad un passo dalla vetta. Speriamo che lo stesso avvenga anche stavolta, se non con un filotto di vittorie, almeno con una serie di risultati positivi che ci permettano di attaccare seriamente il terzo posto.

Il nostro cammino deve riprendere già dalla sfida di questa sera col Chievo. I gialloblu sono in un periodo di buona forma, hanno battuto a domicilio la Lazio e messo in seria difficoltà la Juventus al Bentegodi. Facile pensare che non sarà una passeggiata per noi e che dovremo giocare una grande partita per riuscire a portare a casa i tre punti. La storia parla di sette vittorie (di cui le ultime sei consecutive), due pareggi e una sola sconfitta (nella prima sfida in assoluto 11 anni fa) ma, e non voglio fare l’uccello del malagurio, anche il Siena non ci aveva mai battuto e poi…

sabato 9 febbraio 2013

Palla Al Centro. SABATO D'ALTA QUOTA, DOMENICA DA SOGNO AFRICANO

PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Sabato di grande sfide in serie A con Juventus-Fiorentina e Lazio-Napoli. In Spagna derby per l’Atletico Madrid mentre in Germania occhio a Bayern-Schalke. In Sudafrica Nigeria e Burkina Faso si contendono la Coppa D’Africa.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
Serie A – 24^ Giornata
L’interessante match tra Juventus e Fiorentina apre la giornata. In serata la sfida principale tra la seconda, il Napoli, che fa visita alla terza, la Lazio. Il resto delle sfide domenica con il Milan che va a Cagliari, la Roma, dell’allenatore esordiente Andreazzoli, va a Genoa mentre Malesani esordisce sulla panchina del Palermo affrontando il Pescara.Chiude la giornata Inter-Chievo con i nerazzurri chiamati ad invertire la rotta dopo gli ultimi risultati negativi.
Sabato 9 febbraio ore 18
JUVE-FIORENTINA
Sabato 9 febbraio ore 20:45
LAZIO-NAPOLI
Domenica 10 febbraio ore 12:30
PARMA-GENOA

giovedì 7 febbraio 2013

FAVOLA BURKINA FASO, IN FINALE SOGNANDO UNO STORICO TITOLO

Come un anno fa. Dodici mesi fa in Coppa d’Africa la sorpresa Zambia sorprese tutti conquistando il trofeo continentale. E quest’anno l’impresa potrebbe essere ripetuta dal Burkina Faso.
Sembrava impossibile, invece è successo. Battendo il Ghana ai calci di rigore, la squadra guidata dal tecnico belga Paul Put ha raggiunto la finale della Coppa delle Nazioni africane 2013, e ora è pronta a ripetere la favola dello Zambia, squadra detentrice del trofeo continentale sulla quale nessuno avrebbe scommesso un centesimo prima del fischio d'inizio del 2012. In Coppa d'Africa succede così. Le grandi si fanno piccole e le piccole dimostrano di avere le qualità per centrare traguardi strepitosi.

Troppo forte il Ghana del trio "italiano" Asamoah, Badu e Boakye, del Boateng in forza al Dnipro e del bomber Gyan. Sulla carta non c'era partita. E infatti i ghanesi passano in vantaggio grazie a un rigore segnato da Wakaso. Nel secondo tempo, pareggia Bancè, 1-1, si va a supplementari, quindi ai rigori. I giocatori ghanesi sbagliano alla grande (3 su 5), mentre gli avversari no. Il penalty decisivo? Quello di Bancè, attaccante 28enne che milita nel campionato tedesco e che si prende il lusso di segnare con un cucchiaio alla Panenka (o se preferite alla Totti).

mercoledì 6 febbraio 2013

VERRATTI SALVA LA MEDIOCRE ITALIA DELLE CRESTE

Amichevole
OLANDA-ITALIA 1-1
33’ Lens – 92’ Verratti
OLANDA (4-3-3): Krul; Janmaat (dal 40' s.t. Van Rhijn), De Vrij, Martins Indi, Blind; Strootman, Maher, Clasie (dal 1' st De Guzman); Lens, Van Persie (dal 1' st Robben), Ola John (dal 15' s.t. Kuyt). (Vermeer, Mathijsen, Vlaar, Van Ginkel, Vorm). All.: Van Gaal.
ITALIA (4-3-3): Buffon; Abate, Barzagli (dal 29' s.t. Ranocchia), Astori, Santon; De Rossi ( dal 16' s.t. Verratti), Pirlo (dal 1' s.t. Florenzi), Montolivo; Candreva (dal 1' s.t. Diamanti), Balotelli ( dal 16' s.t. Osvaldo), El Shaarawy (dal 26' s.t. Gilardino). (De Sanctis, Sirigu, Peluso, Gastaldello, Nocerino, Giaccherini). All.: Prandelli.
ARBITRO: Cakir (Turchia).

Un gol di Verratti a tempo scaduto evita all’Italia l’ennesima sconfitta in amichevole (sarebbe stata la sesta consecutiva), ma la squadra azzurra non ha certo brillato per gioco ed è stata graziata più volte dagli olandesi (grazie anche ad un Buffon insuperabile).
E’ la serata delle “creste”. In avanti la tanto acclamata coppia rossonera Balotelli-El Shaarawy che dovrebbe fare la differenza. Dovrebbe. Perché tanto il Faraone che il “negretto di famiglia” sono parecchio deludenti e non combinano granché (quasi sicuramente hanno risparmiato energie per il campionato).
I padroni di casa vanno in vantaggio al 33esimo. Lens, giovane molto interessante, si permette il lusso di un palleggio in area, che manda per aria Astori (inspiegabilmente preferito a Ranocchia), si aggiusta il pallone secondo lui di petto, secondo gli Azzurri aggiustandosi palla con il braccio e indovina un tiro al volo angolato. Buffon non può farci nulla. Orange avanti: 1-0.
Prima e dopo tanta, tantissima Olanda, con Buffon chiamato a fare gli straordinari e a salvare la porta dai continui attacchi avversari.

martedì 5 febbraio 2013

OPERACION PUERTO, C'E' IL MILAN NEGLI APPUNTI DEL DOTTOR DOPING

Un altro scandalo rischia di sconvolgere il calcio italiano, anche se per il momento è solo un’ipotesi remota che, con ogni probabilità, finirà nel nulla.
Il quotidiano spagnolo El Pais è entrato in possesso di alcuni documenti che fanno parte dei tanti faldoni sequestrati all'ormai noto dottore spagnolo Eufemiano Fuentes, sotto accusa nel processo che si sta svolgendo in Spagna sullo scandalo doping, meglio noto come “Operacion Puerto“. Si tratterebbe di una sorta di “lista della spesa” di sostanze dopanti indicate come “Previsione 2005” nella quale non compare soltanto la sigla della RSOC (inequivocabilmente legata alla Real Sociedad), ma anche la parola “Alfredo” e quella “Milan“.

Pochi dubbi sulla sigla RSOC, che è stata identificata con certezza nella Real Sociedad dai suoi stessi dirigenti. È stato il nuovo presidente basco in persona a decidere di chiudere il capitolo del doping e collaborare affinché si faccia chiarezza. Dal 2001 al 2006 i suoi predecessori avevano comprato in nero farmaci dopanti da Fuentes per 320mila euro l’anno.

lunedì 4 febbraio 2013

NON CI RESTA CHE PIANGERE. OPPURE RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE

Ecco, partirei da questa immagine. Da Stramaccioni a fine gara che guarda la partita, con la faccia spenta, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi lucidi. E chissà quanti e quali pensieri passano nella sua testa. Magari si sta chiedendo chi gliel’ha fatto fare, magari sta pensando a quali errori ha fatto.
Ecco, l’immagine di Stramaccioni è l’immagine dei tifosi nerazzurri. Anche io (e probabilmente anche molti di voi) ieri pomeriggio ero nello stesso stato d’animo, con lo sguardo deluso e la sensazione di vuoto intorno. Il mercato ci aveva dato nuovi stimoli, nuova grinta, nuove speranze. La brutta prestazione di ieri pomeriggio ha travolto e cancellato tutto. Nell’articolo di presentazione alla gara avevo parlato della sfida dell’andata come il punto più basso della nostra stagione. La pessima sconfitta di ieri l’ha superata di gran lunga.

Non è perché l’ultima in classifica correva più di noi, non è perché lo sconosciuto Emeghara e il giovane Sestu sembravano due fuoriclasse, non è perché abbiamo preso tre gol che nemmeno al Torneo aziendale li prendevi. No, quello che mi fa arrabbiare, anzi incazzare, è che sembravamo una squadra molle, floscia. I nostri ragazzi non correvano, non pressavano, non ci mettevano cuore e grinta.

domenica 3 febbraio 2013

SPROFONDO TOTALE, ORA E' CRISI NERA(ZZURRA)

Serie A 2012-2013 – 23^ Giornata
SIENA - INTER 3 - 1
21’ Emeghara – 22’ CASSANO – 25’ Sestu – 55’ Rosina (rig.)

SIENA (3-4-2-1): Pegolo; Belmonte, Paci, Felipe; Angelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina (24' st Valiani), Sestu (34'st Bolzoni); Emeghara (37'st Bogdani)
A disposizione: Farelli, Teixeira, Uvini, Terlizzi, Verre, Agra, Mannini, Reginaldo.
All. Iachini.
INTER (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Schelotto (1'st Kovacic), Kuzmanovic, Zanetti, Nagatomo; Guarin (40' st Gargano); Palacio, Cassano (28' st Rocchi)
A disposizione: Belec, Di Gennaro, Silvestre, Jonathan, Pereira, Alvarez, Benassi).
All. Stramaccioni.
ARBITRO: Doveri di Roma.

L’Inter torna dalla trasferta di Siena a mani vuote e con tante incertezze dopo un 3-1 che, risultato a parte, ha messo in mostra tutto il peggio che l’Inter potesse dare.

Stramaccioni non toglie nessuna sorpresa dal cilindro, la formazione nerazzurra è quella annunciata con Kuzmanovic preferito a Gargano. Dopo 10 minuti di noia, la partita si accende con un tiro dalla distanza di Guarin e una rovesciata di Juan Jesus su cui Pegolo è bravo ad intervenire. Al 21esimo Schelotto si perde Rubin che arriva sul fondo e mette una palla in mezzo dove lo sconosciuto Emeghara, lasciato solo da Zanetti, infila da pochi passi. Neanche il tempo di imprecare e sul rovesciamento di fronte Cassano mette in mezzo una palla, Nagatomo fa velo ingannando Pegolo e la palla sbatte sul palo infilandosi in rete per il pareggio. Ma il Siena ci mette davvero poco a riportarsi in vantaggio. Al 25esimo infatti Sestu dal limite dell’area fa partire una parabola su cui Handanovic, fuori dai pali, nulla può.

sabato 2 febbraio 2013

SEMPRE CARA MI FU SIENA... (speriamo anche stavolta)

Altri tempi... Bei tempi...
Dici Siena e inevitabilmente il pensiero corre là. 22 aprile 2007, il primo scudetto nerazzurro sul campo dopo 18 lunghi anni. Due gol di Materazzi prima della grande gioia.
Dici Siena e inevitabilmente il pensiero corre là. 16 maggio 2010, gol di Milito al 60esimo che ci regala il secondo mattoncino dell’indimenticabile Triplete.
Siena e il Siena ci hanno sempre portato fortuna negli anni in cui vincevamo. Lo score in terra toscana è più che positivo con sei vittorie e due pareggi in otto confronti. Ma l’ultimo confronto è un ricordo tutt’altro che positivo: la sfida dell’andata, quello 0-2 casalingo che, probabilmente, rappresenta il punto più basso di una stagione fin qui da montagne russe.
E dopo una settimana che ha visto la nostra rosa modificare volto con l’arrivo di Schelotto, Kuzmanovic, Kovacic e Carrizo, ci apprestiamo ad andare a Siena con la speranza di conquistare i tre punti e continuare la nostra tradizione positiva in terra senese.

venerdì 1 febbraio 2013

Palla Al Centro. EUROPA CHIAMA, AFRICA RISPONDE

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Domenica ricca con big match in Spagna, Germania e Inghilterra e sfide interessanti in Belgio e Olanda. E in Sudafrica via ai quarti di Coppa d’Africa.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 23^ Giornata
La Roma che ospita il Cagliari apre la giornata stasera. Chiuderà il big match Milan-Udinese. Nel mezzo il Napoli che ospita il Catania, la Juventus che va a Verona e Lazio e Inter che sono attese da due trasferte insidiose contro Genoa (che a fermato a domicilio Inter e Juventus) e Siena (vincitore all’andata a San Siro).
Venerdì 1 febbraio ore 20.45
ROMA-CAGLIARI
Sabato 2 febbraio ore 18
TORINO-SAMPDORIA
Sabato 2 febbraio ore 20.45
NAPOLI-CATANIA
Domenica 3 febbraio ore 12.30
CHIEVO-JUVENTUS