VERSO IL GRANDE SOGNO...
- INSTANBUL ARRIVIAMO!!! INTER IN FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE !!!
- RAGAZZI FORTUNATI (perché ci hanno regalato un sogno)
- SARA' UNA LUNGA SETTIMANA (aspettando Manchester City-Inter...)
- STATO DI CALMA APPARENTE (dialoghi a tre giorni da Manchester City-Inter)
- A 48 ORE (anzi un po' di più...) DALLA GRANDE FINALE
sabato 31 dicembre 2011
BUON 2012 A TUTTI !!!
RIPERCORRIAMO BREVEMENTE DODICI MESI DI CALCIO






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venerdì 30 dicembre 2011
DALLA MANITA ALLA META' CLASSIFICA, DODICI MESI NERAZZURRI
Ed eccoci qua, un anno dopo a fare bilanci completamente diversi. I prime sei mesi sono

Ma la strepitosa primavera nerazzurra culmina però nella famigerata prima settimana di aprile quando in pochi giorni la squadra di Leonardo perde prima il derby e poi 5-2 (!!!) in casa contro lo Schalke 04 nell’andata dei quarti di Champions League. Alla fine non resta che accontentarsi di un secondo posto e di una Coppa Italia.
giovedì 29 dicembre 2011
DODICI MESI DI TIFO, OVVERO IL "MIO" 2011 NERAZZURRO



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mercoledì 28 dicembre 2011
SOLDI, TRUFFE E DOPING: E' IL CALCIO DI SEMPRE



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martedì 27 dicembre 2011
IL CORAGGIO DI FARINA. MA ORA NON CHIAMATELO EROE...
Eroe? In fondo il terzino del Gubbio cosa ha fatto di straordinario? Nulla, ha fatto semplicemente quello che un onesto cittadino avrebbe dovuto fare. E’ come parcheggiare n

Ma purtroppo il problema sta proprio qua. Ormai siamo così abituati all’illecito che quando qualcuno fa qualcosa di “normale” viene spontaneo definirlo “eroe”.
A me la definizione non piace. Simone Farina non è un eroe, Simone Farina è semplicemente un uomo coraggioso che ha fatto valere la sua onestà. Quanto guadagna un terzino del Gubbio? 40mila euro annui, forse qualcosina in più. Quei 200mila euro gli avrebbero fatto comodo, altroché se gli avrebbero fatto comodo. Eppure lui li ha rifiutati (un calciatore che rinuncia a dei soldi sembra quasi fantascienza)
E lui non si è limitato a dire “no, grazie” come molti suoi colleghi (mi piace pensare che ci siano altri Simone Farina disposti a rinunciare ai soldi in nome dell’onestà) ma ha denunciato il fatto. Un piccolo gesto di lealtà e sportività che meriterebbe una standing ovation. Tipo che alla ripresa del campionato prima di ogni partita si faccia un minuto di applausi per questo giocatore che fino a pochi giorni fa conoscevano in pochi.
La convocazione in azzurro che Prandelli gli regalerà a febbraio è una piccola ricompensa. E’ un piccolo gesto (sarebbe bello se il cittì azzurro lo facesse giocare) ma è un modo per dimostrare che l’onestà paga sempre, che il calcio è uno sport in cui si gioca 11 contro 11 e vince chi segna più volte nella porta dell’avversario. E se ti vendi la partita sei una testa di cxxxo.
L’anti-Farina in tutta questa vicenda è Cristiano Doni. Una carriera dignitosa (562 presenze e 153 gol tra Serie A, serie B, serie C e Liga), una maglia azzurra indossata sette volte, un Mondiale disputato (con due presenze), un discreto conto in banca, una tifoseria che lo adorava. Per lui dire di no sarebbe stato più facile, molto più facile. Poteva scegliere di essere un uomo coraggioso che dice “no, grazie” o uno stronzo che si vende le partite. Ha scelto la seconda opzione.
E la cosa mi fa girare parecchio gli attributi. Perché se lo stronzo in questione fosse un anonimo terzino del Gubbio, mi farebbe schifo ma in fondo (molto molto in fondo) un pochino lo giustificherei. Ma quando certe cose le fanno dei campioni più o meno affermati non le tollero nel modo più assoluto.
Per fortuna non esistono solo i Cristiano Doni, esistono anche i Simone Farina. E spero tanto che questo ragazzo fra qualche mese non finisca nel dimenticatoio. Il calcio ha bisogno di lui, ha bisogno di uomini coraggiosi che antepongono la lealtà e l’onestà agli interessi economici. E che con le loro scelte difendono la credibilità di questo sport. Viva Farina, abbasso Doni.


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sabato 24 dicembre 2011
BUON NATALE !!!
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venerdì 23 dicembre 2011
A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG... BUON NATALE !!!

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giovedì 22 dicembre 2011
IN NETTA RISALITA. NON SPERAVAMO IN UN NATALE COSI'

E invece all’improvviso abbiamo iniziato a risalire. Due vittorie consecutive, poi la sconfitta in casa contro l’Udinese che sembrava aver fatto crollare tutto. E invece abbiamo ripreso il nostro cammino, una, due, tre vittorie, fino al poker di ieri sera. Poker di gol, poker di vittorie, poker di legni. Credo che non sia mai successo che una squadra abbia colpito quattro legni in dieci minuti. Però alla fine abbiamo vinto comunque grazie ai gol degli attaccanti. Da quanto tempo non vedevamo nella stessa partita due attaccanti e un trequartista che segnano? Non lo so con precisione ma sicuramente da parecchio.
E proprio al termine di queste partite che si vede in maniera evidente come il nostro attacco sia stato assente ingiustificato in questi primi tre mesi. C’é mancato il Milito di due anni fa o l’Eto’o dello scorso anno, c’è mancato l’Ibrahimovic o il Vieri che da solo si prendeva sulle spalle il peso dell’attacco. Ha segnato più Nagatomo che Zarate, tanto per dire.
Ma nonostante tutto siamo lì. A 8 punti dal Milan e dalla Juventus che si giocheranno lo scudetto (lo vincerà il Milan, glielo faranno vincere, mi ci gioco quello che volete), siamo a 6 punti di distacco dall’Udinese (quanto pesa lo scontro diretto…) che occupa la terza piazza, valevole per la qualificazione in Champions League, a 4 punti dalla Lazio. Se non avessimo buttato via due mesi con Gasperini e senza certi arbitraggi di inizio stagione magari saremmo lì, a giocarci la vetta anche noi.
Anche se, a voler essere obiettivi, bisogna ammettere che per giocarti la vittoria finale devi anche vincere qualche scontro diretto. E in questo noi abbiamo fallito clamorosamente. Abbiamo perso in casa contro Udinese, Juventus e Rocchi... ops… N

L’Inter ha iniziato a cambiare rotta nel momento in cui Ranieri si è deciso a dare fiducia ai giovani. Coutinho, Alvarez, Castaignos, Faraoni. Tutti giocatori acerbi ma che possono crescere e migliorare. Non sono ancora campioni affermati ma sono già capaci di cambiare volto alla squadra. Castaignos a Siena, Alvarez ieri sera, Coutinho contro la Fiorentina, Faraoni nelle ultime gare. Tutti hanno dato il contributo a questa rinascita avvalorando la tesi del sottoscritto che ha sempre sostenuto che bisogna dare spazio ai giovani. Giovani supportati da campioni esperti. Come il duo Lucio-Samuel, come l’eterno Zanetti, come Cambiasso, come Maicon, come Milito.
Arriviamo alla sosta natalizia con la soddisfazione di essere risaliti e di poter disputare una stagione dignitosa. E in un campionato come quello di quest’anno, livellato verso il basso, senza una o due squadre schiacciasassi, siamo quasi tentati dal fare sogni in grande.
Quel triangolino è un obiettivo molto molto lontano. Quasi impossibile. Ma…


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mercoledì 21 dicembre 2011
DOPPIO POKER INTER. PECCATO CHE CI SIA LA PAUSA...

Serie A 2011-2012 – 1^ Giornata (Recupero)
19' Muriel - 34' PAZZINI - 49' MILITO - 73' CAMBIASSO - 81' ALVAREZ
INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni (1' st Milito), Zanetti, Thiago Motta, Alvarez; Pazzini (26' st Obi), Forlan (1' st Cambiasso).
A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Coutinho, Castaignos.
All.: Ranieri.
LECCE (3-5-2): Gabrieli; Oddo, Tomovic, Ferrario; Cuadrado, Giacomazzi, Obodo (30' st Pasquato), Olivera (1' st Piatti), Brivio; Muriel (9' st Corvia), Di Michele.
A disposizione: Turbacci, Diamoutene, Grossmuller, Bergougnoux.
All.: Cosmi.
Arbitro: Guida (Torre Annunziata).
L’Inter chiude l’anno solare con l’ennesima vittoria, la quarta consecutiva, la sesta nelle ultime sette gare.
Contro l’ultima in classifica Ranieri sceglie Alvarez e Faraoni esterni di centrocampo e Forlan che affianca Milito in avanti.
L’Inter parte bene ma la 20esimo viene beffata da un contropiede pugliese che coglie di sorpresa la scoperta difesa nerazzurra e il Lecce va in vantaggio con Muriel.
L’Inter, incassato il colpo, si getta a capofitto con l’intento di pareggiare subito i conti. Forlan colpisce un palo, Pazzini coglie la traversa, Samuel spedisce sul palo. La porta dei salentini sembra stregata e quando Forlan colpisce l’ennesima traversa (quattro pali in dieci minuti, un record!!!) iniziano a comparire nuvoloni scuri di tristi presagi. Ma subito dopo Maicon pennella in area dove Pazzini, da rapace d’area anticipa il portiere leccese e infila il meritato pareggio.
Ristabilita la parità, l’Inter cerca subito il gol del vantaggio. Ma il primo tempo finisce sull'1-1 con un’Inter bella e convincente che probabilmente avrebbe meritato di più.
Ad inizio ripresa Ranieri stravolge la squadra togliendo un positivo Forlan e Faraoni per Milito e Cambiasso.
L’Inter comincia attaccando come aveva finito e dopo tre minuti trova il vantaggio. Alvarez, spostato a fare il trequartista, recupera palla e lancia Milito che a tu per tu col portiere finalmente la butta dentro.
L’Inter continua ad attaccare ma si scopre agli attacchi leccesi che sfiorano il pareggio in almeno 2-3 occasioni. Ranieri si copre inserendo Obi per Pazzini ma sale in cattedra Nagatomo. Prima fa un’azione strepitosa sulla sinistra e da un pallone perfetto a Cambiasso che spedisce in rete il 3-1 e poi, sempre sulla sinistra perde palla, la recupera e crossa sul secondo palo, dove Alvarez, semi infortunato, colpisce al volo e realizza il poker.
Finisce 4-1. Vittoria meritata che avrebbe potuto assumere i contorni di una goleada senza i quattro legni colpiti. Rispetto alle ultime uscite abbiamo preso qualche rischio di troppo in difesa ma in fase offensiva abbiamo creato molto. Migliori in campo Nagatomo e Alvarez. L’argentino finché ha giocato sulla sinistra è stato irritante come spesso succede ma una volta spostato in mezzo nel suo ruolo naturale ha cambiato volto alla partita.
Positivo Forlan che, per le caratteristiche che ha, sarebbe la spalla ideale di Pazzini. Molto positivo Maicon che sulla fascia ha fatto il bello e il brutto tempo. Qualche errore di troppo in fase difensiva mentre Pazzini e Milito, gol a parte, non mi hanno convinto più di tanto.
Portiamo a casa un’altra vittoria. Ed è questo quello che conta. Ora la pausa natalizia per ricaricare le batterie. Anche se vista l’Inter delle ultime settimane verrebbe voglia di spostare il Natale di un mesetto. Che dite, si può? Galliani ci sarebbe riuscito sicuramente, Moratti non ci proverà nemmeno. Buon Natale Inter!!!
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martedì 20 dicembre 2011
PALLA AL CENTRO. SI RECUPERA LA PRIMA GIORNATA

SIENA-FIORENTINA
Il bilancio dei 12 precedenti tra le due squadre in Serie A vede i viola avanti per sei vittorie a tre; tre anche gli incontri terminati in parità.
Martedì 20 dicembre ore 20.45
CAGLIARI-MILAN
Il Cagliari non vince contro il Milan in campionato dall’ottobre 1998 (1-0 in casa); da allora, per i sardi 13 sconfitte e quattro pareggi contro i rossoneri.
Mercoledì 21 dicembre ore 18
UDINESE-JUVENTUS
Perfetto equilibrio nel bilancio recente di questa sfida in campionato: nelle ultime quattro stagioni, le due squadre si sono spartite una vittoria a testa in ognuna di queste. Tuttavia i friulani hanno vinto solo due delle ultime 14 gare giocate in casa contro la Juve in campionato.
La squadra di Guidolin è l’unica compagine ad aver vinto tutte le gare giocate in casa nel campionato in corso (sette su sette). Juve unica squadra della Serie A 11/12 ancora imbattuta, in virtù di nove vittorie e sei pareggi.
Mercoledì 21 dicembre ore 20.45
ATALANTA-CESENA
Pessimo il bilancio del Cesena contro l’Atalanta in Serie A: sei partite, un solo gol segnato, due pareggi e quattro sconfitte.
BOLOGNA-ROMA
La Roma è imbattuta da sette incontri con il Bologna in campionato, in virtù di quattro successi e tre pareggi.
INTER- LECCE
I nerazzurri sono imbattuti contro i salentini da otto sfide di campionato (sei vittorie, due pareggi).
LAZIO-CHIEVO
Nelle ultime due stagioni la Lazio ha sempre vinto sul campo del Chievo, ma non è andata oltre il pareggio quando ha ospitato all’Olimpico i veronesi.
NAPOLI-GENOA
Nelle ultime tre sfide di campionato un pareggio a reti bianche e due successi del Napoli per 1-0 nella scorsa stagione. Prima di quelle tre gare, i rossoblu avevano vinto le precedenti cinque sfide di Serie A con i partenopei.
NOVARA-PALERMO
Sono 12 i precedenti tra le due squadre in Serie A: quattro le vittorie dei piemontesi, tutte in casa, sei i successi dei siciliani e due i pareggi.
PARMA-CATANIA
Otto i precedenti nella massima serie tra le due squadre: due i successi degli emiliani, tre le vittorie degli etnei, altrettanti i pareggi.
CLASSIFICA SERIE A – 16^ GIORNATA
Juventus 33 Udinese 31 Milan 31 Lazio 29 INTER 23 Roma 21 Genoa 21 Napoli 21 Catania 21 Palermo 20 Chievo 19 Cagliari 18 Parma 18 Fiorentina 17 Atalanta (-6)17 Bologna 15 Siena 14 Cesena 12 Novara 11 Lecce 9


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lunedì 19 dicembre 2011
SCATENA LA TUA CREATIVITA' E VINCI LA FINALE 2012
IL CAMMINO E' ANCORA LUNGO MA LA STRADA E' QUELLA GIUSTA
Abbiamo vinto cinque delle ultime sei partite (per uno score così ci metterei la firma), abbiamo subito solo due gol nelle ultime sei sfide e da tre turni la nostra porta è inviolata.
Un mese fa eravamo con un piede nella fossa, ora guardia

Parliamoci chiaro, un mese fa giocavamo abbastanza male, oggi giochiamo abbastanza benino, abbiamo murato la difesa ma là davanti non la buttano dentro in nessun modo (a Genova martedì e ieri a Cesena è toccato ad un difensore togliere le castagne dal fuoco). E’ evidente che ci manca non dico un Eto’o ma almeno un Forlan o un Milito presentabile. Abbiamo un Pazzini accettabile ma senza cross diventa perfettamente inutile. Mentre Castaignos è diventato titolare in un altro ruolo: scaldapanchina o scaldatribuna.
Il calcio è uno sport imprevedibile, si cammina sul filo invisibile che separa la gioia dal dolore. Basta poco per salire in Paradiso o scendere all’inferno. E se Ranocchia ieri avesse colpito male? E se martedì Nagatomo non l’avesse presa? E se contro l’Udinese Chivu non si sarebbe perso Isla? E se a Siena Castaignos l’avesse colpita malamente spedendola 20 centimetri più in là? Potrei andare avanti per dimostrarvi (ma non ce n’è certo bisogno) che nel calcio può succedere di tutto. E dietro questo improvviso cambio di marcia che ci ha portato dalla zona retrocessione alla zona Champions League c’è una difesa diventata molto solida, c’è un 4-4-2 che si adatta perfettamente alla squadra, ma c’è anche un pizzico di buona sorte che ci sta aiutando. Non sto dicendo che abbiamo vinto perché fortunati, sto soltanto sostenendo che un mese fa ci girava tutto storto, ora qualcosa ci gira positivamente. Se martedì il più basso della compagnia di testa infila il gol da tre punti o se ieri il peggiore in campo azzecca l’incornata vincente, vuol dire che qualcosa sta cominciando a girare a nostro favore.
Aggiungiamoci infine anche il fatto che ad inizio anno eravamo costantemente bersagliati da errori arbitrali (se non ricordo male nelle prime 7-8 gare ci sono sempre state decisioni che ci hanno danneggiato) mentre ora hanno smesso di fischiare sistematicamente a nostro sfavore (con qualche eccezione, vedi la mancata espulsione di Granqvist, che ci può stare).
Insomma, come scrivevo ieri, l’Inter sembra aver imboccato la via giusta. Il cammino da fare è ancora molto ma la direzione è quella giusta.
Mercoledì contro il Lecce proveremo a chiudere nel migliore dei modi questo 2011 e poi dopo le pausa per le festività natalizie speriamo di ripartire alla grande. Magari con qualche ritorno importante (Forlan e Sneijder su tutti) e con l’arrivo di qualche pedina che dia nuova linfa a questa rosa (nuova linfa a questa rosa, questa frase è una via di mezzo tra calcio e giardinaggio).
Concludo con una riflessione che non c’entra nulla col discorso fatto finora. E’ bello essere tifosi nerazzurri. Nel bene o nel male non ci sia annoia mai. Vero?


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domenica 18 dicembre 2011
PRINCIPE? NO, RANOCCHIA. IL TRIS DI VITTORIE E' SERVITO

A disposizione: Ravaglia, Ricci, Djokovic, Malonga.
All.: ArrigoniINTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Coutinho (1' st Obi); Milito (44' st Stankovic), Pazzini (37' st Forlan).
A disposizione: Castellazzi, Samuel, Alvarez, Zarate.
All.: Ranieri
Arbitro: Romeo di Verona.
Missione compiuta. L’Inter torna da Cesena con tre punti frutto della terza vittoria consecutiva e della terza partita senza subire gol.
Ranieri a sorpresa fa riposare Samuel schierando il recuperato Ranocchia in mezzo alla difesa insieme con Lucio. A centrocampo Coutinho vince il ballottaggio con Alvarez mentre in avanti fiducia ancora alla coppia Milito-Pazzini.
Primo tempo tutto sommato equilibrato con l’Inter che fatica a rendersi pericolosa grazie anche ad un Cesena ben messo in campo.
Nella ripresa consueto cambio dell’esterno sinistro di centrocampo. Un impalpabile Coutinho lascia spazio a Obi. Il nigeriano ovviamente fatica a incidere sulla partita ed è il Cesena a rendersi pericoloso in un paio di occasioni. Anche perché in difesa Ranocchia sbaglia parecchio.
EGEMONIA BARCELLONA. IL TETTO DEL MONDO E' SUO

BARCELLONA-SANTOS 4-0
17’ Messi - 24' Xavi - 45' Fabregas – 83’ Messi
Il Barcellona è campione del mondo. I blaugrana battono senza fatica il Santos per 4-0 in una partita già decisa nel primo tempo grazie a un bel gol di Messi, a un inserimento di Xavi e a un tap in di Fabregas su respinta del portiere avversario. Poi Messi firma il poker a 8’ dalla fine.
Altra partita trionfale della squadra di Guardiola e altro titolo portato a casa. Non si possono però decantare le lodi a questo Barcellona senza tenere conto del Santos. I brasiliani, che qualcuno aveva descritto come una squadra forte, sono in realtà una squadra mediocre che ha solo in Neymar e Ganso giocatori di buon livello mentre Elano, giocatore di esperienza, viene inspiegabilmente lasciato inizialmente in panchina ed entra alla mezzora quando il risultato è già sul 2-0.
Con ciò non voglio dire che il Barcellona abbia demeritato, anzi il trionfo è più che meritato. Ma credo sia chiaro a tutti che contro questo Santos è estremamente facile mettere in atto il calcio spettacolo dei blaugrana e che non sono certo queste le partite in cui si evince il valore dei catalani (non facciamoci trarre in inganno dai telecronisti di Mediaset Premium che hanno esaltato il Barcellona come se stesse battendo per 4-0 il Real Madrid). Contro Neymar e compagni avrebbe fatto bella figura anche il Cesena o il Lecce e sarebbe riuscito a segnare anche Milito (non quello dell’anno del Triplete ma quello che stiamo vedendo in questo periodo) contro una difesa che fa acqua da tutte le parti.
Ma in ogni caso bisogna rendere merito al Barcellona. Una squadra fortissima, ben organizzata e che ha in Messi la sua arma in più. Un grandissimo campione che si è integrato perfettamente nel gioco blaugrana costruito su misura per esaltare le sue doti (non a caso nell’Argentina spesso è una comparsa e quasi mai l’attore protagonista).
Il Barcellona mette in bacheca l’ennesimo trofeo e dimostra di essere tutt’altro che sazio. Il Real Madrid e le avversarie europee sono avvisate, questa squadra ha ancora fame di trionfi.


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sabato 17 dicembre 2011
ALLA RICERCA DEL "NON C'E' DUE SENZA TRE"

Ecco perché i nerazzurri non dovranno sottovalutare l’avversario e anzi scendere in campo molto concentrati.
Ranieri conferma il 4-4-2 con Julio Cesar in porta e la difesa composta da Maicon, Lucio, Samuel e Nagatomo. A centrocampo Zanetti e Faraoni sono gli esterni mentre Thiago Motta e Cambiasso i centrali. In attacco dovrebbero essere confermati Pazzini e Milito. Non mancano però le alternative. Come esterni di centrocampo potrebbero trovare spazio Alvarez o Coutinho e magari con l’inserimento di uno dei due giovani, Zanetti potrebbe essere spostato in mezzo per far rifiatare Cambiasso o Thiago Motta. Oppure potrebbe toccare a Poli. In attacco l’unico dubbio è rappresentato da Forlan che potrebbe rilevare Milito. Anche se l’attaccante ex Atletico Madrid è appena rientrato e probabilmente non ha ancora nelle gambe i minuti per partire da titolare.
La doppia vittoria ottenuta contro Fiorentina e Genoa ha rilanciato le nostre quotazioni, ma proprio ora non bisogna fermarsi. Contro il Cesena domani e il Lecce mercoledì i tre punti sono quasi obbligatori.
Se è vero che abbiamo vinto quattro delle ultime cinque gare è anche vero che quest’anno non siamo riusciti a mettere in fila tre vittorie consecutive. Sarebbe importante sfatare anche questo tabù e tornare dalla Romagna con tre punti in saccoccia.
Al di là del risultato positivo, io ho visto nelle ultime gare un’Inter in crescita. In difesa abbiamo riacquistato solidità e in mezzo al campo non siamo messi malissimo come qualche tempo fa. Rimane ancora il problema di un attacco a secco con i nostri bomber che non riescono a buttarla dentro con una certa continuità. Speriamo che con il ritorno di Maicon e Forlan le cose possano migliorare.
E nel frattempo domani pretendo i tre punti. Non importa come vinciamo, non importa se segna Nagatomo di testa o Milito di fondoschiena. L’importante è uscire dal Manuzzi con i tre punti. FORZA INTER !!!


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PALLA AL CENTRO. LAZIO-UDINESE, ESAME DI MATURITA'

SERIE A
Sabato 17 dicembre ore 18
CHIEVO-CAGLIARI
Sabato 17 dicembre ore 20.45
FIORENTINA-ATALANTA
MILAN-SIENA
Domenica 18 dicembre ore 15
CATANIA-PALERMO
CESENA-INTER
GENOA-BOLOGNA
JUVENTUS-NOVARA
PARMA-LECCE
Domenica 18 dicembre ore 20.45
LAZIO-UDINESE
NAPOLI-ROMA
CLASSIFICA SERIE A - 15 GIORNATA
Udinese 30 Juventus 30 Lazio 28 Milan 28 Napoli 21 Palermo 20 INTER 20 Genoa 18 Catania 18 Cagliari 18 Roma 18 Parma 17 Fiorentina 16 Chievo 16 Atalanta (-6) 16 Bologna 15 Siena 14 Cesena 12 Novara 11 Lecce 8
PREMIER LEAGUE
QPR-Manchester United (18/12 h. 13)
Manchester City-Arsenal (18/12 h. 17.10)
LIGA
Siviglia-Real Madrid (17/12 h. 22)
BUNDESLIGA
Bayern Monaco-Colonia (16/12 h. 20.30)
Friburgo-Borussia Dortmund (17/12 h. 15.30)
Schalke 04-Werder Brema (17/12 h. 18.30)
Borussia Mönchengladbach-Mainz (18/12 h 17.30)
LIGUE 1
Montpelier-Tolose (17/12 h. 19)
Paris Saint Germain-Lille (18/12 h. 21)
MONDIALE PER CLUB
Barcellona-Santos (18/12 h. 11.30)


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venerdì 16 dicembre 2011
OTTAVI, EVITATE LE SPAGNOLE, SARA' DI NUOVO ITALIA-INGHILTERRA

Non è andata bene al Napoli che dopo aver superato il girone di ferro con Bayern Monaco, Manchester City e Villareal, si ritrova di fronte il Chelsea di Villas Boas. Un altro avversario molto forte per i partenopei nella speranza che riescano per la seconda volta a cogliere tutti di sorpresa e a fare il colpaccio.
E’ andata decisamente meglio al Milan a cui è toccato l’Arsenal di Wenger. Un paio di stagioni fa i londinesi sconfissero i rossoneri ma questo Arsenal è tutt’altra cosa. L’era Wenger volge al termine e a mio avviso il club inglese è tranquillamente alla portata dei rossoneri.
Dell’Inter ho già detto qui. I nerazzurri avrebbero pescato in ogni caso un avversario abbordabile. A patto che in due mesi si riesca a ritrovare lo smalto e la forma fisica persa in questi ultimi tempi.
E’ andata bene alle spagnole. I campioni in carica del Barcellona affronteranno i tedeschi del Bayer Leverkusen mentre il Real Madrid se la vedrà con il Cska Mosca. Le aspirine sono una discreta formazione ma dubito che abbiano i mezzi per impensierire i blaugrana. Per gli uomini di Mourinho invece la doppia sfida russa dovrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) essere una formalità.
La cenerentola Apoel Nicosia affronterà il Lione. Un colpo di fortuna per i francesi che dopo aver superato il turno in maniera dubbia (quel 7-1 a Zagabria puzza di marcio come un pesce dopo tre mesi) si ritroveranno di fronte un avversario molto agevole.
Sulla carta è andata bene anche al Bayern Monaco. Anche se il Basilea, dopo aver eliminato il Manchester United vorrà ripetere l’impresa e far fuori un’altra big europea.
Infine lo Zenit Pietroburgo di Spalletti se la vedrà con il Benfica.
Ecco il quadro completo degli ottavi con le relative date in cui si disputeranno gli incontri.
Lione-Apoel Nicosia (and. 14 febbraio - rit. 7 marzo)
Napoli-Chelsea (and. 21 febbraio - rit. 14 marzo)
Milan-Arsenal (and. 15 febbraio - rit. 6 marzo)
Basilea-Bayern Monaco (and. 22 febbraio - rit. 13 marzo)
Bayer Leverkusen-Barcellona (ant. 14 febbraio - rit. 7 marzo)
Cska Mosca-Real Madrid (and. 21 febbraio - rit. 14 marzo)
Zenit San Pietroburgo-Benfica (and. 15 febbraio - rit. 6 marzo)
Marsiglia-Inter (and. 22 febbraio - rit. 13 marzo)


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CHAMPIONS LEAGUE, OSTACOLO MARSIGLIESE PER L'INTER

Rispetto agli ultimi anni dove c’era il rischio di beccare un’avversaria europea di spessore (e spesso e volentieri l’abbiamo beccata) questa volta la prima posizione nel nostro girone ci ha permesso di guardare con tranquillità al sorteggio consci del fatto che le probabili avversari erano tutte abbordabili e che la differenza la farà il nostro stato di salute.
Come scrivevo settimana scorsa, in questo momento ogni avversario potrebbe metterci in difficoltà e avremmo difficoltà a superare il turno anche con un Bate Borisov qualsiasi.
Ma gli ottavi sono fra due mesi e in questi 60 giorni possono cambiare molte cose. Soprattutto questa Inter da qui a metà febbraio può crescere e migliorare fino a ritrovare una sua stabilità.
Di fronte avremo una squadra giovane. Il Marsiglia è infatti formato da molti talenti, ci sono i due talenti Ayew, in particolare il più giovane Andrè che potrebbe mettere in difficoltà la retroguardia nerazzurra. Il centrocampo è invece formato da giocatori importanti e d'esperienza. In primis c'è Lucho Gonzalez, centrocampista argentino di 30 anni ma anche Alou Diarra che in passato è stato nel mirino dell'Inter. Nella rosa c'è anche Valbuena, ala francese dotata di grande tecnica e fantasia.
Il tecnico è Didier Deschamps che da giocatore ha vinto parecchio nella Juve di Lippi (e della Triade) mentre da allenatore ha guidato il Monaco fino alla finale di Champions League nel 2004 (in semifinale i francesi sconfissero il Chelsea guidato da Claudio Ranieri) e con la Juventus ha vinto un campionato di Serie B (anche se se ne andò a poche giornate dalla fine del campionato per divergenze con la dirigenza bianconera).
Sarà una doppia sfida da non sottovalutare. Nella mente di tutti è ben impresso il sollievo con cui abbiamo accolto lo Schalke 04 nel sorteggio dei quarti di Champions League nella scorsa stagione. L’esito di quella doppia sfida sarà da monito per evitare facili entusiasmi e affrontare con la giusta concentrazione i 180 minuti. Battere il Marsiglia è tutt’altro che impossibile. Ma guai a sentirci già qualificati.


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mercoledì 14 dicembre 2011
IL TAVOLO DELLA PACE E UN FALLIMENTO ANNUNCIATO

L’intento era quello di raggiungere un punto d’incontro sulla vicenda Calciopoli e porre le basi per andare avanti, cercando di sviluppare proposte innovative per il calcio italiano del futuro.
Il risultato finale, al termine di un’incontro durato quattro ore e mezza, è stato inevitabilmente disastroso. Come era facile prevedere del resto. Il presidente del Coni, che aveva promosso l’incontro, ha dichiarato “"E' stato un incontro molto lungo, cordiale e corretto. Ma devo essere onesto e sincero, le scorie di Calciopoli sono ancora molto scottanti, per cui ognuno è rimasto nelle proprie posizioni”.
Ma Petrucci e tutti gli altri cosa si aspettavano di preciso? E soprattutto su che basi si era convocato questo tavolo della pace che di pacifico non aveva nulla? Moratti e l’Inter erano ben saldi sulla loro posizione, Agnelli e la Juventus non erano da meno. E’ ben chiaro che il patron nerazzurro non ha nessun intenzione di mollare lo scudetto 2006, come del resto è altrettanto chiaro ed evidente che da parte bianconera non c’è nessuna volontà a desistere dal fare ricorsi su ricorsi.
Era parere comune (per una volta interisti e juventini la pensavano allo stesso modo) che questo incontro non servisse a nulla e i tifosi hanno invitato i rispettivi Presidenti a desistere dal sedersi al tavolo.
E’ da apprezzare la buona volontà di Petrucci nel cercare di trovare un punto d’incontro che ponesse fine alla diatriba e che soprattutto mettesse la parola fine su Calciopoli. Ma fin da subito è parso evidente a tutti che il tentativo era destinato a fallire.
Si ritorna dunque nelle aule dei tribunali con Don Chisciotte Agnelli deciso più che mai a fare la guerra contro i mulini a vento. Ha già pronto 300-400 ricorsi e minaccia di dare battaglia a tutti (attenzione Babbo Natale, c’è un ricorso anche contro di te). La guerra è appena iniziata. Il calcio italiano dovrebbe far fronte a ben altri problemi e invece si ritrova a fare i conti con i deliri di un presidente.


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