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venerdì 31 dicembre 2010

TANTI AUGURI DI BUON ANNO A TUTTI !!!

AUGURO A TUTTI VOI UN 2011
PIENO DI GIOIE ED EMOZIONI SPORTIVE

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2010, TRA TRIPLETE NERAZZURRO E SPAGNA CAMPIONE

Se il 2009 era stato un anno calcistico a forte tinte blaugrana questo 2010 parla sicuramente nerazzurro.
L’Inter ha portato a casa ben cinque trofei. Al Triplete di maggio (Coppa Italia, Scudetto, Champions League) vanno aggiunti la Supercoppa Italiana e il Mondiale per Club. L’unico trofeo sfuggito ai nerazzurri è la Supercoppa Europea vinta dall’Atletico Madrid che due mesi prima avevano vinto la prima edizione della neonata Europa League.
I nerazzurri, contro ogni pronostico più ottimistico, sono stati protagonista di una stagione trionfante che i propri tifosi non dimenticheranno facilmente.



Ma il 2010 è l’anno dei Mondiali di calcio. Mondiali disputati per la prima volta in Sudafrica e vinti per la prima volta dalla Spagna che in finale ha battuto l’Olanda grazie ad un gol nei supplementari. Tutte eliminate le grandi favorite come Inghilterra, Germania, Argentina e Brasile.
Mondiali da dimenticare invece per l’Italia. La nazionale di Lippi si è resa protagonista di una delle più brutte figuracce rimediate in 100 anni di storia facendosi eliminare nonostante un girone molto facile con Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda.

Per fortuna subito dopo il Mondiale sulla panchina azzurra si è accomodato Cesare Prandelli. L’ex tecnico viola promette di risollevare le sorti di una nazionale uscita con le ossa rotte dal biennio lippiano.
Ma l’annus horribilis delle nazionali ha colpito anche l’Under 21, sbattuta fuori dalla fase finale dell’Europeo (e di conseguenza dalle Olimpiadi del 2012). Anche qui un avvicendamento in panchina con Ciro Ferrara, ex tecnico della Juventus, che sostituisce Pierluigi Casiraghi. Delusione infine anche per l’Italia under 19 che, come le altre due nazionali, si è resa protagonista di un pessimo europeo di categoria.


Altri momenti di questo 2010 da ricordare. La vicenda Cassano con il talento barese messo fuori rosa dalla Sampdoria e prontamente acquistato dal Milan, la bruttissima serata di Italia-Serbia, il polpo Paul diventato suo malgrado protagonista del Mondiale insieme alle famigerate vuvuzelas, l’addio a Bruno Giorgi, il ritorno in serie A del Cesena dopo 19 anni, la recente scomparsa di quel grande uomo che fu Enzo Bearzot, il ritorno in Champions League della Sampdoria e molto altro ancora che in questa rapida carrellata sull'anno che sta per finire sicuramente mi è sfuggito.
Non mi rimane che augurare a tutti voi un 2011 ricco di bel calcio, di gol spettacolari, di forti emozioni e povero di polemiche e di tutte quelle cose che fanno male al calcio.

E sul gruppo di Facebook discutiamo su QUAL'E IL MOMENTO CALCISTICO DA INCORNICIARE DI QUESTO 2010?
Aspetto le vostre opinioni

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giovedì 30 dicembre 2010

UN 2010 INDIMENTICABILE PER I COLORI NERAZZURRI

"Vorremmo un 2010 ancora ricco di vittorie e soddisfazioni. In Italia e in Europa. Ecco in Europa. Se quel trofeo dalle grandi orecchie…"
Così 365 giorni fa concludevo il bilancio dell’anno. Quella speranza, inutile dirlo, si è tramutata in una bellissima realtà.
Questo 2010 è stato stupendo ed indimenticabile. Non era mai capitato di vincere cinque trofei in un anno e dubito che una cosa del genere si possa ripetere. I tifosi nerazzurri hanno vissuto un anno solare che rimarrà per sempre impresso nei loro cuori.
Un febbraio molto buio, una primavera piena di sofferenze e poi il maggio da sogno con Coppa Italia, Scudetto e Champions League conquistati in 17 giorni. Ma la fame di vittorie non era ancora sazia e allora ecco ad agosto la Supercoppa Italiana e poi a fine anno il Mondiale per club. Peccato per quella Supercoppa Europea persa con l’Atletico Madr
id.
I primi cinque mesi dell’anno sono stati vissuti intensamente, tutti di un fiato, con un bellissimo sogno chiamato Triplete che è stato costruito giorno dopo giorno. Certe emozioni, certe sensazioni, certe gioie non le rivivremo più, mai più.
E, scusate se ripeto sempre la stessa cosa, sarà bello fra qualche decennio poter raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti le emozioni vissute in quella splendida primavera.
E’ stato bello esserci, aver vissuto quei momenti minuto per minuto, aver sofferto nell’attesa e gioito nella vittoria.
La seconda parte è stata vissuta tra alti e bassi. L’addio di Mourinho ha lasciato il segno. Benitez non ha saputo continuare a trascinare l’Inter, complice anche una campagna acquisti estiva praticamente inesistente. Dopo un buon inizio, ottobre e novembre hanno ridimensionato le ambizioni nerazzurre. Anche a causa di una quantità industriale di infortuni l’Inter ha perso terreno e punti preziosi. Il tecnico spagnolo è stato più volte sul punto di essere esonerato. Dopo la vittoria del Mondiale per Club, l’ex tecnico del Liverpool si è lasciato andare ad uno sfogo più che giustificato ma che gli è costato l’esonero. L’arrivo di Leonardo lancia molte ombre sul 2011 nerazzurro.
La cartolina di questo 2010? Difficile trovarne una. In un ipotetico podio in ordine di importanza direi il Trionfo in Champions League, l’indimenticabile vittoria sul Barcellona in semifinale di Champions League e l'importante vittoria con il Chelsea agli ottavi della competizione europea. Sono questi i tre momenti più belli del nostro
2010.
La vittoria con il Chelsea ha dato la svolta alla nostra stagione europea mentre le altre due partite rappresentano l’apoteosi del nostro 2010. Il trionfo con il Barcellona rappresenta la partita più bella, quella indimenticabile, ma la serata del 22 maggio è di quelle da portare sempre nel cuore.
Altri momenti da ricordare di questo 2010. La vittoria nel derby in 9 contro 11, la conquista del quinto scudetto consecutivo, la cessione di Balotelli, il ritorno sul tetto del Mondo dopo 45 anni, il ritiro di Toldo, le manette di Mourinho, l’addio di Oriali.
Che cosa chiediamo a questo 2011? Dopo questo bellissimo 2010 cosa altro possiamo chiedere? Vittorie, ancora vittorie. In Italia o in Europa non importa, l’importante è che il vessillo nerazzurro continui orgogliosamente a sventolare ancora.


E su Facebook discutiamo insieme su
QUAL'E' STATO IL MOMENTO NERAZZURRO PIU' BELLO DI QUESTO 2010?




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martedì 28 dicembre 2010

E' RANOCCHIA IL PRIMO RINFORZO PER LEONARDO

Aspettando la presentazione di Leonardo che avverrà domani, in casa nerazzurra si registra il primo acquisto. Andrea Ranocchia è infatti diventato nerazzurro a tutti gli effetti. Il difensore era in comproprietà tra Inter e Genoa e sarebbe dovuto approdare in nerazzurro a giugno. Ma l’infortunio di Samuel ha costretto i dirigenti dell’Inter a correre ai ripari e convincere Preziosi a cedere già da gennaio il promettente giocatore.
Dopo varie smentite e una trattativa abbastanza estenuante, ieri è arrivato l’accordo. Ranocchia si allenerà già da domani con i nuovi compagni mentre Moratti e Preziosi nei prossimi giorni si incontreranno per definire gli ultimi dettagli economici. Pare comunque che al Genoa andranno circa 12 milioni e mezzo di euro. Sicuramente una spesa consistente per le casse nerazzurre ma Ranocchia è sicuramente uno dei giovani più promettenti e il miglior talento difensivo italiano. Quindi l’esborso economico è stato importante ma non c’è dubbio che siano soldi ben spesi.
Dal canto suo, Ranocchia avrà la possibilità di giocare accanto a grossi campioni e non c’è dubbio che da giocatori come Lucio, Cordoba, Maicon, Materazzi potrà imparare molto e carpirne tutti i segreti. Inoltre il difensore azzurro verrà messo in condizioni di mostrare le sue qualità da subito visto che partirà quasi certamente da titolare alla ripartenza del campionato dopo la sosta.

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lunedì 27 dicembre 2010

LA NOTTE DI NATALE MORATTI CI HA REGALATO LEONARDO

L’ufficialità è arrivata la sera della vigilia di Natale, anche se ormai era poco più che una formalità. Leonardo Nascimento de Araujo è il nuovo allenatore dell'Inter. Il brasiliano ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2012. L'ex rossonero diventa così il quindicesimo allenatore dell'era Moratti (dopo Bianchi, Suarez, Hodgson, Castellini, Simoni, Lucescu, Lippi, Tardelli, Cuper, Verdelli, Zaccheroni, Mancini, Mourinho e Benitez), il quinto a passare dalla panchina del Milan a quella nerazzurra (dopo Bigogno, Trapattoni, Castagner e Zaccheroni). Moratti aveva detto che l’annuncio sarebbe arrivato dopo Natale e invece il patron nerazzurro ha preso tutti in contropiede stringendo i tempi e dando l’annuncio mentre quasi tutti ci preparavamo al cenone natalizio.
Su Leonardo mi sono già espresso nei giorni scorsi. Grande uomo, grande personaggio ma non è un allenatore. Ha ricoperto questo ruolo la scorsa stagione per dedizione e rispetto nei confronti del suo datore di lavoro ma gestire una squadra non rientra nelle sue competenze.

venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE !!!


DE RERUM CALCIORUM
AUGURA A TUTTI VOI
BUON NATALE !!!

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UN CALOROSO BUON NATALE A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG

Ed eccoci giunti al Natale. Meno di una settimana fa eravamo concentrati sul Mondiale per Club e oggi dobbiamo pensare al Natale. Cosa c’entra il Mondiale per Club con il Natale? Nulla, volevo solo mettere insieme due momenti belli…
Tempo di Natale, tempo di auguri. Come ogni anno voglio continuare in quel piacevole rituale che è fare gli auguri di BUON NATALE a tutti gli amici del blog.
Inizierei con il folto gruppo di interisti con cui ho condiviso il più bell’anno nerazzurro che potessi immaginare. In rigoroso ordine alfabetico auguri di Buon Natale a Alessandro Ascione (La Gazzetta di Ascione), Antonio Capone (Blog nel Pallone), Arrgianf (InterCalcioSport), gli amici di Bauscia Cafè, Brother, Daddy (Daddyblog), Dennis Magri (Internotizie), Francescomisc (Quelli che l’Inter…), Gabriele Porri, Lenny (Sfrenzy Channel), Luciano (Quelli che l’Inter…), Matrix, Nerazzurro, Sergio (C’èSoloL’Inter), Roberto Torti (Settore), Salvatore, Simone Nicoletti (IoStoConMancini), Triplete (AllInter), Veleno (Quelli che l’Inter…), Vincenzo (Universo Inter), Winnie.
E ancora auguri alla laziale Yashal (Mondo Biancoceleste), al sampdoriano Andrea (Pianeta Samp), al milanista Michele, allo juventino Gianluca Scatena, al parmense Mattia, a Pakos, ad Andrea (Tempi Supplementari).
Auguri a Pino Frisoli (La Tv per Sport), Silvio Di Fede (I miei articoli sul calcio inglese), Antonio Giusto (Calcio d’Angolo), Kerzhakov (Calcio Russo),Valentino Tola (Calcio Spagnolo), Stefania Campanella, Stefano Bellesi (BarSportComics), Riccardo Troiani (Stadio Goal), Giovanni Del Bianco (Football Reporter), Jvan Sica (Letteratura Sportiva), Francesco Federico Pagani (Sciabolata Morbida) e tutti gli altri. Anche se non commento i vostri post leggo sempre i vostri blog.
Auguri ai numerosi amici di Facebook.
Auguri a tutti gli iscritti al gruppo "De Rerum Calciorum" su Facebook.
Spero di non aver trascurato e/o dimenticato nessuno (in caso contrario scrivetemi sarà un piacere aggiungervi). A tutti voi auguro un caloroso
BUON NATALE A TUTTI VOI !!!

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giovedì 23 dicembre 2010

E' UFFICIALE: ESONERATO BENITEZ. INIZIA L'OPERAZIONE SIMPATIA...

F.C. Internazionale e Rafael Benitez comunicano che, consensualmente e con reciproca soddisfazione, hanno raggiunto un accordo per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro.
F.C. Internazionale ringrazia Rafael Benitez per il lavoro svolto alla guida della squadra che ha portato ai successi della Supercoppa italiana e del Mondiale per Club Fifa.
Rafael Benitez ringrazia F.C. Internazionale per l'importante esperienza professionale e per le vittorie vissute insieme. (
INTER.IT)
Moratti ce l’ha fatta. E’ riuscito ad esonerare Benitez in extremis prima di Natale per evitare che mangiasse il panettone.
Benitez esonerato. Leonardo praticamente già sulla panchina nerazzurra (manca solo l’ufficialità). Di questo e di molto altro (come per esempio dello scambio Kakà-Maicon) parleremo dopo Natale.
Per i prossimi 3-4 giorni non voglio parlare di nulla. Ora voglio godermi solo la festività natalizia. Anche perché ciò che dovevo dire l’ho detto nei post precedenti. Sapete perfettamente come la penso e questa pausa natalizia è solo il pretesto per non ripetere cose già dette.
L’operazione-simpatia è appena iniziata.


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mercoledì 22 dicembre 2010

IL DOPO BENITEZ? LEONARDO PER INIZIARE L'OPERAZIONE SIMPATIA

Nonostante le dichiarazioni di circostanza di Moratti e Benitez, è ormai evidente che il futuro del tecnico spagnolo è lontano da Milano.
Rafa probabilmente riuscirà a mangiare il panettone da allenatore nerazzurro solo per questioni di tempo. Benitez dunque
esonerato e chi siederà sulla panchina nerazzurra? Le voci e le indiscrezioni si sprecano, in tre giorni ne abbiamo lette di cotte e di crude ma credo che ben poche siano le alternative. Spalletti ha un contratto con lo Zenit Pietroburgo e intende rispettarlo. Niente da fare anche per Capello che comunque aveva già rifiutato sei mesi fa e non vedo il motivo per cui dovesse accettare ora.
Le ipotesi rimangono due. Leonardo o Walter Zenga. Nel primo caso si tratterebbe di un progetto a lungo temine mentre l’ex portiere nerazzurro farebbe da traghettatore in attesa che a giugno si liberi il sogno di Moratti: Guardiola. L’attuale tecnico del Barcellona piace a molti ma ci sono alcuni dati oggettivi che andrebbero valutati. Guardiola non ha mai espresso il desiderio di venire all’Inter, se lascia il Barcellona la prima scelta sarà il Chelsea. Dunque sarebbe un errore progettare in funzione di un eventuale arrivo di Guardiola. E se dobbiamo prendere un traghettatore tanto vale tenerci Benitez fino a giugno. E poi con la rosa che ha il Barcellona anche io potrei sembrare un grande allenatore. Siamo sicuri che Guardiola sia quello che fa al caso nostro?
Per quanto riguarda Leonardo lo stimo tantissimo come uomo e personaggio ma stento a vederlo un allenatore, figuriamoci un allenatore da Inter. E poi stiamo parlando di una bandiera milanista, non lo vedo proprio in nerazzurro. Sarebbe come se Zenga allenasse il Milan o Giuseppe Giannini la Lazio. Eppure il
tecnico brasiliano è il principale candidato alla panchina nerazzurra. Quasi certamente sarà lui il successore di Benitez.
Anche se si fa largo un’ipotesi interessante. Il ritorno di Mourinho. Qualcuno addirittura oggi ipotizzava uno scambio di allenatori con Benitez al Real e Mou all’Inter. Vi confesso che l’idea non mi dispiacerebbe ma ci sono alcune perplessità. Mourinho vuole veramente tornare all’Inter? Nei due anni nerazzurri ripeté più volte che gli sarebbe piaciuto tornare al Chelsea ma non c’è tornato. Il portoghese è uno che ama le sfide nuove, non ce lo vedo che torna sui suoi passi. E poi siamo sicuri che il ritorno di Mou sarebbe la scelta giusta?
E’ pur vero che anche l’esonero di Benitez non mi pareva la scelta giusta eppure Rafa è stato esonerato.
Volete il mio parere? Dopo essere arrivati sul tetto del mondo Moratti ha iniziato ad avere nostalgia della sua cara e vecchia Inter, quella perdente e simpatica e così ha deciso di avviare questo processo verso l’operazione simpatia. Non a caso tra tanti nomi di probabili allenatori nerazzurri è andato a pescare (o perlomeno sembra che sia andato a pescare) quello che fra tutti è meno “allenatore”. E siccome le cazzate sono come le ciliegie, una tira l'altra, mi chiedo: Quale sarà la prossima cazzata del nostro Presidente?



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martedì 21 dicembre 2010

ADDIO A BEARZOT, CT E PAPA' DELL'ITALIA MUNDIAL

Certi personaggi non c’è bisogno di conoscerli per amarli. Basta vederli in qualche filmato datato o sentire i racconti di qualcuno per imparare ad amarli, ad apprezzarli.
Il quel 1982 ero troppo piccolo per capire di calci
o. Ho conosciuto e amato dopo quella straordinaria nazionale azzurra che conquistò il Mondiale e in particolare quel signore con la pipa che rispondeva al nome di Enzo Bearzot.
Stamattina il “vecio” (come tutti lo chiamavano) se n’è andato. Enzo Bearzot, il commissario tecnico del trionfo in Spagna nel 1982, è morto. Curiosamente si è spento proprio il 21 dicembre, come Vittorio Pozzo, il c.t. che vinse i due Mondiali prima di lui, nel 1934 e 1938, scomparso il 21 dicembre di 42 anni fa.
Nato ad Aiello del Friuli il 27 settembre 1927, ebbe una discreta carriera come giocatore nonostante tutti lo ricordano solo come ct azzurro. Iniziò dalle file della modesta squadra locale ma a meno di 20 anni portato in serie B alla Pro Gorizia e poi lanciato ai vertici all'Inter, Bearzot giocò anche nel Catania e soprattutto nel Torino, vivendo in granata il momento più alto della sua carriera, fatta di164 presenze, dal 1957 al 1964. L’addio al calcio coincide con l’ultimo anno al Toro in cui prende in mano le giovanili granata per poi diventare assistente di Nereo Rocco e Edmondo Fabbri. Dopo una breve esperienza al Prato, il primo impatto con l’azzurro: era il 1969. Resterà alla guida dell’Under 23 fino al 1975; il trampolino di lancio per la Nazionale maggiore. Dopo il fallimento in Germania nel 1974 condivide la panchina con Fulvio Bernardini fino al 1977.
Il resto è storia. L'Italia conquista il quarto posto in Argentina nel 1978, una nazionale composta da elementi ancora imberbi come Antonio Cabrini e Paolo Rossi. Proprio Rossi, convocato nel 1982 dopo la famosa squalifica, sarà l’artefice del trionfo spagnolo; una conquista strepitosa contro avversari fortissimi (Brasile, Argentina e Germania), contro la feroce critica della stampa italiana contro la quale Bearzot "inventò" il silenzio stampa. Meno fortunato il prosieguo sulla panchina azzurra: nel 1986 i campioni del Mondo escono agli ottavi contro la Francia. Bearzot si dimette dopo 104 panchine. Più di Vittorio Pozzo che ne collezionò 97. Il suo resterà un record ancora imbattuto.
Rappresentava un calcio d’altri tempi, dove il fattore umano contava più di ogni altra cosa, dove le parole spesso non servivano. Lui non si riconosceva in questo calcio, lui non aveva nulla a che vedere con questo calcio. Per i ragazzi del Mundial ’82 Bearzot non era solo un commissario tecnico, era di più, era un padre. E tutti da Rossi a Cabrini, da Antognoni a Causio, da Zoff a Gentile, da Oriali a Graziani, da Altobelli a Bergomi, da Conti a Tardelli piangono la scomparsa di un grande allenatore, di un grande uomo e soprattutto di un grande padre.

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lunedì 20 dicembre 2010

LE DICHIARAZIONI INTEMPESTIVE MA GIUSTIFICATE DI BENITEZ

Dura la vita da interisti, dicevo ieri, diventi Campione del Mondo e il tuo allenatore decide che è venuto il momento di farsi rispettare.
''Il Mondiale per club era un appuntamento fon
damentale. Lo abbiamo centrato e adesso ci deve dare la spinta per il resto della stagione. Questo è un momento di felicità, ma non si può più andare avanti così perché ho bisogno del supporto al cento per cento della società. Quando sono arrivato il club mi aveva promesso tre acquisti per costruire una squadra ancora più forte. Invece non è arrivato nessuno. Sono un professionista serio e merito rispetto per il mio lavoro. Adesso ci sono tre possibili strade: o la società fa un progetto e compra quattro giocatori subito a gennaio o andiamo avanti così con l'allenatore come unico colpevole oppure il presidente parla con il mio procuratore e troviamo un'altra soluzione''.
Parole dure quelle del tecnico spagnolo la cui unica colpa, secondo me, è di aver sbagliato la tempistica. Dette ieri, oggi o anche domani queste parole avrebbero avuto lo stesso peso e non avrebbe rovinato la festa ai tifosi nerazzurri.
Il fatto che Benitez abbia ragione è invece un dato innegabile. Unico allenatore della recente storia nerazzurra che non ha ottenuto ciò che aveva richiesto, capro espiatorio di tutto ciò che è successo nelle ultime settimane, perennemente in bilico con un allenatore ogni giorno nuovo che viene accostato alla panchina nerazzurra. Per non parlare dell’atteggiamento dei giocatori (da ultimo Materazzi che ieri mattina se ne uscito con un’infelice “ a noi non interessa quello che dice l'allenatore").
Pretende fiducia e rispetto, merita rispetto e fiducia. Il dopo-Mou non sarebbe stato facile per nessuno e credo che non tutti gli allenatori avrebbero accettato di assumersi questa responsabilità. In questi sei mesi ha conquistato già due trofei completando l’opera iniziata da Mourinho e se è vero che qualche volta ci ha messo del suo con scelte sbagliate (conoscete qualche allenatore che non fa scelte sbagliate?), è anche vero che ha dovuto combattere con una situazione infortuni molto drammatica.
Girando sul web mi è sembrato di capire che i tifosi sono tutti dalla parte dell’allenatore o comunque gli riconoscono di non aver detto cose errate. E’ un dato questo che dovrebbe far riflettere il nostro caro Moratti e tutta la sua dirigenza. Qualche piccolo errore nei confronti di Rafa è stato fatto e sarebbe corretto rimediare. Non so cosa succederà ora. Molti ipotizzano l’esonero. Scelta che consideravo sbagliata un mese fa e che considero sbagliatissima ora. Gli si deve dare fiducia, pieno appoggio e i 3-4 rinforzi richiesti. E’ giusto che sia messo nelle condizioni di lavorare nei migliori dei modi possibili.
Possiamo ancora dire la nostra in campionato e in Champions League il discorso è apertissimo. Esonerare un allenatore ora sarebbe l’errore più grave che possa commettere Moratti. Forse ancora più grave di tutti quelli commessi negli anni precedenti perché vorrebbe dire buttare all’aria una stagione che potrebbe ancora darci qualche soddisfazione.
Moratti finora non si è espresso. Lo farà sicuramente a breve ai microfoni di qualche giornalista che non aspetta altro. Presidente, siamo appena arrivati sul tetto del mondo dopo anni di fatiche e di stenti. Non ci faccia scendere subito giù.

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domenica 19 dicembre 2010

IL BELLISSIMO SOGNO SI E' REALIZZATO. E IO C'ERO.

Dura la vita da interisti. E’ stato sempre così e, temo, sarà sempre così. Dopo anni e anni di delusioni e sfottò, vinci una Champions League e il tuo allenatore se ne va con la macchina del Presidente di un’altra squadra, diventi Campione del Mondo e il tuo allenatore rivendica le sue richieste. Ma di questo parleremo domani. Oggi è giorno di festa, oggi tutto questo non conta.
Siamo qui comodamente seduti sul tetto del mondo a bearci del nostro grande trionfo, a guardare il Milan che perde in casa con la Roma e la Juventus che si fa raggiungere al 90esimo a Chievo, a perderci nei nostri pensieri ripercorrendo con la mente questo fantastico ed irripetibile 2010. Potrei stare qui a scrivere fiumi e fiumi di emozioni. A raccontarvi di una serata fantastica insieme agli amici con cui ho condiviso le ultime vittorie (mancava solo mio fratello, peccato), a come ho perso la voce urlando al fischio finale. Vi racconterei di un amico che voleva passare e ripassare e poi passare ancora sotto casa dei suoi fratelli milanisti a strombazzare con i clacson delle auto per vendicarsi di anni di amarezze e delusioni ed era felice come un ragazzino nonostante abbia superato i 50. Ecco, quest’amico è il manifesto di tutti noi tifosi nerazzurri. Anni e anni passati a soffrire in silenzio, a vedere gli altri vincere, a subire ogni tipo di sfottò e a pensare orgogliosamente “vedrai un giorno”. E non perdevamo mai le speranze, follemente convinti che prima o poi ce l’avremmo fatta.

E ce l’abbiamo fatta. Siamo sul tetto del mondo al termine di un anno solare stupendo che un giorno, seduti vicino al camino, racconteremo ai nostri nipoti. Un anno che ci ha visto Campioni d’Italia, Campioni d’Europa e Campioni del Mondo. Come già dicevo ieri sera, mai nessuno ci è riuscito. Tranne noi. Per due volte.
E’ un’emozione stupenda, una sensazione indescrivibile. Abbiamo scritto la storia, di più, siamo entrati nella Leggenda. Siamo campioni del Mondo. Un giorno racconteremo di Moratti figlio diventato vincente come il Moratti padre, di Zanetti che ha aspettato 16 anni questo momento (e noi con lui, forse più tempo di lui), di Cambiasso diventato l’argentino più vincente superando un mostro sacro come Di Stefano (22 contro 21), di Lucio e Materazzi unici ad essere campioni del Mondo sia a livello di club che di squadra, di Eto’o che aveva detto che le finali non si giocano ma si vincono, di questo trofeo tornato a Milano dopo 45 anni. Ci perderemo nel raccontare le gesta di Samuel, Diego, Dejan, Javier, Esteban, Julio, Walter, Wesley, Goran, Cristian come i nostri nonni ci raccontavano le gesta di Mariolino, Luisito, Sandro, Armando, Giacinto, Tarcisio, Aristide, Giuliano. Racconteremo con gli occhi lucidi e orgogliosi diremo “io c’ero”.
Forse sto diventando noioso con questo “io c’ero” ma certe emozioni le puoi capire solo se le vivi, se le respiri, se le senti scorrere nelle vene. Queste vittorie un giorno saranno storia e io c’ero, io ero lì mentre si faceva la storia. Ecco perché mi piace ribadire la mia presenza. Io c’ero. Io c’ero mentre Pandev segnava il primo gol, io c’ero quando Eto’o ci regalava il raddoppio e soprattutto io c’ero mentre Zanetti alzava la coppa e tutti in coro urlavamo “Campioni del Mondo”.
Campioni del Mondo. Sì, Campioni del Mondo. L’ultima grande attesa è finita. Il sogno, l’ennesimo sogno, si è realizzato. Domani è un altro giorno. Da domani ci aspettano altre gioie, altre vittorie. Ma nessuna vittoria, nessuna emozione, nessuna sensazione, sarà uguale a questa.

FORZA INTER!!!


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L'INTER E' SUL TETTO DEL MONDO


MONDIALE PER CLUB – FINALE
MAZEMBE - INTER 0 - 3
13’ PANDEV - 17’ ETO’O – 85’ BIABIANY



MAZEMBE: Kidiaba; Nkulukuta, Kimwaki, Mihayo, Kasusula; Bedi; Kabangu, Ekanga, Kasongo (dal 1’ s.t. Kanda), Singuluma; Kaluyituka (dal 43’ Ndonga)

A Disposizione: Bakula, Tshani, Mabele, Kanyimbu, Kayembe, Sunzu, Mwepu, Mvete.
All. N’Daye.
INTER: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu (dall’8’ s.t. Stankovic); Zanetti, Motta (dal 41’ s.t. Mariga), Cambiasso; Pandev, Milito (dal 24’ s.t. Biabiany), Eto’o
A Disposizione: Castelazzi, Orlandoni, Materazzi, Benedetti, Santon, Muntari, Nwanko, Alibec.
All. Benitez.
ARBITRO: Nishimura (Gia).



Campioni del Mondo!!! I Campioni del Mondo siamo noi. L’Inter s’issa sul tetto del mondo e guarda tutti dall’alto in basso forte del suo quinto titolo e di un anno solare fantastico e difficilmente ripetibile (per chiunque, non solo per l’Inter).

Benitez, che ritrova Maicon, a sorpresa rinuncia a Stankovic e schiera una sorta di 4-4-2 con Maicon, Lucio, Cordoba e Chivu in difesa, Cambiasso e Thiago Motta centrali di centrocampo con Zanetti ed Eto’o sugli esterni e Milito e Pandev in attacco Soluzione tattica che fa storcere il naso a molti.
L’Inter parte calma, quasi come se non avesse fretta di colpire ma aspettasse solo il momento giusto. Il Mazembe, che nel prepartita si esibisce in una pittoresca preghiera collettiva sulla linea di porta, non sembra possa impensierire più di tanto.
E così intorno al quarto d’ora di gioco Samuel Eto’o in cinque minuti spiega ai congolesi che per quest’anno può bastare, che il loro percorso è al capolinea. Al 13’ il camerunese inventa di prima il passaggio per Pandev che si inserisce al centro dell’area, il macedone è freddo con un tocco di esterno sinistro all’angolino. E’ il gol del vantaggio.
Ma dopo 5 minuti Eto’o mette il personale sigillo alla gara. Zanetti recupera palla a destra, scambia con Cambiasso e crossa: Pandev prova a stoppare per sé, in realtà rallenta la palla per Eto’o, che prepara il tiro di destro: preciso all’angolino. Due a zero, segue misteriosa esultanza con due borse della spesa che il camerunese, premiato come miglior giocatore del torneo, si guarderà bene dallo spiegare.
L’Inter a questo punto potrebbe dilagare se Milito non sprecasse due occasioni clamorose.
Lanciato in contropiede due volte, prima si fa stregare da una finta di Kidiaba, poi si fa recuperare da Kasusula.
E nella ripresa, non contento, il Principe concede il tris di occasioni sprecate, non trovando la deviazione di testa su cross di Stankovic.
Il 3-0 che chiude il match arriva nel finale di tempo quando Stankovic pesca un freddo Biabiany sul filo del fuorigioco. Il francese è bravo a controllare la palla e trafiggere il portiere africano.
Finisce in trionfo con l’Inter che ritorna sul tetto del mondo dopo 45 anni, con capitan Zanetti che alza l’ennesimo trofeo e con i tifosi nerazzurri che fanno festa.
Siamo campioni del mondo. L’ennesimo sogno lungamente inseguito è stato raggiunto. Siamo sul tetto del mondo ed è una sensazione piacevole, stupenda, difficile da raccontare.
Campioni del Mondo. Quinto titolo in sette mesi, unica squadra a diventare nello stesso anno campione d’Italia, Campione d’Europa e Campione del Mondo (ci riuscì anche l’Inter di Herrera nel 1965). Il mondo è ai nostri piedi. E il nostro cuore non è mai stato così orgogliosamente nerazzurro.

FORZA INTER !!!

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sabato 18 dicembre 2010

CAMPIONI DEL MONDO !!!

E' stata una lunga attesa e il cammino per arrivare fin qui è stato molto faticoso. Però alla fine siamo arrivati. Ed è essere quassù, sul tetto del mondo, è una sensazione bellissima.
INTER CAMPIONE DEL MONDO !!!
I Campioni del Mondo Siamo Noi !!!
Grazie Ragazzi. FORZA INTER!!!

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L'ATTESA PER UN SOGNO CHIAMATO MONDIALE PER CLUB

L’attesa. Vi confesso che mi piace l’attesa. I minuti, le ore, i giorni che precedono un evento sono forse anche più belle del momento stesso. Non tutte le attese sono uguali, anzi forse nessuna attesa è uguale ad un’altra.
La storia di noi tifosi nerazzurri negli ultimi anni è fatta di attese, di molte attese. L’attesa di tornare a vincere, l’attesa di uno scudetto, l’attesa della finale di Champions League, l’attesa della vittoria della Champions League. E infine l’ultima attesa: diventare Campioni del Mondo.
Questo 2010 è stato bellissimo. Abbiamo vissuto emozioni che non rivivremo più e giorno dopo giorno mi convinco di essere stato un privilegiato per aver vissuto quelle emozioni e di poterle un giorno raccontare.
Ma questo 2010 deve regalarci un’ultima intensa emozione. Questo pomeriggio c’è la finale del Mondiale per Club. L’ultimo tassello di questo 2010, l’ultimo passo verso il tetto del mondo, un’imperdibile appuntamento con la storia.
Difronte avremo il Mazembe, modesta squadra africana che molti nemmeno conoscevano fino a 10 giorni fa. Ma ora questa squadra congolese rappresenta il sottile filo che ci separa dalla gloria e dalla gioia di portare a casa il quinto titolo in 7 mesi.
Chi l’avrebbe mai detto? Chi l’avrebbe mai detto che oggi saremmo stati lì, ad Abu Dhabi, a giocarci un Mondiale per Club, a provare a scrivere un pezzo di storia, nerazzurra e non solo.
Chi l’avrebbe mai detto. Eppure è tutto vero. Un bellissimo sogno che si realizza, un’insieme di emozioni e sensazioni che forse un giorno non riusciremo nemmeno a raccontare con le parole.
No, non è bello come quel sabato di maggio. Non c’è quell’intensità, quel mix di forte emozioni. Ma per quanto mi riguarda c’è la stessa sensazione di unicità. Come scrivevo poco più di una settimana fa, stiamo vivendo un momento di splendida unicità che non avremo la possibilità di rivivere a breve. E c’è l’intensa voglia di vivere attimo per attimo questi momenti.
Rispetto a maggio sono più tranquillo, ho meno tensione addosso ma la trepidante attesa mi fa compagnia già da ieri sera. Sto vivendo intensamente queste ultime ore. Ogni tanto un brivido mi attraversa la schiena. Forse è il freddo (mamma mia che freddo che sta facendo negli ultimi giorni). No, quale freddo è il Mondiale per club. E’ l’emozione dell’attesa, è la gioia di poter vivere questo bellissimo momento, è la consapevolezza di essere vicino ad un sogno.
Il tetto del mondo è lì ad un passo. Fra poche ore si potrebbe colorare di nerazzurro. Fra poche ore dopo un’interminabile lunga ultima attesa potremmo diventare Campioni del Mondo. Campioni del Mondo. Per riempire ancora una volta i nostri cuori di quell’infinità emozione chiamata Inter.
FORZA INTER !!!

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