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venerdì 31 luglio 2015

CRISI INTER, MILAN DA TRIPLETE (gli inganni del calcio d'agosto)

Ho sempre sostenuto che il calcio d’agosto (e di conseguenza anche quello di luglio) lascia il tempo che trova. Sia chiaro, per calcio d’agosto io intendo le varie amichevoli, non turni preliminari di competizioni europee o supercoppe varie.
Non mi sono mai particolarmente esaltato per una vittoria (anche se quando vinci contro Milan o Juventus è sempre una bella soddisfazione, fosse solo un’amichevole estiva), né mi sono depresso per una sconfitta.
Da ciò avrete facilmente capito che la tournée dei giorni scorsi in terra cinese non mi preoccupa più di tanto. Ok, perdere 1-0 con Bayern Monaco e Milan e 3-0 col Real Madrid non è una sensazione piacevole, ma sono pur sempre amichevoli, ovvero partite dove la condizione non è ancora al massimo, dove spesso giocano seconde linee e giovani, dove quasi tutti non vanno con tanta foga sul pallone, perché in fondo è pur sempre un amichevole.
Trovo ridicolo parlare di crisi Inter dopo un paio di amichevoli andate maluccio. Crisi di cosa? Con una squadra ancora da assemblare, giocatori da inserire negli schemi, nuovi acquisti da concludere.

SAMP, CHE FIGURACCIA!!! 0-4 E ADDIO EUROPA

EUROPA LEAGUE – Andata Terzo Turno Preliminare
Sampdoria-Vojvodina 0-4
4’ Ivanic - 49’ Stanisavljevic – 58’ Ozegovic – 91’ Ozegovic

SAMPDORIA (4-3-3): Viviano; Cassani, Silvestre, Palombo (dal 14' s.t. Regini), Zukanovic; Soriano, Fernando, Barreto; Eder, Muriel (dal 28' s.t. Bonazzoli), Krsticic (dal 14' s.t. Wszolek). (Brignoli, Ivan, Coda, Salamon). All. Zenga
VOJVODINA (4-2-3-1): Zakula; Vasilic, Pankov, Djuric, Nastic; Sekulic, Maksimovic; Stanisavljevic (dal 40' s.t. Stamenic), Ivanic (dal 42' s.t. Babic), Puskaric (dal 26' s.t. Palocevic); Ozegovic. (M. Kordic, Pekaric, Lakicevic, S. Kordic). All. Zagoric
ARBITRO: Ekberg (Svezia)

Alla vigilia sia Zenga (“sorteggio col Vojvodina pilotato da Boskov”) che Ferrero (“vinciamo 4-0”) avevano mostrato ottimismo. E in effetti l’avversario non era certo di quelli insuperabili. Ma la sentenza che arriva dalla prima partita ufficiale di una squadra italiana che inaugura la nuova stagione è impietosa: Sampdoria 0 Vojvodina 4.

La squadra in cui si formò prima da giocatore e poi da allenatore Vujadin Boskov ci mette appena quattro minuti per passare in vantaggio. Ivanic si libera in area e batte Viviano con un piatto sinistro incrociato. I blucerchiati sono costretti a rincorrere La squadra di Zenga si spinge in avanti, ma è imprecisa nelle conclusioni. Prima Fernando sfiora il palo su punizione, poi Muriel e Soriano sprecano da ottima posizione. Prima della fine del primo tempo, il Vojvodina va vicino al raddoppio con Stanisavljevic, frenato solo dalla traversa.

giovedì 30 luglio 2015

JOVETIC, UN ALTRO CAMPIONE PER TORNARE GRANDI

E’ fatta anche per Stefan Jovetic. Un altro tassello è stato aggiunto all’Inter che vorrebbe Roberto Mancini. Nei giorni scorsi infatti l’Inter ha chiuso per il giocatore del Manchester City. Dopo le visite mediche superate senza problemi (tutt’altro che una formalità visti gli infortuni del giocatore montenegrino), possiamo considerare JoJo un giocatore nerazzurro (anche se manca l'ufficialità)..
L’ex fantasista della Fiorentina, che ha firmato un quadriennale da più di tre milioni a stagione, arriva con la formula del prestito biennale a 3 milioni con obbligo di riscatto fissato a 12 milioni.
Stevan Jovetic nasce a Podgorica il 2 Novembre 1989. La sua carriera calcistica inizia a 11 anni nel Mladost. A 14 anni passa al Partizan Belgrado, dove ad appena 16 anni è già in prima squadra.
A 18 anni diventa il Capitano della selezione Under 20. A breve giro di posta arriva anche nella nazionale maggiore del Montenegro, con la quale ad oggi ha disputato 43 match segnando 16 gol. In 3 anni al Partizan Belgrado vince uno scudetto e una coppa nazionale, segnando 23 reti in 61 presenze.

mercoledì 29 luglio 2015

CALCIOPOLI, CASSAZIONE "PROVATO L'ESISTENZA DI UN SISTEMA INQUINANTE" (cosa serve ancora?)

Conferme, solo e soltanto conferme. Anche le motivazioni della sentenza della Cassazione confermano l’esistenza di una associazione a delinquere che puntava ad influenzare e indirizzare in un certo modo il campionato italiano
"Sono proprio i diretti contatti tra gli emissari della società che avevano concorso a predisporre le griglie arbitrali e l'arbitro definitivamente sorteggiato, - si legge - a costituire la prova dell'inquinamento complessivo del sistema" iniziato con la predisposizione delle griglie e dunque, "della piena operatività di un sistema ben organizzato costituito da soggetti a vario titolo e con vari ruoli, intenzionati a porre in essere condotte penalmente illecite dirette a influire sul campionato di calcio di serie A 2004-2005".
La sentenza, che si riferisce alle posizioni di chi come Giraudo ha scelto di essere processato in abbreviato (mentre altri, come Luciano Moggi, hanno optato per l’ordinario, in Cassazione con gli stessi giudici) chiude il processo penale annullando il verdetto di appello, ma conferma le condanne al risarcimento dei danni a favore delle parti civili, tra cui quella di Giraudo a favore del Bologna, rappresentato dall’avvocato Bruno Catalanotti, legale che ha diffuso stralci delle motivazioni.

martedì 28 luglio 2015

CALENDARI, SI PARTE COL BOTTO: ROMA-JUVE ALLA 2^, INTER-MILAN ALLA 3^

Ieri pomeriggio nei saloni dell’Expo 2015 a Milano ha visto la luce il calendario della nuova Serie A, primo passo verso la nuova stagione che inizierà fra poco meno di quattro settimane.
Ed è subito una partenza con botto. Alla prima giornata ecco subito Fiorentina-Milan. I campioni in carica della Juventus ospitano l’Udinese di Colantuono, mentre la Roma va a Verona e la Lazio riceve il Bologna. Impegno casalingo anche per l’Inter che ospita l’Atalanta, il Napoli invece farà visita al Sassuolo. Toccherà a Torino e Sampdoria tenere a battesimo le esordienti Frosinone (che ospita i granata) e Carpi (che andrà a Genova). Chiudono il quadro della prima giornata Palermo-Genoa ed Empoli-Chievo.
Ma, come dicevamo, la partenza è subito di quelle importanti. Alla seconda giornata infatti c’è subito Roma-Juventus (e un’interessante Napoli-Sampdoria). Dopo la sosta ecco il derby milanese Inter-Milan che come sei anni fa si giocherà molto presto. Giornata da cerchiare in rosso anche per Sarri che tornerà col Napoli nella “sua” Empoli.

Alla quarta giornata c’è Napoli-Lazio, mentre alla sesta giornata ecco Napoli-Juventus e Inter-Fiorentina. La giornata successiva c’è Milan-Napoli e Sampdoria-Inter con Zenga che ospiterà la sua Inter (e al ritorno il 21 febbraio entrerà a San Siro da avversario).

domenica 26 luglio 2015

Summer Goal. INTER, TRA IMPROBABILI ALLENATORI E STORICHE RIMONTE


 CALCIOMANIA RELOADED 
martedì 21 giugno 2011
SVELATO IL MISTERO, ECCO IL NUOVO ALLENATORE DELL'INTER
Il grande mistero è vicino alla soluzione. All’uscita degli uffici della Saras il presidente Massimo Moratti ha lasciato intendere che il prossimo allenatore dell’Inter potrebbe essere Entius. Il patron nerazzurro ha lasciato intendere che le due parti stanno discutendo e sono molto vicino ad un accordo.
Buonasera Entius, partiamo dall’inizio. E’ vera questa notizia o è solo la solita bufala dei giornalisti?
E’ tutto vero. Non c’è ancora l’accordo ma stiamo trattando. Siamo ai dettagli. Durata del contratto, stipendio annuale, staff che porterò con me e poco altro.

sabato 25 luglio 2015

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. ALFREDO DI STEFANO

 Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio 
 ALFREDO DI STEFANO 
 Luogo e Data di Nascita: Buenos Aires, 4 luglio 1926 
 Nazionalità: Argentina/Spagnola 
 Ruolo: Attaccante 
 Altezza: 178 cm – Peso: 80 kg 

Soprannominato La Saeta Rubia per la sorprendete velocità, è considerato da molti esperti, giornalisti e ex calciatori il miglior giocatore di tutti i tempi.
Di Stefano era dotato di un fisico eccezionale, che gli permise di rimanere in campo per tutti i 90 minuti anche dopo i 30 anni. Attaccante combattivo, dotato di grande intelligenza tattica e di un innato fiuto per il gol.
Nato a Barracas, uno dei barrios di Buenos Aires, Di Stefano era figlio di Alfredo Di Stefano, italo-argentino di origini capresi, e Eulalia Laulhé Gilmont, argentina di origini francesi e irlandesi. A 15 anni entrò nella rosa della seconda squadra del River Plate, per approdare l'anno successivo in prima squadra. Passò in prestito per un anno all'Huracan. I primi due gol della sua carriera furono messi a segno nel derby vinto per 3 a 2 contro il San Lorenzo. Il giocatore si ripeté anche contro la sua ex squadra, mettendo a segno il gol più veloce della storia del campionato argentino, dopo undici secondi di gioco.
Ritornato al River Plate, Di Stefano contribuì in maniera notevole alla vittoria nel campionato argentino, di cui diventò capocannoniere con 27 reti.

venerdì 24 luglio 2015

DECRETO SALVA-ITALIA, ECCO COME CAMBIANO LE ROSE IN SERIE A

La stagione 2015/16 segna l'inizio di una nuova era per la Serie A, che si trova a fare i conti con quello che può esser definito il 'decreto salva-Italia', emanato dalla FIGC: da quest'anno rose a numero chiuso (eccezion fatta per gli Under 21), con un occhio di riguardo per i giocatori italiani.
Ma in cosa consiste questa riforma? E a un mese esatto dall'inizio del campionato, a che punto sono le big di Serie A nella costruzione delle loro rose?

LE ROSE
- 25 giocatori 'over 21' dei quali almeno 4 'formati nel club' ed almeno altri 4 'formati in Italia'.
Calciatori formati nel club : giocatori che, tra i 15 anni (o l’inizio della stagione nella quale hanno compiuto 15 anni) e i 21 anni (o la fine della stagione nella quale hanno compiuto 21 anni) di età, siano stati tesserati a titolo definitivo per il club nel quale militano per un periodo, anche non continuativo di 36 mesi, o per tre intere stagioni sportive.
Calciatori formati in Italia : giocatori che, tra i 15 anni (o l’inizio della stagione nella quale hanno compiuto 15 anni) e i 21 anni (o la fine della stagione nella quale hanno compiuto 21 anni) di età, siano stati tesserati a titolo definitivo per uno o più club italiani per un periodo, anche non continuativo di 36 mesi, o per tre intere stagioni sportive.

mercoledì 22 luglio 2015

IL TIFO CHE NON HA ETA': ABBONATO ALLA SPAL A 95 ANNI !!!

Il grande calcio in quel di Ferrara manca, ormai, da troppo tempo (l’ultima stagione nella massima serie risale alla stagione 1967-68). Eppure, nonostante mille difficoltà, la Spal in questi anni ha sempre superato le tante difficoltà incontrate durante il proprio percorso calcistico, fino all’ultima stagione, quando la squadra emiliana si è piazzata al quarto posto. Nella prossima stagione i biancoazzurri ripartiranno dalla LegaPro e, nelle partite casalinghe, potranno contare sull’apporto di un tifoso di tutto rispetto: si tratta di Walter Boldrini che, l’altro ieri, si è recato in sede a sottoscrivere l’abbonamento. Nulla di strano fino a qui, se non fosse per l’età del tifoso della Spal: Boldrini, infatti, ha già compiuto 95 anni!. “Mi hanno fatto il prezzo ridotto, come fossi un ragazzino di 14 anni – ha detto il tifoso più longevo d’Italia dalle pagine de “La Gazzetta dello Sport” -. Seguo la Spal da quando ero un bambino, vidi la prima partita dal vivo all’inizio degli anni 30, un’amichevole contro il Milan che voleva testare i nostri migliori giocatori, Aldo Barbieri e Mario Romani.

martedì 21 luglio 2015

RICORDANDO IL GRANDE MARULLA...

E’ una domenica di metà luglio. Una di quelle domeniche in cui fa caldo, parecchio caldo. Si respira a fatica, il termometro ha superato i 40 gradi, si cerca refrigerio in un ventilatore o in un po’ di acqua fresca. Uscire di casa? No, non se ne parla proprio. Meglio restarsene al fresco. Qualcuno è andato al mare a cercare riparo nell’acqua sicuramente calda, “talmente calda da poterci calare la pasta” direbbe quel mio zio.
Fa caldo, ma un brivido gelato corre lungo la schiena quando apri la pagina Internet e leggi una notizia che ha dell’incredibile “E’ morto Gigi Marulla”. E’ morto Marulla? No, non è possibile, fammi controllare meglio, questo è sicuramente uno scherzo di qualche buontempone. Controlli un sito, poi due, apri Facebook, controlli un terzo sito. Tutti confermano la notizia. Gigi Marulla, il grande Gigi Marulla, è morto.
Marulla mi riporta indietro nel tempo, all’inizio degli anni ’90, quando le pay-tv non c’erano e le partite le seguivi alla radio, in silenzio, cercando di non perdere il segnale.

lunedì 20 luglio 2015

COSENZA PIANGE IL SUO GRANDE BOMBER, E' MORTO GIGI MARULLA

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno in una tranquilla domenica di metà luglio e scuote la tranquilla cittadina di Cosenza. E' morto a soli 52 anni Gigi Marulla, indimenticato capitano e attaccante del Cosenza Calcio.
Marulla si trovava nella sua casa estiva di Cavinia, a Cetraro, sulla costa tirrenica cosentina, quando ha avvertito un malore. Pare che stesse facendo dei piccoli lavoretti a casa quando, per rinfrescarsi dalla fatica, avrebbe bevuto una bibita troppo fredda. Da lì la congestione che avrebbe portato all'arresto cardiaco. Poco prima delle 14.30 era arrivato cosciente all'ospedale di Cetraro. Qui le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso.
Gigi Marulla era nato a Stilo, in provincia di Reggio Calabria, il 20 aprile 1963. Ha legato la sua carriera alle undici stagioni giocate con la maglia del Cosenza Calcio, tre in Serie C1, otto in Serie B totalizzando 330 presenze in campionato e 91 gol.
Aveva iniziato la carriera all'Acireale in Serie D, stagione 1979-1980, disputando 2 gare. Coi granata giocò anche la stagione successiva e in 28 partite segna 9 gol.

domenica 19 luglio 2015

Summer Goal. ESSERCI, LA SORPRESA DANIMARCA E...



 CALCIOMANIA RELOADED 
giovedì 8 aprile 2010
ESSERCI
(…) E naturalmente sono pronto anche per il rush finale della stagione nerazzurra. Una stagione che fin qui mi riempie di gioia e di orgoglio. Purtroppo è ancora tutto il bilico e tutto può succedere. Ci potrebbe essere l’apoteosi assoluta, in altre parole vincere tutto, oppure la disperazione totale, ovvero zeru tituli, o magari una via di mezzo, vincere uno o due trofei. Ma rimane il fatto che l’Inter è arrivata all’8 aprile ed è in corsa su tutti i fronti. Cosa che non succedeva da moltissimo tempo (sicuramente mai negli ultimi 20 anni e correggetemi se sto sbagliando).

sabato 18 luglio 2015

DA SALAH A PAVLOVIC, APPUNTI DI MERCATO SOTTO L'OMBRELLONE

ü Sempre più intricata la vicenda Salah con Mourinho che spinge perché vada all’Inter, mentre Sabatini ha l’accordo col giocatore. Tramontata, per il momento, l’ipotesi Juventus.
ü Non è ancora definitivamente saltato l’affare Felipe Melo-Inter, il giocatore brasiliano potrebbe accasarsi ai nerazzurri, che seguono anche Siqueira (Atletico Madrid) per la fascia sinistra.
ü West Ham e Crystal Palace potrebbero essere le probabili destinazioni di Andrea Ranocchia, cercato da entrambi i club inglesi. Offerta del Fenerbahce per Juan Jesus mentre continuano ad essere sul piede di partenza Vidic e Andreolli.
ü Oscar ha dichiarato di non aver nessuna intenzione di muoversi dal Chelsea. Il fantasista brasiliano era stato cercato con insistenza dalla Juventus che ora potrebbe virare su Gotze del Bayern Monaco con cui sta già trattando la cessione di Vidal.
ü Il Milan continua a trattare Romagnoli (la valutazione della Roma si aggira intorno ai 20 milioni  di euro), ma nell’affare sta provando ad inserirsi il Napoli. I rossoneri a loro volta potrebbero virare su Astori, da tempo obiettivo dei partenopei.

venerdì 17 luglio 2015

E’ MORTO GHIGGIA, L’UOMO CHE ZITTI’ IL MARACANA’

Solo tre persone nella storia hanno fatto zittire il Maracanã con un gesto :Giovanni Paolo II, Frank Sinatra e io”.
Alcides Edgardo Ghiggia, che pronunciò questa frase, si è spento ieri notte all’età di 88 anni per un attacco cardiaco. Ironia della sorte a 65 anni esatti da quel 16 luglio 1950 in cui con un gol diede vita a quell’impresa che molti ricorderanno come il “Maracanazo”, il momento più nero per il calcio brasiliano (eguagliato forse solo da quel pesante 1-7 subito lo scorso anno nella semifinale mondiale contro la Germania) e decisamente il momento più indimenticabile per il calcio uruguaiano che ancora oggi a distanza di molti anni ricordano quella finale Mondiale in cui la Celeste beffò il Brasile, gettando nello sconforto un intero Paese.

Nato a La Blanqueada, quartiere del ceto medio di Montevideo, nonostante il fisico minuto aveva cominciato a giocare a basket nel Nacional: fu dirottato al calcio nel Penarol di cui i suoi erano tifosi. E anche quando, più avanti, il Nacional provò a fargli firmare un contratto per giocare con i piedi, sua madre Gregoria, donna di casa dedita al cucito, lo avvertì: "Se vai da quelli lì, non metti più piede in questa casa". A 18 anni, la sua prima squadra. Poi il Progreso, quindi il Penarol. Arrivarono due scudetti, nel '49 e nel '51.

GATORADE DIVENTA SPONSOR DI TUTTI GLI AMANTI DELLO SPORT

Si chiama “Sponsored by Gatorade” l’innovativa piattaforma digitale attraverso cui lo sport drink più noto d’Italia sponsorizzerà tutti coloro che dimostreranno di avere la passione per lo sport e l’attività fisica. Da sempre al fianco dei grandi campioni e sostenitore di uno stile di vita all’insegna della pratica sportiva e di una corretta idratazione dell’organismo, Gatorade si schiera ora al fianco di tutti gli sportivi, sia dei professionisti sia delle persone che, tra un’ora di jogging al parco e una partita di calcio tra amici, fanno dell’attività fisica un rito irrinunciabile per il proprio benessere. 
Attiva da giugno 2015, “Sponsored by Gatorade” è la piattaforma (www.sponsoredbygatorade.it) che per cinque mesi premierà tutti coloro che mostreranno di avere dentro di sé la “scintilla”, metafora che rappresenta la determinazione interiore che alimenta la passione per lo sport.  
Registrandosi sulla piattaforma, si potrà attivare un profilo personalizzato e far crescere il livello della propria scintilla, accumulando punti che permetteranno all’utente di ricevere esclusivi premi legati al mondo dello sport e di essere sponsorizzato da Gatorade come i veri campioni.

mercoledì 15 luglio 2015

REGGINA, VENEZIA, VARESE, ECCO LA LEGA PRO DEI FALLIMENTI

PUNTO C Notizie dalla Lega Pro
Come ogni estate, in pieno luglio assistiamo al bagno di sangue in Lega Pro. Chi riesce a iscriversi per miracolo e si salva (è il caso di Benevento, Ischia, Lupa Castelli Romani, Martina Franca, Paganese, Pisa, Savona e Vigor Lamezia), chi non ce la fa e fallisce, ripartendo da zero.
Quest’anno, la spada del fallimento è caduta su Venezia, Reggina, Varese, Real Vicenza, oltre alle già accertate Castiglione, Monza, Grosseto e Barletta e senza contare ovviamente il Parma al piano superiore, che ha già dato il via libera al ripescaggio in B del Brescia.
Tra fallimenti e calcioscommesse, la griglia di partenza è ancora incompleta e molti sono i dubbi sulla partenza dei campionati per il primo week end di settembre.
È triste vedere sparire dal professionismo squadre che fino a poco tempo fa erano degli esempi da seguire. Come il Varese, che appena nel 2012 si giocava la finale play-off contro la Sampdoria per salire in Serie A. O la Reggina, che in A c’è stata anche di recente (ultima volta nel 2009) e che nel professionismo aveva il proprio habitat naturale. Ormai tragicomica la situazione del Venezia, costretto a ripartire con una nuova società per la terza volta nell’ultimo decennio.

martedì 14 luglio 2015

CASILLAS E IL REAL, UN ADDIO TRA LE LACRIME

Un’altra bandiera viene ammainata. Dopo 25 anni e 725 presenze tutte con addosso la maglia numero 1 del Real Madrid, Iker Casillas, 34 anni, ha salutato i propri tifosi prima di passare al Porto dove giocherà nella prossima stagione.
La conferenza stampa con cui si è congedato dal popolo blancos è stata a dir poco commovente e l’ex portiere del Real non è riuscito a trattenere le lacrime: troppo difficile e doloroso dare l’addio al club che ha sempre considerato come una famiglia.
Con gli occhi gonfi ha avvertito i presenti che “per leggere questo foglio servono 30 secondi, ma potrebbe non bastare un’ora”, ringraziandoli poi per “accompagnarmi in questo momento tanto speciale”.

“Sono qui a dire addio a tutti voi e soprattutto al Real Madrid - ha detto Casillas -. Dopo 25 anni a difendere il simbolo della miglior squadra al mondo, arriva il difficile giorno in cui devo dire addio a questa istituzione che mi ha dato tutto. Sembra ieri quando, da bambino, indossai per la prima volta questa maglia. Abbiamo riso, pianto, vinto."

lunedì 13 luglio 2015

BOMBA SALAH, C’E’ L’ACCORDO CON LA JUVENTUS!!!

Clamorosa svolta nella vicenda Salah. Il giocatore egiziano di proprietà del Chelsea è da qualche settimana al centro di una diatriba con la Fiorentina. Il club viola pretenderebbe il rispetto degli accordi presi che prevedeva un altro anno di prestito e aspettava il giocatore in ritiro. Ma il fantasista del Blues, come ampiamente manifestato nelle ultime settimana, non ha nessuna intenzione di tornare in viola.
Tanto più che sul giocatore si stanno muovendo molte squadre. L’Inter lo sta cercando ormai da settimane (e il corteggiamento nerazzurro non è piaciuto a qualche dirigente viola), la Roma ha mostrato qualche interesse negli ultimi giorni mentre l’Atletico Madrid rimane alla finestra.
Ma ecco il colpo di scena che nessuna si aspettava. Nella giornata di oggi il procuratore del giocatore Ramy Abbas si è incontrato con alcuni dirigenti della Juventus e sono state gettate le basi per il passaggio di Salah in bianconero. Per lui si parla di un contratto quadriennale a 3,5 milioni di euro netti all’anno più bonus.

domenica 12 luglio 2015

Summer Goal. L'ITALIA MUNDIAL, I MOTIVI PER AMARE MOURINHO E...

- Mi avete preso per un coglione.
- No, per un eroe!
- Mi avete preso per un coglione.
- Ma no, per un eroe!
- M'avete preso per un coglione, sotto la mano, mi fa male!! Ah!! (L'Allenatore Nel Pallone)

 CALCIOMANIA RELOADED 
5 giugno 2008
10 MOTIVI PER AMARE (o almeno apprezzare) MOURINHO
1 - E’ un allenatore vincente. Ha vinto col Chelsea e col Porto. Sia in campo europeo che in campo nazionale.
2 - In Europa ha fatto meglio di Mancini.
3 - E’ più antipatico del Mancio. Se stuzzicato sa essere molto poco diplomatico. Negli scontri con i giornalisti di parte ci sarà da divertirsi.
4 - Le sue squadre hanno sempre espresso un buon gioco.

sabato 11 luglio 2015

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. EUSEBIO FERREIRA DA SILVA

 Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio 
EUSEBIO FERREIRA DA SILVA
Luogo e Data di Nascita: Lourenco Marques, 25 gennaio 1942
Nazionalità: Portoghese
Ruolo: Attaccante
Altezza: 176 cm – Peso: 64 kg

Ritenuto il calciatore portoghese più forte della storia e uno dei migliori calciatori di tutti i tempi, fu eletto Pallone d'oro nel 1965, arrivando al secondo posto in due occasioni (1962 e nel 1966) e vincendo la Scarpa d'oro per due volte (1968, 1973). Durante la sua carriera ha segnato 733 gol in 745 partite.
È stato fondamentale per la nazionale portoghese ai mondiali del 1966, durante i quali il Portogallo raggiunse il terzo posto: fu il capocannoniere della manifestazione con 9 reti, di cui 4 solamente contro la Corea del Nord.
Trascorse quindici dei suoi ventidue anni di carriera tra le file del Benfica, di cui è il miglior marcatore della storia con 638 gol in 614 partite ufficiali.

mercoledì 8 luglio 2015

QUELLO CHE TUTTI INVIDIANO A MANCINI

Gli antipatizzanti di Roberto Mancini, che fra gli addetti ai lavori del calcio sono in percentuale superiori che fra gli spettatori, sostengono che la sua più grande qualità come allenatore sia quella di convincere i suoi presidenti a tirare fuori i soldi. Senza volerlo gli hanno fatto un complimento perché l’allenatore troppo aziendalista è quello, ad ogni livello, che imbocca fin da subito la strada per l’esonero. Con il contratto che ha (è il più pagato della A, più anche dell’Allegri prolungato) Mancini avrebbe tutta la convenienza personale nel gestire una squadra futuribile e con l’alibi pronto, tanto lo stipendio correrebbe lo stesso ed ogni vittoria sarebbe una sua vittoria. Invece si sta agitando tantissimo, complice il fair play finanziario UEFA che si è rivelato una buffonata (non per l’Inter, però), per riportare la sua squadra fin da subito alle spalle della Juventus dove la situazione è troppo invitante per non provarci.
In tanti, forse troppi, pensano di essere a uno o due giocatori dalla Champions League, di qui lo scannarsi per un discreto contropiedista come Salah, Mancini forse lo pensa più degli altri.

martedì 7 luglio 2015

E DOPO LA COPPA AMERICA, ECCO LA GOLD CUP...

Archiviata la Coppa America con la prima storica vittoria del Cile e in attesa che riprenda la stagione calcistica europea (fino a metà agosto dovremo accontentarci solo di qualche amichevole internazionale che lascia il tempo che trova), nel continente americano proseguono le manifestazioni internazionali. Stavolta occorre guardare al Nord America e in particolare a Stati Uniti e Canada, paesi organizzatori della Concacaf Gold Cup 2015.
Parte infatti questa notte, con la sfida tra Haiti e i vicecampioni in carica di Panama, la tredicesima edizione della Gold Cup, il torneo riservato alle nazionali del Nord e Centro America. La formula è la stessa della Coppa America appena conclusa: tre gironi da quattro squadre, con le prime due di ogni girone e le due migliori terze promosse ai quarti di finale.
La squadra vincitrice il torneo affronterà gli Stati Uniti d'America, vincitori della Gold Cup 2013, per designare la squadra che parteciperà alla Confederations Cup in programma in Russia nel 2017.

lunedì 6 luglio 2015

"L'INTER DEVE RETROCEDERE". (ovvero, quando l'insolazione fa brutti effetti...)

E’ evidente che il gran caldo che in questi giorni sta stazionando sull’Italia inizia a mietere le prime vittime. E proprio ieri Paolo Panerai, consigliere del CdA della Fiorentina, in preda agli effetti di un’insolazione ha iniziato a farneticare a colpi di tweet, dando addosso all’Inter, colpevole, secondo lui di essersi intromessa della vicenda tra Salah e la Fiorentina.
"Toni, Mutu, Galliani sanno che la Fiore fa sempre onorare le firme. Lo sa Montella. lo saprà Salah. Lo sa ora l'Inter che provò già con Toni"
 
"Caro Giovanni (Malagò), Salah è la goccia per commissariare. Non si può più tollerare che le firme e i regolamenti (art.18) valgano meno di 0"
 
"Se le società del calcio dovessero rispettare la trasparenza, l'Inter sarebbe già retrocessa. Che soldi sono, di chi, a partire dalle Cayman?“
 
“Platini sa che l'Inter è fuori dalla legge del fair play. Per Salah e gli altri acquisti milionari. È l'occasione per una iniziativa esemplare".

domenica 5 luglio 2015

CILE NELLA STORIA, E’ TRIONFO IN COPPA AMERICA (e Messi ancora una volta resta a guardare…)

Coppa America 2015 – FINALE
CILE-ARGENTINA 4-1 dopo calci di rigore (0-0 al 120’)
RIGORI: Mati Fernandez (C) gol, Messi (A) gol, Vidal (C), Higuain (A) alto, Aranguiz (C), Banega (A) parato, Sanchez (gol)

CILE (3-4-1-2): Bravo; Silva, Diaz, Medel; Isla, Aranguiz, Vidal, Beausejour; Valdivia (dal 29’ s.t. Mati Fernandez); Vargas (dal 5’ p.t.s. Henriquez), Sanchez. (Garces, Herrera, Gutierrez, Fuenzalida, Pizarro, Albornoz, Mena, Rojas, Pinilla). All. Sampaoli.
ARGENTINA (4-2-3-1): Romero; Zabaleta, Demichelis, Otamendi, Rojo; Biglia, Mascherano; Messi, Pastore (dal 36’ s.t. Banega), Di Maria (dal 29’ p.t. Lavezzi); Aguero (dal 29’ s.t. Higuain). (Guzman, Marchesin, Garay, Casco, Roncaglia, Gago, Pereyra, Tevez). All. Martino.
ARBITRO: Roldan (Colombia)

Il Cile entra nella storia. Dopo quattro finali perse la Roja conquista per la prima volta la Coppa America, arrivata alla sua 44/a edizione, e lo fa in casa, sotto lo sguardo dei propri tifosi in un “Estadio Nacional” di Santiago in completo delirio. Servono i calci di rigore agli uomini di Sampaoli per avere la meglio su un’Argentina colpita dalla maledizione Messi. La Pulce, infatti, profeta in Spagna, non è ancora riuscito ad alzare una trofeo con la maglia dell’albiceleste e anche questa volta è dovuto uscire dal campo con le lacrime agli occhi. Un trofeo che manca alla Seleccion da ormai 22 anni.


La prima occasione arriva al 12esimo Sanchez va via in velocità sulla destra, entra in area e prova a metterla in mezzo per Vargas, Demichelis svirgola nel tentativo di liberare, la palla resta lì e Vidal al volo di sinistro impegna seriamente Romero bravo nel deviare un pallone destinato in rete. La risposta albiceleste non si fa attendere e arriva su una punizione laterale di Messi, sul cross della Pulce, Aguero ci mette la testa e Bravo è grandissimo a salvare sulla linea di porta.

Summer Goal. IL MISTERO MATERAZZI-ZIDANE, LA FINALE DEL '99 E...


- Cioè, mi stai dicendo che hai i biglietti però vuoi andare a vedere Il Libro della Giungla o roba simile?
- Senti, mica dobbiamo andare a vedere l’Arsenal tutte le volte che torno a Londra, ti pare? Pensavo l’avessimo superata questa fase…
- Noi non supereremo mai questa fase (Febbre a 90°)

 CALCIOMANIA RELOADED 
18 agosto 2007
IL MISTERO E' RISOLTO
9 luglio 2006. Finale dei Mondiali di calcio. Di fronte Francia e Italia. Nel corso dei tempi supplementari Zidane colpisce con una testata al petto Materazzi: espulsione diretta. Il francese si difende dicendo che il difensore azzurro gli ha rivolto una frase sgradevole. Inizia il grande mistero. Cosa ha detto Materazzi a Zidane? Si fanno le più svariate ipotesi, vengono chiamati a raccolta tutti i maggiori investigatori del mondo, compreso il commissario Rex (visto che si giocava in Germania...). Ma tutti rimane nel mistero e nel campo delle ipotesi.

sabato 4 luglio 2015

ECCO IL PARMA CALCIO 1913, RIPARTIRA’ DALLA D

E’ stata ufficialmente presentata Parma Calcio 1913, società della cordata guidata da esponenti della locale Unione Industriali che annovera quattro imprenditori e tre aziende. Guido Barilla, presidente del colosso alimentare, Marco Ferrari, Giacomo Malmesi e Gian Paolo Dallara, fondatore dell’omonima casa di auto da competizione. A questi nomi, che si impegnano nella società a titolo strettamente personale, si affiancano al momento alcune aziende locali, con Paolo Pizzarotti (Impresa Pizzarotti&C Spa), Angelo Gandolfi (Erreà Sport Spa) e Mauro Del Rio (Capital B! Srl). Per Guido Barilla, che si è detto “emozionato” si tratta di un passo storico, dal momento che l’imprenditore mai aveva indirizzato i propri interessi al mondo del calcio, tantomeno a quello cittadino. “L’idea è nata a metà di febbraio, ci siamo visti parecchie volte, abbiamo costruito il progetto e nel momento in cui ci sono state le aste per la serie B ci siamo detti fermiamoci e vediamo quel che succede. Abbiamo tutti sperato che una delle due cordate ce la facesse”.

venerdì 3 luglio 2015

MANCINI CARICA L'AMBIENTE NERAZZURRO “SIAMO DA SCUDETTO”

Oggi è partita ufficialmente la stagione 2015/2016 dell'Inter, che si è radunata alla Pinetina di Appiano Gentile in vista del ritiro estivo a Riscone di Brunico.
Prima conferenza stampa della stagione per Roberto Mancini che ha parlato a 360° di mercato, aspettative stagionali e molto altro.

"Siamo sulla strada giusta, i dirigenti sono stati bravi a raggiungere quasi tutti gli obiettivi prefissati sul mercato. Kondogbia può diventare uno dei centrocampisti più forti al mondo, come Iniesta e Touré. Non sono più riuscito a parlare con Yaya, ma ho capito che è intervenuto qualcuno al di sopra che lo ha convinto a restare al Manchester City".

"Abbiamo grande aspettative e stiamo lavorando duramente tutti. Bisogna lavorare insieme per l'Inter per cercare di migliorare sempre di più. Inizieremo una preparazione fisica e una tournée che ci porterà in alcuni paesi. I prossimi obiettivi? Dipenderà dalle occasioni che troveremo sul mercato".

giovedì 2 luglio 2015

COPPA AMERICA, CILE-ARGENTINA: LA FINALE PIU' ATTESA

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Sarà Cile-Argentina la finale che deciderà la Coppa America 2015. Probabilmente in questo momento il meglio che il Sudamerica potesse esprimere (il Brasile attuale, come del resto quello di un anno fa ai Mondiali, è una nazionale senza arte né parte). Da un lato l’Argentina, la grande favorita che liquidando con un tennistico 6-1 il Paraguay in semifinale ha rilanciato le sue ambizioni. Dall’altro il Cile, padrone di casa, la squadra che nel corso del torneo ha convinto di più e che in semifinale ha superato 2-1 il Perù.
Grande polemica intorno alla qualificazione del Cile. Ancora una volta pare che l'arbitraggio abbia indirizzato pesantemente la squadra di casa verso la vittoria. La partita contro il Perù ha lasciato non pochi strascichi. Al minuto 20 l'espulsione, per molti severa, di Zambrano, ha costretto i peruviani a giocare in inferiorità numerica, come se non bastasse il primo gol di Vargas era in fuorigioco, mentre gli ospiti protestano anche per un presunto rigore non dato. Insomma, la sensazione è che la squadra di Vidal (graziato per una manata ad un avversario) è stata molto favorita in questo torneo casalingo, ricordiamo infatti ai quarti l'Uruguay che ha giocato addirittura in 9 per larghi tratti.

mercoledì 1 luglio 2015

LA PRIMA VOLTA DELLA SVEZIA: E' CAMPIONE D'EUROPA

CAMPIONATI EUROPEI UNDER 21 – FINALE
SVEZIA-PORTOGALLO 4-3 dcr (0-0)
SEQUENZA RIGORI: Guidetti (S) gol, Paciencia (P) gol, Thelin (S) gol, Tozé (P) gol, Augustinsson (S) gol, Esgaio (P) parato, Khalili (S) parato, J. Mario (P) gol, Lindelof (S) gol, W. Carvalho (P) parato.
 
SVEZIA (4-4-2) Carlgren; Lindelof, Milosevic, Helander (dal 1’ s.t. Baffo), Augustinsson; Tibbling (dal 20’ s.t. Quaison), Hiljemark, Lewicki, Khalili; Guidetti, Thelin (Rinne, Linde, Holmen, Pa Konate, Zeneli, Olsson, Larsson, Gustafson, Hrgota, Ishak). C.T. Ericson.
PORTOGALLO (4-3-1-2) José Sa; Ricardo Esgaio, Paulo Oliveira, Tiago Ilori, Raphael Guerreiro; João Mario, William Carvalho, Sergio Oliveira (dal 9’ s.t. Tozé); Bernardo Silva; Ricardo Pereira (dal 25’ s.t. Gonçalo Paciencia), Ivan Cavaleiro (dal 16’ s.t. Iuri Medeiros) (Fernandes, Varela, Cancelo, Figueiredo, Venancio, Rafa Silva, Ruben Neves, Gonçalo Paciencia, Carlos Mané, Ricardo Horta). C.T. Rui Jorge.
ARBITRO Marciniak (Polonia).

Dopo il presunto “biscotto” ai danni dell’Italia, Svezia e Portogallo si sono ritrovati di fronte nella finale dell’europeo under 21. Ad alzare il trofeo è la Svezia di Guidetti, un prima volta per la nazionale giovanile scandinava. Nella finale di Praga, equilibrata e non molto spettacolare, è stato necessario ricorrere ai rigori per decidere il vincitore, una soluzione che alla fine ha premiato la squadra di Hakan Ericson contro il Portogallo di Rui Jorge, battuto 4-3 grazie a due parate del portiere Carlgren. Dal dischetto, è decisivo l'errore di William, gioiello dello Sporting Lisbona nel mirino dell'Arsenal, che si fa respingere la conclusione dal portiere Carlgren, uno dei migliori calciatori dell'Europeo. Proprio la Svezia è stata l’unica squadra a battere gli azzurrini, all’esordio nel torneo, una partita che ha segnato il cammino delle due squadre e che aumenta il rammarico per la sorte dell’Italia.