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sabato 30 luglio 2016

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. LUIGI RIVA

 Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio 
 LUIGI RIVA 
 Luogo e Data di Nascita: Leggiuno(VA) , 7 novembre 1944 
 Nazionalità: Italiana 
 Ruolo: Ala sinistra 
 Altezza: 180 cm – Peso: 78 kg 

Formidabile ala sinistra dotata di grande fiuto del gol e di grande potenza nel piede sinistro, tanto da essere soprannominato “Rombo di Tuono” dall’allora re dei giornalisti sportivi Gianni Brera. Tecnica, potenza e acrobazia le sue qualità. Inizia la carriera a Legnano in serie C per poi passare al Cagliari, con cui esordisce in serie A il 13 settembre 1964, nell'incontro Roma-Cagliari (2-1). Vestirà per tutta la carriera la maglia rossoblu, divenendo una leggenda per una regione intera. Tuttora idolo irraggiungibile dei tifosi sardi, Riva per molti rimane il più grande attaccante italiano del dopoguerra. Col Cagliari riesce nell’impresa di vincere il campionato 1969-70, vincendo per la terza volta la classifica dei cannonieri. Rifiuterà di lasciare i rossoblu nonostante i ricchissimi ingaggi propostigli in quegli anni da Juventus ed Inter.

martedì 26 luglio 2016

MANCINI-INTER: PERCHE' NON CHIARIRSI PRIMA?

- Salve sono Zhang Jindong, numero uno del colosso cinese Suning e da qualche giorno azionista di maggioranza dell’Inter
- Piacere, Roberto Mancini, allenatore dell’Inter.
- Senta signor Mancini, ho chiesto di incontrarla per illustrarle i nostri progetti futuri per quanto riguarda l’Inter.
- Bene, bene. Ho già preparato qualche nome che potrebbe fare al caso della nostra rosa. Yaya Tourè, Antonio Candreva…
- No, guardi signor Mancini. Il nostro progetto va in un'altra direzione. Noi vogliamo costruire una squadra improntata sui giovani che possa iniziare a vincere fra qualche anno.
- Presidente, mi dispiace contraddirla, ma io preferirei giocatori già pronti per provare a vincere sin da subito.
- Mi scusi signor Mancini, ma il nostro progetto è quello e non abbiamo intenzione di cambiare idea. Se lei vuol far parte del nostro progetto saremo lieti di averlo ancora come nostro allenatore, altrimenti credo proprio che le nostre strade si separino.

domenica 24 luglio 2016

HIGUAIN ALLA JUVENTUS: CAMPIONATO FINITO PRIMA DI INIZIARE

E’ fatta. Gonzalo Higuain sta per firmare con la Juventus che pagherà la sua clausola di rescissione e si assicurerà il fuoriclasse argentino.
La trattativa andava avanti già da qualche tempo ma tra ieri e oggi si è arrivata alla stretta definitiva. Secondo quanto riportato da Marca, ieri il Pipita ha effettuato le visite mediche a Madrid, in gran segreto, confermando poi l'accordo con la Juventus per un quadriennale da 7,5 milioni netti a stagione. La società bianconera avrebbe quindi deciso di pagare la clausola da 94,7 milioni per liberarlo dal Napoli.
La conferma è arrivata anche da Radio Kiss Kiss, la radio ufficiale del Napoli: "L'annuncio ufficiale del passaggio di Higuain alla Juve potrebbe arrivare già lunedì".

Il club di Torino verserà nelle casse partenopee un assegno da 94 milioni di euro (anche se pare che in base ad una clausola del contratto potrebbero essere 90), che quasi certamente verrà poi reinvestito (parzialmente) per l’acquisto di un altro bomber (Bacca e Icardi i nomi più caldi del momento).

Summer Goal. I SOGNI SOTTO L'OMBRELLONE, LA PRIMA UEFA DELL'INTER E DUCKADAM


 CALCIOMANIA RELOADED 
Domenica 30 giugno 2013
NIENTE PIU' SOGNI SOTTO L'OMBRELLONE (il mercato nerazzurro nell'estate 2013)
Non sono amante del mare. Ogni anno di questi periodi i miei amici fanno a gara a chi va più volte al mare, a chi è più abbronzato, a chi è stato nella località più bella (e vi posso garantire che in Calabria ci sono delle località di mare che farebbero invidia alle isole tropicali). Io ci vado raramente, un po’ per inerzia, un po’ per dare un po’ di abbronzatura al mio colorito pallido, un po’ per sentirmi meno “alieno” (un calabrese che non va al mare è come un tedesco che non beve birra).
Stamattina nel dormiveglia, mentre oziosamente rimandavo il momento di alzarmi, mi sono tornate in mente le estate della mia infanzia/adolescenza quando ogni domenica andavo al mare con la mia famiglia. Sulla spiaggia ci trovavamo insieme ad altre due-tre famiglie, quasi sempre parenti. Un paio di tuffi nel mare, una fettina di dolce che le signore portavano da casa, qualche commento sulle donzelle in bikini e poi si finiva a parlare di calcio. E di calciomercato, quasi sempre solo e soltanto quello dell’Inter (per forza eravamo quasi tutti tifosi nerazzurri…).
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sabato 23 luglio 2016

STORIE DI BIDONI - JOSE' PERDOMO

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

JOSÉ BATTLE TEIXEIRA PERDOMO
Luogo di Nascita: Salto (Uruguay)
Data di Nascita: 05/05/1959
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Genoa

Fu il compianto Franco Scoglio a volere a tutti i costi Josè Batlle Texeira, meglio conosciuto come Perdomo, nel suo Genoa. Il Professore era appassionato di calcio sudamericano e nell’estate del 1989, gasato dall’approdo dei rossoblu in Serie A, si occupò personalmente del calciomercato battendo i campi del Sudamerica alla ricerca di talenti a prezzi ragionevoli.
Perdomo, acquistato per soli 130 milioni di Lire, era un “volante central”, ovvero un centrocampista, non proprio velocissimo, ma già nel giro della Nazionale. Un entusiastico Sandro Ciotti ebbe per lui parole al miele al termine di un’amichevole disputata tra Italia ed Uruguay a Verona: finì 1-1, gol di Roby Baggio e Aguilera. Il Commissario Tecnico degli azzurri era Azeglio Vicini, quello della “celeste” Oscar Washington Tabarez. E Perdomo disputò una gara eccellente.

venerdì 22 luglio 2016

CALENDARI SERIE A: JUVE IN SALITA, MIHAJLOVIC SUBITO MILAN

Ci siamo. La Serie A 2016-2017 prende ufficialmente forma con il sorteggio del calendario della prossima stagione effettuatosi oggi pomeriggio.
Inizio subito il salita per la Juventus che ospita la Fiorentina, mentre Mihajlovic fa visita col suo Torino al Milan che lo ha esonerato lo scorso aprile. Impegni esterni per Napoli, Inter e Lazio che fanno visita rispettivamente a Pescara, Chievo e Atalanta, mentre la Roma ospiterà l’Udinese. Il Crotone farà il suo esordio assoluto in Serie A affrontando il Bologna al Dall’Ara. Giampaolo esordirà sulla panchina della Sampdoria facendo visita all’Empoli che ha allenato fino a giugno. Chiuderà il quadro della prima giornata Genoa-Cagliari e Palermo-Sassuolo.
Inizio complicato per la Juventus che dopo la Fiorentina alla prima si ritroverà Lazio (in trasferta) Sassuolo (in casa) e Inter (in trasferta). Non proprio una partenza agevole per i campioni d’Italia (anche se non dovrebbe aver problemi a mettere subito in saccoccia punti).

mercoledì 20 luglio 2016

POGBA, HIGUAIN, ICARDI. APPUNTI SPARSI DI MERCATO...

La notizia del giorno è sicuramente Paul Pogba che va al Manchester United. I Red Devils hanno messo sul piatto 110 milioni di euro e di fronte a queste cifre come si fa a dire di no? Se potessero i dirigenti bianconeri porterebbero il centrocampista francese in braccio fino a Manchester.
Complimenti alla Juventus e soprattutto a quel vecchio volpone di Mino Raiola che sono riusciti a piazzare un giocatore come Pogba per il doppio della cifra che in effetti vale.
Spero sarete tutti d’accordo sul fatto che Pogba è un grande giocatore, un campione che, vista anche la giovane età, può diventare un fuoriclasse assoluto. Ma finora non mi pare che abbia dimostrato di valere tutti questi soldi. Ma finché ci sarà qualcuno a fare follie, perché scandalizzarsi tanto o stare a chiedersi se il giocatore vale o non vale tanto? E poi, parliamoci chiaro, se Bonucci vale 60 milioni di euro (manco fosse Beckenbauer o Franco Baresi…) Pogba può valerne 110 milioni di euro.

martedì 19 luglio 2016

NOI, GENERAZIONE HOLLY E BENJI (i primi 30 anni di un cartone animato che ha fatto epoca)

Trent’anni fa, il 19 luglio 1986 andava in onda in Italia (precisamente su Italia 1) la prima puntata di Holly e Benji, cartone animato che ha influenzato una intera generazione di ragazzi (alzi la mano chi in quegli anni non lo guardava) cresciuti a pane e calcio.
Crescendo e diventando adolescenti prima e adulti poi, ci siamo divertiti a smontare pezzo per pezzo un cartone animato che in effetti era pieno di inesattezze e paradossi. Ma a quell’età non badi a molte cose e tutto ti sembra possibile e vero. Come il fatto che i calciatori corressero in salita, che mentre correvano pensavano a tutta la loro vita, che una partita durasse un tempo infinito e che un’azione di gioco qualche volta durava una puntata intera.
E che dire dei singoli personaggi? Di Holly che stava sospeso in area un tempo indefinito per fare la rovesciata, di Mark Lenders il cui tiro era talmente potente da bucare le reti e sfondare i muri, della catapulta infernale dei gemelli Derrick, di Eddi Warner che per parare un tiro si lanciava sul palo opposto per darsi lo slancio con le gambe, di quel ciccione di Teo Sellers che copriva tutta la porta, di Julian Ross che giocava nonostante fosse malato di cuore, di Roberto Sedinho che a quanto pare si trombava la mamma di Holly (anche se questo è solo un pettegolezzo, non abbiamo mai avuto prove certe), di Jeff Turner, allenatore ubriacone della Muppet.

lunedì 18 luglio 2016

SPONSOR SULLE MAGLIE, ECCO COSA E' CAMBIATO DAGLI ANNI '80

Gli sponsor sulle maglie delle squadre di calcio sono stati un tratto caratterizzante del calcio degli anni ’80 che in molti oggi ricordano con nostalgia.
Accordi mediamente più lunghi di quelli attuali, fino ad arrivare alle iconiche identificazioni come Roma–Barilla o Juventus–Ariston.
Accordi che portavano importanti risorse nelle casse delle società in un’epoca in cui i ricavi principali erano legati ai conferimenti di proprietari ed ai soldi che il Totocalcio elargiva al calcio italiano.
Ma quanto è cambiato l’investimento nel tempo che le aziende hanno fatto per veder comparire il loro marchio sulle maglie delle squadre di serie A?

Un vecchio pezzo de Il Sole 24 Ore pubblicato alla vigilia del campionato 1984-85 riportava il valore: “L’ investimento pubblicitario che le aziende si apprestano a fare nel 1984, considerando le trentasei squadre di serie e A e B, ammonta a circa 25 miliardi”, scriveva il giornale di Confindustria.

domenica 17 luglio 2016

Summer Goal. LA PRIMA VOLTA DELLA STELLA ROSSA

 CALCIOMANIA RELOADED 
venerdì 18 aprile 2008
VIZ E IL SUO "POST SENTIMENTALE NERAZZURRO A RUOTA LIBERA"
Qualsiasi cosa succeda, vada come vada, Mancini mi ha ridato l'Inter e per sempre gliene sarò grata, per quanto possa valere. Per assurdo credo sia uscito vincitore dalle dichiarazioni post Liverpool. Ora più che mai, siamo tutti con lui, io per prima, perché Mancini non si tocca. Gli lascerei le chiavi di casa, della macchina, della città, se potessi lo voterei anche al Governo, ma poi non avrebbe tempo per allenare, per fare il manager. Dove lo trovi un allenatore che vuole quattro giocatori per il mercato? Dove lo trovi uno che con un budget tra i più bassi d'Europa negli ultimi anni ha costruito un gruppo e ha riscritto la fantasia di questo popolo maltrattato? Dove lo trovi uno che si mette la maglia dell'Inter alla conferenza stampa, che ha SEMPRE la sciarpa nerazzurra? Dove lo trovi uno così?

sabato 16 luglio 2016

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. ALESSANDRO MAZZOLA

 Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio 
 ALESSANDRO MAZZOLA 
 Luogo e Data di Nascita: Torino, 8 novembre 1942 
 Nazionalità: Italiana 
 Ruolo: Attaccante 
 Altezza: 179 cm – Peso: 73 kg 

Alessandro Mazzola detto Sandro è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista e attaccante. Campione europeo nel 1968 e vicecampione mondiale nel 1970.
Considerato uno dei migliori calciatori italiani di sempre, figlio del compianto Valentino, ha legato il suo nome a quello dell'Inter, con la quale ha giocato dal 1960 al 1977 collezionando in totale 565 presenze e 158 reti. Con la maglia nerazzurra ha vinto quattro campionati nazionali, ma soprattutto due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Dell'Inter è stato anche capitano per sette stagioni (dal 1970 al 1977) succedendo a Mario Corso. Terminata la carriera agonistica, ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali all'interno del club nerazzurro, l'ultimo dei quali lo ha visto occupare l'incarico di direttore sportivo dal 1995 al 1999.

giovedì 14 luglio 2016

LEGA PRO, IL FORMAT A 60 SQUADRE E' UTOPIA

PUNTO CNotizie dalla Lega Pro
Puntualmente ogni estate ci si ritrova alle prese con il format della Lega Pro e con le società che fanno fatica ad iscriversi. E il format, originalmente a 60 squadre, si snellisce sempre più.
Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, qualche giorno fa in un’intervista sosteneva “Non so se arriveremo al format con 60 squadre, ma io sono convinto di sì. Poi ci interrogheremo sulla sua validità o per lo meno sulla sostenibilità. Sembra che l’idea del format a 60 squadre sia una mia battaglia personale, invece è sancita nelle regole e nelle norme federali. Con la mia presidenza ho voluto che quella norma sia rispettata”.

Opinione del tutto rispettabile quella del presidente Gravina, ma ahimè non condivisibile. Il dato di fatto è che il format della terza serie nazionale va rivisto al ribasso rispetto a quello di 60 squadre. Un dato su tutti dovrebbe far riflettere. In otto anni, dal 2008 al 2016, l’organico della terza serie nazionale si è ridotto da 90 a 52 (e ancora non sappiamo cosa succedere negli anni a seguire).

mercoledì 13 luglio 2016

IL GIOCHINO MALRIUSCITO DEI CONIUGI ICARDI (Maurito, trovati un buon procuratore...)

Non ho molta simpatia per la categoria dei procuratori sportivi. Ciò non toglie che ci siano alcune eccezioni come il mio concittadino Beppe Bozzo (tra l’altro nato e cresciuto a poche centinaia di metri da casa mia) o Dario Canovi, che stimo tanto e che ritengo grandi professionisti.
Ma ovviamente quando si parla di procuratori la mente va a soggetti come Raiola o Mendes che fanno dei soldi e degli interessi personali il proprio pane quotidiano (straordinario il lavoro che sta facendo Raiola, capace di far passare Pogba per un fenomeno da 120 milioni di euro quando si e no ne vale la metà).
Ma peggio dei procuratori “vecchi volponi” ci sono i procuratori “improvvisati”. E in questa categoria non possiamo non inserire Wanda Nara, moglie ma soprattutto, ahinoi, procuratore di Mauro Icardi.

La vicenda di questi ultimi giorni penso sia più o meno chiara a tutti con la nostra cara Wanda che se ne è uscita con una serie di tweet e di messaggi social in cui sosteneva che l’Inter volesse vendere Icardi, che c’erano società disposte a offrire 50 milioni di euro per il giocatore, e via discorrendo.

martedì 12 luglio 2016

COSA RESTERA’ DI QUESTO EUROPEO?

Siamo giunti al termine. L’Europeo è finito da appena due giorni ma già gli argomenti sono diventati altri. Il calciomercato innanzitutto. E poi le uscite fuori luogo di Wanda Nara in veste di procuratore di Icardi, i movimenti in panchina, i colpi a sorpresa.
Insomma l’Europeo è ormai passato in secondo piano. E per chiudere in bellezza abbiamo provato a riassumere cosa rimarrà di questo Euro 2016. Forse ci siamo scordati qualcosa, forse metteremo qualcosa che voi riterrete superfluo. Nell’uno e nell’altro caso, fatecelo presente.
LO SCAVETTO MIMATO DA PELLÉ A NEUER E LA ZAZADANCE. Sebbene l’Europeo della nazionale azzurra verrà ricordato anche per altre cose, il simbolo della spedizione italica è tutta nella lotteria finale dei rigori contro la Germania. Il gesto di spavalderia di Pellé (che poi spara al lato) e i passettini carichi di incertezza di Zazà sono il manifesto azzurro di Euro 2016. Come il biscotto di Svezia-Danimarca nel 2004 o il cucchiaio di Totti quattro anni prima.

lunedì 11 luglio 2016

IL TRIONFO DEL PORTOGALLO, UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE AI NIPOTI

Il 10 luglio 2016 è una data che, per forza di cose, diventa la più importante del calcio portoghese. Per sempre verrà come la data in cui la Nazionale lusitana si è laureata campione d'Europa e ha vinto il primo importante torneo della storia.
Il Portogallo infatti, nonostante nel corso dei decenni abbia sfornato fenomeni del calibro di Eusebio, Coluna, Figo, Rui Costa e Cristiano Ronaldo, solo per citarne alcuni, non era mai riuscito a mettere in bacheca un trofeo.
Sino alla magica notte dello Stade de France, il miglior risultato raggiunto dai lusitani nella loro storia era stato l'amaro secondo posto conseguito nell'Europeo di casa del 2004 quando allora, Figo, Deco, Cristiano Ronaldo e compagni vennero battuti a Lisbona in finale per 1-0 dalla sorprendente Grecia.
Per i lusitani, sono sette in totale le partecipazioni ad un Campionato Europeo, una in più rispetto ai Campionati del Mondo, nei quali il miglior piazzamento in assoluto è il terzo posto conseguito nel lontano 1966.

domenica 10 luglio 2016

IL PORTOGALLO SCRIVE LA STORIA: E' TRIONFO EUROPEO!!!

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – FINALE
PORTOGALLO-FRANCIA 1-0 d.t.s. (0-0 dopo tempi regolamentari)
109' Eder

PORTOGALLO (4-1-3-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, José Fonte, Raphael Guerreiro; William Carvalho; Renato Sanches (dal 34' s.t. Eder), Adrien Silva (dal 21' s.t. Moutinho), Joao Mario; Nani, Cristiano Ronaldo (dal 25' p.t. Quaresma). (Lopes, Eduardo, Bruno Alves, Ricardo Carvalho, Vierinha, Eliseu, André Gomes, Danilo Pereira, Rafa Silva). All. Fernando Santos
FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Koscielny, Umtiti, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko (dal 5' s.t.s. Martial), Griezmann, Payet (dal 13' s.t. Coman); Giroud (dal 33' s.t. Gignac). (Mandanda, Costil, Cabaye, Jallet, Rami, Digne, Mangala, Kanté, Schneiderlin). All.: Deschamps.
ARBITRO: Clattenburg (Inghilterra)

Il finale che non ti aspetti. Un gol di Eder (ahimè, non il “nostro” ma quello portoghese) nel secondo tempo supplementare regala un’incredibile trionfo al Portogallo che si aggiudica Euro 2016. Per i lusitani è il primo trionfo della loro storia. Una sconfitta amara per la Francia padrona di casa che dopo aver eliminata la Germania, altra grande favorita, già pregustava il trionfo (anche perché i precedenti del 1984 e del 1998 con la Francia paese ospitante che conquista la vittoria finale erano benaugurati).

Parte forte la Francia, padrona di casa e favorita d’obbligo di questa finale. Dopo 8 minuti l’episodio che cambia il volto della gara. Payet entra duro e in maniera scomposta su Cristiano Ronaldo, colpendolo con durezza al ginocchio sinistro. Il portoghese va giù e si capisce subito che si tratta di qualcosa di serio. Il fuoriclasse del Real Madrid stringe i denti ma al 25esimo in lacrime, lascia il campo di Saint-Denis in barella sostituito da Quaresma. Evidentemente questo stadio non porta bene ai Ronaldo: nel '98 qui la stessa sorte toccò al Fenomeno.

venerdì 8 luglio 2016

FRANCIA-PORTOGALLO: LA FINALE DEI PIU’ FORTUNATI

L’Europeo 2016 è arrivato all’atto conclusivo. Domenica sera Francia e Portogallo si giocheranno la vittoria finale. Da un lato i padroni di casa che molti davano tra i favoriti, dall’altro lato i lusitani che molti davano tra le possibili outsider (compresi io e Dennis Magri che l'avevamo citato nei pronostici di inizio europeo).
Il sogno di Ronaldo e dei lusitani, contro la storia dei francesi che in casa hanno sempre vinto e che sognano di ripetere le imprese già vissute nel 1984 (Europeo griffato Platini) e 1986 (il Mondiale di Zidane).
La Francia non gode di una delle migliori difese di Euro 2016, è palese. Ha sofferto con molte avversarie e in più di un’occasione si è salvata in extremis. I transalpini hanno trovato la quadratura nel 4-2-3-1 messo in campo da Deschamps, con Payet e Griezmann in forma strepitosa a fare la differenza. Con un mix di abilità e fortuna è in finale avendo affrontato una sola big, ma ha anche messo a segno più gol di tutti.

giovedì 7 luglio 2016

GRIEZMANN EROE DI FRANCIA: I BLUES SONO IN FINALE

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – Semifinale
GERMANIA-FRANCIA 0-2
47’ pt Griezmann (rig.) – 72’ Griezmann

GERMANIA (4-3-3): Neuer; Kimmich, Boateng (dal 16' s.t. Mustafi), Höwedes, Hector; Emre Can (dal 22' s.t. Götze), Schweinsteiger (dal 34' s.t. Sané), Kroos; Özil, Müller, Draxler. (Leno, Ter Stegen, Weigl, Tah, Podolski, Schürrle). All.: Löw.
FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Koscielny, Umtiti, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko, Griezmann (dal 46' s.t. Cabaye), Payet (dal 26' s.t. Kanté); Giroud (dal 33' s.t. Gignac). (Mandanda, Costil, Jallet, Rami, Digne, Mangala, Schneiderlin, Coman, Martial). All.: Deschamps.
ARBITRO: Rizzoli (Italia)

Suona forte la marsigliese a Marsiglia. La Francia elimina la Germania e vola in finale dell'Europeo di casa. Protagonista assoluto del match, come dell'intero Europeo, è stato Griezmann, autore della doppietta che manda un intero paese in Paradiso e lo consacra capocannoniere del torneo con 6 centri. 2-0 ai tedeschi, scoglio che non superavano in un grande torneo internazionale da più di mezzo secolo (dal 1958, da allora tre sconfitte in altrettanti confronti). Esce immeritatamente (o forse dovrei dire “a testa alta”?) la Germania, che ha giocato anche meglio dei francesi ma è apparsa troppo fragile per via delle assenze e della mancanza di un vero bomber in avanti, dove Müller ha fatto rimpiangere Mario Gomez.

mercoledì 6 luglio 2016

SI SVEGLIA CRISTIANO RONALDO, PORTOGALLO: E' FINALE

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – Semifinale
PORTOGALLO-GALLES 2-0
50' Cristiano Ronaldo - 53' Nani

PORTOGALLO (4-3-1-2): Rui Patricio; Cedric, Alves, Pepe, Guerreiro; Sanches (dal 29’ s.t. Gomes), Danilo Joao Mario; Silva (dal 34’ s.t. Moutinho); Nani (dal 41’ s.t. Quaresma), Ronaldo. (Lopes, Eduardo, R. Carvalho, Vieirinha, Eliseu, Eder). All.: Santos.
GALLES (3-4-2-1): Hennessey; Chester, Collins (dal 21’ s.t. J. Williams), A. Williams; Gunter, Allen, Ledley (dal 13’ s.t. Vokes), N. Taylor; King, Bale; Robson-Kanu (dal 18’ s.t. Church). (O.F. Williams, Ward, Edwards, Cotterill, Richards, Vaughan, G. Williams). All.: Coleman.
ARBITRO: Eriksson (Svezia)

Sarà il Portogallo a giocarsi la finale di Euro 2016 a Parigi contro la vincente di Germania-Francia. Decisive le reti di Cristiano Ronaldo e Nani che firmano il 2-0 con cui il Portogallo regola la sorpresa Galles e regala alla squadra di Fernando Santos la seconda finale della sua storia nella competizione. Finisce qui l'avventura per la sorpresa Galles, che proverà ad aggiudicarsi almeno uno storico terzo posto.
La semifinale che non ci saremmo mai aspettati. A Lione Portogallo e Galles si giocano un posto per la finale di domenica nel loro primo incrocio in gare ufficiali. Per i portoghesi è la quinta euro-finale, la seconda consecutiva dopo la cocente eliminazione ai rigori contro la Spagna, l'occasione più ghiotta per tornare a giocarsi il titolo dopo la sconfitta shock contro la Grecia in casa nel 2004.

martedì 5 luglio 2016

IL FAVOLOSO MONDO DI WALTER ZENGA

Zenga dovrebbe darsi alla tv. Per sempre, s’intende.
È un consiglio, caro Walter, anzi un desiderio. La panchina che cede il passo al microfono quando meno te lo aspetti: ha pure un ché di romantico. Perché l’Europeo ci ha regalato sì una grande Italia, ma anche un nuovo, grande commentatore: Zenga, nella telecronaca Rai al fianco di Alberto Rimedio, ha stupito gli italiani.
La zuffa trash con Varriale ai tempi del Zenga mister del Catania (video, per non dimenticare), è stata definitivamente surclassata. Era l’apice dello Zenga televisivo, non lo è più.
L’Uomo Ragno-commentatore ha un’aura empatica con gli italiani infinitamente superiore all’alterego allenatore. E poi, Zenga per una volta è l’uomo giusto al momento giusto nel posto giusto.
È opinione comune che Walterone sia sempre stato un po’ un montato, uno che fa il duro per mascherar le debolezze. È un ritratto, questo, probabilmente fuorviato dal filtro che ogni allenatore pone tra sé e gli altri.

lunedì 4 luglio 2016

UNA FINALE ANTICIPATA E UNA SICURA SORPRESA: ECCO LE SEMIFINALI DI EURO 2016

Galles-Portogallo da un lato, Francia-Germania dall’altro. Comunque vada in finale avremo una sorpresa e una grande favorita. Certo, se il Galles dovesse arrivare all’atto conclusivo della manifestazione rappresenterebbe una sorpresa maggiore rispetto al Portogallo (che tra l’altro in finale ci è già arrivato 12 anni fa nell’Europeo giocato in casa e perso contro la sorpresa Grecia), ma anche i lusitani sono nel loro piccolo una sorpresa. In pochi, infatti, avrebbero scommesso che Cristiano Ronaldo e compagni sarebbero potuti arrivare fin qui. Certo, il calendario ha dato la sua mano (se la Spagna avesse vinto il suo girone agli ottavi avremmo avuto un derby tra le Furie Rosse e il Portogallo), ma, come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci. E in quanto a fortuna non si può dire che il Portogallo ne sia sprovvisto visto che è arrivato tra le migliori quattro senza vincere nemmeno una gara.

domenica 3 luglio 2016

FRANCIA A VALANGA, LA FAVOLA ISLANDA SI FERMA AI QUARTI

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – Quarti di Finale
FRANCIA-ISLANDA 5-2
12' Giroud - 19' Pogba - 42' Payet - 45' Griezmann - 56' Sigthorsson - 59' Giroud - 84' B. Bjarnason

FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Koscielny (dal 27' s.t. Mangala), Umtiti, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko, Griezmann, Payet (dal 35' s.t. Coman); Giroud (dal 15' s.t. Gignac). (Mandanda, Costil, Jallet, Digne, Cabaye, Schneiderlin, Martial). All. Deschamps
ISLANDA (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, Arnason (dal 1' s.t. Ingason), R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason, Sigthorsson (dal 38' s.t. Gudjohnsen), Bödvarsson (dal 1' s.t. Finnbogason). (Kristinsson, Jonsson, Magnusson, Hauksson, Hermannsson, Sigurjonsson, Hallfredsson, E. Bjarnason, Traustason). All. Lagerback.
ARBITRO: Kuipers (Olanda)

La Francia travolge 5-2 l'Islanda e accede alle semifinali di Euro 2016, dove sfiderà la Germania campione del Mondo. La squadra di Deschamps dilaga nel primo tempo, per poi gestire l'ampio vantaggio nella ripresa.
L'avvio di gara della Francia è devastante, con l'Islanda schiacciata nella propria metà campo e costretta ad agire di rimessa. I Bleus al 12esimo passano a condurre: Matuidi pesca in profondità Giroud, che parte sul filo del fuorigioco, controlla bene e con tiro sotto le gambe del portiere firma l'1-0.
Passano appena 7 minuti e la Francia trova anche il raddoppio: angolo dalla destra battuto teso da Griezmann, grande elevazione a centro area di Pogba, che di testa supera i marcatori avversari e infila Halldorsson.

sabato 2 luglio 2016

MALEDIZIONE RIGORI: ITALIA ELIMINATA (ma non dite “usciamo a testa alta”…)

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – Quarti di Finale
GERMANIA-ITALIA 7-6 d.c.r. (1-1 al 90’, 1-1 d.t.s.)
65’ Ozil – 78’ Bonucci (rig.)

SEQUENZA RIGORI: Insigne (I) gol, Kroos (G) gol, Zaza (I) fuori, Müller (G) parato, Barzagli (I) gol, Özil (G) palo, Pellè (I) fuori), Draxler (G) gol, Bonucci (I) parato, Schweinsteiger (G) alto, Giaccherini (I) gol, Hummels (G) gol, Parolo (I) gol, Kimmich (G) gol, De Sciglio (I) gol, Boateng (G) gol, Darmian (I) parato, Hector (G) gol.

GERMANIA (3-5-2): Neuer; Höwedes, Boateng, Hummels; Kimmich, Khedira (dal 16' p.t. Schweinsteiger), Kroos, Özil, Hector; Müller, Gomez (dal 27' s.t. Draxler). (Leno, ter Stegen, Mustafi, Tah, Can, Weigl, Podolski, Sané, Schürrle, Götze). All. Löw.
ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini (dal 15' s.t.s Zaza); Florenzi (dal 41' s.t. Darmian), Sturaro, Parolo, Giaccherini, De Sciglio; Pellè, Eder (dal 3' s.t.s. Insigne). (Sirigu, Marchetti, Ogbonna, Darmian, De Rossi, Bernardeschi, El Shaarawy, Immobile). All.: Conte.
ARBITRO: Kassai (Ungheria)

L’Italia esce a testa alta dalla sfida con la Germania. Gli azzurri trascinano i Campioni del Mondo fino ai rigori dove, dopo una serie interminabile di tiri e di errori dal dischetto, ad avere meglio sono i teutonici.
Conte, dopo aver perso Candreva, deve rinunciare anche a De Rossi. L’Italia si schiera con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini nel pacchetto arretrato, Florenzi a destra e De Sciglio a sinistra Parolo, Giaccherini e Sturaro in mezzo al campo e i soliti Pellè ed Eder in attacco.
Iniziale fase di studio, con la Germania a fare la partita e Italia a coprire tutti gli spazi. I ragazzi di Low hanno maggiore qualità e, attraverso un possesso palla ragionato, provano a non forzare mai le giocate. Quelli di Conte, consci dei propri limiti, s'affidano a qualche ripartenza.

CHE COS'E' ITALIA-GERMANIA?

Italia-Germania è l’urlo di Tardelli al Mundial 82
Italia-Germania è Italiagermania4a3 (detta tutta di un fiato)
Italia-Germania è il gol di Grosso nella semifinale mondiale del 2006
Italia-Germania è la doppietta di Balotelli quattro anni fa nella semifinale europea.


Che cos’è Italia-Germania? Cosa rappresenta per noi? Quali pensieri e quali ricordi evoca nelle nostre menti questa sfida?
Se chiedo a mia madre di Italia-Germania mi racconterà di quel famoso Italia-Germania 4-3 in cui segnò Rivera e lei, adolescente, seguiva la partita in salotto con alcuni parenti. Non saprà dirmi chi giocava (tranne i più famosi come Rivera e Mazzola) e forse nemmeno come andò la partita, ma ricorderà che “noi segnavamo e loro pareggiavano, fino a quando Rivera segnò e loro non riuscirono più a pareggiare”.

venerdì 1 luglio 2016

SORPRESA GALLES: E’ TRA LE MIGLIORI QUATTRO, BELGIO KO

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – Quarti di Finale
GALLES-BELGIO 3-1 
13’ Nainggolan – 31’ A.Williams – 56’ Robson-Kanu – 86’ Vokes

GALLES (3-5-2) Hennessey; Gunter, Chester, A.Williams, Davies, Taylor; Allen, Ledley (dal 33' st King), Ramsey (dal st Collins); Robson-Kanu (dal 35' Vokes), Bale. (Fon Williams, Ward, G.Williams, Edwards, Richards, Cotterill, J.Williams, Vaughan, Church). All. Coleman.
BELGIO (4-2-3-1) Courtois; Meunier, Alderweireld, Denayer, J.Lukaku (dal 30' st Mertens); Witsel, Nainggolan; Carrasco (dal 1' st Fellaini), De Bruyne, Hazard; R.Lukaku (dal 38' st Batshuay). (Mignolet, Gillet, Origi, Kabasele, Dembelé, Benteke, Ciman). All. Wilmots.
ARBITRO Skomina (Slo).

Il Galles batte 3-1 il Belgio, conquista la prima semifinale della sua storia (contro il Portogallo) e si prende di prepotenza il ruolo di vera sorpresa di Euro 2016. A Lille gli uomini di Coleman vanno sotto in avvio per un gran gol di Nainggolan, ma poi sfruttano le amnesie difensive del Belgio e pareggiano con Williams. Dopo 10 minuti della ripresa Robson-Kanu sigla il 2-1 e nel finale la chiude Vokes.
Ottimo avvio del Belgio che prende subito in mano il possesso palla e preme nella metà campo avversaria con convinzione. Al 13esimo arriva il vantaggio belga: Nainggolan tira fuori dal cilindro un autentico missile terra-aria da distanza siderale che si insacca proprio nell'angolino alto alla destra di Hennessey.