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sabato 31 luglio 2010

E LE CHIAMANO AMICHEVOLI...


E' finita in rissa l'amichevole di Villacidro tra il Cagliari e il Bastia: al 76' l'arbitro ha sospeso la partita per l'ennesima zuffa scoppiata in campo, originata da un fallo su Jeda, e che ha coinvolto diversi giocatori delle due squadre. Al momento dello stop i rossoblù di Bisoli erano avanti 3-0 (Matri e doppietta di Ragatzu). Nel primo tempo c'era stata l'espulsione di un giocatore dei francesi, Lanzini. Da qui una continua caccia all'uomo. (Sportmediaset)

Soli due giorni dopo la mega-rissa e la conseguente sospensione di Cagliari-Bastia, un'altra gara, quella tra il Catania e i greci dell'Iraklis, è stata chiusa a 20 minuti dalla fine a causa di scontri fisici tra le due squadre che, fin dai primi minuti, si erano scambiati colpi proibiti.
Il gol (bello, su pallonetto da fuori) di Pesce al 26' del primo tempo che stava consentendo ai rossazzurri di avere la meglio è stato l'unico gradevole intermezzo tra calcioni ed entratacce, botte e puntuali ripicche, minacce, insulti e appuntamenti per un "terzo tempo" tutto particolare a fine partita. I greci sono stati particolarmente costanti nel metterla in rissa. Nell'hit-parade alla rovescia, testate prese a più
riprese da Bellusci e tiri alle caviglie di Ricchiuti, Biagianti e Barrientos che, reagendo all'ennesima scarpata, ha fatto esplodere la rissa finale che ha determinato lo stop anticipato al match. (Sportmediaset)


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venerdì 30 luglio 2010

COLPO DI SCENA, BALOTELLI RESTA ALL’INTER !!!


Clamorosa ed inaspettata svolta nella trattativa che doveva portare il giovane attaccante nerazzurro Mario Balotelli al Manchester City. Le due squadre avevano già trovato l’accordo sulla base di 30 milioni di euro più altri 5 milioni in bonus, facilmente raggiungibili. Ma la trattativa tra il procuratore del giocatore Mino Raiola e il club inglese per l’ingaggio del ragazzo nerazzurro si è rivelata più complicata del previsto. E dopo l’incontro di otto ore di ieri conclusosi con un nulla di fatto sembra che l'affare stia per saltare.
Gli inglesi, a quanto pare, hanno cambiato obiettivo. La disponibilità economica non manca e non sarà difficile per gli sceicchi individuare un altro obiettivo e convincerlo a trasferirsi nel club allenato da Roberto Mancini.
La prospettiva però non è gradita dal giocatore che, come più volte fatto intuire, vuole cambiare aria, trasferendosi magari alla corte del suo ex allenatore nonché grande estimatore.
Dello stesso avviso è l’Inter che vuole fare cassa e preferirebbe cedere il giovane attaccante nerazzurro che, cosa ben nota ormai, non è più gradito all’interno dello spogliatoio e rischia di diventare un pesante fardello.
A questo punto è molto probabile che Raiola faccia un ulteriore tentativo con gli inglesi, magari cercando di venire incontro all’offerta degli sceicchi e cercando di abbassare le pretese. L’affare, che sembrava praticamente concluso, di colpo è diventato complicato e a questo punto l’ipotesi che salti tutto è tutt’altro che remota. Balotelli rimane per ora un giocatore dell’Inter. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.


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giovedì 29 luglio 2010

IL MODO PIU' ORIGINALE E DIVERTENTE PER FESTEGGIARE UN GOL


I calciatori della squadra islandese dello Stjarnan hanno ideato un modo davvero originale di esultare dopo un gol: subito dopo la rete del proprio club, l'attaccante simula una pesca... di un suo stesso compagno (che si contorce come un salmone). Segue pure la foto di gruppo con il trofeo. Girando sul web ho trovato anche alcuni che criticavano questa esultanza. Personalmente l'ho trovata divertente e molto originale. E voi che ne pensate?

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mercoledì 28 luglio 2010

CAMPIONATO 2010-2011. ECCO I CALENDARI


Partenza soft per il campionato di calcio 2010-2011 che inizia il 29 agosto. L'Inter, campione in carica, inizia il suo cammino da Bologna, mentre il Milan ospita il Lecce. La Juve va a Bari, mentre la Fiorentina ospita il Napoli nel match-clou della giornata. La Roma, invece, riceve il Cesena.
La serie A aprirà ufficialmente i battenti domenica 29 agosto (sabato 28 gli anticipi ancora da stabilire) con la prima giornata di campionato. L'Inter giocherà il 30 agosto perché venerdì 27 sarà impegnata nella Supercoppa europea a Montecarlo contro l'Atletico Madrid.
Dopo una partenza relativamente tranquilla, la strada dell'Inter si fa in salita con i due impegni della 5/a e 6/a giornata: trasferta a Roma e Juventus a San Siro. All’ottava c’è la Sampdoria mentre il derby della Madonnina arriva alla 12/a giornata (14 novembre). Alla 15/a c’è Lazio, alla 117/a la Fiorentina e alla penultima il Napoli. Chiuderemo col Catania in casa.
Contrariamente alle ultime stagioni, è agevole il via della Roma, che affronta nell'ordine Cesena, Cagliari, Bologna e Brescia. Dopo l'Inter alla quinta, ecco la difficile trasferta al San Paolo di Napoli. Avvio abbordabile anche per il Milan: impegni più difficili la Lazio alla quarta giornata ed il Napoli all'ottava. Alla nona ecco però la Juve. Capitolo derby: quello della Capitale cadrà alla decima giornata, con Lazio-Roma (7 novembre, ritorno il 13 marzo), quello della Lanterna alla 17/a: Sampdoria-Genoa il 19 dicembre, ritorno l'8 maggio 2011. Dopo 10 anni si ritrovano anche due squadre pugliesi: Lecce-Bari è in programma alla 18/a (6 gennaio, ritorno il 15 maggio 2011).
La novità più ecclatante della nuova stagione sarà l'anticipo della domenica che si disputerà, in stile anglosassone, alle 12,30. Mentre alcuni turni avranno un psoticipo al lunedì sera.
Quattro i turni infrasettimanali in programma (mercoledì 22 settembre, mercoledì 10 novembre, giovedì 6 gennaio e mercoledì 2 febbraio) e cinque le soste: domenica 5 settembre, domenica 10 ottobre e domenica 27 marzo a causa delle gare di qualificazione della Nazionale a Euro 2012; domenica 26 dicembre e domenica 2 gennaio a causa della sosta natalizia. La fine del campionato è fissata, invece, domenica 22 maggio.

1ª GIORNATA
Bari-Juventus
Chievo-Catania
Milan-Lecce
Parma-Brescia
Roma-Cesena
Sampdoria-Lazio
Uudinese-Genoa
Palermo-Cagliari
Bologna-Inter
Fiorentina-Napoli


IL CALENDARIO COMPLETO LO TROVATE QUI




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martedì 27 luglio 2010

ADDII AL REAL MADRID. RAUL E GUTI VANNO VIA



E’ tempo di addii pesanti in Spagna e in particolare al Real Madrid dove il fazzoletto non servirebbe per la classica panolada, la tipica contestazione dei tifosi che sventolano gli stracci bianchi in segno di protesta, ma per asciugare le lacrime d’addio di due giocatori che hanno fatto la storia dei Galacticos negli ultimi due decenni.
José Maria Gutiérrez Hernández detto “Guti” e Raúl González Blanco, per tutti semplicemente “Raul” infatti, lasciano la Casa Blanca dopo una vita trascorsa tra le merengues.
Per il primo l'esordio nella cantera del Real è datato addirittura 1986, ventiquattro anni fa, mentre il secondo, prima di diventare il migliore giocatore blanco dopo Di Stefano (a detta di Jorge Valdano), arrivava addirittura dai rivali storici dell'Atletico Madrid, che avevano appena soppresso la cantera per decisione del vulcanico presidente Jesus Gil.
Con la prima squadra, Guti ha collezionato ben 541 presenze, mentre Raul si è spinto ben oltre, con 741 presenze e 323 gol. Una media reti strepitosa, condita dall'aver vinto per ben 5 volte il premio come miglior calciatore spagnolo (a cavallo del millennio), due volte Pichichi della Liga, due volte capocannoniere della Champions. Raul ha un campionato spagnolo e una supercoppa in più rispetto a Guti (datati 1994-95), per il resto tre Champions League, due Coppe Intercontinentali, una Supercoppa Uefa, 5 campionati spagnoli e 3 supercoppe di Spagna (mai, curiosamente la Coppa del Re).
Ora dalle parti della capitale spagnola stanno pensando di ritirare almeno la maglia numero 7: un qualcosa di dovuto probabilmente, per uno dei migliori giocatori della storia madridista. L’ormai ex attaccante madrileno, nel frattempo, pensa alla sua nuova sistemazione che quasi certamente sarà lo Schalke04. In ogni caso, Raul è già nella leggenda. Come Guti che proprio in questi giorni si è accasato al Besiktas.
E lo stadio Bernabeu si alza, simbolicamente, ad applaudire l’addio di queste due bandiere merengues.


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lunedì 26 luglio 2010

LA SCELTA CORAGGIOSA DELLA RAI, STOP ALLA MOVIOLA

Dopo 43 anni la Rai spegne la moviola: dal 29 agosto, quando avrà inizio il campionato di serie A, non ci sarà più il replay delle azioni incriminate, niente discussioni, chiacchiere da bar (sport). L'uso delle immagini sarà solo didattico: "è fuorigioco", "non è rigore". Stop. Verrà spiegata solo la norma senza dilungarsi nel dibattito: i moviolisti Rai (Carlo Longhi e Daniele Tombolini) saranno sostituiti, a "Novantesimo Minuto" e alla "Domenica Sportiva", da esperti di regolamento, magari forniti dall'Associazione Italiana Arbitri. Verranno mostrate, ogni domenica, le immagini di tre o quattro casi e basta.
Non è più tempo di polemiche. Lo ha deciso il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, in pieno accordo con i vertici Rai. Una decisione rivoluzionaria: De Paoli si è ispirato agli articoli di Beniamino Placido, di cui era amico ed estimatore. Ha voluto che le trasmissioni della tv di Stato tornassero ai temi tecnici e tattici del calcio, chiudendo le porte alle chiacchiere, ai veleni, alle polemiche, alle dietrologie. E la moviola, va così in soffitta: dal 1967, dai tempi di Enzo Tortora, ha accompagnato il cammino della Rai. Ora si cambia, con piena soddisfazione, è sicuro, dei vertici arbitrali: in passato sia Marcello Nicchi che Pierluigi Collina si erano più volte lamentati della moviola. "Non ce l'ho con lo strumento in sé ma per l'uso che se ne fa", spiegava il designatore italiano, ora passato all'Uefa. La categoria non ha mai gradito, ovviamente, i teatrini soprattutto quando ad animarli erano gli ex colleghi, da Casarin a Cesari, da Baldas a Longhi e Tombolini.
La Rai ha voluto che si parlasse solo di calcio giocato, reale, quello del campo. Non più quello virtuale, artificiale (a volte) della tv. Una scelta sicuramente controcorrente, coraggiosa, rivoluzionaria. Proprio in un momento che il calcio-spezzatino sta prendendo sempre più potere. (
La Repubblica)

Svolta epocale dunque all’interno della Rai che dopo 43 anni decide di abolire la moviola all’interno delle sue trasmissioni sportive.
La scelta della Tivù di Stato va controcorrente e certamente troverà molte critiche. Ma è una scelta forte che personalmente a me piace. Troppo spesso la domenica sera assistiamo a teatrini televisivi inutili, dove si sta per un periodo infinito a discutere se era o non era rigore, se c’era o non c’era fuorigioco. Per non parlare del fatto che spesso un episodio viene manipolato per ingigantire o sminuire i meriti di questa o quella squadra.
Ma per la Rai ora arriva il difficile perché per contrastare la concorrenza e riempire il vuoto creato, dovrà offrire i contenuti, qualcosa di divertente, intelligente, unico, speciale che riavvicini gli spettatori al calcio parlato della domenica sera. Ossia tutto ciò che finora non abbiamo avuto il piacere di vedere in tivù.
Sono abbastanza scettico in tal senso. Ho ancora negli occhi lo spettacolo pessimo di “Notti Mondiali” e temo che trasmissioni tipo “La Domenica Sportiva” saranno sulla stessa falsariga. Spero invece di poter seguire delle trasmissioni interessanti costruite in modo intelligente dove si dia il giusto spazio e il giusto peso a persone competenti e addetti ai lavori. E l’augurio è che non rimanga solo una speranza.
E se così non sarà, pazienza. Avremo sempre il telecomando a disposizione per poter cambiare canale…



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domenica 25 luglio 2010

NOOOOO, NON VADO A VEDERE LA PARTITA !!!


Ma tu non vai a vedere la partita?”. La seguente domanda mi è stata rivolta almeno una decina di volte nell’ultima settimana. La partita in questione era un’amichevole che si giocava ieri sera nella mia città tra il Lione e una nota squadra italiana con la maglia a strisce come quella dei carcerati (qualcosa vorrà dire…). Tutte le volte che mi è stata rivolta la domanda di cui sopra non ho risposto. E’ bastato uno sguardo di traverso come per dire “Cosa stai dicendo???”. Anche perché quasi tutti i miei interlocutori sapevano che io simpatizzo (vabbè, diciamo qualcosina in più del semplice simpatizzare) per tutt’altra squadra e che mai e poi mai sarei andato di sabato sera a vedere giocare quell’amichevole.

NUOVO RECORD DI VISITE: 933 !!


933 visite. Questo il nuovo record di visite giornaliere fatte registrare nella fantastica giornata di ieri. Una giornata che, come già ricordavo, ha fatto registrare anche il superamento del traguardo delle 100.000 visite. Un bel punto di partenza per nuove sfide, per migliorare e crescere sempre più. Grazie a tutti !!!

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sabato 24 luglio 2010

LA CONFERMA DELL'UNDER 19, IL CALCIO ITALIANO E' ALLO SBANDO

Mesto ritorno a casa per la nazionale under 19. Agli Europei di categoria gli azzurrini guidati da Massimo Piscedda chiudono il girone all’ultimo posto dopo le sconfitte contro Portogallo (2-0) e Spagna (3-0), intervallate dal pareggio a reti bianche contro la Croazia.
Gli azzurri abbandonano dunque le flebili speranze di arrivare in semifinale e, soprattutto, dicono addio alla qualificazione per il mondiale Under 20 che si giocherà il prossimo anno in Colombia (pass per le prime tre nel girone) chiudendo tristemente ultimi e senza vittorie nel Gruppo B.
Una conferma dunque per lo stato di salute, pessimo, del calcio italiano a tutti i livelli. Della nazionale maggiore ne abbiamo ampiamente parlato, ma vorrei ricordare che anche l’Under 21 è in grave crisi e ad un passo dall’eliminazione nel proprio girone di qualificazione ai prossimi Europei.
Potremmo stare ore a parlare delle problematiche relative alla questione. Dalla mancanza di regole ad hoc all’assenza di investimenti nei settori giovanili passando per molti altri punti. Tutto ciò ha prodotto, come ben sapete, solo la riduzione degli extracomunitari tesserabili da due a uno. Un po’ poco. Come voler togliere l’acqua del mare con un cucchiaino. Servono cambiamenti radicali e nuove regole. Ma a questo punto servono soprattutto dirigenti nuovi.


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BOOM !!! 100.000 VISITE !!!


Colpo di scena!!! Poco fa apro il blog e scopro che ha superato ampiamente le 100.000 visite e che le visite giornaliere sono oltre 800 (e la giornata non è ancora finita) ben oltre il precedente record di 541 visite.
Sono molto contento per queste 100.000 visite. Visto l’andamento degli ultimi giorni mi aspettavo di superare questo traguardo nella prossima settimana e invece il boom fatto registrare nelle ultime 13 ore ha fatto sì che l’abbia già superato abbondantemente.
Che dire? Vi ringrazio tutti e spero che continuerete a seguirmi e commentarmi con la stessa intensità delle ultime ore.
GRAZIE A TUTTI !!!

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venerdì 23 luglio 2010

INCREDIBILE MA VERO: TOTTI DEFERITO !!!

Il capitano della Roma Francesco Totti è stato deferito dal procuratore federale Stefano Palazzi per alcune delle frasi dette nel corso della conferenza stampa di martedì scorso. Il provvedimento a carico di Totti è stato preso "per aver espresso giudizi e rilievi lesivi del prestigio, della reputazione e della credibilità della classe arbitrale, delle istituzioni federali nel loro complesso e di una società operante nell'ambito della Figc (l'Inter n.d.r.)", secondo quanto è scritto in un comunicato diffuso dalla Federcalcio. (Gazzetta.it)Lo so, non ci credete nemmeno voi ma vi posso assicurare che è tutto vero. Per sicurezza ho controllato su almeno 10 siti sportivi e tutti riportavano la notizia. Non credo sia uno scherzo o una bufala.

giovedì 22 luglio 2010

POST A VALANGA. DAL CONGEDO DI ORIALI AI DUE MESI DAL TRIONFO

Ogni tanto mi piace buttar giù quelli che io chiamo “post a valanga”. Ovvero, inizio a scrivere a valanga, quello che mi passa per la testa, e scrivendo arriva lo spunto per il post che poi avete la fortuna di leggere.
Ecco questo è uno di quei post a valanga. Mi sarebbe piaciuto scrivere un post sul congedo di Oriali. Un post di s
aluto per ringraziarlo di questi anni di servizio nerazzurro. Non possiamo negare che negli ultimi anni l’ex mediano nerazzurro avesse acquistato una certa credibilità e una certa competenza nel suo lavoro. Insieme col compare Branca facevano una coppia niente male. E poi a me è sempre piaciuta l’idea di avere in società un pezzo di storia nerazzurra. Pezzo di storia che fino a qualche anno fa era rappresentato dall’immenso Giacinto e nelle ultime stagioni appunto da Lele Oriali. Purtroppo come in tutte le aziende, c’è sempre qualcuno che arriva e ti ruba il posto. Lele Oriali va via, al suo posto ci sarà Amedeo Carboni. Non proprio la stessa cosa.
Ma non andrà via solo Oriali. Balotelli ha ormai un piede e mezzo in Inghilterra. L’affare col Manchester City è ben avviato e il fatto che la trattativa sia stata confermata dallo stesso Moratti (che fino a pochi giorni fa negava tutto) vuol dire che siamo in dirittura d’arrivo. Qualche giorno fa scrissi che io Balotelli l’avrei venduto, negli ultimi due giorni vi confesso che inizio a nutrire dubbi su
questa cessione. Stiamo parlando di un potenziale campione che ha grandi qualità e che senza dubbio può diventare un giocatore fortissimo. Vabbè, ce ne faremo una ragione. Anche perché, come sostituto si è fatto il nome di Giuseppe Rossi, un giocatore che a me è sempre piaciuto e che vedrei bene in questa Inter.
Non si sa invece cosa farà Maicon. In questo momento le possibilità che vada via sono al 50%. Dipenderà dall’offerta del Real Madrid e dall’ingaggio del terzino brasiliano. Spero che resti ma dovesse andare via non mi dispiacerà. I soldi della sua cessione serviranno a rinforzare la squadra campione d’Europa.
Già, campioni d’Europa. Sembra passata un’eternità e invece è successo solo due mesi fa. Due mesi esatti. Che serata, che emozioni, che gioie. Ho i brividi ancora ora. E’ stata una serata straordinaria ed indimenticabile, difficilmente riusciremo a superarla e a pensare a quella serata senza avere un brivido, un nodo in gola, gli occhi lucidi.
Ci apprestiamo a vivere un’altra stagione che potrà regalarci gioie, emozioni e vittorie, ma nulla sarà più come prima. La serata del 22 maggio e la primavera 2010 rimarranno impressi a fuoco nei nostri cuori nerazzurri. Per sempre.



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mercoledì 21 luglio 2010

RANOCCHIA ALL'INTER. ORA E' UFFICIALE


Sono stati depositati, presso l'ufficio tesseramenti della Lega Serie A, i documenti per l'acquisto in partecipazione (comproprietà) dal Genoa di Andrea Ranocchia.
Il difensore - nato a Bastia Umbra il 16 febbraio 1988, cresciuto calcisticamente nel Perugia, quindi ad Arezzo (esordio in Serie B a 18 anni) e a Bari (promozione ed esordio in Serie A), azzurro in tutte le rappresentative di categoria, quindi nazionale under 21 (esordio a 19 anni) e protagonista agli Europei 2009 - ha siglato per F.C. Internazionale un contratto di 5 anni (scadenza 30 giugno 2015).
F.C. Internazionale e Genoa hanno concordato che Andrea Ranocchia resterà in forza al club ligure per la stagione 2010-2011.
(Inter.it)
La notizia era nell'aria da tempo e tra ieri e oggi è arrivata l'ufficialità. Ranocchia è uno dei migliori giovani difensori in circolazione e non v'è dubbio che l'Inter ha fatto un ottimo acquisto.
Un'anno di rodaggio al Genoa per confermare le cose positive fatte vedere nella prima parte della scorsa stagione e dall'anno prossimo vestirà la maglia nerazzurra.


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martedì 20 luglio 2010

ZITTI TUTTI, PARLA ER PUPONE

A volte certe persone decidono di parlare. Ma dopo che hanno aperto bocca ti rendi conto che era meglio se stavano zitti. Oggi ha parlato sua maestà il “Pupone de Roma” Francesco Totti e, tanto per cambiare, ha detto un cumulo di stupidaggini. Eccone alcuni assaggi.
“C'è stato un momento in cui ho pensato di smettere per quello che era successo però alla fine parlando con delle persone importanti mi hanno fatto cambiare idea perché quando c'è la passione è difficile andare su altre strade”
Ed era pure ora che si ritirasse. Tanto ha il futuro assoluto con gli spot della Vodafone.
“Alla fine sono un buono, non capisco perché sono antipatico a tante persone, forse è perché sono romano".
E io che pensavo che fosse antipatico per via di calci assassini, sputi gratuiti, insulti, scene di isterie, sfottò fuori luogo agli avversari, piagnistei vari.
Su Burdisso: "10 milioni mi sembrano troppi, 4-5 possono andare bene. L'Inter potrebbe farci un regalino, visto che hanno trenta giocatori tutti di altissimo livello...”
Massì, diamoglielo gratis. Anzi diamogli 5-6 milioni di euro per prenderselo. E a chi lo regaliamo? A chi getta fango su di noi con dichiarazioni discutibili?
"L'anno scorso ci è mancato il secondo tempo con la Sampdoria, lì abbiamo perso lo scudetto, dovevamo chiudere nel primo tempo. Gli altri sono più forti e hanno un piccolo privilegio, sono tutelati, dai, da tutti, ma lo scudetto dell'anno scorso l'abbiamo perso noi, ma prima ce ne hanno rubati due.”
Quest’anno hanno iniziato presto a fare i piagnina. Si portano avanti con il lavoro così gli arbitri partono già predisposti ad aiutarli. E quale sarebbe il primo scudetto rubato?
"Non credo che il calcio italiano sia in crisi, perché l'Italia ha vinto la Champions grazie all'Inter che è una squadra italiana. Quali giocatori italiani ha? Balotelli, Thiago Motta, che sono quelli che dovrebbero andare in Nazionale il prossimo anno".
Dicesi rosicamento in fase acuta dopo una stagione in cui gli altri hanno vinto per l’ennesima volta mentre tu sei rimasto a guardare (e rosicare).
Su Mourinho "Se il calcio italiano perde qualcosa senza di lui? No!”

E senza Totti il calcio italiano perderebbe ancora meno.
“Altre squadre sono più forti e hanno anche dei piccoli privilegi. L'Inter è tutelata. Da tutti”
Tutelata?? Come? Giocando in 10? In 9? E da chi? Da i Rosetti, i Rocchi e i Tagliavento? O col fatto che per ogni mezza parola o comportamento di Mourinho, Moratti, Oriali, Silvino e Cambiasso si attiva Palazzi mentre per queste frasi non arriverà il deferimento per il Pupone più viziato della capitale?

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lunedì 19 luglio 2010

ECCO COUTINHO, CAMPIONE NERAZZURRO DEL FUTURO


E’ stato presentato oggi alla stampa Philippe Coutinho Correia, giovane brasiliano (classe ’92) dal futuro assicurato. Ricordiamo che l’Inter lo ha comprato all’età di 16 anni costretta a giocare d’anticipo per battere la concorrenza delle principali squadre europee (firmerà prima con l’Inter che con la Nike, caso più unico che raro). I 3,8 milioni di euro pagati per assicurarsi (a distanza di due anni) le prestazioni di un adolescente fanno scalpore, ma chi ha visto giocare il giovane Philippe con i pari età non ha dubbi: il tocco di palla, l’imprevedibilità, la personalità, la capacità di essere decisivo fanno pensare a un futuro luminoso per questo ragazzino.
Del resto l'Inter non avrebbe investito 4,2 milioni di euro strappandolo alla concorrenza del Real Madrid, la Nike non ne avrebbe fatto il suo testimonial giovane in Brasile (in Italia è Balotelli), la stampa brasiliana non l'avrebbe eletto come simbolo della rifondazione brasiliana per i Mondiali 2014 se non fosse un ragazzo di straordinario potenziale.
Non mi aspetto il campione assoluto, il Pato capace di entrare subito in pianta stabile fra i titolari. Il ragazzo è forte ma deve ancora crescere. Credo che farà molta panchina e tribuna e che Benitez lo farà giocare col contagocce almeno all’inizio. Ma avrà la possibilità di allenarsi e stare a contatto con campioni di assoluto livello come Zanetti, Cambiasso, Sneijder, Milito, Eto’o, Lucio, Samuel. Se avrà l’umiltà e l’intelligenza di osservare i suoi compagni di squadra, di carpirne i segreti e di ascoltare i loro consigli, potrà solo crescere e migliorare.
Sarà una stagione transitoria per la sua carriera. Una stagione in cui dovrà prendere confidenza con la nuova realtà del calcio europeo. Del resto ha solo 18 anni. C’è tutto il tempo per crescere e per diventare nell'arco di due-tre anni un campione affermato o un fuoriclasse. Ha buoni doti tecniche e grandi potenzialità ma non sempre sono sufficienti (vedi Balotelli…). Bisognerà vedere come andrà il suo percorso di crescita e soprattutto se non si perderà per strada. E speriamo che non venga distratto dalla movida milanese.
Philippe Coutinho è in questo momento una grande scommessa. E per vincerle le scommesse vanno giocate.


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domenica 18 luglio 2010

EUROPEO UNDER 19. L'ITALIA CERCA IL RISCATTO

Aggrappati all’Under 19, per un titolo Europeo vinto solo 7 anni fa, e per riscattare il disastro di Lippi. Inizia oggi l’Europeo under 19. Esordio azzurro nel pomeriggio contro il Portogallo; mercoledì la Croazia, sabato la Spagna, anche qui favorita, con Thiago Alcantàra, a segno nella Liga su assist di Messi, e la punta Rodri, del Real Madrid.
Obiettivo minimo è arrivare tra le prime sei, per i Mondiali Under 20 del 2011 in Colombia. Partecipano in otto, nell’altro girone Francia, Inghilterra, Olanda e Austria. Mancare la qualificazione ai Mondiali giovanili significherebbe arrivare ultimi nel gruppo, come l’Italia di Lippi, una figuraccia da evitare assolutamente.
Due anni fa in Repubblica Ceca l’Under arrivò seconda dietro la Germania, nel ritiro di Caen pochi i nomi noti.
Intanto mancheranno tre fra i giocatori più noti: Santon passata la maturità è in ritiro con l’Inter, Macheda con il Manchester United, mentre Gianmarco Zigoni (Milan) ha avuto problemi fisici.
In difesa Michelangelo Albertazzi, bolognese di proprietà del Milan, impiegato solo in amichevole, da Leonardo, nonostante si dica un gran bene di lui. In avanti Mattia Destro (anche lui neomaturo in ragioneria), figlio di Flavio, vent’anni fa terzino dell’Ascoli: l’Inter l’ha mandato in prestito al Genoa, come vice di Toni, per farsi le ossa. E’ tra i talenti emergenti più bravi ma purtroppo in Italia a 19 anni i giovani fanno la Primavera o vanno in tribuna. Al contrario del resto d’Europa dove sono utilizzati nei campionati riserve o fanno parte della rosa della prima squadra. In Italia i giovani hanno 24 anni, in altri paesi 17-18...
Ecco perché uno come Fabio Borini a 16 anni passò dal Bologna al Chelsea. Nonostante la giovane età, l’anno scorso Ancelotti l’ha inserito quattro volte nei finali di partita in Premier League e ha debuttato in Champions.
Fanno parte della rosa azzurra anche i due primavera nerazzurri bocciati alla maturità, il difensore Caldirola, passato agli olandesi del Vitesse, e il centrocampista Tremolada (squalificato nella prima partita). Nel 2003 l’Italia vinse con Chiellini, Aquilani, Pazzini e Palladino, giocatori così forti non si vedono in questa underina. Dopo il bronzo olimpico di Atene 2004, l’Italia ha vinto solo il Mondiale 2006 in Germania, almeno dai giovani un segnale deve arrivare. Per fortuna manca la Germania che, grazie proprio ai baby, in Sudafrica è arrivata terza.
Ma il gap con le altre nazionali rimane e per gli azzurrini guidati da Massimo Piscedda (libero della Lazio negli anni ’80) tenere alta la bandiera azzurra non sarà facile.

I 20 CONVOCATI AZZURRI
Portieri
: Addario (Empoli), Colombi (Pergocrema), Perin (Genoa); Difensori: Adamo (Palermo), Albertazzi (Milan), Brosco (Triestina), Caldirola (Vitesse), Crescenzi (Crotone), Faraoni (Inter), Malomo (Roma); Centrocampisti: Bertolacci (Lecce), D’Alessandro (Bari), Galano (Bari), Sala (Chelsea), Soriano (Empoli), Taddei (Gubbio), Tremolada (Inter); Attaccanti: Borini (Chelsea), Destro (Genoa), Dumitru (Empoli). Ct: Piscedda





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sabato 17 luglio 2010

LA DENUNCIA DI LIBERA "LA MAFIA CONTROLLA IL CALCIO"

Riciclaggio di soldi mediante sponsorizzazioni, partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome, il grande affare del mondo ultrà, le «mani» sulle scuole calcio. Le mafie sono nel pallone. È la denuncia dell'associazione Libera, che ha presentato il dossier «Le mafie nel pallone - Storie di criminalità e corruzione nel gioco più truccato al mondo. Potenza Calcio: il caso limite», un'anticipazione del libro «Le mafie nel pallone», di Daniele Poto, in uscita a settembre. Libera punta il dito dalla Lombardia al Lazio, abbracciando la Campania, la Basilicata, Calabria, toccando la Puglia, con sospetti in Abruzzo e con un radicamento profondo nell'isola siciliana. E con il Nord Italia sicuramente non immune da questa onda di illegalità applicata al calcio.
Più di 30 clan direttamente coinvolti o contigui censiti nelle principali inchieste riguardanti le infiltrazioni mafiose e i casi di corruzione nel mondo del calcio. E alla spartizione della torta il gotha della mafia, dai Lo Piccolo ai Casalesi, dai Mallardo ai Pellè, dai Misso alla cosca dei Pesce e Santapaola, denuncia ancora Libera. Oggi, sostiene il dossier di Libera, i clan guardano al mondo del calcio, controllano il calcio scommesse, condizionano le partite, usano il calcio per cimentare legami della politica, riciclano soldi. Le inchieste della magistratura, le intercettazioni telefoniche, la cronaca quotidiana dimostrano come anche nel football è presente un alfabeto dell'illegalità tutto italiano, con pertinenze anche straniere: 'ndrangheta, camorra, Cosa nostra e Sacra corona unita tutte attive e operative nel corrompere quella che sembrava apparentemente un'isola felice e che viene interpretata come un enorme affare.
«Questo dossier dimostra che la criminalità organizzata nel calcio c'è, è sedimentata sul territorio e serve a dare prestigio ai boss e ad arruolare il loro piccolo esercito - commenta don Luigi Ciotti, presidente di Libera -. Lo dicono anche le dichiarazioni di alcuni pentiti, che raccontano di «posti di lavoro» offerti dal colluso presidente della squadra di calcio locale in cui giocavano da giovani questi collaboratori di giustizia. Poi c'è il
caso del boss siciliano Piazza, diventato presidente di un piccolo football club in provincia di Siena, e anche a Rosarno, tra gli arrestati, c'è il dirigente di una società calcistica». (Corriere.it)


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venerdì 16 luglio 2010

CASILLO-PAVONE-ZEMAN. IL TRIO DEI MIRACOLI TORNA A FOGGIA

Erano i primi anni ’90 quando in Italia imperversava il Foggia di Zeman che in molti ribattezzarono “Zemanlandia”. Era una squadra molto offensiva che faceva parlare di sé soprattutto per il gioco spumeggiante: una squadra devota al 4-3-3, il modulo zemaniano, capace di segnare gol a grappoli e di subirne altrettanti, ma in grado sempre di far divertire. Una squadra spettacolo che poteva contare sui gol di un trio d’attacco Rambaudi-Baiano-Signori, tre illustri sconosciuti diventati subito famosi (Baiano e Signori arrivarono addirittura in Nazionale) e di cui faceva parte anche gente come Gigi Di Biagio, i russi Igor Shalimov e Igor Kolyvanov, José Chamot, Dan Petrescu, il portiere Francesco Mancini, sotto la guida dal tecnico boemo Zdenek Zeman, semisconosciuto a quel tempo.
Quel Foggia fu protagonista di tre bellissimi campionati in serie A, a seguito di una straordinaria cavalcata trionfale in serie B. Poi i giocatori più rappresentativi emigrarono verso altri lidi (Di Biagio alla Roma, Shalimov all’Inter, Signori alla Lazio, Rambaudi all’Atalanta, Baiano alla Fiorentina) e soprattutto il condottiero Zeman approdò nella capitale. Era il 1994. Fu l’inizio della fine. La squadra retrocesse nelle serie inferiori e di quella bellissima squadra che qualcuno chiamò “il Foggia d
ei miracoli”, rimase solo il ricordo.
A distanza di 15 anni, gli artefici di quel miracolo ritornano sul luogo del delitto. E’ notizia di questi gironi che Pasquale Casillo, presidente di quel Foggia, stia per comprare il 100% delle quote della squadra dei satanelli (che attualmente militano in Prima Divisione). Con lui dovrebbe ritornare il direttore tecnico Giuseppe Pavone (capace all’epoca di scoprire dei giocatori sconosciuti) e soprattutto Zdenek Zeman in panchina. Tornano pure Franco Mancini, il portiere che fece un tunnel a Van Basten e ora farà il preparatore, Maurizio Codispoti, il terzino d’assalto che allenerà nelle giovanili, Vincenzo Cangelosi, lo storico vice di Zeman.
Tutti promettono che non è una rimpatriata ma una ripartenza. Ci sperano in molti, soprattutto i tifosi del Foggia che sono rimasti legati a Zeman e al suo Foggia e che sognano una nuova stagione di gioie e soddisfazioni e magari, fra qualche anno, un ritorno nella massima serie
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mercoledì 14 luglio 2010

LA PAUSA DEL CALCIO GIOCATO ASPETTANDO LA NUOVA STAGIONE

Finito il mondiale può iniziare la pausa di disintossicazione dal calcio. Pausa, ovviamente, del calcio giocato perché impazza il calciomercato e ogni giorno c’è una novità, una notizia che fa sognare i tifosi, un colpo di mercato effettuato o mancato che farà discutere. Questo è il periodo che tutti i tifosi adorano, quando sotto l’ombrellone leggono le notizie di mercato e sognano il campione che farà fare il salto di qualità. E’ naturalmente, immancabilmente c’è il confronto con il vicino d’ombrellone, l’amico, il collega. Quel terzino mi piace ma costa troppo, meglio se prendiamo quell’attaccante, il mediano non dobbiamo venderlo, quel giovane può far bene, ma sto keniano che non conosce nessuno dove l’hanno trovato?
Parole, parole, parole, canterebbe Mina. Parole sì, per riempire quell’arco di tempo che ci divide dall’inizio della nuova stagione.
I francesi sono quelli che aspetteranno meno. Fra due settimane esatte (il 28 luglio) c’è la Supercoppa di Francia fra Marsiglia e PSG. Fra meno di un mese, l’8 agosto i transalpini daranno il via al loro campionato.
Sempre l’8 agosto c’è la sfida di Community Shield fra il Chelsea di Ancelotti e il Manchester United di Ferguson e il weekend successivo partirà la Premier League.
Il 7 agosto invece Bayern Monaco e Schalke 04 (che partecipa come finalista della coppa nazionale) si sfideranno per la Supercoppa di Germania.
Nel weekend di Ferragosto oltre all’inizio della Premier League ci sarà la sfida d’andata di Supercoppa di Spagna fra Barcellona e Siviglia.
Il ritorno la settimana dopo, il 22 agosto. Nello stesso weekend si fischierà il calcio d’inizio della Bundesliga mentre il giorno prima, il 21 agosto, Inter e Roma (che come il Schalke 04 in Germania partecipa in quanto finalista della coppa nazionale) si ritroveranno per l’ennesima volta di fronte per la Supercoppa Italiana.
Infine nell’ultimo weekend di agosto partiranno la serie A e la Liga spagnola.
Il 27 agosto, in concomitanza del sorteggio dei gironi della Champions League, ci sarà la sfida di Supercoppa Europea che vedrà di fronte l’Inter e l’Atletico Madrid.
Dunque l’attesa non sarà poi così lunga. La cura disintossicante sarà più light di quanto si pensi. Poche settimane e ricominceremo a inseguire quel pallone in mezzo al campo, sognando gol, gioie, vittorie. Come ogni anno, come sempre.


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martedì 13 luglio 2010

BALOTELLI? IO LO VENDEREI...


Quando un mese fa Adriano ha firmato con la Roma ha promesso di essere cambiato, di essere un altro rispetto a quello dell’Inter. Ritiro della Roma. Adriano perde l’aereo. Primo giorno di allenamento dei giallorossi. Adriano arriva in ritardo perché non gli è suonata la sveglia (come uno scolaretto qualsiasi…).
Questo per dire che certe persone non cambiano mai e alla prima occasione ci ricascano. Ecco perché sono convinto che vendere Balotelli non sarebbe un dramma. SuperMario è forte, è il più grande talento italiano in questo momento, la risposta italica a Messi e Cristiano Ronaldo. Ma a due piedi da fuoriclasse corrisponde una testa di c…o.
Il giovane attaccante nerazzurro è uno di quelli che è convinto di essere un fuoriclasse solo per il fatto di avere la macchina potente, un po’ di soldi e saper fare un paio di cosette con i piedi. Gente così non ha mai fatto molta strada, né ne farà mai. Balotelli mi ricorda molto il Cassano di 10 anni fa. Un grande talento buttato alle ortiche grazie ad una testa vuota. Cassano ha avuto l’occasione (d’oro) di giocare nel Real Madrid (non una squadra qualsiasi) e l’ha sprecata. Lo stesso, c’è da giurarsi, farà Balotelli qualora vada al Manchester United. Anzi c’è da dire che Cassano era una testa vuota ma aveva (ed ha tuttora) un procuratore come Giuseppe Bozzo, uno che fa il suo mestiere con serietà e professionalità. Balotelli invece è rappresentato da Mino Raiola che in quanto a t.d.c. (sapete cosa intendo per t.d.c. vero?) non è certo secondo a SuperMario.
Pertanto di fronte ad un’offerta adeguata (35-40 milioni di euro non meno) io venderei tranquillamente il nostro giovane attaccante. E lo farei senza rimpianti perché sono convinto che Balotelli non cambierà mai e il suo sciocco atteggiamento di arrogante e presuntuoso lo accompagnerà ovunque vada. Che vada allo United, al City o al Real (spero che vada al Real così troverà il suo grande “amico” Mourinho) arriverà sempre tardi agli allenamenti, reagirà male alle scelte del mister e getterà a terra la maglia appena i tifosi lo contesteranno.
Siamo sopravvissuti a ben altre partenze, riusciremo a trovare altri giocatori di classe, che abbiano talento e che si comportino da professionisti seri. Solo un anno fa perdemmo Ibrahimovic e sembrava una catastrofe e invece trovammo Milito ed Eto’o, due grandi professionisti prima che due grandi giocatori. La storia si ripeterà anche quest’anno? I presupposti ci sono tutti…


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