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sabato 31 gennaio 2015

Sub 20, Uruguay 2015

Come la globalizzazione economica crea ricchezza ed opportunità sociali a livello planetario? Può considerarsi come un’energia positiva in ausilio delle nazioni abbiette, secondo la visione europeista, in grado di modificare la disastrosa situazione finanziaria aggregandosi ed attingendo nuove risorse dai mercati mondiali? Oppure, tale fenomeno crea ulteriori squilibri, andando a privilegiare esclusivamente una stretta cerchia di superpotenze. Una parziale risposta a questo quesito, può venire da un’ esemplificazione  realistica, quale il calcio, in grado di rappresentare alcune dinamiche degli andamenti planetari.
Contestualmente ad un apertura delle frontiere dei club europei, ed una regolamentazione FIFA più permissiva in merito al tesseramento di extra comunitari, il calcio è divenuto globale. 
Sempre più presente la forza Africana, che è andata ad aggiungersi al tradizionale stuolo di atleti sudamericani in forza alle squadre del Vecchio Continente.
Risulterà ormai inusuale parlare di un cal­cio sudamericano, piuttosto che mitteleuropeo o britanni­co, ma ad inizio 900, le distin­zioni avevano specifiche connotazioni.
Si trat­tava di movimenti calcistici lontani fra di loro, nati in epo­che diverse e, soprattutto, cre­sciuti e maturati in humus completamente differenti. An­che se tutti hanno avuto, più o meno direttamente, la stessa origine: l'Inghilterra. Dal Regno Britannico, infatti, il cal­cio si è propagato a macchia d'olio primai n Europa e poi in Sudamerica, dove gli inglesi hanno letteralmente trapian­tato il football fondando alcu­ne delle squadre che hanno fatto la storia, ma un grande contributo è arrivato anche dagli italiani, fondatori - tra le altre - dell'argentina Boca Juniors e della brasiliana Palmeiras. Nacquero, però, tre scuole calci­stiche tra le più forti del mondo: l’ argentina, la brasiliana ed infine quella uruguagia.
Europa e Sud America un legame indissolubile. I migliori giocatori della storia di questo sport hanno avuto rispettivamente origine in Argentina e Brasile. Difatti, nei club europei, l’attività di scouting riceve grossi incentivi affinchè si possano trovare i nuovi tangheri del calcio occidentale.

Palla al Centro. CHELSEA-CITY: E' SUPER SFIDA

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
La sfida al vertice in Premier League tra Chelsea e Manchester City è il piatto forte del weekend che propone anche la prima di ritorno in Bundesliga (con un'interessante Wolfsburg-Bayern), Monaco-Lione in Francia e i quarti di finale della Coppa D'Africa.
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SERIE A (Italia) – 21^ Giornata 
Sabato 24 Gennaio ore 18
GENOA-FIORENTINA
Ben 43 i precedenti al Ferraris di Genova tra i viola e i grifoni in archivio, con un bilancio in perfetta parità: 13 vittorie per i padroni di casa, 13 per i toscani e 17 pareggi.

Sabato 24 Gennaio ore 20.45
ROMA-EMPOLI
Solo 9 i precedenti all’Olimpico di Roma tra i toscani e i giallorossi in archivio, con un bilancio favorevolissimo alla Roma: 8 vittorie per i padroni di casa e un solo pareggio.

venerdì 30 gennaio 2015

PRESIDENZA FIFA, A SORPRESA SPUNTA LA CANDIDATURA DI FIGO

Colpo di scena nella corsa alla Presidenza della Fifa. La vittoria di Blatter (a questo punto direi “eventuale vittoria”) con maggioranze bulgare è da escludere, visto che si stanno facendo avanti altri candidati. E dopo Mino Raiola (che per fortuna si è ritirato), il francese Jerome Champagne, ex membro esecutivo Fifa, il principe giordano Ali Bin Al-Hussein, vicepresidente della confederazione asiatica, l’ex calciatore del Paris Saint Germain David Ginola e il presidente della federcalcio olandese Michael Van Praag, ecco spuntare il nome a sorpresa: Luis Figo, ex calciatore di Barcellona, Real Madrid e Inter, pochi giorni fa ha lanciato la sua candidatura..

"Sono preoccupato per il calcio e per quanto riguarda l'immagine della Fifa - ha dichiarato il portoghese - non solo ora ma negli ultimi anni, e la cosa non mi piace. Cercando Fifa su internet la prima parola che viene fuori è `scandalo´, non certo una parola positiva. Dobbiamo cambiare e cercare di migliorare l'immagine della Fifa. Il calcio merita molto meglio di questo. Bisogna cambiare in leadership, trasparenza, governance e credo sia il momento.

martedì 27 gennaio 2015

"CAMPIONATO IO TI AMO". VIAGGIO TRA 40 ANNI DEL NOSTRO CALCIO

Una nuova collana in DVD, uno straordinario viaggio tra i ricordi emozionanti di quello che veniva definito il campionato più bello del mondo, è quanto ci presenta La Gazzetta dello Sport con “Campionato io ti amo”, dal 26 gennaio in edicola, in allegato al quotidiano.
Ogni DVD racchiude un mix di immagini in cui si alternano i momenti più significativi della stagione, un’occasione per rivivere i momenti più avvincenti del campionato: il mercato estivo, stralci di alcune delle trasmissioni sportive di quel periodo, le storie dei personaggi che hanno fatto la storia e poi ancora approfondimenti sui capocannonieri e sul campionato cadetto.
“Campionato io ti amo” non è solo una collana di DVD ma un viaggio straordinario in cui rivivere 45 anni del nostro calcio attraverso il meglio delle storiche trasmissioni RAI come “90° minuto”, “La domenica sportiva” e “Tutto il calcio minuto per minuto”, i loro presentatori e gli inviati che, in maniera puntuale, ci hanno sempre raccontato le partite prima che il calcio arrivasse in TV.

lunedì 26 gennaio 2015

Un girovago sovrano, David Trezeguet

L’ ultimo segno, contro il moto infinito e perpetuo, rimane l’acquisire velocità e sostanza; se non forma, nella testa; se non nel senso, per il cuore, quel nostro cuore emotivo, o di quella testa che crede, cerca, ma perde la cognizione temporale. Così l'uomo, si muove freneticamente, a differenza delle cose diverse da lui, diverso egli stesso da sé stesso, continuando ma seguendo la politica del tempo.
Le lancette corrono, e se gli altri mutano, ci sono alcuni frammenti che rimangono impressi. Un insieme di movimenti ritmici ed armoniosi che delineati su un prato verde disegnano giravolte memorabili. E se la testa è collegata al cuore. C’è un uomo che ha fatto muovere freneticamente gli impulsi intellettuali collegati all’irrazionalità di un gioco chiamato pallone. Un supersantos nelle strade del Rioplatense. Il pallone diventato vocabolario di un esperanto, linguaggio universale che unisce tutti i popoli, soprattutto quelli poveri, che per giocare hanno solo bisogno di ricercare la voglia e di una semplice pelotas.E ora, al passato, ci voltiamo. La curiosa creatura, il quale, al guardarla ci conduce, talvolta, all’estasi.
Un tanghero in blues.
Un girovago sovrano.
Colui che ha scritto il suo destino tra Sud America, Europa ed Asia.
Un inarrestabile romantico del calcio come simbologia d’appartenenza.
Sudore, sacrificio, concretezza numerica ed infine affermazione.
Un esemplare quasi estinto.
Le roi
David Sergio Trezeguet.

RIDATEMI MAZZARRI !!! (almeno ho qualcuno con cui sfogarmi)

Ebbene sì. Su quel colpo di testa di Moretti al 94esimo minuto (93 minuto e 44 secondi per la precisione) ho fortemente sperato che sulla panchina nerazzurra ci fosse ancora Walter Mazzarri.
Perché, parliamoci chiaro, quando prendi un gol in pieno recupero hai un notevole giramento di palle e ti sale una rabbia addosso che senti il bisogno di doverti sfogare con qualcuno. E ieri pomeriggio una bella sfilza di improperi e di insulti contro il tecnico di San Vincenzo sarebbe cascata a pennello (in tal senso vale la pena riproporre un simpatico tweet letto ieri sera “Voi lo sapete che se Mazzarri perdeva al 94 col toro in casa, lo ritrovavano dentro una valigia in un bagagliaio nella stazione di Bovisa?”)
Ma purtroppo il buon Walter non c’entra assolutamente nulla con la sconfitta (tra l’altro la sua Inter faceva cagare ma aveva una media punti più alta di questa) e siccome non potevo prendermela certo con il Mancio (il tecnico jesino ha tutta la mia stima per quello che ha fatto nella sua precedente gestione), mi è toccato sfogare la mia rabbia su dei biscotti cookie comprati al supermercato sabato pomeriggio e imprecare contro una non meglio identificata entità (“Ma con chi ce l’hai?” mi ha chiesto ad un certo punto mio padre, senza ricevere risposta).

domenica 25 gennaio 2015

INTER “INCORNATA” AL 90ESIMO DA UNA BIRRA

L'incornata di "Birra" Moretti...
Serie A 2014-2015 – 20^ Giornata
INTER - TORINO 0 - 1
94’ Moretti

INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio (dall’11 s.t. Shaqiri), Vidic, Andreolli (dal 45’ pt Ranocchia), Obi; Guarin, Kuzmanovic; Podolski (dal 17’ s.t. Donkor), Kovacic, Palacio; Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Dodò, Puscas, Khrin, Hernanes, Bonazzoli.
All. Mancini.
TORINO (3-5-2): Padelli; Maksmivoc (dal 36’ s.t. Bovo), Glik, Moretti; Darmian, Benassi, Gazzi, Farnerud (dal 17’ s.t. El Kaddouri), Molinaro; Martinez (dal 13’ s.t. Maxi Lopez), Quagliarella.
A Disposizione: Gillet, Castellazzi, Jansson, Vives, Gaston Silva, Amauri, Masiello.
All. Ventura.
ARBITRO: Irrati (Pistoia).

Dopo 27 anni il Torino sbanca San Siro grazie ad un gol di Moretti al 94esimo (come si può prendere un gol in pieno recupero da uno che si chiama come una birra?) di una partita che l’Inter aveva dominato per lunghi tratti senza però riuscire a rendersi pericolosa in zona offensiva nonostante la folta schiera là davanti (ad un certo punto c’erano in campo contemporaneamente Icardi, Palacio, Podolski, Kovacic, Shaqiri e Guarin).
Per i nerazzurri una bruttissima battuta d’arresto nella corsa verso il terzo posto che diventa sempre più una via di mezzo tra utopia e chimera.
Mancini a sorpresa lancia Obi terzino sinistro mentre dietro Icardi si posizionano Palacio, Kovacic e Podolski.

Come prevedibile l’Inter deve fare la partita e la fa. I nerazzurri spingono e attaccano ma la palla passa da un giocatore all’altro senza che vengano portati pericolosi seri dalle parti di Padelli. Gli unici brividi (brividi è una parola grossa, diciamo timidi tentativi) del primo tempo sono un tiro di Podolski che Padelli devia e un colpo di testa di Icardi che si spegne a lato. Fatta eccezione per l’infortunio di Andreolli (entra Ranocchia) nella prima frazione non succede più nulla.

UN SOLO E UNICO GRANDE OBIETTIVO: I TRE PUNTI !!!

Non amo le corride. Quel povero toro in mezzo all’arena che deve vedersela con un uomo che per ovvi motivi parte in posizione di vantaggio e spesso ne esce sconfitto. Molto più interessante la festa di San Firmino a Pamplona dove un gruppo di tori viene liberato nelle vie dalla città all’inseguimento di persone vestite di rosso (poiché non ho mai assistito dal vivo ad una corrida né ho mai partecipato alla Festa di San Firmino, mi perdonerete se finora ho scritto delle inesattezze).
Ma non di questo volevo parlarvi, né tanto meno raccontarvi delle pratiche masturbatorie dell’animale in questione (ai tempi del servizio civile c’era un signore anziano che si divertiva a raccontarci queste indicibili “situazioni”). Semplicemente parlando di Torino/Toro e pensando che per restare agganciati al treno della vetta bisognerà domani sera prendere il toro per le corna, viene spontaneo pensare alle corride e alla festa di Pamplona.
Mentre cercavo un incipit per l’articolo del pre-partita di Inter-Torino di domani pomeriggio mi è venuto in mente quello che scrissi 15 mesi fa nell’articolo del pre-gara di Torino-Inter.

sabato 24 gennaio 2015

Palla al Centro. LAZIO-MILAN E ROMA-FIORENTINA LANCIANO IL RITORNO

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Lazio-Milan e Fiorentina-Roma sono i match principali della prima giornata di ritorno di Serie A. Da seguire con attenzione Siviglia-Valencia in Spagna, SaintEtienne-Psg in Francia e Frosinone-Spezia in Serie B. E non può certo mancare un’occhiata alla Coppa D’Africa in pieno svolgimento nella Guinea Equatoriale.
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 SERIE A (Italia) – 20^ Giornata 
Sabato 24 Gennaio ore 18.00
CAGLIARI-SASSUOLO
Vi è solo un precedente tra Cagliari e Sassuolo, risalente a stagione scorsa e terminato con il risultato di 2-2.

Sabato 24 Gennaio ore 20.45
LAZIO-MILAN
Sono 71 i match in archivio tra queste due squadre nelle gare giocate a Roma. La squadra ospite è in vantaggio con 20 successi a 17 (34 i pareggi). Le vittorie più larghe della squadra di casa sono tre 4-0 avvenuti nelle stagioni 1993-1994, 1975-1976 e 1995-1995. La partita più ricca di reti, invece, è il 4-4 del 1999-2000, stagione dell’ultimo scudetto biancoceleste.

venerdì 23 gennaio 2015

INTER, ALTRO COLPO: ECCO BROZOVIC !!!

E’ un’Inter scatenata sul mercato. Dopo Podolski e Shaqiri, Ausilio ha messo a segno un altro colpo. I nerazzurri infatti si sono assicurati il centrocampista classe ’92 Marcelo Brozovic che arriva dalla Dinamo Zagabria. L’accordo prevede prestito di 18 mesi con riscatto obbligatorio nel 2016 ad otto milioni (3 da versare nel corso dei 18 mesi di prestito, 5 al momento del riscatto).
Domani Brozovic sarà a Milano per sostenere le visite mediche e firmare il contratto di 4 anni e mezzo. Nella notte l'entourage del croato si è liberato del Milan (Galliani ha chiesto altro tempo), in mattina un tentativo extremis del Napoli che non ha portato a risultati. Il giovane centrocampista croato sarà dell'Inter che ha potuto sfruttare la corsia preferenziale con la formazione di Zagabria.
Brozovic è un nome sul quale l'Inter lavora da tempo, da prima del Mondiale brasiliano. La scorsa estate Ausilio aveva offerto 5 milioni di euro, ora l'accordo è vicino sulla base di 8 milioni più bonus. Battuto al fotofinish il Milan, che non ha argomenti per rilanciare, il nazionale croato nel 4-2-3-1 di Mancini giocherà davanti alla difesa.

giovedì 22 gennaio 2015

DELOITTE FOOTBALL MONEY LEAGUE. DOMINIO REAL MA OCCHIO ALLE INGLESI

E' sempre il Real Madrid il club più ricco del mondo. Un primato ribadito anche dall'edizione 2015 della Deloitte Football Money League che fotografa i fatturati dei club europei e che continua a premiare la squadra di Cristiano Ronaldo e Bale, capace di sviluppare un giro d'affari da vera e propria multinazionale.
Giunto alla 18ª edizione, lo studio si concentra sulle prime 20 società europee dove in testa c’è, come capita ormai da dieci anni a questa parte, il club merengue, con 549,5 milioni incassati nell’ultima stagione (+6%). Al 2° posto risale il Manchester United (4° un anno prima, grazie soprattutto alle sponsorizzazioni salite del 34% e alle vendite, +24%) con 518 mln, che precede il Bayer Monaco (487 mln). Scende dal podio invece il Barcellona, 4° con 484,6 mln, davanti al Psg (474 mln) e all’altro club di proprietà degli sceicchi, il City (6° con 414 mln).

Ma lo strapotere della Premier League inglese è confermata dalla presenza di Chelsea (7°), Arsenal (8°) e Liverpool (9° - un anno fa dodicesimo).

mercoledì 21 gennaio 2015

SHAQIRI LANCIA UN'INTER IN DIFFICOLTA'

COPPA ITALIA 2014-2015 – Ottavi di Finale
INTER - SAMPDORIA 2 - 0
71' SHAQIRI - 88' ICARDI


INTER (4-2-3-1): Carrizo; D'Ambrosio, Andreolli, Juan Jesus, Dodò (44' st Obi); Medel, Kuzmanovic; Shaqiri (34' st Bonazzoli), Kovacic, Podolski; Icardi (44' st Puscas).
A disposizione: Handanovic, Berni, Palacio, Guarin, Campagnaro, Vidic, Krhin, Donkor, Hernanes.
All.: Mancini.
SAMPDORIA (4-3-1-2): Romero; Wzsolek, Gastaldello, Romagnoli, Cacciatore (44' Silvestre); Rizzo (23' st De Silvestri), Marchionni, Krsticic; Soriano (1' st Duncan); Djordjevic, Okaka.
A disposizione: Viviano, Massolo, Correa, Obiang, Palombo, Bergessio, Eder, Fornasier, Ivan.
All.: Nenad Sakic (Mihajlovic squalificato).
Arbitro: Tagliavento

Nonostante la superiorità numerica per gran parte della partita l’Inter fatica molto prima di avere ragione di una buona Sampdoria e portare a casa la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia (vittoria numero 200 per i nerazzurri nella competizione nazionale).
Mancini (sei Coppe Italia vinte da giocatore, quattro da allenatore) lancia Shaqiri titolare che forma con Podolski e Kovacic la linea a tre dietro l’unica punta Icardi (diventato papà un paio di giorni fa). A centrocampo Medel e Kuzmanovic mentre in difesa davanti a Carrizo giocano D’Ambrosio e Dodò sugli esterni e Andreolli e Juan Jesus in mezzo.
La partita si mette in discesa per l’Inter dopo 10 minuti. Shaqiri va in progressione e lancia Icardi che viene steso al limite da Krsticic. Per Tagliavento è fallo da ultimo uomo: espulso il giocatore blucerchiato tra le proteste dei compagni di squadra (proteste che onestamente non erano ingiustificate, poteva starci anche il giallo).
Strada spianata per l’Inter che però non ne approfitta. Kovacic ruba palla a Rizzo ma poi spara su Romero. E’ l’unica occasione per l’Inter per gran parte del primo tempo.

martedì 20 gennaio 2015

LA SCELTA "ECONOMICA" DI GIOVINCO: A TORONTO DA GIUGNO

In attesa del grande colpo di mercato in serie A, il grande affare l’ha messo a segno il Toronto FC, squadra canadese che si è assicurata dal prossimo giugno le prestazioni di Sebastian Giovinco, attaccante 28enne della Juventus. Suona strano che un giocatore nel pieno della sua attività agonistica (in genere si va nei campionati cosiddetti “minori” a fine carriera per rimpinguare il proprio portafoglio) decida di andarsene oltreoceano rinunciando di fatto ad altri 3-4 anni di buona carriera. Ma, onestamente, chi rinuncerebbe ad un contratto di 35 milioni di euro in 4 anni che ti permette di diventare il calciatore italiano più pagato nel mondo?
E’ una scelta più economica che di cuore. Ok, nessuno lo mette in dubbio. Ma conoscete qualche calciatore che giochi solo per la gloria? L’attaccante X che va al Real Madrid lo fa solo per il prestigio di vestire la maglia delle merengues? E il centrocampista Y accetta l’offerta del Psg perché ama Parigi?

Sebastian Giovinco è un ottimo calciatore, fra l’altro uno dei pochi rimasti in grado di dribblare l’avversario diretto. È uno di quei giocatori che in una squadra di media-bassa classifica riesce ancora a fare la differenza.

lunedì 19 gennaio 2015

UN PASSO AVANTI, UN PASSO INDIETRO

Un passo avanti, un passo indietro. Questo è l’andamento dell’Inter in questa stagione. Un andamento molto altalenante che ci porta ad avere una situazione di classifica abbastanza deficitaria (solo nella stagione 2000-2001 con Tardelli in panchina siamo riusciti a fare peggio con 25 punti dopo il girone d’andata). 
E’ pur vero che pian piano stiamo iniziando ad avere una continuità di risultati. Sono cinque gare che non perdiamo (mai successo finora in questa stagione) ma è anche vero che nelle suddette cinque gare abbiamo raccolto 9 punti su 15, neanche tantissimi.
Dopo la bella e convincente vittoria ottenuta contro il Genoa (che faceva seguito ad un ottimo secondo tempo contro la Juventus) ci eravamo illusi di procedere a grandi passi sulla strada del “ritornare grandi” ma la sfida di Empoli è un notevole passo indietro. Sabato pomeriggio contro la squadra toscana l’Inter ha giocato una pessima gara, un primo tempo di assoluta sofferenza, surclassati da un’Empoli apparso nettamente più forte, e una ripresa sulla falsa riga della prima frazione.

giovedì 15 gennaio 2015

GOL FANTASMA? DALL'ANNO PROSSIMO ECCO LA GOAL LINE TECHNOLOGY

Gol fantasma addio. Dalla prossima stagione il calcio italiano dovrebbe essere immune dalle polemiche per il famigerato episodio del gol dubbio. Episodi come il famoso gol fantasma di Muntari o dubbi come il recente gol di Astori in Udinese-Roma, non dovrebbero più accadere.

Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha infatti assicurato che la “goal line technology” sarà introdotta a partire dal prossimo campionato di Serie A. Già in vigore in Premier League e Bundesliga, la tecnologia di porta volta a rilevare in pochi secondi la validità dei gol e a ridurre gli episodi di reti fantasma sarà utilizzabile anche nel nostro campionato con la speranza che serva a fare chiarezza e a spegnere un po’ di sterili polemiche sui direttori di gara e sui veri o presunti favori arbitrali. Una buona notizia per il nostro calcio che finalmente si mette al passo con i tempi e fa un piccolo step in avanti discostandosi un po’ da quell’immobilismo nei confronti delle riforme e delle novità.

martedì 13 gennaio 2015

PALLONE D'ORO, ECCO IL TRIS DI CRISTIANO RONALDO

Tutto come ampiamente previsto. Anche quest’anno il Pallone d’Oro ha vissuto sul duopolio Messi-Cristiano Ronaldo col trionfo del portoghese (darlo alla Pulce sarebbe stato davvero troppo…). L’attaccante del Real Madrid ha prevalso con il 37,66% dei voti su Lionel Messi, 2° con il 15,76 delle preferenze mentre Manuel Neuer è arrivato terzo con il 15,72% (il portiere della Germania campione del mondo che prende meno voti di Messi la dice lunga sull'attendibilità di questo trofeo).
Il terzo Pallone d'Oro a Cristiano Ronaldo arriva dopo una stagione mostruosa. Nel 2014 ha trascinato il Real Madrid alla conquista di Coppa del Re, Supercoppa europea, Mondiale per club e soprattutto della sospirata decima Champions League. Ma non sono male nemmeno i numeri personali. Sono 61 le reti messe a segno da CR7 nell'anno solare, ma pesano soprattutto le 17 collezionate in Champions League, nuovo record della competizione. "Pichichi" della Liga, top scorer della Champions e Scarpa d'oro, tanto per gradire, con uno scarto minimo tra i gol segnati al Bernabeu e quelli in trasferta.

lunedì 12 gennaio 2015

Neapolitan blues declinato nell'azzurro


Il neapolitan blues declinato nell’azzurro del San Paolo, risuona in un’atmosfera magica ed surreale. Sessantamila al San Paolo celebrano  un simbolo, apparso, da sempre, come un  cantore della napoletanità nel collegamento tra il vecchio e il nuovo mondo, Pino Daniele. Le platee azzurre, sono innervate con eguale, passionale temperamento ,tanto simile a quello dei vicoli dei Quartieri Spagnoli, nei quali, talvolta, risuona il rhythm blues.L’orgoglio e le paure di una città intera. E cosi nell’uggiosa serata di ieri anche quando sono partite le note di Napul’è l’allegria e la malinconia erano mescolate. Un San Paolo infuocato, strapieno come ai tempi d'oro concilia il via a la sfida. 
L’inequivocabilità dei numeri segna 1-3, ma ora, più che mai, Napul’è, Pino Daniele.

VAI COL SELFIE!!

 CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano 
Finalmente una giornata di campionato avvincente!

Iniziamo dai due scontri diretti. La Juve fa sua la partita più importante della giornata vincendo 3-1 sul campo del Napoli e vendicando la sconfitta di Doha. Nonostante qualche piccolo errore arbitrale, la squadra bianconera si dimostra più forte degli avversari e vince meritatamente lo scontro. Pirlo domina a centrocampo, coadiuvato dalla classe cristallina di Pogba (si prevede un grande mercato su di lui nella prossima sessione estiva) e dalla ritrovata verve di Vidal.
Il Napoli dimostra una grande voglia ma delle carenze difensive da non sottovalutare.

Il Derby di Roma finisce...con un selfie. Il 2-2 di Totti nasconde parzialmente il pessimo avvio giallorosso del primo tempo a favore di una Lazio veramente arrembante. Nainggolan in calo. Con l'ingresso di Strootman la squadra cambia marcia e riesce a riequilibrare il risultato.

L'Inter di Mancini inizia a ingranare e vince, convincendo, con il Genoa. Mattatori i ritrovati Palacio e Vidic e un semprevivo Maurito Icardi. Finalmente la squadra inizia a girare e si intravedono i primi meccanismi di Mancini.

MANCINI-PODOLSKI, ALL'INTER LA MUSICA E' CAMBIATA

La musica è cambiata. Inutile far finta di niente o di negare l’evidenza. Ieri pomeriggio in campo c’erano 10/11 della stessa Inter che fino a due mesi fa arrancava in campionato. Anzi, addirittura in campo mancavano pure alcuni titolari come la coppia di centrali difensivi o l’esterno destro. Eppure quella stessa squadra ieri ha giocato ben altra partita rispetto a due mesi fa. A questo punto le ipotesi sono due. O Podolski è un fuoriclasse assoluto al pari di Messi o Ronaldo (entrambi, sia Cristiano che il Fenomeno) capace di spostare gli equilibri di una squadra, oppure gli effetti della cura Mancini iniziano a farsi sentire.

Poiché al momento non ci sono mai giunte notizie di un Podolski in formato extraterrestre, credo che la seconda ipotesi sia quella più plausibile. Se dal punto di vista della media punti ancora Mazzarri è migliore di Mancini, lo stesso non possiamo dire del gioco e del modo di approcciare alla partita. Un’Inter che si presenta con tre attaccanti e due centrocampisti offensivi non lascia certo dubbi sul fatto di voler portare a casa la partita ad ogni costo, al contrario di chi schierava cinque centrocampisti, un mezzo trequartista e una prima punta che prima punta non era.

domenica 11 gennaio 2015

PALACIO-ICARDI-VIDIC: E' UN'INTER DA CHAMPIONS

Serie A 2014-2015 – 18^ Giornata
INTER - GENOA 3 - 1
12’ PALACIO - 39’ ICARDI - 85’ Izzo – 89’ VIDIC

INTER (4-2-3-1): Handanovic; Campagnaro, Vidic, Andreolli, D'Ambrosio; Medel (dal 41' s.t. Krhin), Guarin; Palacio (dal 20' s.t. Kuzmanovic), Hernanes (dal 29' s.t. Obi), Podolski; Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Dodò, Mbaye, Puscas, Donkor, M'Vila, Shaqiri, Bonazzoli.
All: Mancini.
GENOA (3-4-3): Perin; Izzo, Burdisso, De Maio; Edenilson, Rincon (dal 35' s.t. Fetfatzidis), Bertolacci (dal 38' s.t. Tino Costa), Antonelli; Iago, Matri (dal 6' s.t. Kucka), Lestienne.
A Disposizione: Lamanna, Prisco, Antonini, Mandragora, Sturaro, Rosi.
All. Gasperini.
ARBITRO: Russo di Nola

Qualcosa sta cambiando. Contro il Genoa l’Inter gioca una prestazione convincente e porta a casa tre punti importanti grazie ad una vittoria netta per 3-1.
Niente maglia da titolare per Shaqiri. Il tridente dietro Icardi è composto da Podolski, Hernanes e Palacio, mentre a centrocampo Guarin viene preferito a Kuzmanovic per uno schieramento abbastanza offensivo.
Avvio di marca nerazzurra con lo scatenato Icardi che si rende subito pericoloso ma Perin è bravo a respingere. Ma il vantaggio nerazzurro non tarda ad arrivare. E’ il minuto 12 quando Palacio è abile a sfruttare una respinta di Perin su tiro di Icardi e insaccare il gol che vale il vantaggio nerazzurro.

L’Inter è in giornata, è padrona del campo con Guarin strepitoso in mezzo al campo e Podolski molto ispirato in avanti. I nerazzurri sfiorano a più riprese il raddoppio e lo trova a cinque minuti dal riposo grazie ad Icardi bravissimo a sfruttare al massimo un corner perfetto di Guarin e insaccare di testa il gol del 2-0. Lo stesso Icardi manca il tris pochi secondi prima che Russo mandi le squadre a riposo, con il pubblico di San Siro che applaude un'Inter convincente.

E SE INTER-GENOA FOSSE UN NUOVO INIZIO?

Potrebbe essere un nuovo inizio. Inter-Genoa di domani all’ora di pranzo potrebbe essere la partita da cui ripartire per una seconda parte di stagione di ben altro tenore rispetto a quello che abbiamo visto finora.
Da un Inter-Genoa partì l’avventura di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra e sempre Inter-Genoa fu la prima partita di Walter Mazzarri da tecnico dell’Inter. Vabbè, visto come è andata a finire non ho fatto degli esempi benaugurati ma era giusto per dire che questa sfida è stata negli ultimi anni un punto d’inizio. E la speranza è che anche stavolta la sfida con i rossoblu rappresenti il punto di partenza di qualcosa.

Mancini deve fare a meno dei centrali difensivi visto che sia Ranocchia che Juan Jesus sono stati squalificati. Il giocatore brasiliano addirittura per quattro giornate perché alla singola giornata di squalifica comminata per somma d’ammonizioni, sono state aggiunte tre giornate per una presunta gomitata all’indirizzo di Chiellini nel corso del primo tempo. Non ho intenzione di dilungarmi su quella che ritengo una grandissima stronzata (non a caso non ho nemmeno scritto un articolo sulla vicenda), ci sono delle immagini che parlano da sole.

sabato 10 gennaio 2015

Palla al Centro. ROMA, E’ DERBY. JUVE, C’E’ IL NAPOLI

 PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Il derby romano tra Lazio e Roma e la sfida tra Napoli e Juventus (che si rincontrano poche settimane dopo la finale di Supercoppa Italiana vinta dai partenopei) sono le sfide più interessanti di questo weekend di Serie A. In Spagna occhio alla sfida incrociata tra Madrid e Barcellona con il Real che ospita l’Espanyol e l’Atletico che va al Camp Nou.
 per seguire Tutti i risultati in TEMPO REALE 

 SERIE A (Italia) – 18^ Giornata 
Sabato 10 Gennaio ore 18
SASSUOLO-UDINESE
L'unico precedente, risalente alla scorsa stagione, terminò 2-1 con i gol di Di Natale (rigore), Zaza e Muriel.

Sabato 10 Gennaio ore 20.45
TORINO-MILAN
Sono 68 gli incontri in archivio tra Torino e Milan: il saldo vede i granata in vantaggio con 20 vittorie a 17 (31 i pareggi).

venerdì 9 gennaio 2015

Tanti auguri "Ringhio", dalla Calabria con furore

Rino Gattuso nasce a Corigliano Calabro il 9 gennaio 1978. Ha da sempre il cuore e la passione che caratterizzano il suo territorio di nascita, al quale è legato da un invisibile cordone. Cresce in mezzo a un popolo di pescatori, giocando in mezzo alla strada con i ragazzini della sua età, tornando a casa completamente sporco e con le scarpe rotte.
E' un uomo senza fronzoli, diretto, che crede nel lavoro, nella fatica e nel sudore. Solo così si possono raggiungere gli obiettivi. Perchè nella vita, come nel calcio, i palloni gonfiati fanno poca strada.

Da piccolissimo, a 12 anni, va via dalla sua amata Calabria, direzione Perugia, per provare a inseguire il suo sogno, nonostante le lacrime della madre che vedono il suo piccolo correre via. Rino però non è un tipo che si scoraggia, al contrario. Dà il meglio di sè in ogni cosa e, a Perugia, si fa notare sin dal primo momento per la sua fame e l'aggressività con cui rincorre ogni singolo avversario come se fosse l'ultimo minuto di una finale di Coppa del Mondo.

giovedì 8 gennaio 2015

INTER SCATENATA, PRESO ANCHE SHAQIRI !!!

Dopo l’acquisto di Podolski, l’Inter mette a segno un altro importantissimo colpo di mercato assicurandosi Xherdan Shaqiri, 23enne trequartista svizzero che arriva dal Bayern Monaco. L’ufficialità è arrivata via twitter da parte di entrambe le squadre coinvolte.
L'accordo con i bavaresi prevede il prestito gratuito e l'obbligo di riscatto fissato a 15 milioni, più uno di bonus in caso di qualificazione alla Champions League e uno, sempre di bonus, legato alle presenze con la maglia nerazzurra.

Decisivo il viaggio in terra tedesca di Fassone che, insieme ad Ausilio, si è incontrato con i dirigenti bavaresi per dare un’accelerata alla trattativa e assicurarsi il talento di origine kosovara. Negli ultimi giorni si erano inseriti nella trattativa alcune squadre inglesi, il Liverpool in primis, poi lo Stoke City, e ieri, quando ormai l’accordo con l’Inter era in dirittura d’arrivo, l’Everton. Ma l’ex giocatore del Bayern era fermamente convinto del progetto nerazzurro e la sua volontà alla fine ha prevalso.

mercoledì 7 gennaio 2015

DOVE STA ZAZA? (Analisi della 17esima giornata)

 CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano 
L'ultima giornata di campionato porta ad una doverosa analisi.

La Juve ha perso la cattiveria e la foga agonistica che hanno caratterizzato l'era di Antonio Conte. Dopo un primo tempo in cui ha fatto da padrona, è calata inesorabilmente ai danni di un Inter mai doma e sempre pericolosa con il redivivo Maurito Icardi. Se quest'ultimo avesse sfruttato al meglio l'ultima occasione con Osvaldo, forse staremmo parlando di un'altra partita. Nonostante questo, non è ammissibile che un giocatore abbia una reazione così esagerata nei confronti di un compagno. Servirebbe un provvedimento da parte della società.

Il Milan ha, ancora una volta, dimostrato di non avere la rosa adatta per poter concorrere al terzo posto. Manca qualità in mezzo al campo, manca un vero numero 9. La squadra ha creato molto di più con l'ingresso di Pazzini e, ancora una volta, dimostra la dipendenza da Jeremy Menez. Il Sassuolo, dopo essere stato in balìa dei rossoneri per i primi venti minuti, ha messo in luce una grande organizzazione tattica e uno strapotere atletico nell'arco dell'intera partita. Il trio delle meraviglia si conferma, ancora una volta, ammazzabig.

LE MIE PREMONIZIONI E IL CAMBIO DI MENTALITÀ

Ad un certo punto ieri sera, verso le 20, ho avuto un segnale premonitore. Avete presente quelle sensazioni da tifoso? Quando inconsciamente senti che succederà qualcosa?
Ecco, io verso le 20 ho avuto la premonizione che avremmo vinto contro la Juventus. Tant’è che avevo deciso di guardare la partita da solo e poi ho cambiato idea andando a vederla con Juan, Dos Santos e il Genio.
E’ vero non l’abbiamo vinta, ma ci siamo andati molto vicini e se Icardi avesse concretizzato quel contropiede di Podolski o se a pochi minuti dalla fine avesse dato quella palla a Osvaldo forse ora saremmo qui a raccontare una serata stupenda ed indimenticabile. E invece ci dobbiamo accontentare di un pareggio, che tutto sommato è tanta roba considerando l’andamento del primo tempo.

Tra l’altro nell’intervallo mentre Dos Santos imprecava contro l’Inter e in particolare contro la difesa dicendo cose inenarrabili all’indirizzo di Ranocchia e Juan Jesus, ho rischiato il linciaggio uscendomene con una considerazione ottimistica del tipo “Loro potevano chiuderla nel primo tempo e non ci sono riusciti, magari è un buon segnale per la ripresa. Hai visto mai che non la raddrizziamo nel secondo tempo”. Avevo visto giusto, il mio fiuto da tifoso ottimista ha fatto centro.

martedì 6 gennaio 2015

IL "GIUSTIZIERE" ICARDI FRENA LA JUVENTUS

Serie A 2014-2015 – 17^ Giornata
JUVENTUS - INTER 1 - 1
5’ Tevez – 64’ ICARDI

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (dal 33’st Pereyra); Llorente (dal 18’ st Morata), Tevez.
A Disposizione: Storari, Rubinho, Caceres, Ogbonna, Pepe, Padoin, Mattiello, Marrone, Giovinco, Coman.
All. Allegri.
INTER (4-3-2-1): Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, D’Ambrosio; Medel, Kuzmanovic (dal 9’ st Podolski); Guarin; Kovacic, Hernanes (dal 40’ st Osvaldo); Icardi (dal 45’ st M’Vila).
A Disposizione: Carrizo, Andreolli, Vidic, Dodò, Obi, Puscas, Khrin, Donkor, Bonazzoli.
All. Mancini
ARBITRO: Banti di Livorno.

Primo tempo da film horror e secondo tempo da grande squadra. L’Inter esce dallo Juventus Stadium con un pareggio che sa di punto d’oro se si guarda al primo tempo e di occasione sprecata se si guarda la ripresa.
Mancini deve rinunciare a Palacio influenzato perciò varà un 4-3-2-1 con Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus e D’Ambrosio in difesa, Medel, Kuzmanovic e Guarin a centrocampo e Kovacic e Hernanes a supporto dell’unica punta Icardi.
Pronti via e Marchisio sfiora il gol. Ma è solo il preludio al vantaggio bianconero che arriva al minuto 5. Bellissima giocata di Vidal, che di tacco si prende gioco di Medel e mette al centro una palla per Tevez che da pochi passi buca Handanovic.

Il primo tempo è un monologo bianconero con la squadra di Allegri padrona del campo che sfiora più volte il vantaggio e dà la sensazione di poter raddoppiare da un momento all’altro. Come quando Pogba si beve due difensori e si presenta davanti ad Handanovic che in uscita fa il miracolo.

CENERE E CARBONE DI UNA SCONFITTA O DOLCETTO DI UNA VITTORIA?

Ci toccherà aspettare fino alle 23 di questa sera per scoprire se nella calza della Befana ci sarà cenere e carbone o un dolce regalino con cui finire nei migliori dei modi le feste natalizie e cominciare al meglio un nuovo anno di calcio.
Mancini, che due mesi fa circa ha iniziato la sua seconda avventura nerazzurra affrontando subito il derby, inizierà il 2015 trovandosi di fronte la Juventus. Non certo un bell’inizio d’anno. O forse sì, perché se nella calza della Befana troveremo i tre punti sarà sicuramente un bellissimo e perfetto inizio d’anno.
Juventus-Inter, inutile ripeterlo ogni volta, non è e non sarà mai una partita qualsiasi. La rivalità fra le due squadre ha raggiunto vette elevate dopo la nota vicenda di Calciopoli e i tifosi di entrambe le fazioni venderebbero cara la pelle pur di veder soccombere gli odiati rivali sotto i colpi della propria squadra.
Il sogno per i tifosi nerazzurri sarebbe quello di sbancare lo Juventus Stadium come avvenne 26 mesi fa. Quel 3-1 con cui Milito e Palacio ammutolirono i supporter bianconeri andati in vantaggio dopo appena 18 secondi grazie ad un gol in fuorigioco di Vidal, rappresenta probabilmente il delitto perfetto.

lunedì 5 gennaio 2015

Palla al Centro. JUVENTUS-INTER NELLA CALZA DELLA BEFANA

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Epifania in campo per la Serie A con Lazio e Sampdoria che aprono il 2015 di Serie A e la super sfida Juventus-Inter a chiudere la giornata.

 per seguire Tutti i risultati in TEMPO REALE 

SERIE A (Italia) – 17^ Giornata 
Lunedì 5 Gennaio ore 20.45
LAZIO-SAMPDORIA
Sarà lo spareggio europeo tra due delle terze forze della stagione a dare il via al campionato nell’anno solare 2015. Il bilancio è di 28 vittorie della Lazio (che hanno trionfato in 11 delle ultime 15 sfide, comprese le ultime tre), 13 pareggi (l’ultimo risale al 18 ottobre 2009, 1-1) 9 vittorie degli ospiti (l’ultima il 2-1 del23 gennaio 2005). Sarà una sfida amarcord per Sinisa Mihajlovic, protagonista in maglia biancoceleste per cinque stagioni e spesso vicino a sedersi sulla panchina laziale.

domenica 4 gennaio 2015

COLPO PODOLSKI, IL POPOLO NERAZZURRO PUO' SOGNARE

Eravamo seduti sul divano di casa sua la sera della vigilia di Natale. Io e Dos Santos. Lui smanettava col suo palmare mandando auguri ai suoi amici e leggendo le notizie sull’Inter. In televisione Sky Sport parlava del blitz con cui il Milan si era assicurato il prestito di Cerci, da settimane obiettivo numero uno dell’Inter. Per un po’ abbiamo ascoltato la notizia in silenzio, poi lui ha iniziato (giustamente) ad imprecare contro la società nerazzurra incapace di fare un mercato decente e buona solo a farsi soffiare i giocatori da sotto il naso.
Poi legge la notizia di un probabile interessamento dell’Inter per Lukas Podolski. “Sì, vabbè - rispondo io – figuriamoci se riusciamo a prendere Podolski”. Lui annuisce e mi dà ragione. “Alla fine arriverà il solito contentino tipo Forlan o Rocchi. Magari a sto giro prendiamo Gilardino o magari Rolando Bianchi”.

Ebbene sì, io ero tra quelli convinti che un giocatore come Podolski non sarebbe mai arrivato all’Inter. Questioni economiche in primis, e poi bisogna essere anche dei buoni “mercanti” per portare a casa certi giocatori.

sabato 3 gennaio 2015

Il barone e la saudade, Gianfranco Zola.

E a saudade, é um sentido do coração que vem da sensualidade, não da razão, e faz sentir às vezes os sentidos da tristeza e do nojo. Il re portoghese, colto e malinconico, Duarte, descrive cosi la saudade: E la saudade, è un senso del cuore che viene dalla sensibilità, non dalla ragione, e fa sentire a volte i sentimenti della tristezza e del dispiacere.
La genesi del sentimento della saudade è storicamente collegata a grandi paesi che si affacciano sul mare. I grandi viaggi intensificano il senso di malinconia e solitudine di cui erano pervasi tanto coloro che partivano quanto coloro che restavano. Dinnanzi all’immensità del mare e del cielo, si alimenta il desiderio, il desiderio di rivedere colui che è partito per andare incontro all’ignoto.

La storia di Magic Box, Sir Gianfranco Zola, si intreccia un po’ con lo spirito struggente della saudade. La terra sarda, isola felice, ma talvolta dimenticata, ha dato i natali a Magic Box, ed un'altra isola, stavolta quella inglese, ha affermato la gloria di un piccolo Colombo dei nostri giorni.