ARTICOLI RECENTI

giovedì 31 maggio 2012

QUANDO IL CALCIO E' DONNA... Intervista a Marianna Pagliarin

Giornalista, tifosa del Padova, conduttrice della trasmissione radiofonica Sport Cafè su Radio Genius, conduttrice televisiva su Cafè24 e vicedirettrice del portale padovasport.tv. Questo l’identikit di Marianna Pagliarin, che ha gentilmente accettato di parlare con noi di Padova, di Serie B e di altro ancora.

1. Come è nata la tua passione per il calcio?
È nata insieme a me. I miei genitori sono sempre stati tifosi di calcio, soprattutto la mamma. Mi sono innamorata di questo sport con i mondiali 94, ammirando le magie di Baggio insieme a mio nonno
2. E la passione per il giornalismo?
Fin da piccola amavo molto scrivere, poi alle medie ho capito che avrei voluto farne un lavoro. E così è stato. Solo in seguito mi sono lasciata affascinare da tv e radio trascurando il mio primo amore per la carta stampata.
3. Il mondo del calcio è ancora un universo maschile o si guarda al gentil sesso che parla di calcio con meno scetticismo?
Indubbiamente si tratta di un universo maschile, ma con grande dignità e professionalità molte donne preparate e competenti si stanno facendo valere nell'ambiente. Serve eccome l'occhio femminile! Nota cose che agli uomini spesso sfuggono!
4. Sei tifosa del Padova per “colpa” di chi?
Non saprei, credo che questa passione sia nata come naturale conseguenza dell'amore per la mia città. Il mio primo ricordo risale alla terza elementare, nel diario di scuola avevo scritto qua e là "Forza Padova!"

mercoledì 30 maggio 2012

CONTRATTO TRIENNALE PER STRAMACCIONI, RIPARTIRE DA QUI

Manca l’ufficialità che arriverà nei prossimi giorni ma ormai non ci sono dubbi (anche se in realtà dubbi non ce ne sono mai stati nelle ultime settimane) l’allenatore dell’Inter nelle prossime tre stagioni sarà Andrea Stramaccioni. E’ stato lo stesso Presidente Moratti a confermarlo ieri pomeriggio all’uscita degli uffici della Saras “non ero presente in sede, c'era lui, è tutto già fatto, il contratto è stato rinnovato per 3 anni”. L’accordo triennale prevede un ingaggio di 500 mila euro a salire più bonus legati ai risultati sportivi.
Un buon punto di partenza per la nuova Inter. Un punto di partenza già fatto qualche mese fa quando Moratti, estasiato dalla vittoria nerazzurra nella Next Generation Series, decise di esonerare Ranieri e diede la squadra in mano a questo sconosciuto ragazzo romano.
Il resto l’ha fatto Strama. Mostrando subito sicurezza già dalla conferenza stampa di presentazione e conquistandoci giorno per giorno. Non gli abbiamo chiesto i miracoli, non poteva farli. Ma ha ridato entusiasmo ad un ambiente avvilito, ha saputo cavare il meglio da tanti grossi campioni (vi ricorda qualcuno?) e alla fine il capolavoro: il derby vinto con quella personalità, preparazione ai dettagli, coraggio, tipico dei grandi tecnici. E pazienza se ha fallito l’obiettivo del terzo posto.

martedì 29 maggio 2012

CODICE ETICO E DOPPIOPESISMO, IL CASO CRISCITO-BONUCCI

Bella l’idea del codice etico per la nostra Nazionale. Puoi vestire la maglia azzurra solo se hai un comportamento sportivo. Niente colpi di testa, niente scenate, niente atteggiamenti al di sopra delle righe. Uno come Balotelli, per dirne uno, ha rischiato più volte di perdere la maglia azzurra per via dei suoi comportamenti tutt’altro che impeccabili.
E arriva la giornata di ieri. All’alba la polizia si presenta a Coverciano dove risiede la nazionale azzurra in vista degli Europei che inizieranno fra poche settimane e consegna a Domenico Criscito un avviso di garanzia perché indagato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva.
E il momento di far valere il codice etico e la Federcalcio decide di non includere nella lista per gli Europei il terzino dello Zenit Pietroburgo. Ufficialmente per evitargli la forte e insostenibile pressione mediatica, in realtà perché indagato.
Nella frenetica giornata di ieri esce fuori un altro nome eccellente che riguarda un giocatore azzurro: Leonardo Bonucci. Pare evidente a tutti che il difensore bianconero avrà la stessa sorte del suo collega. Se il codice etico vale per Criscito, varrà sicuramente anche per Bonucci.

lunedì 28 maggio 2012

BOMBA CALCIOSCOMMESSE, ARRESTATI MAURI E MILANETTO

Che ci fosse qualcosa nell’aria si era capito. Non che fosse difficile intuire che l’indagine sul calcio scommesse presto o tardi avrebbe portato scenari inaspettati. Ma ieri si aveva la sensazione che l’esplosione di una bomba fosse molto vicina.
E stamattina la bomba è esplosa fragorosamente. Diciannove arresti, otto calciatori, alcuni nomi eccellenti tra cui il capitano della Lazio Stefano Mauri e l’ex centrocampista del Genoa, attualmente al Padova, Omar Milanetto, oltre a Cristian Bertani (Sampdoria, ex Novara), Paolo Acerbis (Vicenza), Alessandro Pellicori (ex Torino), Marco Turati (Modena), Matteo Gritti (portiere del Bellinzona, ex Albinoleffe) e Ivan Tisci (direttore sportivo).

Per tutti il reato contestato è di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori hanno ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Accertati anche diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell'organizzazione criminale.

domenica 27 maggio 2012

I RICORDI "CONFUSI" DI CARESSA GETTANO FANGO SU ZILIANI

Girando sul web ho trovato questa lettera che Paolo Ziliani ha inviato a diversi blog e siti di informazione.
Questa è la vita: essere accusati di avere scritto, sulle pagine de “Il Giorno”, che Paolo Rossi e Antonio Cabrini, ai Mondiali di Spagna dell’82, s’inchiappettavano; che Rossi era il “marito” e Cabrini la “moglie”; che tutta la nazionale, capeggiata da Zoff e Causio, tentò di vendicarsi passando alle vie di fatto nei miei confronti, compattandosi fino ad arrivare a vincere il Mundial in reazione all’ignominia patita. Mica male no?
Peccato che quel che racconta Fabio Caressa, numero uno dei telecronisti Sky, nel suo libro “Gli angeli non vanno mai in fuorigioco” (Mondadori), uscito in questi giorni con grande battage pubblicitario e presentato ovunque, dalle Librerie Feltrinelli a Radio Deejay, sia falso. Perché io al Mundial di Spagna dell’82 non c’ero nemmeno. Avevo 28 anni, ero arrivato al “Giorno” da pochi mesi dopo il praticantato svolto al “Guerin Sportivo” a Bologna, e mentre Rossi e Cabrini in Spagna trascinavano l’Italia al trionfo mundial io ero a Milano e mi occupavo, da ultimo arrivato nella redazione che fu di Brera e di Fossati, di calciomercato. Ma tant’è. 
(Il resto della lettera lo trovate QUI)
Credo che ci sia poco da aggiungere. Ormai per un po’ di pubblicità e per vedere qualche copia in più di un libro si fa di tutto. Anche gettare tanta melma su un collega (della concorrenza, è bene sottolinearlo).

sabato 26 maggio 2012

L'ULTIMA DI PEP. LA FINE DI UN'EPOCA CHE E' GIA' STORIA

Se ne va tra gli applausi Josep “Pep” Guardiola. Ma soprattutto se ne va da vincente. E non potrebbe essere diversamente visto che alla guida del Barcellona in quattro anni ha vinto 14 trofei su 19 competizioni. L’ultimo trionfo ieri sera nella finale della Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao di Bielsa, rivelazione spagnola di questa stagione. Ai blaugrana sono bastati 25 minuti per chiudere il match con un 3-0 netto che ha regalato l’ultima standing ovation al suo grandissimo condottiero.
E pazienza se quest’anno nella Liga si è dovuto arrendere al Real Madrid di Mourinho e in Champions League è stato eliminato dal Chelsea che poi ha trionfato.
L'avventura nella Liga del Pep allenatore si era aperta con una sconfitta (1-0 contro il Numancia) e si è conclusa con un pareggio (2-2 a Siviglia contro il Betis). Nel mezzo, però, tante vittorie, quasi tutte: il 76,3%. La squadra perfetta del tecnico spagnolo chiude un ciclo di quattro anni dove ha dominato in Spagna, in Europa e nel mondo.

venerdì 25 maggio 2012

SUPERATA QUOTA 200.000 VISITE !!!

Nella giornata di oggi De Rerum Calciorum ha superato 200.000 visite dalla sua nascita. Questo blog non avrebbe motivo d'esistere senza di voi... 200.000 mille volte grazie a tutti voi. Per le visite, per i commenti, per le critiche, per i suggerimenti.

Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

giovedì 24 maggio 2012

ZEMANLANDIA E' QUI. IL PESCARA TORNA IN A DOPO 20 ANNI

E' di nuovo Serie A! Era il 1993 quando il Pescara salutava la massima serie dopo un'annata fallimentare e faceva ritorno in B, senza sapere che la massima serie conosciuta a più riprese tra gli anni '70 ed '80 sarebbe rimasta un sogno per quasi 20 anni.
Oggi, però, è di nuovo festa! Il "laboratorio dello spettacolo" di Zdenek Zeman completa col botto una stagione straordinaria, contraddistinta da bel calcio, goal e soprattutto vittorie! I biancocelesti hanno conquistato con pieno merito la promozione e contribuito nel contempo alla consacrazione di talenti indiscussi quali Insigne, Immobile e Verratti.
E' il trionfo di Zeman, di chi ha creduto in lui e di chi ama il bel calcio.
E' proprio il tecnico boemo il segreto del Pescara: i suoi metodi d'allenamento, il suo approccio tattico, la fiducia nei giovani e l'esaltazione dei talenti hanno permesso al 'Delfino' il salto di qualità.
Con un altro tecnico in panchina, difficilmente il Pescara avrebbe ottenuto questi risultati. Riuscire a dare la giusta libertà a talenti come Insigne e Verratti ha permesso ad Immobile di risultare devastante e a Sansovini di vivere la sua migliore stagione.

mercoledì 23 maggio 2012

PALACIO E IL MERCATO SENZA LOGICA DELL’INTER

Palacio è un giocatore dell’Inter. Manca ancora l’ufficialità ma la trattativa sembra in dirittura d’arrivo per un costo che si aggira intorno agli 11 milioni di euro.
Un giocatore di 30 anni pagato 11 milioni di euro. Un affare in linea con la nuova politica della dirigenza nerazzurra che punta molto sui giovani (in Italia a 22-23 anni sei ancora una giovane promessa quindi a 30 sei ancora relativamente giovane) e sul fair play finanziario (dai, cosa vuoi che siano 11 milioni di euro).
Prima di continuare il discorso vorrei fare una piccola precisazione. A mio avviso Palacio non è male come giocatore. Ha un discreto fiuto del gol, è molto bravo a disimpegnarsi su tutto il fronte d’attacco e probabilmente si integrerà bene con Milito. Visto la nostra situazione economica e visto le alternative che ci sono in giro comprare Palacio potrebbe non essere un’idea malvagia.
Io però sono del parere che l’Inter più che acquistare dovrebbe investire. Puntare sui giovani, su giocatori che ancora possono crescere e dare molto alla causa nerazzurra, su elementi che, all’occorrenza, si possono rivendere ad un prezzo interessante. Comprare un attaccante 30enne è sicuramente un investimento a fondo perduto.

martedì 22 maggio 2012

22 MAGGIO 2010. RICORDI DI UN'INDIMENTICABILE SERATA

Fonte: Inter.it
Due anni. Sono passati solo due anni. Sembra un secolo eppure il calendario non inganna, oggi è il secondo anniversario di quel fantastico ed indimenticabile 22 maggio 2010, una vetta assoluta mai raggiunta dai tifoso nerazzurro. C’è stata o ci potrà essere qualcosa di più grande? Un’emozione più bella, più intensa? Più mi sforzo di trovarla e più mi convinco che non c’è e non ci potrà mai essere qualcosa di più bello, entusiasmante, emozionante (vabbè, basta aggettivi se non ci vogliono due giorni) di quella stupenda serata.
In quel momento, in quella settimana la finale era "un pensiero costante, un pensiero che ti prende da dentro, che ti smuove tutto".

lunedì 21 maggio 2012

TORO, IL PURGATORIO E' FINITO. DOPO TRE ANNI E' SERIE A

Dopo tre anni di 'purgatorio' il Torino torna in Serie A. Lo fa dalla porta principale, guadagnando l'accesso alla massima serie senza passare per i playoff. Un risultato importante, frutto della programmazione del presidente Cairo, che quest'anno ha puntato su un tecnico specializzato nelle promozioni come Giampiero Ventura, grande deus ex machina della cavalcatata dei granata.
I perché di questa cavalcata trionfale sono sostanzialmente due: il primo è di tipo motivazionale; tutto l’ambiente granata ha mostrato una grande fame e una grande voglia di tornare a dire la sua nella massima serie del nostro campionato, una categoria che spesso ha visto il Toro protagonista. La seconda è di tipo prettamente tecnico. Oltre ad avere un’ottima rosa, costituita da giocatori esperti che per anni hanno giocato in Serie A, il Toro ha costruito la sua promozione grazie ad una difesa granitica, la migliore della B insieme alla Samp (solo 28 le reti subite) e grazie al fattore campo, quello stadio Olimpico dove i granata hanno ottenuto 49 dei 79 punti totali conquistati.

domenica 20 maggio 2012

CAVANI-HAMSIK, IN COPPA ITALIA E' TRIONFO NAPOLI

Coppa Italia 2011-2012 – Finale
JUVENTUS-NAPOLI 0-2
63’ Cavani (rig.) – 63’ Hamsik

JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner (dal 23’ s.t. Pepe), Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Borriello (dal 28’ s.t. Quagliarella), Del Piero (dal 23’ s.t. Vucinic).
A disp: Manninger, Giaccherini, Matri, Marrone.
All. Conte.
NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Dzemaili, Inler, Hamsik (dal 4’ s.t. Dossena), Zuniga; Cavani (dal 48’ s.t. Britos), Lavezzi (dal 27’ s.t. Pandev).
A disp.: Rosati, Grava, Vargas, Fernandez.
All. Mazzarri.
ARBITRO: Brighi di Cesena

La Coppa Italia si tinge di azzurro. Il Napoli batte 2-0 la Juventus ponendo fine all’imbattibilità dei bianconeri e conquistando la Coppa Italia dopo 25 anni (sono invece 22 gli anni trascorsi dall’ultimo trionfo, la Supercoppa Italiana nel 1990 proprio contro la Juventus).
I partenopei hanno disputato un buon primo tempo prima di colpire poco dopo l’ora di gioco. Storari atterra Lavezzi in area. Rigore netto. Dal dischetto Cavani porta in vantaggio il Napoli. La Juventus parte all’assalto ma il Napoli riesce a tenere duro, rintanandosi nella propria area. E alla prima uscita, al minuto 83, in contropiede fa nuovamente male con un’azione da manuale iniziata da Inler, proseguita da Pandev e rifinita da Hamsik che batte Storari. 2-0 e tutti a casa. La Juventus molla la presa, Quagliarella si innervosisce e si va espellere per una gomitata ad Aronica.

sabato 19 maggio 2012

IL TRIONFO DELLA FORTUNA, CHELSEA CAMPIONE D'EUROPA

Champions League 2011-2012 – FINALE
BAYERN-CHELSEA 4-5 d.c.r. (1-1 al 120')
83’ Mueller – 89’ Drogba
SEQUENZA RIGORI: Lahm (B) gol, Mata (C) parato, Gomez (B) gol, David Luiz (C) gol, Neuer (B) gol, Lampard (C) gol, Olic (B) parato, Cole (C) gol, Schweinsteiger (B) palo, Drogba (C) gol.


Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Tymoshchuk, Contento; Schweinsteiger, Kroos; Robben, Mueller (40' st Van Buyten), Ribery (7' pts Olic); Gomez.
A disp.: Butt, Rafinha, Usami, Pranjic, Petersen.
All.: Heynckes.
Chelsea (4-3-2-1): Cech; Bosingwa, Cahill, David Luiz, Cole; Mikel, Lampard, Bertrand (28' st Malouda); Kalou (39' st Torres), Mata; Drogba.
A disp.: Turnbull, Paulo Ferreira, Essien, Romeu, Sturridge.
All.: Di Matteo.
ARBITRO: Proenca (Por)


Massimo risultato col minimo sforzo. E con una buona dose di fortuna. Il Chelsea porta a casa la Champions League con meriti equamente distribuiti tra la squadra di Di Matteo (era dal 2007 che un tecnico italiano non sollevava la coppa dalle grandi orecchie) e la Dea Bendata.
E’ il Bayern Monaco a fare la partita, a dominare il gioco, ad avere in pugno le sorti della finale. Forse l’unico demerito dei tedeschi è proprio questo. Hanno avuto in pugno la gara ma non sono stati capaci di chiuderla. Per tre volte.
La prima volta quando Mueller a sette minuti dalla fine ha segnato il gol del vantaggio. Annullato poi dal gol di Drogba ad un minuti dalla fine. La seconda volta quando nel primo tempo supplementare Drogba ha provocato un rigore atterrando Ribery in area. La terza quando la serie dei rigori finali è stata inaugurata da un errore di Mata.
Sfuma così per i tedeschi il sogno di vincere il massimo trofeo continentale in casa (era la prima finale con la squadra di casa in campo nella storia della moderna Champions League).

LA COLPEVOLEZZA DI CONTE E I DUE PESI E DUE MISURE

Non so se Conte è colpevole oppure no. Si dice che nessun è colpevole fino a prova contraria. E credo che lo stesso discorso valga per Antonio Conte.
Certo l’accusa che Filippo Carobbio gli ha mosso è di quelle pesanti. Secondo l’ex giocatore del Siena, l’attuale tecnico juventino sarebbe stato a conoscenza, anzi peggio, sarebbe stato d’accordo nella combine di due partite disputate dai senesi lo scorso anno quando Conte sedeva appunto sulla panchina del Siena.
Secondo gli inquirenti Carobbio potrebbe essere una fonte attendibile e pertanto la situazione di Conte è abbastanza delicata. Personalmente ho sempre visto con scetticismo i pentiti, siano essi di mafia o di calcio. Li ho sempre visti come dei soggetti che fanno i loro porci comodi e quando vengono scoperti invece di finire a marcire in galera come meriterebbero, vengono mantenuti a carico dello Stato in cambio di rivelazioni che, per quanto mi riguarda, potrebbero essere vere oppure no. Ecco perché, per me Conte potrebbe essere colpevole fino alla punta dei capelli (vabbè, diciamo fino alla punta della testa) ma potrebbe anche essere stato tirato dentro ingiustamente.

venerdì 18 maggio 2012

CIAO IVAN RAMIRO, COLOMBIANO DAL CUORE NERAZZURRO

455 partite, 18 gol, più di 40mila minuti passati in campo con la maglia nerazzurra, terzo giocatore di sempre per numero di presenze con la maglia dell’Inter in Champions League, 15 trofei conquistati: tutto questo e molto altro è stato Ivan Ramiro Cordoba.
 Ivan Ramiro e quella prima Coppa... (Fonte: Inter.it)
Arriva all’Inter a 23 anni nel gennaio 2000. Debutta in un Inter-Perugia (5-0) e si prende subito una maglia da titolare che non lascerà per parecchie stagioni. Per vedere una sua stagione con meno di 35 presenze bisognerà aspettare il 2007/2008, anno in cui si rompe il legamento crociato a Liverpool, in Champions League. Quella Champions League tanto inseguita con la maglia nerazzurra, quella Champions League che è riuscito finalmente a conquistare insieme ai suoi compagni nell’anno di grazia 2010.
Ma non è al Triplete che associo il nome di Cordoba. Quando penso a lui mi viene in mente quando tutto iniziò.

mercoledì 16 maggio 2012

ARRIVEDERCI PAOLO, PROTAGONISTA DIETRO LE QUINTE

In ogni grande spettacolo si applaudo gli attori principali e il regista. Sono loro i protagonisti. Raramente qualcuno si ricorda di applaudire chi lavora dietro le quinte, chi fa il suo dovere ma lo fa al riparo dalle grandi platee.
Ecco Paolo Orlandoni era un po’ come un tecnico delle luci (o qualsiasi altro ruolo che preferite) nella Grande Inter che ha vinto tanto negli ultimi anni (eccezion fatta per l’ultima sciagurata stagione). Gli applausi, le standing ovation, i clamori erano tutti per le prime donne, per Eto’o, per Milito, per Mourinho, per Sneijder. A lui rimane la consapevolezza di aver dato il suo prezioso contributo dietro le quinte affinché lo spettacolo riuscisse alla grande.
Arriva all’Inter a 15 anni. E’ il 1987. In prima squadra ci sono Zenga, Bergomi e Riccardo Ferri, Passarella e Baresi, Matteoli, Altobelli e Serena: dalle giovanili guarderà lo Scudetto dei Record di Trapattoni per poi raggiungere in prima squadra Brehme, Matthaus, Klinsmann e Nicola Berti. Ci resterà una sola stagione -è il 1990/91- per poi iniziare un personalissimo giro d’Italia che lo porterà prima nelle categorie inferiori e poi, nel 1999, in Serie A con Reggina, Bologna, Lazio e Piacenza.

martedì 15 maggio 2012

SERIE A 2011-2012. I VERDETTI DEFINITIVI (o almeno spero)

SERIE A 2011-2012 - CLASSIFICA FINALE
Pti
G
V
N
P
GF
GS
DR
1.
Juventus
84
38
23
15
0
68
20
+48
2.
Milan
80
38
24
8
6
74
33
+41
3.
Udinese
64
38
18
10
10
52
35
+17
4.
Lazio
62
38
18
8
12
56
47
+9
5.
Napoli
61
38
16
13
9
66
46
+20
6.
INTER
58
38
17
7
14
58
55
+3
7.
Roma
56
38
16
8
14
60
54
+6
8.
Parma
56
38
15
11
12
54
53
+1
9.
Bologna
51
38
13
12
13
41
43
-2
10.
Chievo
49
38
12
13
13
35
45
-10
11.
Catania
48
38
11
15
12
47
52
-5
12.
Atalanta (-6)
46
38
13
13
12
41
43
-2
13.
Fiorentina
46
38
11
13
14
37
43
-6
14.
Siena
44
38
11
11
16
45
45
0
15.
Cagliari
43
38
10
13
15
37
46
-9
16.
Palermo
43
38
11
10
17
52
62
-10
17.
Genoa
42
38
11
9
18
50
69
-19
18.
Lecce
36
38
8
12
18
40
56
-16
19.
Novara
32
38
7
11
20
35
65
-30
20.
Cesena
22
38
4
10
24
24
60
-36