La vera storia del Grande Amore e del Grande Freddo
che hanno dapprima unito e poi allontanato i due più importanti dirigenti del
calcio italiano: Beppe Marotta, 62 anni, ad dell'Inter e Fabio Paratici, 47
anni, Chief Football Officer della Juventus. Storia di un'amicizia tradita.
L' antefatto data 23 ottobre 2012. È la sera di
Nordsjelland-Juventus (1-1) di Champions e Antonio Conte è in tribuna per la
squalifica di 4 mesi rimediata nel calcio scommesse; accanto a lui c'è
Paratici, braccio destro di Marotta alla Juve. Il regolamento non lo consente,
ma a dare ordini al vice Alessio in panchina è Conte, che detta a Paratici le
sue disposizioni, subito girate ad Alessio via sms. Succede però che nel
secondo tempo, con la Juve sotto di un gol, i tre sms dei cambi ordinati da
Conte finiscano per sbaglio anche sul telefonino di Gianluca Fiorini; che è un
procuratore e agente Fifa. Fiorini legge gli sms e di lì a poco vede entrare in
campo, come da ordini, prima Vucinic, poi Bendtner, poi Giaccherini. "Hai
sbagliato persona", scrive a Paratici.
Che l'indomani lo chiama e gli prega di non dire
nulla: Conte è squalificato, per lui sarebbe un guaio grosso.
Ma che ci azzecca un sms finito sul telefonino
sbagliato con la rottura di un' amicizia?
Per capirlo occorre saltare al 15 luglio 2014 quando
al pronti-via del ritiro, in polemica col club che non gli compra i giocatori
richiesti, Conte si dimette e abbandona la Juve. Due giorni dopo, e stavolta
non per sbaglio, Paratici chiama Fiorini. È agitato. Gli spiega che Alvaro
Morata senza Conte minaccia di non venire più alla Juve e che Marotta ne è
felice: chiede un aiuto a Fiorini che l'anno prima, agli Europei Under 21 in
Israele, aveva avvicinato Morata per conto di Osti (Sampdoria).
Fiorini chiede un compenso in caso di buon esito
dell'intervento. Poi chiama Morata, che è a cena a Madrid, e lo convince a dire
sì alla Juve. L' indomani Paratici chiama Fiorini e lo ringrazia: ti aspetto a
Vinovo, gli dice.
In realtà Paratici chiede a Fiorini una mano anche
per Babic, 18enne difensore serbo: è un extracomunitario, ma Paratici vuol
fare l'operazione contando su un club amico come Sassuolo o Atalanta. La
trattativa però non decolla; e nel frattempo Fiorini comincia a sentire Paratici
freddo nei suoi confronti. Decide così di chiamare Marotta e gli rammenta il
ruolo avuto nell'"operazione Morata": Marotta, che voleva Immobile,
cade dalle nuvole. Non ne sapevo niente, dice.
Tempo pochi minuti e Fiorini riceve sms durissimi da
parte di Paratici, come: "La Juventus non ha bisogno di Gianluca
Fiorini". L' agente prova allora a ricontattare Marotta, ma i suoi
tentativi cadono nel vuoto. Il 13 novembre Fiorini chiede alla Figc l'
autorizzazione ad adire le vie legali nei confronti di Paratici per le ingiurie
ricevute via sms: la Figc non gli risponderà mai.
Nel frattempo Paratici ha confessato a Marotta l'episodio
degli sms "proibiti" finiti sul cellulare di Fiorini: il fatto non è
ancora caduto in prescrizione e Paratici non si fida di Fiorini, che ora
potrebbe inguaiare la Juve. L' agente invia infatti un esposto in cui documenta
il fatto degli sms alla Procura federale (Palazzi) e alla Procura del Coni: non
avrà mai risposta.
Riceve invece un'inattesa e artefatta denuncia
per stalking da parte di Marotta, fatta senza chiedere l'autorizzazione alla
Figc. Il 20 febbraio 2015 Marotta presenta una seconda denuncia alla Digos
di Torino (che il 9 maggio va a sequestrare il telefonino di Fiorini) all'attenzione
del commissario Carmine Massarelli: un pubblico ufficiale che di lì a poco
riceverà compensi dalla Juventus per docenze, pagate 140 euro l' una, che
svolgerà in data 17-06-2015, 28-03-2017 e 28-06-2017, come risulta dai tabulati
di questure.poliziadistato.it.
Ai primi di gennaio il procuratore Toso condanna
Fiorini alla multa di 300 euro per molestie telefoniche. Fiorini fa opposizione
(sarà definitivamente assolto nel 2018), presenta a sua volta una denuncia per
diffamazione verso chi ha fornito false testimonianze a Marotta e chiede
alla Procura federale il deferimento di Marotta che lo ha portato in tribunale
violando la clausola compromissoria. Ancora una volta Palazzi, e il Palazzo,
fanno finta di nulla.
Tutto ciò, Marotta lo fa per rimediare ai pasticci
di Paratici che possono compromettere l'immagine della Juventus e bruciare lo
stesso Paratici. Per aiutarlo, il dg chiede testimonianze amiche a Pradè,
Osti, Corvino, Foschi ed è costretto a calarsi in contenziosi legali. Ma
Marotta di Paratici è amico: sono una cosa sola, dicono. Ma molta acqua è
passata sotto i ponti dalla sera in cui Paratici sbagliò a mandare quei tre
sms; e tante cose sono successe, ultima l' acquisto di CR7 che Marotta osteggiò
e Paratici invece propiziò.
Alla fine Paratici è entrato nel cuore di Agnelli
scacciando Marotta e scalzandolo dall'organigramma. Come dice la canzone:
"Cominciava così".
Con un sms, sette anni fa.
Come noterete ho evidenziato
alcuni passaggi degni di nota. Aldilà dei rapporti tra Marotta e Paratici
emergono infatti alcune interessanti (e amare) verità. Per esempio i rapporti “amichevoli”
tra la Juventus e squadre come Atalanta e Sassuolo (sarà un caso che ormai è
ribattezzato “Scansuolo”). Ma ciò che preoccupa è il fatto che la Figc e la
procura federale (che fine ha fatto l’integgerrimo procuratore Palazzi?) abbiano
fatto orecchie da mercante alle richieste del signor Fiorini. Addirittura
sembrerebbe coinvolto anche un commissario della Digos che ha ricevuto compensi
dalla Juventus. I tifosi juventini sostengono che Calciopoli non è mai
esistita, io ho la netta sensazione che invece non sia mai finita.