Come un anno fa. Dodici mesi fa in Coppa d’Africa la sorpresa Zambia sorprese tutti conquistando il trofeo continentale. E quest’anno l’impresa potrebbe essere ripetuta dal Burkina Faso.
Sembrava impossibile, invece è successo. Battendo il Ghana ai calci di rigore, la squadra guidata dal tecnico belga Paul Put ha raggiunto la finale della Coppa delle Nazioni africane 2013, e ora è pronta a ripetere la favola dello Zambia, squadra detentrice del trofeo continentale sulla quale nessuno avrebbe scommesso un centesimo prima del fischio d'inizio del 2012. In Coppa d'Africa succede così. Le grandi si fanno piccole e le piccole dimostrano di avere le qualità per centrare traguardi strepitosi.
Troppo forte il Ghana del trio "italiano" Asamoah, Badu e Boakye, del Boateng in forza al Dnipro e del bomber Gyan. Sulla carta non c'era partita. E infatti i ghanesi passano in vantaggio grazie a un rigore segnato da Wakaso. Nel secondo tempo, pareggia Bancè, 1-1, si va a supplementari, quindi ai rigori. I giocatori ghanesi sbagliano alla grande (3 su 5), mentre gli avversari no. Il penalty decisivo? Quello di Bancè, attaccante 28enne che milita nel campionato tedesco e che si prende il lusso di segnare con un cucchiaio alla Panenka (o se preferite alla Totti).
Il Burkina Faso si giocherà domenica a Johannesburg un posto nella storia del calcio africano. A contendergli il titolo, la Nigeria del nuovo corso inaugurato dal tecnico Stephen Keshi, che ha superato in scioltezza in semifinale (4 a 1) il Mali. Le due squadre si erano già incontrate nella fase a gruppi e la gara era finita 1-1 grazie al gol realizzato a tempo scaduto dal burkinabé Traorè. A giudicare dalla facilità con la quale la squadra nigeriana è riuscita ad avere la meglio sul Mali, non sembra che ci siano grandi speranze per Bancè e compagni, che pure se motivati e colmi di entusiasmo per quanto fatto fino a ora, sono senza dubbio tecnicamente inferiori alla compagine in maglia verde.
La Nigeria può contare sulle prodezze dei due giocatori del Chelsea, Obi Mikel e Moses, tra i migliori in campo contro il Mali. Ma anche sulle motivazioni del 25enne Emenike dello Spartak Mosca e del giovanissimo talento laziale Onazi, una delle sorprese meglio confezionate dellla Coppa d'Africa 2013. Insomma, sulla carta risultato a senso unico (come un anno fa), ma come abbiamo visto le sorprese in questa manifestazione non mancano mai. Il colpaccio dello Zambia suggerisce prudenza.
A proposito di Zambia. È arrivata in Sudafrica con il titolo in tasca e una voglia grande così di ripetere l'impresa dell'anno precedente. Ma tempo tre partite, quelle della fase a gruppi (era inserita nel girone con Nigeria e Burkina Faso) ed è dovuta tornare a casa. Come la Tunisia, l'Algeria e il Marocco, nobili decadute del calcio africano di vertice. Il Sudafrica, padrone di casa, è invece affondato ai calci di rigore contro il Mali nei quarti di finale (sbagliando 3 rigori su 4). Si è interrotta ai quarti di finale anche l'avventura della corazzata Costa d'Avorio delle stelle, eliminata dalla Nigeria, che ha tutti i numeri per tornare a recitare un ruolo di primo piano nel calcio internazionale. Come negli anni Novanta, quando centrò per due volte consecutive il passaggio agli ottavi di finale dei Mondiali.
La tecnica e l’esperienza della Nigeria o il cuore e l’entusiasmo del Burkina Faso? Chi avrà la meglio domenica?
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2 commenti:
Ai nigeriani è stata promessa una settimana di sesso gratis se vincono la manifestazione.
Un motivo in più per portare a casa la Coppa.
Sicuramente un bell'incentivo ma credo che la squadra nigeriana (come del resto anche quella del Burkina Faso) darà il massimo per portare a casa il trofeo indipendentemente dalla proposta ricevuta.
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