Vabbé, dai. Non così pessimista.... |
A 48 ore dal derby il mio umore nerazzurro è tendente al realismo pessimista (che non è una nuova corrente filosofica ma un modo per dire che la realtà dei fatti mi induce a non fare pensieri positivi). Sarà per la bella prestazione del Milan contro il Barcellona (ok, bella fino ad un certo punto), sarà per l’entusiasmo rossonero che ne è scaturito (era, ahimè, inevitabile), sarà per il momento non proprio roseo dell’Inter, sarà perché perdiamo pezzi partita dopo partita (di questo passo a fine stagione giocheremo con la Primavera). Non lo so il motivo e sinceramente non so nemmeno se ci sia un motivo preciso. Semplicemente guardo con apprensione e ansia al derby di domenica sera.
E (spero che gli amici nerazzurri me lo perdoneranno) in tutta onestà sono già preparato al peggio per quanto riguarda la stracittadina che si disputerà fra due giorni. Certo, la palla è rotonda, ogni partita fa storia a sé, nel derby tutto può succedere, ma guardo l’Inter, guardo il Milan e non posso fare a meno di pensare che sarà dura spuntarla.
Poi, se la Dea Eupalla, ci sosterrà può succedere anche che dopo 2 minuti Palacio la butta dentro e la partita diventa in discesa. O magari che dopo 90 minuti di sofferenza, all’ultima azione facciamo gol e portiamo a casa i tre punti. Per carità, tutto può succedere. Ma preferisco affidarmi a delle certezze piuttosto che sperare in un aiutino della buona sorte (aiutino che, per dirla tutta, ci meriteremmo pure…).
In genere sono ottimista in queste situazioni. Penso che il derby è pur sempre il derby, mi carico alla grande confrontandomi con altri amici nerazzurri, guardo solo il lato positivo. Stavolta sono invece abbastanza sfiduciato e il confronto con altri amici nerazzurri non è certo di grande aiuto. Persino il mio amico Il Genio, super-ottimista per natura (a tal punto da dire domenica scorsa “vabbé, dai,magari è stato solo un passo falso”), stavolta nutre perplessità e dubbi.
Qualcuno prenderà queste mie considerazioni per pessimismo, io preferisco definirlo sano realismo. Che non vuol dire essere pessimista ma guardare le cose con obiettività. Fermo restando che la mia obiettività non è verità assoluta, potrei anche sbagliarmi e avere un punto di vista errato. Però credo che spuntarla nel derby sarà impresa ardua (non dimenticatevi che c’è pur sempre un arbitro, quasi sempre tendente al rossonero…).
E se proprio devo passare per pessimista vorrei ricordarvi cosa scrisse un tizio di cui mi sfugge il nome “Un pessimista è un ottimista ben informato”.
Realista o ottimista ben informato, fate un po’ voi. Io mi preparo al peggio. E che ben venga il meglio. FORZA INTER !!!
Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!
1 commento:
Come darti torto... Però bisogna pensare positivo. Sarà dura ma possiamo e dobbiamo farcela.
Posta un commento