“Se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi”. Sosteneva Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo.
Ma poi arrivò Andrea Stramaccioni e la frase diventò “Se tutto deve cambiare è necessario che tutto rimanga come è”.
Il nuovo tecnico nerazzurro si è presentato come un innovatore, uno che avrebbe dato una svolta al finale di stagione dell’Inter. Già immaginavamo una coppia di difensori centrali Ranocchia-Juan, un centrocampo di forze fresche, una concreta possibilità di giocarsi le sue chance per Castaignos. I più ottimisti addirittura prevedevano l’esordio di qualche Primavera.
E invece il grande innovatore non innoverà nulla. In difesa Ranocchia siederà in panchina mentre Juan non è stato nemmeno convocato. Mancherà Maicon ma il suo posto non verrà preso da Faraoni bensì da Zanetti. A centrocampo Cambiasso ritrova una maglia da titolare con Poli e Stankovic. In attacco ancora spazio a Forlan e, colpo di teatro, riecco Zarate. Castaignos è finito addirittura a giocare con la Primavera. E l’esordio di Guarin? E il tentativo di recuperare Ranocchia? E la chance di Castaignos? E i giovani da testare?