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sabato 22 luglio 2023

STORIE DI BIDONI - WALDEMAR VICTORINO

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno. 

WALDEMAR VICTORINO 
Luogo di Nascita: Montevideo (Uruguay) 
Data di Nascita: 22/05/1952 
Ruolo: Attaccante 
Squadra: Cagliari 

Victorino rappresenta un valido esempio di come una semplice partita, una occasione isolata ma condita da una gagliarda prestazione, possa permettere ad un giocatore di “vivere” di rendita, o comunque di far credere di essere un vero artista del pallone. 
La partita in questione fu Uruguay-Italia disputata durante il Mundialito edizione 1981: una gara legata al destino di Victorino, detto “El Piscador”, idolo del Nacional di Montevideo, punta rapida e micidiale sotto porta. All’epoca questa insolita competizione metteva di fronte tutte le Nazionali che avessero vinto almeno una volta la Coppa del Mondo. 
Quel giorno l’uruguayano (in una delle sue prime uscite sulla ribalta internazionale) giocò veramente la partita della vita, senza dar tregua al suo marcatore diretto, un certo Fulvio Collovati, realizzando anche una rete di pregevole fattura. Per la cronaca, con la Nazionale dell’Uruguay centrerà 15 reti in 33 gare, dal 1976 al 1981. 
Fu così che il Presidente del Cagliari, rimasto estasiato dalle giocate di questo “pallonaro” sudamericano, decise di ingaggiarlo nell’estate del 1982, un po’ come succederà qualche anno più tardi con Berlusconi che si invaghì dell’argentino Borghi, con il compito di sostituire Selvaggi (passato al Torino) nel cuore dei tifosi cagliaritani, sempre molto passionali. Altra coincidenza: come Borghi, anche Victorino si rivelerà un vero “bidone”. 
Appena 10 gare, tanta panchina e isolani retrocessi in B al termine della stagione. E pensare che l’obiettivo era la qualificazione alla Coppa Uefa, e Victorino sarebbe dovuto essere la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti che portò al Cagliari anche il peruviano Uribe, suo degno compagno di giochi. 
Pertanto, per l’uruguayano il verdetto fu inappellabile: cessione definitiva, e al più presto. E per fortuna che alcuni incoscienti dirigenti della squadra del Newell’s Old Boys si dissero disposti a sborsare ben 100 milioni di Lire per averlo. I dirigenti rossoblu non crederono alle loro orecchie, ovviamente accettando l’offerta senza fiatare. 
Di lui e della sua esperienza isolana si disse: “Era animato da una grande voglia di dimostrare il suo valore. Sbagliava tutto, per questo l’allenatore fu costretto a metterlo fuori squadra, ma era un peccato, perché si impegnava tanto, tantissimo”. Evidentemente non abbastanza per essere competitivo. 
Oggi fa il Procuratore. Ci auguriamo con miglior fortune.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Che bidone assurdo!!!