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venerdì 31 ottobre 2014

EXOR S.P.A : VECCHIA SIGNORA E CAVALLINO RAMPANTE

Exor S.p.A. l’ holding finanziaria controllata dagli eredi delle famiglie Agnelli e Nasi attraverso la Giovanni Agnelli e C. S.a.p.az., il 2º gruppo economico italiano per fatturato e 24º mondiale, si troverà a breve in portafoglio un’altra partecipazione di prestigio legata al mondo sportivo, oltre che di sicuro interesse dal punto di vista reddituale: il 24,03% della Ferrari. Il cavallino affiancherà la Juventus in Exor.
La ‘svolta Ferrari’ decisa dal consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles premia ancora Exor, la holding della famiglia Agnelli che con lo spin off avrà quasi un quarto del capitale della casa di Maranello e diventerà quindi primo azionista singolo del gioiello del gruppo: il titolo a Piazza Affari continua la sua corsa e chiude con un +5,13% a 31,98 euro.
Lo scorporo di Ferrari da Fiat Chrysler Automobiles rende la casa di Maranello "un jolly" da poter utilizzare in diverse strategie utili sia per la stessa Fca che per Exor, prossimo azionista di maggior peso nell'azionariato della societa' emiliana.

L'opinione e' di Giuseppe Berta.

Palla al Centro. NAPOLI-ROMA: DEVE ESSERE SOLO UNA PARTITA DI CALCIO

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Grande attesa per il derby del Sud tra Napoli e Roma, con I riflettori puntati anche su quello che potrebbe succedere fuori dal campo dopo i gravi fatti che avvennero a maggio con la morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito. La speranza di tutti è che sia solo e soltanto una partita di calcio e che non si debba anche stavolta fare la conta dei feriti.
Il menù, come sempre ricco, del weeekend offre il derby di Manchester in Inghilterra, Bayern-Dortmund in Germania e le sfide al vertice in Russia, Ucraina e Repubblica Ceca.
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SERIE A (Italia) – 10^ Giornata
Sabato 1 Novembre ore 15
NAPOLI-ROMA
Sono 68 i precedenti totali tra Napoli e Roma. I padroni di casa hanno vinto 30 volte contro i capitolini, l’ultima delle quali stagione scorsa (1-0 rete di Callejón). Fermo a quota 20 il conto totale dei pareggi, con il segno X assente dal San Paolo dalla stagione 2009/2010 (2-2: Denis e Hamšík, Júlio Baptista e Vučinić). Solo 18 i successi esterni della Roma, che non vincono in Campania dalla stagione 2011/2012 (3-1: aut. De Sanctis, Osvaldo, Simplício; Hamšík).

giovedì 30 ottobre 2014

TRE PUNTI CHE INFONDONO OTTIMISMO (speriamo...)

E se Handanovic non avesse fatto il miracolo su Eder? E se Romagnoli non avesse commesso l’ingenuità? E se l’arbitro non avesse decretato il rigore? E se Icardi non avesse segnato il penalty?
E se… Potrei andare avanti all’infinito, solo per dimostrarvi che ieri sera poteva finire diversamente e che invece alla fine è finita proprio come ci auguravamo (il tutto mentre il Genoa beffava la Juventus al minuto 94, a conferma che certe sere gira tutto a meraviglia e succede anche ciò che meno ti aspetti).
Abbiamo portato a casa tre punti importanti che ci rilancia nella corsa alla Champions League (anche se dopo nove giornate è ancora prematuro parlare di corsa alla Champions League). Tre punti pesanti perché ottenuti contro un buon avversario, che ha dimostrato di essere una squadra che può puntare in alto e non mi meraviglierei se a primavera ci fossero anche i blucerchiati nella corsa per l’Europa.

Se quattro giorni fa avevamo portato a casa i tre punti in modo quasi immeritato dopo una prestazione molto deludente, la vittoria di ieri sera ci può ben stare e obiettivamente credo che a punti meritassimo la vittoria più noi che loro.

mercoledì 29 ottobre 2014

INTER, INCREDIBILE MA VERO: RIGORE AL NOVANTESIMO CHE VALE TRE PUNTI

Serie A 2014-2015 – 9^ Giornata
INTER - SAMPDORIA 1 - 0
90’ ICARDI (rig.)

INTER (3-5-2) Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Obi (dal 33’ s.t. Mbaye), Hernanes (dal 7’ s.t. Kuzmanovic), Medel, Kovacic (dal 48’ s.t. Krhin), Dodò; Icardi, Palacio.
A Disposizione: Carrizzo, Berni, Andreolli, Donkor, Puscas, Camara, Bonazzoli.
All.: Mazzarri.
SAMPDORIA (4-3-3) Romero; De Silvestri, Gastaldello (dal 19’ s.t. Regini), Romagnoli, Mesbah; Obiang (dal 46’ s.t. Rizzo), Palombo, Duncan (dal 27’ s.t. Soriano); Gabbiadini, Okaka, Eder.
A Disposizione: Da Costa, Cacciatore, Fornasier, Marchionni, Bergessio, G.Sansone, Wszolek, Fedato, Massolo.
All.: Mihajovic.
ARBITRO Russo di Nola.

Un gol di Icardi su rigore al novantesimo (lo so, detto così sembra che vi sto prendendo in giro ma posso garantirvi che è tutto vero) permette all’Inter di portare a casa i tre punti dopo una gara non eccezionale, in linea col trend nerazzurro attuale.
L’Inter parte subito a mille andando vicinissima al gol dopo nemmeno due minuti di gioco con Palacio che in area, invece di calciare a rete, serve una palla improbabile ad Icardi rendendo così nulla l'intera azione. Don Rodrigo ha l'opportunità di rifarsi qualche minuto dopo ma, nonostante l'ottima assistenza di Hernanes, viene ipnotizzato da Romero che effettua uno strepitoso e provvidenziale intervento.
Dopo la buona partenza nerazzurra esce fuori anche la Sampdoria. Il primo tiro verso la porta di Handanovic avviene al 25esimo con Obiang che si coordina dal limite dell'area ma trova solo la risposta di un attento Handanovic.

UN AVVERSARIO TOSTO PER DARCI UNA SCOSSA

Quell'Inter-Sampdoria che... 
Io gliel'ho detto a Moratti: caccia via quel filippino“. A furia di voler per forza fare il simpatico si rischia di farla fuori dal vaso. E’ il caso di Massimo Ferrero, simpaticissimo presidente della Sampdoria e nuovo “personaggio” del calcio italiano (come se non bastassero quelli che ci sono già) che domenica sera se ne è uscito con un’infelice battuta su Thohir. Per carità, sia chiaro, c’è chi è riuscita a fare peggio (ogni riferimento alla juventina Evelina Christillin, che offende la famiglia Moratti-Addams e dà del ciccione indonesiano a Thohir, non è puramente casuale, ma si sa lo stile Juve è ormai un lontano ricordo), ma certe battutacce sarebbe meglio tenersele per sé.

Soprattutto a pochi giorni da un’Inter-Sampdoria che si preannuncia come una sfida interessante e da seguire. I blucerchiati sono attualmente terzi in classifica, al pari della capolista Juventus sono ancora imbattuti in campionato e si stanno rivelando un osso duro per tutte le avversarie. Non avrà vita facile Mazzarri contro la sua ex squadra.

martedì 28 ottobre 2014

TORRES, UNA ROVESCIATA PER CONVINCERE IL POPOLO ROSSONERO

La rovesciata. L’acrobazia che simboleggia per eccellenza l’estetismo del gioco eseguita domenica sera alla Scala del calcio dal Fernando “El Nino” Torres Sanz avrà sicuramente mandato in visibilio i propri tifosi di fede rossonera. Un gesto di indubbia spettacolarità visiva. Paragonabile per mimica e coordinazione forse alla più celebre rovesciata del calcio italiano. Riavvolgo il nastro. Carlo Parola. Non molti al giorno d’oggi ricordano il suo nome. Tutti hanno ben impressa un immagine. Parola, ex difensore della Juventus, nella quale crebbe e militò per ben 15 anni. Era il 15 Gennaio 1950, quando, all’ottantesimo minuto di Fiorentina – Juventus, Parola si esibì nella rovesciata, poi divenuta antologica, cosi raccontata dalle parole di Corrado Bianchi: “Parte un lancio di Magli verso Pandolfini. Egisto scatta, tra lui ed il portiere c’è solo Carlo Parola; l’attaccante sente di potercela fare ma il difensore non gli dà il tempo di agire. Uno stacco imperioso, un volo in cielo, una respinta in uno stile unico. Un’ovazione accompagna la prodezza di Parola”.

lunedì 27 ottobre 2014

MA DIETRO I TRE PUNTI CONTINUA AD ESSERCI IL VUOTO

Una vittoria è pur sempre una vittoria e portare a casa i tre punti è sempre una cosa positiva. Se poi pensiamo che era da aprile che non si vinceva in trasferta e che torniamo alla vittoria dopo un mese difficile (l’ultima vittoria era datata 24 settembre), ci sarebbe più di un motivo per essere contenti ed ottimisti.
E invece nonostante la vittoria questa Inter è ben lontana dall’essere una vaga fotocopia della squadra che vorremmo vedere in campo. Anche ieri, in una partita apparentemente abbordabile (il Cesena è una neopromossa…), che dopo mezzora si mette in discesa (espulsione di Leali e rigore realizzato da Icardi), l’Inter trova il modo di complicarsi la vita e di permettere al Cesena di giocare una grande partita in inferiorità numerica e di creare tante occasioni da rete. Alla fine bisogna ammettere che i romagnoli avrebbero strameritato il pareggio. Per fortuna il calcio non è una scienza esatta.

Resta il fatto che questa squadra continua a lasciare a desiderare, che da 16 mesi è un cantiere aperto ma che di miglioramenti non se ne vedono (per usare una metafora edile, dopo 16 mesi stiamo ancora lavorando sulle fondamenta).

venerdì 24 ottobre 2014

FINE DI UN'EPOCA: MORATTI NON E' PIU' PRESIDENTE ONORARIO

L’Internazionale Fc è nuovamente un cantiere aperto. Erick Thohir è al lavoro per ristrutturare societariamente la sua Inter. Ha avviato questa rivoluzione cambiando i volti dirigenziali dopo il ribaltone nello staff tecnico (ndr Walter Mazzarri). Personalità di spicco e nuovo amministratore delegato della società è il britannico Michael Bolingbroke. Mr. Bolingbroke è arrivato all’Inter dopo l’esperienza al Manchester United, club cui Thohir ha più volte indicato di volersi ispirare per riportare l’Inter nel novero dei club che contano in Europa. Nella sua esperienza a Manchester, Bolingbroke è stato nell’ordine responsabile dei ricavi dello stadio Old Trafford, dell’hospitality, del management e dei servizi corporate inclusi quelli finanziari, delle risorse umane, dell’ufficio legale e dello sviluppo tecnologico del club.

Bolingbroke è stato inoltre membro del consiglio d’amministrazione di MUTV, la televisione del Manchester United, e del fondo pensionistico del club. Il nuovo top manager dell’Inter ha anche fatto parte del consiglio che ha gestito la partnership tra Manchester United e Nike. Infine è stato anche presidente della fondazione benefica del club.

giovedì 23 ottobre 2014

INTER, IL TRIONFO DELLA NOIA

Europa League 2014-2015 – Girone F Terza Giornata
INTER - ST. ETIENNE 0 - 0

INTER (3-5-1-1): Carrizo; Andreolli, Vidic, Juan Jesus; Mbaye, Kuzmanovic (dal 40' s.t. Krhin), M'Vila (9' s.t. Hernanes), Kovacic, Dodò; Guarin (dal 25' s.t. Palacio); Icardi.
A Disposizione: Handanovic, Obi, Ranocchia, Bonazzoli.
All. Mazzarri
SAINT ETIENNE (3-4-2-1): Ruffier; Perrin, Bayal Sall, Pogba (dal 33' s.t. Bayasse); Theophile-Catherine, Diomande (dal 40' s.t. Cohade), Clement, Tabanou; Hamouma, Lemoine; Van Wolfswinkel (20' s.t. Monnet-Paquet).
A Disposizione: Moulin, Gradel, Saint-Maximin, Brison, Baysse.
All. Galtier
ARBITRO: Taylor

Nulla di fatto in quel di San Siro dove l’Inter non va oltre lo 0-0 contro il Saint-Etienne nella terza giornata del girone di Europa League al termine di una gara che ha regalato più sbadigli che emozioni nonostante la classifica sorrida ancora ai nerazzurri che guidano il girone con un confortante +3 sugli azeri del Qarabag.
Mazzarri applica un po’ di turnover e schiera quel 3-5-1-1 che tanto adora e che è amato anche dalle squadre avversarie visto che rende nulla la fase offensiva nerazzurra. Andreolli fa rifiatare Ranocchia in difesa, Mbaye parte titolare sull’esterno destro e in mezzo al campo Kuzmanovic (ancora lui?) e MVila formano il terzetto insieme a Kovacic. In avanti Guarin (ex della gara, ha iniziato proprio con i francesi la sua avventura nel calcio europeo) a supporto dell’unica punta Icardi.

QUEL CAMPANELLO D'ALLARME CHE NESSUNO ASCOLTA

Dio come siamo caduti in basso, direbbe qualcuno. E in basso ci siamo caduti già da un bel po’, solo che non ce ne accorgiamo o facciamo finta di non accorgercene. Inutile girarci intorno, il calcio italiano attualmente vale davvero poco e la due giorni di Champions League ne è la prova più palese. Martedì sera la Roma ha rimediato (in casa!!!) sette-pappine-sette dal Bayern Monaco che dopo 35 minuti era già sul 5-0, ieri sera la Juventus ha perso contro l’Olimpiakos.
Siccome non stiamo parlando di due squadre qualsiasi ma delle due squadre che hanno già monopolizzato la testa della classifica di Serie A e che “minacciano” di fare campionato a sé, questo dovrebbe bastare per capire come siamo messi male. Tanto più che, giusto per dare un’idea, non più tardi di 10 giorni fa la Nazionale azzurra ha vinto a fatica contro Azerbajan e Malta.
Insomma dire che il calcio italiano non sta messo bene è quasi un eufemismo. Ma il problema non è certo sorto ieri. Lo scorso anno non dimentichiamoci che la Juventus venne sbattuta fuori dalla Champions League perché fece 5 punti su 12 contro Galatasaray e Copenaghen e che in Europa League dovette cedere il passo ad una squadra portoghese.

mercoledì 22 ottobre 2014

FINTO CALCIATORE PER 20 ANNI, L'INCREDIBILE STORIA DI CARLOS HENRIQUE

E’ possibile fare carriera nel mondo del calcio senza essere un calciatore, senza giocare nessuna partita e guadagnando anche dei soldi? Per quanto possa sembrare impossibile, sì. Questa è la surreale e quasi comica storia di un giovane brasiliano che, con la sua straordinaria capacità di risolvere situazioni apparentemente compromesse, è riuscito a “giocare” per quasi 20 anni nell’elite del calcio brasiliano, messicano e francese. Carlos Henrique Raposo, nato a Rio de Janeiro nel 1963, aveva un dono e non era precisamente quello di saper giocare a calcio: sapeva intrattenere relazioni come nessuno.
Assiduo frequentatore delle notti della Rio de Janeiro degli anni ’80, Carlos diventò il principale punto di riferimento per i calciatori che cercavano un pò di svago nella città brasiliana, da Ricardo Rocha a Edmundo, passando per Romario, Bebeto, Renato Gaucho e chi più ne ha più ne metta. A quel punto l’idea geniale: convincere i giocatori a farlo ingaggiare dai club come calciatore professionista. Era sicuro di quello che faceva, Carlos, in primo luogo perchè era convinto di poter giocare, secondo poi perchè lo aiutava un fisico atletico – simile, da come raccontano, a quello di Beckenbauer e da lì il soprannome Kaiser – che evitava qualsiasi tipo di sospetto a prima vista.

martedì 21 ottobre 2014

DJORDJEVIC, IL CESTISTA PRESTATO AL CALCIO

 CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano 
Alla settima di campionato si possono iniziare a fare due conti sulla stagione in corso : prestazioni, rendimenti, analisi, motivazioni, possono saltare le prime panchine ( già avvenuto, in quel di Verona, sponda Chievo) ma vogliamo soffermarci sull’andamento della classifica marcatori di Serie A.
Argentina, Spagna, Giappone. Carlitos Tevez, Jose Maria Callejon, Keisuke Honda. Un strano trio. Storie diverse, nazionalità diverse, club d’appartenenza differenti, l’ unico denominatore comune è l’istinto infallibile in area di rigore. In coabitazione al primo posto, a pari merito con sei segnature ciascuno sono questi i nostri goleador nazionali. Ecco si iniziamo analizzando il “nazionali”. Appare piuttosto evidente che di Italia in questo terzetto c’è ben poco. A ben dire ci ritroviamo in un campionato sempre più esterofilo. Così, in concreto, quest’estate sono arrivati 78 nuovi stranieri e soltanto Empoli e Sassuolo si sono limitati a fare affari sul mercato interno.

Una nuova ondata che, inevitabilmente, ha tenuto basso il numero di italiani schierati. Casualmente gli stessi dati di un anno fa.

lunedì 20 ottobre 2014

NOVANTA MINUTI CHE FANNO BEN SPERARE PER IL FUTURO

Alla fine, quasi paradossalmente, mi viene da dire che la differenza l’ha fatta il gol non segnato nel primo tempo. Avessimo concretizzato meglio il possesso palla e il dominio a tutto campo della prima frazione, ora saremmo qui a discutere di una grande partita dell’Inter e di una meritata vittoria.
Perché, non me ne vogliano i tifosi napoletani, credo che ai punti l’Inter meritasse la vittoria molto più del Napoli che (altro paradosso) ci è andato molto più vicino dell’Inter.
Invece siamo qui a discutere di una soddisfazione a metà. Da un lato non possiamo che essere soddisfatti della bella gara che ha giocato l’Inter, dall’altro lato rimane l’amarezza per una vittoria che doveva arrivare e non è arrivata.
Nel pre-partita chiedevamo una prestazione d’orgoglio, auspicavamo che i nostri ragazzi mettessero in campo cuore, grinta e concentrazione. E siamo stati accontentati. L’Inter del primo tempo è stato il prototipo grezzo (quindi ancora da perfezionare) della squadra che vorremmo vedere, con possesso palla, pressing, giocatori che si trovano al posto giusto.

domenica 19 ottobre 2014

INTER, CUORE E GRINTA A META’

Serie A 2014-2015 – 7^ Giornata
INTER - NAPOLI 2 - 2
79' Callejon – 82’ GUARIN - 90’ Callejon – 92’ HERNANES

INTER (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Obi (12'st Mbaye), Hernanes, Medel (36'st Guarin), Kovacic, Dodò; Palacio (43'st M'Vila), Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Andreolli, Kuzmanovic, Krhin, Bonazzoli.
All. Mazzarri.
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Britos (30'st Ghoulam), Albiol, Koulibaly, Zuniga; Inler, Lopez; Callejon, Hamsik (17'st Jorginho), Insigne (24'st Mertens); Higuain.
A Disposizione: Andujar, Colombo, Henrique, De Guzman, Maggio, Mesto, Michu, Zapata.
All. Benitez.
ARBITRO: Orsato di Schio.

Dopo la mancata reazione di Firenze, l’Inter sfodera una prestazione di cuore e orgoglio giocando un primo tempo davvero convincente (dove purtroppo però è mancato un gol) e riagguantando nel finale due volte il Napoli. Non sono arrivati i tre punti ma per stasera va bene così anche se speravamo in ben altro risultato.
Mazzarri recupera Kovacic in mezzo al campo ma perde Nagatomo sull’esterno: al suo posto gioca Obi.
L'Inter parte subito a mille pressando molto alto gli avversari. Molto attivo Obi sulla destra, sia in fase offensiva che difensiva. Sono i nerazzurri a comandare il gioco, le cui trame passano inevitabilmente da i piedi di Kovacic. Al 20esimo prima grande occasione per l’Inter. Icardi ha una grande opportunità in area ma il suo tiro è deviato in corner da un gran recupero di Albiol. Poco dopo è ancora Maurito a rendersi protagonista con una spizzata di testa su cross di Palacio, che termina di pochissimo a lato.

INTER, RISCATTO O CROLLO DEFINITIVO

Ecco, più o meno dovremmo entrare in campo con questo spirito...
Se due settimane fa avevamo benedetto la sosta di campionato perché ci permetteva di riprendere fiato e riorganizzare le idee (sempre ammesso che nello staff tecnico nerazzurro ci fossero delle idee da riorganizzare) dopo due sconfitte (aggiungerei sciagurate…) consecutive, oggi stiamo ad imprecare (e tanto) per questa maledetta sosta per le Nazionali che ci ha regalato un Osvaldo out per un mese, un Kovacic acciaccato, un Medel con due denti rotti (per fortuna abile e arruolato) e, sebbene non c’entri nulla con le Nazionali, un D’Ambrosio infortunato. Se quindici giorni fa guardavamo con pessimismo a Inter-Napoli, oggi non possiamo certo guardare con maggiore ottimismo (del resto, dove sarebbero i motivi per essere ottimista?).

Mazzarri ha gli uomini contati pertanto la formazione è pressoché obbligata. Handanovic in porta, Juan Jesus, Ranocchia e Vidic in difesa, Nagatomo e Dodò esterni di centrocampo, Medel, M’Vila e Hernanes in mezzo al campo (con Kovacic pronto a subentrare) e in avanti Palacio e Icardi (chi era il genio che diceva che tre attaccanti erano più sufficienti? No, vorrei fargli notare che se ad uno dei due viene un raffreddore o la diarrea sono “volatili per diabetici”).

sabato 18 ottobre 2014

Palla al Centro. INTER-NAPOLI, LE DELUSE CERCANO IL RISCATTO

 PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Sono Inter-Napoli e Fiorentina-Lazio i match più interessanti del weekend di Serie A dopo la sosta per le Nazionali. In Inghilterra occhio alla sfida tra City e Tottenham, in Spagna da seguire Atletico Madrid-Espanyol, testacoda in Germania (Bayern-Werder).
Da non perdere il derby turco Galatasaray-Fenerbahce, la sfida al vertice in Belgio e Svizzera e l’acceso derby di Zagabria.
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 SERIE A (Italia) – 7^ Giornata 
Sabato 18 ottobre ore 18.00
ROMA-CHIEVO
Solo 12 i precedenti tra Roma e Chievo all’Olimpico con un bilancio in favore dei capitolini con 7 vittorie contro le 2 dei clivensi e 3 pareggi.

Sabato 18 ottobre Ore 20:45
SASSUOLO-JUVENTUS
Uno solo precedente risalente alla stagione scorsa, quando i bianconeri si imposero per 3-1 (Zaza – Tévez, Marchisio e Llorente).

venerdì 17 ottobre 2014

IL "MATCH FIXING" AI TEMPI DELLA GLOBALIZZAZIONE

Gli effetti della globalizzazione sono tangibili anche riguardo al match-fixing: le dimensioni del mercato del betting sportivo, su scala mondiale, esercitano una forza attrattiva notevole. ll mercato globale delle scommesse non conosce crisi e grazie all’esponenziale implemento di dispositivi e software tecnologici, i quali consentono di aggirare i controlli in ambito nazionali si evitano eventuali sospetti dei bookmaker locali e delle Autorità di vigilanza, che hanno una visione dei flussi di gioco limitata al proprio ambito territoriale.

L’International Integrity manager di Sportradar, società leader a livello mondiale nelle attività di contrasto e prevenzione delle frodi sportive, Marcello Presilla intervenuto al riguardo delle ultime vicende legate al filone del calcio scommesse della Procura di Cremona e sull’impatto in Italia del fenomeno del match-fixing ha recentemente affermato : "La tendenza in generale e anche in Italia, è stata quella di abbinare le manipolazioni di eventi sportivi al calcio, per gli scandali avvenuti negli anni passati e perché certi abbinamenti, nella testa delle persone, vengono più facili. In realtà è un sistema criminale e lo sport in generale serve a questi fini, quindi sia il calcio, che il volley, il basket, il cricket o il tennis, servono a fare soldi in maniera illecita", sottolinea Presilla, che spiega come "tecnicamente, truccare un match di tennis o addirittura un set è più agevole rispetto ad una partita di calcio".

mercoledì 15 ottobre 2014

BOLOGNA A STELLE E STRISCE


Sliding Doors. Ironica e paradossale riflessione, la quale ci induce a riconsiderare come taluni eventi in determinate circostanze si rivelino alla lunga circostanze provvidenziali e viceversa. Si chiudono due storie nazionali, se ne apre una nuova, di caratura globale. In America è da poco trascorso il Columbus Day. Negli States gli Italo-americani celebrano la ricorrenza di Colombo e sono particolarmente orgogliosi del fatto che sia stato un navigatore italiano a scoprire il continente americano. Di cosa stiamo parlando ? Per noi italiani in questi giorni a Wall Street si sono chiuse molte pagine della nostra storia economica, sociale, emotiva,nazionale per dare vita ad una compagine mondiale: Fiat esce fuori dai listini borsistici europei e approda in quelli americani. Il passaggio è epocale. Oltrepassando l’oceano e arrivando qui nel Bel Paese, uno statunitense di origine italiana acquista un società calcistica. Tali recenti avvenimenti sembrano estranei. In realtà hanno ambedue una linea rossa di collegamento. Sliding Doors,dicevo prima. Chi viene e chi va. Ecco qual è la relazione. Chi si muove dall’Italia per continuare e incrementare un business già noto e chi arriva in Italia per ridare smalto ad un contesto, dal glorioso passato, ma attualmente sotto luci e ombre.

martedì 14 ottobre 2014

UNDER 21, L'ITALIA CHE VINCE, CONVINCE E SOGNA IL TRIONFO EUROPEO

Per un’Italia che vince e non convince, c’è un’Italia che vince, convince e diverte. E’ la nazionale under 21 guidata da Gigi Di Biagio che oggi pomeriggio ha battuto 3-1 la Slovacchia strappando il pass per l’Europeo di categoria che si svolgerà dal 17 al 30 giugno 2015 in Repubblica Ceca.
Dopo l’1-1 dell’andata, gli azzurrini mettono subito in chiaro le loro intenzioni con un uno-due in un quarto d’ora. Prima è Bernardeschi a timbrare il cartellino, poi ci pensa Belotti a raddoppiare su calcio di rigore. La Slovacchia rimane in 10 al 35esimo (doppia ammonizione per Duda). Nella ripresa la formazione azzurra si addormenta e subisce il gol del 2-1. Al 72esimo episodio molto contestato in area azzurra. Bianchetti entra in ritardo su Schranz, l’arbitro scozzese McLean prima assegna il rigore poi torna sui suoi passi concedendo solo calcio d’angolo.
Ci pensa allora Longo ad un minuto dal termine a firmare il gol della tranquillità che permette agli azzurri di poter andare in Repubblica Ceca a giugno.

lunedì 13 ottobre 2014

PELLE’ SALVA UNA PESSIMA ITALIA

QUALIFICAZIONE EUROPEI 2016 – Girone H
MALTA-ITALIA 0-1
23' Pellè

MALTA (3-5-1-1): 1 Hogg; 2 Z. Muscat, 5 Agius, 17 Camilleri; 15 Mintoff (dal 27’ s.t. 21 Baldacchino), 8 Briffa, 11 R. Muscat, 4 P. Fenech, 7 Failla (dal 48’ s.t. 3 Bezzina); 13 Schembri (dal 40’ s.t. 10 Cohen); 9 Mifsud. (12 Haber, 23 N. Vella, 6 R. Fenech, 14 Pisani, 19 Grioli, 16 T. Vella, 18 Kristensen, 20 Farrugia, 22 Scicluna). All.: Ghedin.
ITALIA (3-5-2): 1 Buffon; 20 Darmian, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 6 Candreva, 15 Florenzi (dal 14’ s.t. 14 Aquilani), 9 Verratti, 8 Marchisio, 23 Pasqual; 17 Pellé (dal 31’ s.t. 4 Ogbonna), 11 Immobile (dal 20’ s.t. 10 Giovinco). (12 Sirigu, 16 Perin, 13 Ranocchia, 2 De Sciglio, 21 Pirlo, 18 Parolo, 5 Poli, 22 Destro, 7 Zaza). All.: Conte.
ARBITRO: Hanegan (Romania).

Altri tre punti in saccoccia ma senza minimamente convincere. Dopo la prestazione tutt’altro che convincente contro l’Azerbajian di tre giorni fa, la nazionale azzurra delude parecchio anche contro un avversario modesto come Malta che tra l’altro rimane in 10 dopo nemmeno mezzora di gioco per l’espulsione (a mio avviso discutibile) di Mifsud.
La sfida parte a ritmi bassi. Il solo che prova ad accenderla è Graziano Pellé, all’esordio con la maglia azzurra dopo aver dispensato gol a grappoli in Olanda e Inghilterra. L’attaccante del Southampton prima colpisce una traversa su cross di Pasqual, poi è bravo a raccogliere la respinta di Hogg su colpo di testa di Bonucci e infilare il suo primo gol azzurro.

La partita si mette in discesa per l’Italia dopo quattro minuti quando il direttore di gara romeno Hategan decide di cacciare Mifsud, reo di un intervento a gamba tesa (al massimo punibile col giallo) su Florenzi. Italia in vantaggio di un gol e di un uomo contro Malta. Se non è una passeggiata poco ci manca.

domenica 12 ottobre 2014

“COME ON, INDIA. LET’S FOOTBALL”.

“Come on, India. Let’s football”.
Una nuova scommessa nel mondo asiatico inizia da questo slogan. L’alba di una nuova e profonda rivoluzione socio-culturale è quello che tutti si augurano. Difatti l’India attraversa una continua fase di rifondazione percepibile nella prospettiva urbanistica cosi come nell’evoluzione fra le forze sociali, nel grado di integrazione con la vita economica e la politica internazionale, ultimamente sotto le aspettative, e nel profilo demografico ma tanto quanto nelle tendenze culturali, che si profilano sempre più occidentalizzate .

Questi sono i presupposti basici che hanno dato vita al nuovo progetto dell’ Indian Super League. La ISL affiancherà la tradizionale I-League e a volerla fortemente è stato IMG-Reliance, azienda leader nel marketing e negli eventi sportivi, ottavo brand sportivo del mondo secondo Forbes, con un valore di circa 560 milioni di dollari e Reliance, una trading holding di petrolio e gas, Tale duo è il principale partner della Federcalcio indiana.

giovedì 9 ottobre 2014

INTER, CHE TEGOLA !!! OSVALDO KO. (Ecco la reazione dei tifosi nerazzurri)

"Thiago Motta e Daniel Osvaldo non partiranno per Palermo. I due giocatori hanno dato forfait al termine della seduta di allenamento effettuata stamani a Coverciano, accusando rispettivamente una tendinopatia inserzionale all'adduttore destro e uno stiramento di 2° grado all'adduttore sinistro, come successivamente evidenziato dagli esami strumentali effettuati. I calciatori faranno rientro al proprio club nel pomeriggio".
Per l’attaccante italo-argentino si parla di un lungo stop, probabilmente 30-40 giorni.

MODALITA’ TIFOSO INFASTIDITO. Oh Perdindirindina, che sfortuna che abbiamo avuto. Io l’ho sempre detto che queste nazionali sono spesso una fastidiosa scocciatura. E’ meglio quando non vengono convocati i nostri giocatori.

mercoledì 8 ottobre 2014

DAL MONDIALE AI DEBITI, LA MALINCONICA PARABOLA DI BREHME

Ho sempre pensato che i campioni dell’infanzia sono quelli che poi ti porterai dietro per tutta la vita, a prescindere. Un po’ come certi primi amori che non si dimenticano mai.
E come se si inconsciamente nascesse un legame con quei giocatori che in qualche modo, per un motivo o per un altro, ti fanno amare il calcio e fanno sbocciare in te questa passione. Spesso a prescindere dalla maglia che indossano (io interista, per esempio, ho sempre avuto un debole per Marco Van Basten e lo considero uno dei più grandi attaccanti che abbia avuto la fortuna di veder giocare).
Banale sottolineare che porto nel cuore la mia “prima” Inter, quella che vinse lo scudetto dei record per intenderci. Da Walterone Zenga a Serena passando per Zio Bergomi, il tiro tedesco, Nicolino Berti, Alessandro Bianchi, Riccardo Ferri, e tutti gli altri.
Ecco perché quando ho letto la notizia della preoccupante situazione economica di Andreas Brehme mi sono intristito un po’. Il terzino tedesco è sommerso dai debiti, deve 200 milioni di euro al fisco e sulla sua casa pende un’ipoteca di 400 milioni.

martedì 7 ottobre 2014

EL SUPERCLASICO : ORGOGLIO, RIVALITA’, GARRA

Ci sono derby e derby in giro per il mondo. El superclasico argentino, uno dei derby di Buenos Aires (quello tra River e Boca Juniors) è indubbiamente il più passionale e spettacolare. Perche la rivalità in Argentina è cosi forte? Perche il calcio in Argentina fonda l’essenza primaria con la Boca, poiché si è giocato soprattutto alla Boca, il quartiere dei genovesi arrivati dall’Italia a cavallo tra l’ 800 e il 900. Siccome il River giocava anche esso nella Boca, era proprio un derby di quartiere. Il primo superclasico va in scena nel 1931 dove a fare da padrone è la tensione. La partita fu sospesa al 75’, rigore per il Boca, tre espulsi per il River, caos in tribuna che finisce per le strade, repressione della polizia, un paio di morti. Da li in poi, sempre alta tensione fino ai giorni nostri; proprio come quello giocato domenica scorsa. Le squadre si detestano da quando il River è diventato ricco, infatti il loro soprannome è Los Millonarios, Las Gallinas (le galline) in realtà per gli altri poiché hanno venduto Di Stefano al Real Madrid, Sivori alla Juventus.

lunedì 6 ottobre 2014

SE NON E’ UNA RAPINA POCO CI MANCA

Vergognoso. Non trovo altri aggettivi per definire l’arbitraggio di Gianluca Rocchi che ieri sera ha diretto Juventus-Roma come peggio non poteva fare. Due rigori dati alla Juventus per falli avvenuti fuori area, un rigore dubbio assegnato alla Roma, il gol decisivo viziato da un fuorigioco di Vidal e una serie di decisioni che lasciano quanto meno perplessi.
Chi è Gianluca Rocchi lo sappiamo benissimo noi tifosi nerazzurri. In più di un’occasione ci ha diretto con risultati disastrosi, emblematico quel famoso derby che vincemmo 2-0 nonostante fossimo rimasti in 9 contro 11.
Quello che facciamo fatica a capire è perché un arbitro del genere non solo sia ancora in giro, ma addirittura venga chiamato ad arbitrare una partita di notevole importanza come Juventus-Roma. Tutti ci aspettavamo una partita di grande livello con le due migliori squadre della Serie A che, almeno sulla carta, avrebbero dato vita ad un match spettacolare e (almeno nelle nostre speranze) ricco di gol ed emozioni.

RASSEGNATI TROPPO PRESTO AL NOSTRO DESTINO?

Dopo 25-30 minuti esasperato ho preso il telecomando ed ho cambiato canale. Non ce la facevo più a vedere quello scempio, non sopportavo di vedere 11 giocatori molli che non ci mettono grinta, cuore, attributi, che anche col risultato avverso non smettono di voler spaccare il mondo.
Dopo qualche minuto sono ritornato sulla partita. Nella buona e nella cattiva sorte, si dice. E noi che abbiamo deciso di “sposare” l’Inter dobbiamo amarla e sostenerla in ogni condizione. Anche se l’Inter dell’ultima settimana (Cagliari-Qarabag-Fiorentina, per intenderci) metterebbe in difficoltà l’amore incondizionato di qualsiasi tifoso.
In alcuni momenti è sembrato di vedere l’ultima Inter di Stramaccioni, quella che andava in campo solo per onor di firma, senza metterci un minimo d’impegno e che subiva passivamente gioco avversario e gol senza abbozzare una minima reazione. E poiché sono più che convinto che nel suo ultimo periodo sulla panchina nerazzurra Stramaccioni fu scaricato dallo spogliatoio, non mi meraviglierei se stesse succedendo la stessa cosa con Mazzarri.

domenica 5 ottobre 2014

TRIS VIOLA: E' SPROFONDO NERAZZURRO

Serie A 2014-2015 – 6^ Giornata
FIORENTINA - INTER 3 - 0
6’ Babacar - 18’ Cuadrado – 75’ Tomovic

FIORENTINA (4-3-1-2) Neto; Tomovic, Go.Rodriguez, Savic, Alonso; Kurtic, Pizarro, Aquilani; M.Fernandez (dal 32’ s.t. Vargas); Babacar (dal 20’ s.t. Bernardeschi), Cuadrado (dal 41’ s.t. Brillante).
A Disposizione: Tatarusanu, Lupatelli, Hegazi, Basanta, Pasqual, Badelj, B.Valero, Lazzari, Ilicic.
All. Montella
INTER (3-5-2) Handanovic; Ranocchia (dal 14’ s.t. Hernanes), Vidic, Juan Jesus; D’Ambrosio, Medel, M’Vila, Kovacic, Dodò (dal 22’ s.t. Obi); Osvaldo (dal 30 s.t. Palacio), Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Andreolli, Mbaye, Khrin, Kuzmanovic.
All. Mazzarri
ARBITRO Tagliavento di Terni

Un secco e perentorio 0-3 è il risultato con cui l’Inter torna da Firenze dove la squadra nerazzurra rimedia la seconda sconfitta consecutiva (mai l’Inter di Mazzarri aveva perso due gare consecutive) aprendo di fatto una piccola crisi.
Mazzarri conferma la formazione che avevamo ipotizzato alla vigilia con l’unica eccezione di Osvaldo al posto di Palacio.

Ci vogliono appena sei minuti per capire che aria tira. Il tempo che Babacar si beve due difensori e da fuori area fa partire una staffilata che non lascia scampo ad Handanovic portando in vantaggio i viola. Il tempo di metabolizzare lo svantaggio ed ecco che arriva il raddoppio viola con Cuadrado che dialoga con Mati Fernandez e fa partire un missile dal limite dell’area che sbatte sul palo e si infila alle spalle del portiere nerazzurro. Non siamo ancora al 20esimo e l’Inter è già sotto 2-0. In teoria ci sarebbe il tempo per recuperare, in pratica l’Inter non dà mai segnali concreti di poter rientrare in partita.

SPERANDO IN UNA REAZIONE D'ORGOGLIO...

Scusi, me lo fa rivedere?
Una settimana fa ero a Firenze. E anche se la cosa non vi interessa più di tanto, volevo comunque dirvelo. Se avessi rimandato di una settimana il mio viaggio di piacere magari stasera avrei trovato il tempo anche per andare a vedere dal vivo l’Inter. La cosa al limite dell’assurdo è che solo ieri sera mi sono accorto di questa strana coincidenza e che l’idea di far coincidere la mia trasferta fiorentina con quella dell’Inter non mi ha mia sfiorato minimamente.

Chiusa la parentesi personale veniamo alla partita di questa sera. L’Inter è reduce dalle quattro pappine rimediate in casa contro il Cagliari a cui ha fatto seguito la vittoria contro gli azeri del Qarabag arrivata dopo una prestazione tutt’altro che convincente. Come minimo ci aspetteremmo una reazione di orgoglio da parte dei nostri ragazzi. Aldilà del risultato vorremmo vedere una prestazione finalmente da grande squadra e ci piacerebbe che i nostri ragazzi uscissero a testa alta dall’Artemio Franchi. Il calendario nelle prime cinque giornate doveva darci lo slancio per il campionato della rinascita e invece ha di fatto aumentato i dubbi e le incertezze su questa Inter, sulla competitività della rosa e sulle capacità di Mazzarri alla guida della squadra nerazzurra.

sabato 4 ottobre 2014

Palla al Centro. JUVENTUS-ROMA, SUPERSFIDA TRA REGINE

 PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Fari puntati su Torino e lo Juventus Stadium dove Juventus e Roma si giocano un pezzetto di supremazia della Serie A. Uscire vittoriosi dallo scontro al vertice significherebbe dare un’importante segnale al campionato.
Non mancano le altre partite interessanti. A partire dal derby londinese Chelsea-Arsenal in Premier League e lo scontro Psg-Monaco in Francia.
CLICCA QUI  
per seguire Tutti i risultati in TEMPO REALE

 SERIE A (Italia) – 6^ Giornata 
Sabato 4 ottobre ore 18.00
VERONA-CAGLIARI
Dodici i precedenti giocati a Verona fra Hellas e Cagliari nell’ambito della Serie A con un bilancio nettamente in favore dei padroni di casa con 6 vittorie contro le 1 dei sardi, 5 i pareggi.

Sabato 4 ottobre ore 20:45
MILAN-CHIEVO
In 12 precedenti il Chievo non è mai uscito vittorioso da San Siro raccogliendo solo due pareggi e perdendo in 10 occasioni.

venerdì 3 ottobre 2014

LA CLASSE SAINTS VOLA IN PARADISO

8 Luglio 2009. Partiamo da qui. La storia societaria di recente corso dei biancorossi ha una svolta con l’acquisizione del Southampton Football Club da parte del miliardario svizzero Markus Liebherr, magnate del settore dell’ingegneria e delle costruzioni. A quasi cinque anni di distanza una totale rivoluzione ha visto promuovere i Saints ai piani alti della Premier League. Un quinquennio è il giusto periodo di rifondazione per un club salvato dal tracollo finanziario; grazie ad una meticolosa programmazione coadiuvata all’ ambizione nelle sessioni di mercato nella scelta dei protagonisti sia sotto l’ambito manageriale (Ronald Koeman e Mauricio Pochettino) sia in ambito prettamente organico (Gaston Ramirez, Dejan Lovren, Pablo Daniel Osvaldo, Adam Lallana) è stato possibile la ricostruzione di una squadra che attualmente occupa la seconda posizione alle spalle dei giganti Blues londinesi.
Il club ha tratto grossi profitti economici dal calciomercato in uscita dell’annata in corso, ricavando circa 100 milioni di sterline impiegata in modo oculato e logico.

giovedì 2 ottobre 2014

D'AMBROSIO BOMBER DI COPPA, L'INTER VA (ma a stento)

Europa League 2014-2015 – Girone F Seconda Giornata
INTER - QARABAG 2 - 0
18' D'AMBROSIO - 85’ ICARDI

INTER (3-5-1-1): Carrizo; Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus; D'Ambrosio, Hernanes (27' st Obi), M'Vila, Kuzmanovic (14' st Medel), Nagatomo; Guarin (18' st Osvaldo), Icardi.
A disp.: Handanovic, Vidic, Mbaye, Palacio.
All.: Mazzarri
QARABAG (4-2-3-1): Sehic; I. Gurbanov (23' st Sadygov), Guseynov, Teli, Agolli; Qarayev, Yusifov (10' st Nadirov); Muarem, Richard Almeida, George (16' st Taghiyev); Reynaldo.
A disp.: Veliyev, Aliyev, Ahmadov, Alaskarov.
All.: G. Gurbanov
Arbitro: Kulbakov (Bielorussia)

Con qualche affanno tipico di questo inizio stagione l’Inter liquida anche la pratica Qarabag e porta a casa altri tre punti preziosi per quanto riguarda la classifica di Europa League dove la squadra di Mazzarri ha +4 sul Saint Etienne (0-0 in casa con il Dnipro) e +5 sulle altre due.
Mazzarri attua un bel po’ di turnover e si presenta col suo preferito 3-5-1-1 che prevede Ranocchia, Juan Jesus e Andreolli in difesa, Nagatomo e D’Ambrosio sugli esterni a centrocampo, M’Vila, Kuzmanovic (un giorno forse capiremo perché gioca…) e Hernanes in mezzo al campo e Guarin a supporto dell’unica punta Icardi.
L’avvio è meno travolgente di quanto ci si aspettasse. Gli azeri sono ben organizzati e messi in campo in modo intelligente. Chi si aspettava una passeggiata per l’Inter sarà rimasto deluso.

Inter che però passa in vantaggio al minuto 18 col bomber di coppa, D’Ambrosio. Respinta corta della difesa azera, controllo e destro a giro. La palla tocca la traversa ed entra. A dire il vero c’è anche la deviazione di Teli che inganna Sehic.

mercoledì 1 ottobre 2014

SE GLI AMORI PASSATI VANNO MEGLIO DI QUELLI PRESENTI

Capita a volte che lasci la tua ragazza. Perché la vostra storia non funziona, perché ti sei innamorato di un’altra e sei convinto che con la nuova fidanzata sarà tutto bello, tutto stupendo e lei ti darà quello che l’altra non ti ha dato.
Poi dopo un anno e mezzo scopri che con la nuova fidanzata non va proprio tutto rose e fiori, che la storia d’amore procede sì, ma a strappi, a singhiozzi, forse sarebbe il caso di lasciarsi ma nessuno dei due ha la forza e il coraggio per farlo.
E l’ex? Nel frattempo ha trovato un nuovo amore e la sua storia va a gonfie vele, contro ogni rosea aspettativa e ti viene quasi il dubbio che se la vostra storia non ha funzionato non era colpa sua ma tua. E sotto sotto un po’ questa cosa ti rode anche se speri comunque di trovare la felicità col nuovo amore.
Sono partito da questa metafora per aprire un discorso strettamente calcistico, nerazzurro per essere preciso. Nella mia metafora la nuova fidanzata è Walter Mazzarri mentre l’ex è (indovinate un po’?) Andrea Stramaccioni.