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ARTICOLI RECENTI
giovedì 31 marzo 2011
DIECI BUONI MOTIVI PER VINCERE IL DERBY
mercoledì 30 marzo 2011
VERSO IL DERBY. CHI VUOL ESSERE FAVORITO?
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martedì 29 marzo 2011
ROSSI-MATRI. L'ITALIA CONTINUA A VINCERE E CONVINCERE
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lunedì 28 marzo 2011
L'ENNESIMA BRAVATA DI SUPERMARIO, UNO CHE NON CRESCERA' MAI
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domenica 27 marzo 2011
PER VINCERE BISOGNA SEGNARE TANTI GOL O SUBIRNE POCHI?
sabato 26 marzo 2011
PRENDI TRE PAGHI DUE. DAL SUPERMERCATO AL CALCIO...
Infatti, notizia di ieri, ad Ibrahimovic è stata ridotta la squalifica per la manata data a Rossi in Milan-Bari dello scorso 13 febbraio. Le tre giornate inizialmente inflitte sono diventate due. A far cambiare idea al giudice sportivo è stata la tesi, tanto astrusa quanto geniale, secondo la quale Ibrahimovic potrebbe aver voluto allontanare l’avversario dalla traiettoria del pallone per cercare di riconquistarlo. Tesi tanto affascinante quanto priva di fondamento. Sinceramente non so se ha più colpe l’avvocato che mette su questa tesi molto astrusa o il giudice che la prende per buona.
Mi limito ai fatti. Chivu per aver colpito con un pugno al volto un avversario ha preso quattro giornate, Ibrahimovic per lo stesso gesto ne ha preso la metà. E analizzando qualche altro episodio. Sneijder la scorsa stagione per aver applaudito l’arbitro si beccò due giornate, Cambiasso ebbe la stessa sanzione per aver tentato di colpire un avversario in Inter-Samp (peraltro lo stesso giocatore avversario smentì l’accaduto). Dunque una manata di Ibrahimovic vale quanto un applauso di Sneijder o un presunto tentativo di colpire un avversario di Cambiasso?
Ok, è vero, parlo solo dei giocatori nerazzurri. Prendiamo un altro caso. Lavezzi fu sanzionato con tre giornate di squalifica per aver sputato un avversario. Dunque sputare un avversario è più grave di tirargli una manata?
Inoltre c’è da dire che per una volta che l’arbitro vede tutto e che l’episodio è chiaro senza bisogno di prova televisiva, il referto arbitrale viene stravolto.
Al di là della fede calcistica, mi sembra evidente che la riduzione decisa dal giudice sportivo è un controsenso che lascia aperti molti dubbi.
Ma la cosa che mi fa più andare in bestia è il fatto che si cerchi sempre di giustificare i calciatori, di difenderli. Passi per un gesto istintivo, per una reazione esagerata, per un intervento un po’ troppo irruento ma quando si prende a pugni o a testate gratuitamente un avversario bisognerebbe andare giù con la mano pesante. E più è famoso e forte il giocatore e più la sanzione dovrebbe essere pesante.
Non sto facendo questo discorso perché vede coinvolto un giocatore del Milan. Chi mi legge regolarmente sa perfettamente che in occasione della squalifica di Chivu scrissi che la ritenevo giusta ed applaudii la società nerazzurra che non fece ricorso. E quando Eto’o si beccò tre giornate di squalifica per una testata scrissi “la squalifica è strameritata e anzi io quasi quasi gliene avrei aggiunto una quarta perché i campioni non possono permettersi di compiere certi gesti antisportivi.”
Purtroppo non tutti la pensiamo allo stesso modo. E passi finché si tratta di tifosi che in quanto tali sono di parte, ma vedere e leggere che certi giornalisti difendono a spada tratta Ibrahimovic, stravolgendo la realtà e cercando in tutti i modi di giustificare il gesto, è veramente ridicolo.
Ma a quanto pare funziona. Perché alla fine persino il giudice sportivo si è convinto dell’innocenza dell’attaccante svedese. E ha applicato lo sconto. Come al supermercato.
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venerdì 25 marzo 2011
DAPPERTUTTO INTER, IL NERAZZURRO MOTTA TRASCINA L'ITALIA
SLOVENIA-ITALIA 0-1 72’ T. Motta
L’Italia di Prandelli vince e convince nella trasferta slovena tornando a casa con tre punti che le permettono di prendere il largo nella classifica del girone di qualificazione.
Gli azzurri hanno avuto in mano le chiavi del gioco creando più degli avversari e sfiorando il gol con un legno colpito da Pazzini nel primo tempo. Brivido però anche per un palo colpito da Ljubijankic, per gli sloveni nella ripresa.
La partita è stata decisa da una rete di Thiago Motta a metà ripresa: uno due del giocatore interista con Balzaretti al limite e diagonale secco mancino verso l’angolino lontano
Una vittoria doppia per il commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli che ha fortemente voluto nella sua nazionale il centrocampista italo-brasiliano per dare ordine e qualità al suo centrocampo.
E qui apro una piccola parentesi per dire che pur non essendo io favorevole agli oriundi, siano i benvenuti se aggiungono qualità e quantità ad una nazionale. Ben venga dunque il centrocampista dai piedi buoni (merce rara in Italia, ormai). Al contrario di chi insisteva sugli attaccanti oriundi che tra l’altro nemmeno segnavano.
Ma questa Italia non è solo Thiago Motta. Perché Aquilani e Montolivo in mezzo al campo hanno giocato un’ottima partita, sulle fasce Maggio e Balzaretti sono stati bravissimi sia in fase di spinta che in copertura e lì davanti Cassano e Pazzini non hanno di certo sfigurato.
Ben 13 punti in 5 gare, questo il bottino di Prandelli proiettato ad Euro 2012. Un importante distacco dalle inseguitrici che risulta fondamentale al giro di boa del girone C. Sono infatti ben sei le lunghezze in più su Slovenia e Serbia (che batte l'Irlanda del Nord).
Se da un lato l’Europeo è più vicino, dall’altro c’è ancora molta strada da fare per diventare competitivi. Ma finalmente vediamo una discreta Nazionale, che gioca un buon calcio e che lascia sperare per il futuro. La disastrosa precedente gestione è ormai definitivamente alle spalle e finalmente il popolo italico inizia a riscoprire il piacere di tifare per la nazionale azzurra.
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mercoledì 23 marzo 2011
BOSMAN, LA TRISTE FINE DELL’UOMO CHE HA CAMBIATO IL CALCIO
Nel 1995 vinse una battaglia legale che rivoluzionò per sempre il mondo del calcio liberalizzando il mercato dei giocatori in scadenza di contratto e permettendo loro di guadagnare soldi a palate.
Ma lui, Jean-Marc Bosman, il vincitore di quella battaglia legale, che fine ha fatto? È caduto nel tunnel dell'alcolismo e della depressione dimenticato da tutto e da tutti, a partire dal mondo del calcio a cui tanto ha dato. Non ci sono più i due mega appartamenti e le due Porsche, ora vive grazie al sussidio statale in una casa alla periferia di Liegi, dove però l’attuale compagna Carine e i due figli Martin e Samuel non possono stare per non rischiare di perdere l’aiuto economico.
Dopo aver militato nello Standard Liegi, la sua squadra del cuore, nel 1988 Bosman passò all’RFC Liegi, ma alla fine del contratto, due anni più tardi, si ritrovò a piedi e tentò perciò di andare a giocare in Francia, nel Dunkirk, ma i belgi rifiutarono di concedergli il trasferimento. A quel punto il giocatore decise di portare il caso in tribunale e nel frattempo giocò nelle serie francesi minori e pure sull’isola di Reunion, nell’Oceano Indiano. Al suo ritorno in Belgio, lo Charleroi gli diede un posto in squadra, pagandolo però appena 650 sterline al mese ("sapevano chi ero e cosa avevo fatto e per loro ero a rischio"). Due anni dopo, i soldi sparirono. Bosman continuò a giocare per divertimento, ma senza stipendio non poteva permettersi di pagare l’affitto di Charleroi. Da qui il ritorno a Liegi, dove trasformò il garage della casa dei suoi genitori in monolocale, vivendoci per due anni.
“La pressione attorno al mio caso è stata enorme. – racconta nell’intervista - La Comunità Europea non voleva accusare il sistema, il mio avvocato sapeva che mi avrebbero fatto sputare sangue e mi disse che potevo fermarmi quando volevo, ma era una faccenda importante e sono andato avanti. In genere, quando vinci in tribunale ti senti libero, ma la stampa belga mi si è scatenata contro: sono finito in depressione e ho cominciato a bere sempre di più. Alla fine, stavo sempre in casa e bevevo di tutto, birra o vino.”
“Dovrei essere il giocatore più famoso del Belgio, ho il mio posto nella storia e ho combattuto a lungo per conquistarlo, ma nessuno mi conosce. Non voglio aver fatto tutto questo per niente. Sono felice che ora i miei colleghi guadagnino un sacco di soldi, non sono geloso di questo e ho dato la mia carriera affinché non fossero più trattati come degli schiavi. Voglio solo che il merito mi sia riconosciuto e che la gente sappia che come esiste una legge Bosman esiste anche un ragazzo che per quella legge ha dato tutto e che per questo è diventato un alcolizzato.”
Un finale che probabilmente nemmeno lui si aspettava. "Non sarò David Beckham, ma il mio nome resterà nella storia", ha detto qualche anno fa in un'intervista a Le Monde. E aveva ragione, anche se il mondo del calcio s'è dimenticato di lui.
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martedì 22 marzo 2011
TORINO NEL CAOS, L'ATALANTA VEDE LA A
CLASSIFICA DOPO 32 GIORNATEAtalanta 63; Siena 60; Novara 55; Varese 51; Reggina 47; Vicenza 45; Livorno 44; Empoli 43; Grosseto 43; Pescara 42; Torino 41; Piacenza 41; Padova 40; Modena 39; Sassuolo 37; Albinoleffe 36; Cittadella 35; Crotone 34; Portogruaro 33; Ascoli 32; Frosinone 32; Triestina 29.Ascoli 2 partite in meno; Vicenza e Crotone una partita in meno; Ascoli penalizzato di 6 punti
lunedì 21 marzo 2011
INTER, LA RIMONTA E’ FINITA, ORA VIA ALLA VOLATA FINALE
Dopo due mesi di affannosa e disperata rincorsa la nostra rimonta è finita. Ebbene sì, siamo a due punti dalla vetta e finalmente siamo padroni del nostro destino. Non dobbiamo più vincere e sperare che chi è davanti rallenti. No, ora non serve più. Ci basta vincere. Se vinciamo le otto partite che ci separano dalla fine del campionato, siamo campioni d’Italia per la sesta volta.
E’ un campionato strano. Lo abbiamo scritto tante volte e giornata dopo giornata ne abbiamo un’ulteriore conferma. Del resto basta guardare la classifica per rendersene conto. Le prime cinque sono racchiuse in otto punti. Una classifica così corta nelle prime posizioni non mi pare di ricordarla in tempi recenti. Si continua a parlare di lotta scudetto tra le due milanesi ma il Napoli è lì, l’Udinese è appena dietro e anche la Lazio può ancora dire la sua.
Un campionato che sembrava chiuso è stato praticamente riaperto. Merito (anzi dovremmo dire demerito) di chi era al vertice. Come l’Inter negli anni scorsi, il Milan ha avuto una flessione. Flessione che potrebbe costargli cara perché sinceramente i rossoneri mi sembrano parecchio in affanno. Anche se nel calcio tutto può succedere. Due settimane fa i cugini avevano battuto la Juventus e sembrava che nessuno potesse fermarli, il pareggio dell’Inter a Brescia sembrava poi che gli avesse aperto un’autostrada verso il tricolore. E invece in due settimane è stato tutto rimesso in discussione.
E qui ci inseriamo noi. Noi che a Natale mangiavamo il panettone e guardavamo i rossoneri trionfanti dal basso dei nostri 13 punti di distacco. Noi che eravamo convinti che le nostre gioie per questa stagione fossero già concluse con il Mondiale per Club. E invece eccoci nel primo giorno di primavera in piena lotta scudetto e, cosa che non sottolinea nessuno, ancora in corsa per fare un altro Triplete. Roba da entrare nella leggenda del calcio.
Dobbiamo dare i giusti meriti a Leonardo, un allenatore che avevo aspramente criticato nel momento del suo arrivo e che ha fatto ricredere tutti, anche i più scettici. L’allenatore brasiliano è stato bravissimo a capire che questa squadra era già forte di suo e che aveva solo bisogno di ritrovare gli stimoli giusti. Lui non ha dovuto fare altro che infilarsi nel solco già tracciato e aggiungersi un pizzico di suo.
Siamo in piena lotta scudetto e ci giocheremo le nostre chance scudetto con Milan, Napoli e Udinese. Sì, perché questo folle campionato ci ha dimostrato che tutto può succedere e che anche i partenopei e i friulani possono avere ambizioni tricolori. Se il Milan continua nel suo tracollo e se l’Inter spende energie psicofisiche importanti perché impegnato su più fronti, inserirsi nella lotta scudetto sarebbe tutt’altro che impossibile. E in una classifica così ristretta rischi seriamente che ti distrai a guardare la distanza dalla vetta e ti ritrovi fuori dalla zona Champions.
Per dare un’idea. Se nel prossimo turno il Napoli vince e il derby finisce in parità, gli azzurri sono ad un punto dalla vetta. Ma lo stesso Napoli se perde contro la Lazio si ritrova appena due punti sopra il quinto posto.
Da sportivo questa situazione di classifica mi piace, mi appassiona. E’ bello vedere un campionato incerto ed appassionante. E da tifoso nerazzurro vedo la mia squadra in gran forma, che può avere un ruolo da protagonista, che può ambire a qualcosa di storico e leggendario. Il Milan ha Ibrahimovic, il Napoli ha il trio Cavani-Lavezzi-Hamsik, l’Udinese ha la coppia Di Natale-Sanchez ma noi abbiamo Eto’o che fa reparto (mi verrebbe da dire squadra) da solo e senza dubbio è il miglior giocatore di questo campionato. Senza considerare che non tutti possono schierare gente come Sneijder, Pazzini, Ranocchia, Maicon, Zanetti, Cambiasso (e a breve rientrerà anche El Principe Milito). Si, questo campionato mi piace e mi piace soprattutto perché ho sensazione che noi abbiamo ottime possibilità di riconfermarci al vertice. La volata è partita, saranno otto tappe tutte da seguire e guai ad alzare le braccia al cielo prima di aver tagliato il traguardo. FORZA INTER !!!
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domenica 20 marzo 2011
PAZZO-GOL, E ORA SENTONO IL NOSTRO FIATO SUL COLLO
52’ PAZZINI
A Disposizione: Castellazzi, Materazzi, Nagatomo, Mariga.
All.: Leonardo
LECCE: Rosati; Tomovic (dal 48’ s.t. Donati), Ferrario, Fabiano, Brivio (dal 45’ s.t Piatti); Olivera, Vives, Giacomazzi (dal 38’ s.t. Jeda), Bertolacci, Mesbah; Corvia.
A Disposizione: Benassi, Gustavo, Grossmuller, Coppola.
All.: De Canio.
ARBITRO: Orsato di Schio.
L’occasione era troppo ghiotta per non essere sfruttata. L’Inter supera di misura il Lecce e si porta a solo due lunghezze dalla vetta. E fra due settimane, dopo la sosta per le nazionali, è in programma il derby.
Leonardo decide di non mandare in panchina l’eroe di Monaco, Pandev e schiera un 4-2-3-1 con Zanetti terzino sinistro, Chivu difensore centrale, Thiago Motta e Cambiasso a centrocampo e Pandev, Sneijder ed Eto’o dietro l’unica punta Pazzini.
L’Inter deve conquistare i tre punti ma sa che non sarà semplice. Dopo un paio di occasioni in avvio con Pazzini e Sneijder, gli attacchi nerazzurri si scontrano sul muro giallorosso, attaccato dal centro, ma poco dalle fascie. Il Lecce non resta a guardare e mette i brividi a Julio Cesar con qualche palla vagante di troppo davanti all'area. Si va così al riposo con un po' di timore sugli spalti e la speranza che non emergano le fatiche di martedì. Il fantasma di un pareggio che vanificherebbe tutto aleggia su San Siro.
La ripresa comincia male per l'Inter con Lucio che viene ammonito e salterà il derby. Ma al 52esimo arriva la rete che decide una partita difficile. Pazzini, che poco prima aveva testato i riflessi di Rosati con un colpo di testa, riceve da Thiago Motta, si porta avanti la palla di petto e la gira nell’angolino lontano con un preciso diagonale. Uno a zero e tutti a casa, anche se la sfida è ancora lunga.
I nerazzurri provano a raddoppiare per evitare un’altra beffa come settimana scorsa mentre il Lecce cerca timidamente il pareggio. L’occasione per i giallorossi arriva a 5 minuti dal termine quando Julio Cesar dice di no a Bertolacci, in una rara sortita offensiva degli ospiti.
E’ l’azione che di fatto chiude il match. L’Inter non fallisce l’assist che gli ha offerto il Palermo e si porta a ridosso dei cugini rossoneri. Il campionato che, come detto in un post precedente, una settimana fa sembrava irrimediabilmente chiuso è più aperto che mai e fra due settimane lo scontro al vertice è più interessante che mai.
I nerazzurri non hanno giocato una partita eccellente ma in certi momenti l’importante è portare a casa la vittoria e basta. Le fatiche europee hanno pesato sulla prestazione nerazzurra ma bisognava vincere e abbiamo vinto. Tutto il resto non conta.
Siamo lì, vicini, talmente vicini da far sentire il nostro fiato sul collo ai cugini rossoneri. E adesso viene il bello. Mettetevi comodi, ci sarà da divertirsi. FORZA INTER !!!
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HARAKIRI MILAN. E ORA SFRUTTIAMO L'ASSIST
La possibilità di arrivare al derby a -2 è molto concreta, è lì ad un passo. Oggi pomeriggio abbiamo un assist importantissimo da sfruttare. Un pallone sotto porta da dover spedire in rete. E’ un assist troppo prezioso per poterlo sciupare e spedirlo fuori.
E mentre ieri sera festeggiavo la vittoria palermitana con un liquore fortissimo (avrà avuto 80 gradi) che però lasciava in bocca un retrogusto molto buono, pensavo che il calcio è proprio bello. Mentre sentivo l’alcol che bruciava il mio apparato digerente, pensavo che una settimana fa eravamo nella merda, ad un passo dal crollo totale e la nostra stagione era già avviata ad andare a puttane e oggi siamo nei quarti di Champions League e ad un passo dalla vetta. Non è tutto così bello e fantastico. Come potremmo sprecare tutto?
Forza ragazzi, andiamo a mettere strizza ai cugini. Forza Inter, Forza Palermo, Viva Goian, abbasso Ibrahimovic.
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sabato 19 marzo 2011
NIENTE DISTRAZIONI, ORA SI FA SUL SERIO
Adesso non bisogna sprecare tutto. Il mezzo passo falsi di Brescia poteva starci, un altro non sarebbe ammissibile.
Out Ranocchia (ha un dolore al ginocchio e quindi Leonardo ha preferito tenerlo a riposo), non ancora disponibile Milito, squalificato Cordoba, Leonardo probabilmente giocherà con Chivu al fianco di Lucio in mezzo alla difesa con Maicon e Nagatomo esterni, a centrocampo si dovrebbe rivede capitan Zanetti, che ha smaltito il problema influenzale, con Cambiasso e Stankovic mentre Sneijder agirà come al solito dietro le punte Eto’o e Pazzini. Solo panchina con ogni probabilità per l’eroe di Monaco Pandev.
I due bomber nerazzurri sono, con Lucio e Nagatomo, diffidati e pertanto a rischio squalifica se dovessero rimediare un’ammonizione. Dopo la squalifica di Ibrahimovic non vorrei che si cercasse di pareggiare i conti togliendo dai giochi anche uno tra Eto’o e Pazzini o magari tutti e due.
Comunque non voglio passare per quello diffidente. Pazzini è diffidato da due mesi e anche Eto’o lo è da un bel po’, magari passeranno indenni anche la sfida di domani.
Sfida che non deve trarre in inganno. Non sarà per niente facile battere i pugliesi che sono in piena zona retrocessione e sarebbero ben felici di strappare un punticino prezioso ai campioni d’Italia. Ma è la seconda in classifica che sfida la terz’ultima, non possiamo certo farci intimorire dal Lecce. Quello che predico io è concentrazione. Non dobbiamo farci distrarre dal derby (mancano ancora due settimane) né tanto meno dal quarto di finale di Champions League (mancano 17 giorni). Guai poi se, dopo la sbornia tedesca, ci accomodiamo sugli allori e pensiamo di avere già in tasca i tre punti. La sfida col Lecce deve essere giocata per essere vinta. E dovremo giocare una partita attenta, niente distrazioni, né errori imperdonabili come una settimana fa. Comunque vada a finire il match tra Palermo e Milan di questa sera a noi servono i tre punti. Se il Milan vince, dovremo conquistare i tre punti per tenere il passo, se pareggia o perde dovremo conquistarli per rosicchiare punti ai cugini e far sentire il nostro fiato sul loro collo proprio alla vigilia del derby.
Forza ragazzi. Niente distrazioni e nessun errore. Ora si fa sul serio. Ora servono i tre punti. FORZA INTER !!!
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venerdì 18 marzo 2011
CHAMPIONS LEAGUE, DERBY INGLESE AI QUARTI E IN SEMIFINALE...
Real Madrid (Esp) - Tottenham (Eng) 5-13 aprile
Chelsea (Eng) - Manchester United (Eng) 6-12 aprile
Barcellona (Esp) - Shakthar Donetsk (Ukr) 6-12 aprile
INTER (ITA) - Schalke (Ger) 5-13 aprile
SEMIFINALI (andata 26-27 aprile, ritorno 3-4 maggio)
Vincente Inter-Schalke 04-Vincente Chelsea-Manchester United
Vincente Real Madrid-Tottenham -Vincente Barcellona-Shakhtar
Otto squadre, cinque nazioni rappresentate. La parte del leone la fa l’Inghilterra con tre rappresentanti, seguita dalla Spagna con due, una sola rappresentante per Italia, Germania e Ucraina.
Lo Shakhtar Donetsk per la prima volta approda ai quarti, così come il Tottenham alla sua prima partecipazione assoluta in questa competizione.
Il Real Madrid dopo sei anni rivede i quarti. Il Barcellona si qualifica per il quarto anno consecutivo, una in più per il Manchester United.
Via al sorteggio e la prima ad uscire dall’urna è il Real Madrid accoppiata al Tottenham. Poi esce il Chelsea di Ancelotti a cui capita l’avversario più difficile: il Manchester United di Ferguson. Rimangono il Barcellona, l’Inter e le due outsider Schalke 04 e Shakhtar. Viene fuori il Barcellona e i tifosi nerazzurri trattengono il fiato. Sospiro di sollievo quando viene estratto il nome degli ucraini. Avversario quindi agevole per l’Inter che dopo aver eliminato il Bayern Monaco si ritrova davanti un’altra tedesca.
La partita più interessante è sicuramente il derby inglese tra Blues e Red Devils. Partita che interessa da vicino l’Inter visto che, come già detto, i nerazzurri se superano il turno si ritroveranno di fronte la vincente del derby londinese.
Dall’altro lato del tabellone sarà molto interessante l’eventuale semifinale tutta spagnola tra Real Madrid e Barcellona che, allo stato attuale, sono le grandi favorite a trionfare in quel di Wembley.
Dopo che agli ottavi si sono ritrovate le ultime finaliste, ai quarti si ritrovano le finaliste del 2008, ovvero Chelsea e Manchester United.
L’urna di Nyon ha tirato fuori quattro sfide equilibrate. Il sorteggio era libero pertanto, per ipotesi, avremmo potuto avere dei quarti tipo Real Madrid-Barcellona o Schalke04-Tottenham. Invece in molti hanno tirato un sospiro di sollievo. L’Inter ha evitato le spagnole ma sono pronto a scommettere che anche le inglesi hanno preferito il derby piuttosto che vedersela con Real Madrid o Barcellona. Mourinho è felice di non dover incontrare la sua ex squadra prima della finale. E infine, dopo l’impresa di Monaco di Baviera, credo che qualcuno sia stato felice di non doversela vedere con i campioni in carica dell’Inter.
Pronostici? Siamo ai quarti di finale della massima competizione continentale, tutto può succedere e non escluderei qualche sorpresa. Lo scorso anno il Bayern Monaco eliminò il Manchester United e quest’anno agli ottavi il Tottenham ha fatto fuori il più quotato Milan. Pertanto mettetevi comodi, sono sicuro che vivremo otto sfide molto appassionanti.
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SORTEGGIO FORTUNATO, L'INTER PESCA LO SCHALKEO4
Oggi infatti si effettuava il sorteggio dei quarti di finale della Champions League. Gli avversari da evitare a tutti i costi erano le spagnole (Real Madrid e Barcellona) e si sperava di pescare un’avversaria più abbordabile come Shakthar o Scahlke04. E proprio i tedeschi saranno i prossimi avversari dei nostri ragazzi che non potevano chiedere sorteggio migliore. Ma, non contenta, l’urna è stata benevola anche nel sorteggio delle semifinali. Se, come ci auguriamo, i nerazzurri dovessero superare il turno incontreranno infatti la vincente del derby inglese tra Manchester e Chelsea. Evitate completamente dunque le spagnole che quasi certamente si incontreranno nell'altra semifinale.
A questo punto il sogno di una finale tra l’Inter e il Real Madrid di Mourinho potrebbe diventare realtà. Anche se personalmente mi intrigherebbe molto anche una finale contro il Barcellona.
Ma facciamo come sempre un passo alla volta e iniziamo a pensare allo Schalke04. L’altra sera nell’euforia del dopo partita si ipotizzavano le probabili avversarie dei quarti e io sostenevo che “Dobbiamo iniziare a vendicarci delle delusioni subite in questi anni. Io voglio lo Schalke perché dobbiamo prenderci la rivincita di quella finale di Coppa Uefa persa nel 1997”. Sono stato profetico e ora spero che riusciamo a vendicarci per quella finale persa ai rigori. Anche se l’anno successivo sempre in Coppa Uefa incontrammo i tedeschi nei quarti e li eliminammo (1-0 a Milano, 1-1 dopo i supplementari a Gelsenkirchen.)
I tedeschi non stanno attraversando un buon momento. Se in Champions League stanno facendo un ottimo cammino, in campionato stanno vivendo una stagione a dir poco deludente: 10° posto a -28 dai rivali del Borussia Dortmund e solo a +5 sul quartetto delle terz'ultime. Situazione che ha spinto la dirigenza ad esonerare il tecnico Felix Magath e chiamare al suo posto Ralf Rangnick. Il neo-tecnico potrà contare su una squadra che ha degli ottimi elementi come Raul, l’ex attaccante milanista Huntelaar, il trequartista Rakitic e il portiere della nazionale tedesca Neuer. Una squadra di tutto rispetto, ma niente a che vedere con i nostri Eto’o, Sneijder, Milito, Cambiasso, Maicon, Zanetti, Lucio. La fortuna ci ha offerto un buon assist, ora dobbiamo essere noi a saperlo sfruttare. Lo scorso anno ci siamo riusciti, battendo ai quarti il Cska Mosca di Krasic, mi auguro che ci riusciamo anche quest’anno. E per riuscirci dobbiamo affrontare la sfida con la giusta concentrazione e non fare errori. Non dimentichiamoci che nel 2006 ai quarti fummo eliminati da un modesto Villareal. Ok, quella era tutt’altra Inter ma era giusto per fare un esempio di come sottovalutare un avversario possa essere letale.
Sotto con i tedeschi dunque. Si inizia il 5 aprile a Milano. Per continuare il sogno di poter alzare ancora una volta la coppa dalle grandi orecchie.
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giovedì 17 marzo 2011
150° ANNIVERSARIO DELL'UNITA' D'ITALIA. E VOI QUANDO VI SIETE SENTITI UNITI?
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Oggi, come ben sapete, si festeggia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ci sarebbe molto da dire su quest’argomento. Potremmo parlare della storia d’Italia, dei suoi eroi, dei suoi personaggi, dell’effettiva unità di questa Italia.
Ma non è questa la sede opportuna. Questo è un blog di calcio e pertanto di calcio vogliamo parlare.
Volevo fare un elenco di momenti in cui ci siamo sentiti orgogliosi di essere italiani, momenti in cui ci siamo sentiti davvero uniti sotto la bandiera tricolore che svettava alta.
Ma poi ho cambiato idea. Ho deciso di dare a voi l’onore e l’onere di scegliere i momenti in cui ci siamo sentiti italiani uniti.
Pertanto vi domando: quando è stato che vi siete sentiti “Fratelli d’Italia”? Quando è stato che vi siete sentiti orgogliosi di appartenere al popolo italico o di sentirvi uniti sotto la bandiera verde-bianco-rossa? Parliamo di momenti sportivi, possibilmente calcistici, ma se qualcuno sconfina negli altri sport va comunque bene. Dai Mondiali ad una singola partita, da una vittoria ad un gesto di grande sportività, i momenti mi auguro saranno tanti. La parola passa a voi. BUON COMPLEANNO ITALIA !!!
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mercoledì 16 marzo 2011
QUEI DUE ATTIMI CHE HANNO CAMBIATO LA PARTITA. E LA STORIA
Certo poi arriverà tutto il resto. Perché senza un secondo tempo giocato da vera Inter, senza un Eto’o che si è preso la squadra sulle spalle e l’ha trascinata alla vittoria, senza uno Sneijder che si desta dal torpore in cui era cascato, e senza Pandev che, dopo aver sbagliato tutto lo sbagliabile, butta dentro l’ultimo pallone buono che gli capita sui piedi, quel pallone fermatosi a pochi centimetri dalla linea bianca sarebbe rimasto fine a se stesso.
Ma come si suol dire “tutto è bene cio che finisce bene”. Passato lo spavento, possiamo goderci questa serata indimenticabile. Dopo la galoppata di Berti, ricorderemo Monaco di Baviera anche per questa rimonta che ha avuto dell’incredibile e rientra tra le belle storie da raccontare ai nipotini.
Per il secondo anno consecutivo tocca a noi tenere alta la bandiera italiana a livello europeo. Mentre gli altri si fanno sbattere fuori da avversari tutt’altro che imbattibili, noi eliminiamo i vicecampioni d’Europa. Mentre gli altri non superano nemmeno i gironi di Europa League perché incapaci di vincere contro un’avversaria polacca, noi siamo nelle prime 8 squadre della massima competizione continentale.
La differenza la fanno sempre i campioni. Perché, inutile negarlo, gli altri hanno Ibrahimovic, noi abbiamo Eto’o che vale 50 milioni di euro in meno dello svedese ma a livello europeo ha ben pochi eguali. Basta guardare il suo curriculum e ci si accorge subito che non stiamo parlando di un campione qualsiasi e che solo in pochi possono ritenersi più forti di lui a livello mondiale. Un campione, un fuoriclasse, un giocatore fortissimo, definitelo come volete tanto la sostanza non cambia. E di sostanza ce n’è tanta.
E poi c’è Julio Cesar che ha combinato la frittata, ma dopo si è ricordato di essere il più forte portiere del mondo e invece di abbattersi ha salvato il risultato in un paio di occasioni come deve fare un grande portiere. E che dire di Sneijder? Si accende lui, si accende l’Inter. E’ il cuore pulsante della squadra. Potrei andare avanti citando tutti ma voglio farne solo un altro di nome: Goran Pandev. Ha sbagliato un paio di gol facili contro il Genoa, ha sbagliato parecchio contro il Brescia, ieri sera è stato deludente, nei convulsi minuti finali è lui a deviare su un tiro insidioso di Sneijder, per 87 minuti gliene abbiamo dette di tutti i colori, poi Eto’o gli dà un pallone prezioso, ce l’ha sul sinistro, il suo piede. Ecco fermiamo la partita in quest’attimo che dura un’infinitesima frazione di secondo. Pandev, il pallone, noi col fiato sospeso. La manda ancora al lato? La spedisce di nuovo alta? Finalmente la butta dentro? Ok, mandiamo avanti il fotogramma. La palla finisce lì nell’angolino, sotto l’incrocio dei pali. Gooool !!! “ve l’avevo detto che segnava Pandev, ve l’avevo detto”. Strano il calcio. Un attimo prima sei un pirla qualsiasi che tutti vorrebbero prendere a calci nel sedere e l’attimo dopo diventi un eroe. Strano il calcio, un attimo prima eri fuori dall’Europa e un attimo dopo sei di nuovo dentro. Strano il calcio. Ma se non fossi così strano, così follemente illogico, non l’ameremmo così tanto. E non ameremmo questa squadra, questi colori, questa maglia che “è una gioia infinita che dura una vita”. La nostra vita. Forza Inter, Sempre.
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