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giovedì 31 ottobre 2013

PROBLEMA AL CUORE, NATALINO DICE ADDIO AL CALCIO

Alla fine si è dovuto arrendere. Felice Natalino, promettente giovane prodotto del vivaio dell’Inter, ha deciso, a soli 21 anni, di dire addio al rettangolo di gioco in seguito alla scoperta di una grave aritmia cardiaca.
Nello scorso mese di febbraio, quando era appena rientrato all’Inter dal prestito di Crotone, Natalino è stato colpito da una crisi cardiaca che ha reso inevitabile l’intervento chirurgico. Poi la riabilitazione e il ritorno alla vita normale, ma con il calcio è finita. Una decisione non semplice da prende e comunicata a tutti tramite Twitter: “Purtroppo il Destino ha voluto diversamente! Ma rimarrà per sempre in me l’onore di aver giocato con Dei come Lui! (Eto’o, ndr)”, il messaggio di Natalino ai suoi followers.
Il mio medico mi ha detto che non era il caso di forzare - rivela il giovane ex calciatore calabrese - e bisognava evitare troppo stress al mio cuore. Sono triste da una parte, ma felice dall’altra: sto bene, questo è quello che conta. Mi è stato detto che all’estero sarebbe possibile tornare a giocare ma sono io che non voglio sforzare il mio cuore. Non si tratta di avere un nulla osta agonistico, senza il consenso del mio medico, Simone Sala del San Raffaele, non avrei mai fatto nulla di più di quello che faccio ora”.

mercoledì 30 ottobre 2013

COME UNO STUDENTE CHE NON SI APPLICA ABBASTANZA

Un punto conquistato o due punti persi? Questo è il quesito che mi ponevo ieri sera riguardo alla sfida di Bergamo. Quesito a cui quasi tutti i tifosi nerazzurri hanno risposto sostenendo che fossero due punti persi. La sensazione di molti è infatti che l’Inter avrebbe potuto tranquillamente portare a casa i tre punti. Sensazione condivisa anche dal sottoscritto. Sì, ieri sera la partita si poteva portarla a casa. Ma tutto sommato considerando il campo ostico e l’avversario non facile credo che possiamo essere soddisfatti del punto conquistato. Come del resto il pareggio poteva starci anche a Torino dove abbiamo giocato in inferiorità numerica per quasi tutta la gara. E se vogliamo dirla tutta anche il punto guadagnato a Trieste contro il Cagliari non è assolutamente da buttare via.
Il guaio è che a Torino come a Trieste abbiamo buttato al vento una vittoria che avevamo in pugno. E a furia di accontentarci di “un pareggio che può starci” abbiamo già buttato al vento, anzi nel cesso, sei punti in dieci giornate. Un po’ troppi anche per chi punta solo al podio e non al titolo.

martedì 29 ottobre 2013

BERGAMO TABU', SOLO UN PAREGGIO PER L'INTER

Serie A 2013-2014 – 10^ Giornata
ATALANTA - INTER 1 - 1
16’ ALVAREZ – 25’ Denis

ATALANTA (3-4-1-2) Consigli; Canini, Stendardo, Yepes; Raimondi, Cigarini (dal 29’ s.t. Baselli), Carmona, Brivio; Moralez (dal 36’ Migliaccio); Denis, Livaja (dal 20’ s.t. Marilungo).
A Disposizione: Sportello, Polito, Scaloni, Del Grosso, Cazzola, Gagliardini, Kone, De Luca.
All. Colantuono
INTER (3-5-1-1) Handanovic (da 1’ s.t. Carrizo); Rolando, Samuel, Juan Jesus; Jonathan (dal 40’ s.t. Taider), Guarin (dal 21’ s.t. Icardi), Cambiasso, R. Alvarez, Nagatomo; Kovacic; Palacio.
A Disposizione: Castellazzi, Andreolli, Mudingay, Kuzmanovic, Wallace, Ranocchia, A. Pereira, Donkor, Olsen.
All. Mazzarri
ARBITRO Rizzoli di Bologna

Bergamo rimane un tabù per l’Inter che neanche stasera riesce a portare a casa i tre punti e deve accontentarsi solo di un pareggio.
Mazzarri schiera Samuel al centro della difesa al posto di Ranocchia e conferma Alvarez e Kovacic contemporaneamente in campo con Palacio unica punta. Il primo sussulto lo regala l'Atalanta: sull'uscita incerta di Handanovic (che nella circostanza prende un colpo al fianco e sarà costretto al cambio all'intervallo), Canini va a botta sicura di testa ma Guarin salva sulla linea. I padroni di casa sono pericolosi ancora su palla inattiva con Yepes, ma al primo affondo l'Inter colpisce. Kovacic cerca Palacio in area, sponda per Alvarez che beffa Consigli sul primo palo. La reazione bergamasca è veemente e porta Yepes a sfiorare l'1-1, poi al 25' Denis trova il meritato pari sovrastando di testa Samuel. Nel finale di tempo, brivido ancora per la porta di Consigli col palo esterno colto da posizione impossibile da Nagatomo.

A BERGAMO PER UNA SVOLTA (speriamo in positivo...)

Vediamo un pò se riesco a sentire
sta musichetta della Chanmpions League
Inutile aspettare. Tanto stasera la musichetta della Champions League non la sentiremo suonare. E’ vero, è martedì. Ma stasera non c’è la Champions e non giocheremo contro Manchester United o Anorthosis Famagosta. No, stasera c’è una semplice partita di campionato e di fronte avremo l’Atalanta (forse era meglio l’Anorthosis Famagosta…).
Dopo la bella vittoria ottenuta contro il Verona l’Inter è attesa da una doppia trasferta che, come dicevo anche domenica, potrà dire molto sulle reali ambizioni nerazzurre. La prima tappa sarà Bergamo per affrontare, come già detto, l’Atalanta. Dici Atalanta e il primo pensiero va alla doppia sfida della scorsa stagione. Lo scorso anno la sfida in terra orobica fu uno spartiacque tra l’Inter strepitosa di inizio stagione, reduce da dieci vittorie consecutive che otto giorni prima aveva violato lo Juventus Stadium, e l’Inter balbettante e confusa che è andata via via perdendosi per strada cammin facendo.

lunedì 28 ottobre 2013

RIGORI, ROMA, MILAN: SIAMO SENZA… PAROLO (appunti sparsi di giornata)

CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano
Per giorni abbiamo discusso del rigore dato al Real Madrid contro la Juventus. Il tipico rigore che in Italia non danno e che in Europa invece danno. Ed ecco subito la controprova, il rigore che in Italia danno e in Europa non danno. Stiamo parlando, ovviamente, del rigore dato ieri alla Juventus per fallo commesso fuori area.

Non solo Juventus. Anche il Napoli ha beneficiato di un rigore quantomeno dubbio mentre a Parma De Jong è stato graziato nonostante un nettissimo fallo da ultimo uomo. Senza scordare che qualche giornata fa anche la Roma ha beneficiato di un rigore per fallo fuori area. Indovinate chi era in quell’occasione l’avversario dei giallorossi?

Strana casualità. Il Torino ha avuto episodi a sfavore contro Milan, Juventus e Napoli ma ha beneficiato di un episodio a favore contro l’Inter. Che si tratti di una sorta di compensazione?

domenica 27 ottobre 2013

CINICI E CONCRETI DAVANTI MA DISTRATTI DIETRO

A volte si può e si deve vincere anche così, con quattro gol nati da rimpalli, deviazioni, traiettorie strane, insomma quattro gol un po’ così. Tanto nel calcio conta solo metterla dentro. Che fai un gol “alla Ronaldo”, scartando mezza difesa, o alla Rolando, sfruttando una deviazione sotto misura, non fa differenza: entrambi i gol valgono uno.
Certo, non capita spesso di fare quattro gol in una partita tutti allo stesso modo, ma…chissenefrega!!! Che poi, se proprio vogliamo dirla tutta, il rimpallo è frutto comunque di un’azione offensiva. Moras ha deviato un tiro di Jonathan, il gol di Palacio è frutto di una respinta sulla linea di Jorginho e via discorrendo. Quindi ben vengano le vittorie che arrivano con questi gol (è da tempo che sogno di vincere contro Juventus o Milan, facendo gol di questo tipo).
Piuttosto sarebbe interessante soffermarci su altri aspetti di questa vittoria. La difesa per esempio. Nelle ultime tre gare abbiamo subito quasi tre gol a partita, una media decisamente eccessiva e preoccupante per una squadra che punta (o perlomeno dovrebbe puntare) alle zone alte della classifica.

sabato 26 ottobre 2013

IL "FLIPPER" NERAZZURRO FA POKER

Serie A 2013-2014 – 9^ Giornata
INTER - VERONA 4 - 2
10’ Moras (aut.) – 12’ PALACIO – 32’ Martinho – 38’ CAMBIASSO – 56’ ROLANDO - 72’ Romulo

INTER (3-5-1-1): Carrizo; Juan Jesus, Ranocchia, Rolando; Jonathan, Cambiasso (dal 18’ s.t. Kuzmanovic), Guarin, Alvarez, Nagatomo; Kovacic (dal 34’ s.t. Taider); Palacio (dal 19’ s.t. Belfodil)
A Disposizione: Castellazzi, Maniero, Andreolli, Icardi, Mudingayi, Wallace, Samuel, Pereira, Olsen.
All. Mazzarri.
VERONA (4-3-3): Rafael; Cacciatore (dal 38’ s.t. Gomez), Moras, Maietta, Agostini (dal 28’ s.t. Cacia); Romulo, Donati (dal 10’ Donadel), Jorginho; Iturbe, Toni, Martinho.
A Disposizione: Mihaylov, Albertazzi, Laner, Longo, Cacia, Jankovic, Bianchetti, Rubin, Gonzalez, Sala.
All. Mandorlini.
ARBITRO: Celi di Bari.

Con due gol per tempo l’Inter si sbarazza con facilità del Verona e lo scavalca in classifica.
Nonostante gli ultimi risultati gli suggeriscano il contrario, Mazzarri continua imperterrito con lo stesso modulo e gli stessi uomini. In difesa ancora spazio e fiducia a Rolando, Ranocchia e Juan Jesus, a centrocampo l’unica novità con Alvarez spostato sulla linea del centrocampisti insieme a Guarin e Cambiasso mentre Jonathan e Nagatomo sono ancora una volta gli esterni. In avanti Kovacic a sostegno di Palacio.
L’avvio dei nerazzurri è col botto. Nel giro di due minuti colpiscono due volte. Al 10’ Cambiasso batte il primo angolo, Jonathan sul secondo palo tira al volo, la palla andrebbe fuori, ma Moras la devia nella sua porta. Non sono fortunati, i veronesi, nella propria area. Due minuti dopo altro corner: calcia Alvarez, Guarin tira e sulla linea respinge Jorginho: peccato che la sua “parata” finisca addosso a Palacio per il 2-0.

venerdì 25 ottobre 2013

Palla al Centro. LA FEBBRE DEL SABATO SERA: C’E’ IL CLASICO

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Sabato al cardiopalma con la supersfida tra Barcellona e Real Madrid. Sfide al vertice anche in Inghilterra (Chelsea-Manchester City), Germania (Schalke04-Dortmund) e Portogallo (Porto-Sporting).
Tutti i risultati in TEMPO REALE
SERIE A – 9^ Giornata
Riuscirà l’Udinese a fermare la corsa della Roma? Se lo augurano Napoli e Juventus che ospitano Torino e Genoa. Il sorprendente Verona fa visita all’Inter, la Fiorentina va a Verona mentre il Milan va a Parma. De Canio fa il suo esordio sulla panchina del Catania ospitando il Sassuolo mentre Lazio-Cagliari chiudono il turno.
Sabato 26 ore 18
SAMP-ATALANTA
Sabato 26 ore 20.45
INTER-VERONA

giovedì 24 ottobre 2013

ECCO THOHIR, TRA IL "PREFERITO" VENTOLA E IL FIGLIO JUVENTINO

Primi “assaggi” di Erick Thohir, il nuovo proprietario dell’Inter che si è concesso in un’intervista a Mediaset in attesa che a metà novembre arrivi in Italia per il closing, l’ultima operazione di mercato per l’acquisto dell’Inter.
Il magnate indonesiano rivela di essere un grande appassionato di calcio. “Ho iniziato come tifoso della nazionale olandese, in Indonesia, da bambino, quando in tv si vedevano solo i Mondiali. Mi divertivo a scommettere con mio fratello: chi perdeva mangiava peperoncino e niente acqua per 15 minuti”.
Quando gli viene chiesto se arriverà a Milano per l’assemblea dei soci e per Inter-Verona, in programma sabato 26 ottobre, Thohir dichiara: “No, non verrò prima di metà novembre. Preferisco stare dietro le quinte e non avere un approccio aggressivo. La cosa più importante per me è creare una buona relazione con Moratti. C’è già, ma voglio continuare a coltivarla. Ci scambiamo messaggi durante le partite: io le seguo quando in Indonesia sono le due di notte, stando attento a non svegliare chi dorme in casa, specialmente i miei figli. Uno di loro è juventino e mi attacca adesivi bianconeri sulla macchina, ma cosa devo dirgli? Sono un uomo aperto”.

mercoledì 23 ottobre 2013

CRISTIANO RONALDO ABBATTE LA JUVE (non sono abituati agli arbitri europei)

Champions League 2013-2014 – Girone B Terza Giornata
REAL MADRID-JUVENTUS 2-1
4' Cristiano Ronaldo - 22' Llorente – 29’ Cristiano Ronaldo (rig.)
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Illarramendi (26' st Isco), Khedira; Di Maria (33' st Morata), Modric, Cristiano Ronaldo; Benzema (22' st Bale). A disp.: Diego Lopez, Carvajal, Varane, Jesé. All.: Ancelotti.
Juventus (4-3-3): Buffon; Caceres, Barzagli, Chiellini, Ogbonna (23' st Giovinco); Vidal, Pirlo (14' st Asamoah), Pogba; Marchisio, Llorente (5' st Bonucci), Tevez. A disp.: Storari, Peluso, Isla, Padoin. All.: Conte.
Arbitro: Grafe (Germania)

Dopo la clamorosa rimonta subita a Firenze la Juventus era attesa dalla difficile trasferta al Bernabeu contro il Real Madrid. La serata si mette subito male dopo 4 minuti. Di Maria salta Pirlo e s’inventa un taglio perfetto per Ronaldo. Il portoghese aggira Buffon e realizza l’1-0. La Juventus ci prova, ma i tiri di Tevez e Caceres sono imprecisi.
Al 22’ arriva il pari: Caceres trova Pogba sul secondo palo, Casillas respinge d’istinto ma sui piedi di Llorente che da pochi metri lo batte per il secondo gol stagionale. Pari cercato e meritato, che chiude a 517’ la striscia d’imbattibilità di Casillas, record personale.
Al 28' Chiellini in area affossa Sergio Ramos vistosamente. l'arbitro, su segnalazione del giudice di porta, concede il rigore: Cristiano Ronaldo dal dischetto segna: 2-1.
La Juventus però non si abbatte e si getta a capofitto alla ricerca del pari.

martedì 22 ottobre 2013

MILAN, SOLO UN PARI CONTRO IL CATANZARO (no, scusate, era il Barcellona)

Champions League 2013-2014 – Girone H Terza Giornata
MILAN-BARCELLONA 1-1
9' Robinho - 23' Messi
Milan (4-3-3): Amelia; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Montolivo, De Jong, Muntari; Birsa (35' st Poli), Robinho (19' st Balotelli), Kakà (26' st Emanuelson). A disp.: Coppola, Silvestre, Nocerino, Matri. All.: Allegri
Barcellona (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Piqué, Mascherano, Adriano; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez (29' st Fabregas), Messi, Neymar (36' st Pedro). A disp.: Pinto, Bartra, Montoya, Song, Tello. All.: Martino
Arbitro: Brych (Ger)

Alle 20.45 in punto mi siedo sul divano convinto di seguire la sfida di Champions League Milan-Barcellona e invece mi ritrovo a guardare un’amichevole di fine ottobre tra Milan e Catanzaro. In realtà qualche dubbio che non sia un’amichevole ce l’ho, ma viene cancellato dopo 9 minuti quando il centrocampista argentino dei giallorossi (tale Maschero… Maschera… Mascherano o roba del genere) perde palla in modo ingenuo e per il Milan è un gioco da ragazzi andare in vantaggio grazie ad un triangolo vincente fra Kakà e Robinho, con quest'ultimo che supera il portiere calabrese Valdesi
Quando poi al 23 esimo il Milan lascia spazio al numero 10 del Catanzaro (Mossi, se non erro) e gli permette di riequilibrare le sorti della gara il sospetto che sia un amichevole diventa certezza. Del resto è improbabile che il Milan affronti una partita di Champions League schierando Amelia in porta e addirittura Kakà in avanti con Balotelli in panchina.
Il Catanzaro gioca meglio, si rende più pericoloso mentre il Milan è in evidente difficoltà.

lunedì 21 ottobre 2013

L'IMPRESA SFIORATA E LA LUNGA STRADA ANCORA DA FARE

Nonostante tutto stavamo per portarla a casa. Nonostante l’eccessiva fiscalità dell’arbitro Doveri, nonostante i buchi difensivi della nostra retroguardia, nonostante le scelte di Mazzarri, siamo stati ad un passo dall’impresa di riuscire a portare a casa i tre punti giocando per 85 minuti più recupero in 10 e riuscendo a segnare tre gol.
Poi l’ingenuità di Wallace (certi falli non si fanno, cazzarola), la parabola di Bellomo e l’errore di Carrizo (non scordiamoci che questo lo scorso anno faceva il terzo/quarto portiere alla Lazio) hanno cancellato tutto.
O quasi tutto. Perché qualcosa di buono è rimasto comunque. La reazione della squadra nonostante l’inferiorità numerica, un Palacio sempre più top player, un Guarin che stiamo ritrovando (e sappiamo benissimo quando possa essere utile un Guarin che faccia il Guarin), persino la difesa nel secondo tempo mi è sembrata più compatta e ordinata (in compenso il primo tempo sembrava un film horror…). Insomma, abbiamo buttato al vento due punti (che sommati a quelli di Trieste fanno quattro) ma non è stata certa una serata negativa.

BEFFA INTER, "INCORNATA" AL NOVANTESIMO

Serie A 2013-2014 – 8^ Giornata
TORINO - INTER 3 - 3
21' Farnerud - 46' pt GUARIN - 52' Immobile - 55' PALACIO - 70' PALACIO - 90' Bellomo

TORINO (3-5-2): Padelli; Darmian, Vives, Moretti; D'Ambrosio, Brighi (36' st Bellomo), Gazzi, Farnerud (4' st Immobile), Pasquale; Cerci, Barreto (31' st Meggiorini).
A disp.: Gomis, Berni, Masiello, Maksimovic, Scaglia.
All.: Ventura
INTER (3-5-1-1): Handanovic; Rolando, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Cambiasso, Taider (16' st Belfodil), Nagatomo; Kovacic (7' Carrizo); Palacio (35' st Wallace).
A disp.: Castellazzi, Andreolli, Icardi, Mudingayi, Kuzmanovic, Samuel, Pereira, Donkor, Olsen.
All.: Mazzarri
Arbitro: Doveri

Niente Toro preso dalle corna. L’Inter torna da Torino con un punto che, a secondo dei punti di vista, è tanto o é poco. Una partita condizionata pesantemente dalla decisione arbitrale di espellere Handanovic dopo soli 5 minuti per un fallo in area.
Ma andiamo con ordine. Mazzarri, molto attento a non cambiare mai nulla, conferma Rolando nei tre di difesa e Samuel in panchina. Questa l’unica novità rispetto alla formazione ipotizzata alla vigilia. E’ il Toro a partire forte. Dopo pochi minuti Cerci colpisce il palo e dopo 5 minuti arriva la svolta della partita. Handanovic stende maldestramente in area Cerci. E’ un rigore che può starci e infatti l’arbitro Doveri lo concede (chissà se l’avrebbe concesso anche contro Juve o Milan?). Quello che non ci sta assolutamente è l’espulsione dell’estremo difensore nerazzurro. Decisione molto discutibile che riapre l’annoso problema arbitrale nei nostri confronti (state pur certi che Buffon o Abbiati non sarebbero stati espulsi).

domenica 20 ottobre 2013

DELIRIO VIOLA, DA 0-2 A 4-2 E TANTI SALUTI ALLA SIGNORA

Serie A 2013-2014 – 8^ Giornata
FIORENTINA-JUVENTUS 4-2
37’ Tevez (rig.) - 40’ Pogba - 66’ Rossi (rig.) – 76’ Rossi – 78’ Joaquin – 81’ Rossi
FIORENTINA (3-5-1-1): Neto; Roncaglia, Rodriguez, Savic; Cuadrado, Ambrosini (dal 23’ p.t. Mati Fernandez), Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Aquilani (dall’11’ s.t. Joaquin); Rossi (dal 40’ s.t. Matos). (Munua, Compper, Tomovic, Vecino, Bakic, Alonso, Wolski, Vargas, Iakovenko). ALL.: Montella
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin (dal 38’ s.t. Motta), Pogba, Pirlo, Marchisio (dal 32’ s.t. Vidal), Asamoah (dal 35’ s.t. Giovinco); Tevez, Llorente. (Storari, Rubinho, Caceres, Ogbonna, De Ceglie, Peluso, Bouy, Isla) ALL.: Conte
ARBITRO: Rizzoli.

Clamoroso a Firenze. La Juventus in vantaggio di due gol si fa rimontare dalla Fiorentina e rimedia una pesante e inattesa sconfitta.
La squadra bianconera va in vantaggio grazie ad un regalo di Gonzalo Rodriguez che atterra in area Tevez in modo goffo. Dal dischetto lo stesso argentino porta in vantaggio la Juventus festeggiando alla Batistuta. Dopo pochi minuti altro regalo clamoroso con Cuadrado che colpisce maldestramente il pallone facendolo diventare un passaggio per Pogba che ringrazia e infila il 2-0. Anche il francese ripete l’esultanza della mitraglietta tanto cara da queste parti.
La Juventus ha la partita saldamente in pugno e nella ripresa sfiora il terzo gol che chiuderebbe definitivamente il match. Ma poi succede l’impensabile. Asamoah atterra in area Matias Fernandez: rigore per i viola (forse anche un tantino generoso). Dal dischetto Giuseppe Rossi accorcia le distanze.

DOBBIAMO PRENDERE IL TORO PER LE CORNA

Non amo le corride. Quel povero toro in mezzo all’arena che deve vedersela con un uomo che per ovvi motivi parte in posizione di vantaggio e spesso ne esce sconfitto. Molto più interessante la festa di San Firmino a Pamplona dove un gruppo di tori viene liberato nelle vie dalla città all’inseguimento di persone vestite di rosso (poiché non ho mai assistito dal vivo ad una corrida né ho mai partecipato alla Festa di San Firmino, mi perdonerete se finora ho scritto delle inesattezze).
Ma non di questo volevo parlarvi, né tanto meno raccontarvi delle pratiche masturbatorie dell’animale in questione (ai tempi del servizio civile c’era un signore anziano che si divertiva a raccontarci queste indicibili “situazioni”). Semplicemente parlando di Torino/Toro e pensando che per restare agganciati al treno della vetta bisognerà domani sera prendere il toro per le corna, viene spontaneo pensare alle corride e alla festa di Pamplona.
Vabbè chiusa questa parentesi taurina torniamo alle questioni calcistiche. Dopo la pausa per le Nazionali Mazzarri fa la conta dei superstiti e si prepara a una sfida alquanto delicata.

sabato 19 ottobre 2013

OTTO SU OTTO. QUESTA ROMA NON SI FERMA PIU’

Serie A 2013-2014 – 8^ Giornata
ROMA-NAPOLI 2-0
48' pt Pjanic – 71’ Pjanic
Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (36' st Marquinho), Totti (33' Borriello), Gervinho (13' st Ljajic).
A disp.: Skorupski, Lobont, Torosidis, Burdisso, Romagnoli, Taddei, Bradley, Ricci, Caprari.
All.: Garcia
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos (45' Cannavaro), Mesto; Inler (38' st Dzemaili), Behrami; Callejon, Hamsik, Insigne; Pandev (23' st Higuain).
A disp.: Rafael, Colombo, Armero, Fernandez, Radosevic, Mertens, Zapata.
All.: Benitez
Arbitro: Orsato

La corsa della Roma non conosce soste. Una doppietta di Pjanic stende il Napoli e lancia sempre più in vetta i giallorossi.
Gara dove all'inizio vige più la paura di osare. Al 30' Olimpico ammutolito: Totti si accascia toccandosi la coscia destra (flessore), si arrende e lascia il campo a Borriello. Pochi minuti dopo Insigne pesca Pandev sul filo del fuorigioco, il macedone arriva in area, a tu per tu col portiere romanista ma De Sanctis non si fa ammaliare e devia il pallone che De Rossi con un recupero pazzesco spazza via quasi sulla linea. Problemi ad una spalla per Britos, dentro Cannavaro. Al 45' Pandev lancia Insigne, che si beve Maicon, avanza e calcia, colpendo il palo alla sinistra di De Sanctis. Il gol arriva sul finire del tempo, ma è la Roma a segnarlo: Cannavaro atterra Gervinho. Pjanic, il migliore dei suoi, calcia una punizione perfetta da 20 metri. Palla alla destra di Reina e 1-0.


venerdì 18 ottobre 2013

Palla Al Centro. UN DERBY DEL SUD CHE VALE LA VETTA

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
E’ Roma-Napoli la sfida principale di questo weekend che offre anche il match tra Fiorentina-Juventus e la sfida al vertice in Olanda.
Tutti i risultati in TEMPO REALE
SERIE A – 8^ Giornata
Grande attesa per la sfida al vertice tra Roma e Napoli. Trasferta impegnativa per la Juventus che va a Firenze. L’Inter, reduce dallo 0-3 subito dalla Roma, cerca riscatto a Torino mentre il Milan ospita l’Udinese. Il Cagliari torna a giocare al Sant’Elia mentre Gasperini fa il suo esordio stagionale al Marassi. Occhio a Sassuolo-Bologna, con entrambi gli allenatori in bilico.
Venerdì 18 ore 20.45
ROMA-NAPOLI
Sabato 19 ore 18
CAGLIARI-CATANIA
Sabato 19 ore 20.45
MILAN-UDINESE

giovedì 17 ottobre 2013

L’ESILIO E’ FINITO, IL CAGLIARI TORNA A CASA

Finalmente si torna a casa. Come quando torni a casa dopo molti mesi che sei stato lontano per lavoro, per studio o per altri motivi.
Un po’ quello che è successo al Cagliari Calcio, costretto, visto l’inagibilità del Sant’Elia, per 18 mesi a perenni trasferte. Anche quando giocava in casa doveva trasferirisi altrove (quasi sempre a Trieste).
Una situazione sgradevole. Al tal punto che prorpio qualche settimana fa il capitano dei rossoblu Daniele Conti in conferenza stampa si era lamentato minacciando lo sciopero se non si fosse trovata una soluzione in tempi brevi.
Ma per fortuna la soluzione è stata trovata sebbene sia solo ancora abbansatnza precaria. L’importante è che Cagliari-Catania, in programma sabato prossimo, si giocherà allo stadio Sant’Elia.
L’impianto del capoluogo sardo non è in perfette condizioni, dopo oltre un anno di chiusura, e si sta facendo di tutto per renderlo sufficientemente accogliente. Per il momento ci sono pesanti limitazioni, a partire dalla capienza che sarà ridotta ad appena 4789 spettatori, gli unici settori per i quali saranno messi in vendita i biglietti saranno la Tribuna e la Curva Nord, mentre resteranno chiusi i Distinti e la Curva Sud.

mercoledì 16 ottobre 2013

QUALIFICAZIONI. FACCIAMO IL PUNTO TRA QUALIFICATE E SPAREGGI

Nessuna sorpresa e nessun colpo di scena nell’ultimo turno di qualificazione per i Mondiali che si disputeranno in Brasile il prossimo giugno.
L’Inghilterra si sbarazza per 2-0 della Polonia e stacca il suo bigleitto per il Brasile. Stessa risultato e stessa sorte per la Spagna. La Russia invece non va oltre l’1-1 contro l’Azerbaijan ma poiché gli bastava un punto per qualificarsi la Nazionale di Capello conquista il suo pass. Niente beffa per la Bosnia, dopo due playoff persi col Portogallo, stavolta riesce a guadagnare la qualificazione alla fase finale. Per Pjanic e compagni sarà la prima partecipazione in assoluto ad un Mondiale e, più in generale, ad una competizione internazionale.
Nessuna sorpresa nemmeno dalle qualificate ai playoff dove, come previsto andranno Francia, Ucraina, Portogallo e Grecia che si aggiungono alla Croazia e alla Svezia già sicure del secondo posto da tempo. Agli spareggi andrà anche l’Islanda che pareggia 1-1 in Norvegia e ha la meglio sulla Slovenia battuta dalla Svizzera.

martedì 15 ottobre 2013

BALOTELLI EVITA LA FIGURACCIA (ma bye bye testa di serie)

QUALIFICAZIONI MONDIALI BRASILE 2014 - GRUPPO 2
ITALIA-ARMENIA 2-2
5’ Movsisyan - 24’ Florenzi – 70’ Mkhitaryan – 76’ Balotelli
ITALIA (4-1-4-1): Marchetti; Abate, Bonucci, Astori, Pasqual; Pirlo; Florenzi (dal 16’ s.t. Candreva), Aquilani (dal 29’ s. t. Rossi), Montolivo, Insigne; Osvaldo (dal 9’ s.t. Balotelli)
Panchina: Buffon, Sirigu, Chiellini, Balzaretti, Giaccherini, Thiago Motta, De Silvestri, Verratti, Cerci.
Allenatore: Prandelli .
ARMENIA (4-2-3-1) Berezovski; Mkoyan, Haroyan, Arzumanyan, Hayrapetyan (Hovhannisyan dal 18’ s.t.); Yedigaryan (dal 45’ s.t. Pizzelli), Mkrtchyan; Ozbiliz (dal 34’ s.t. Sarkisov), Mkhitaryan, Ghazaryan; Movsisyan.
Panchina: Kasparov, Aleksanyan, Avagyan, Manoyan, Dashyan.
Allenatore: Minsayan.
Arbitro Oliver (Ing)

Stavolta ci pensa Balotelli. Dopo che venerdì scorso Aquilani aveva salvato l’Italia da una sconfitta contro la Danimarca, stasera ci pensa SuperMario ad evitare la figuraccia contro l’Armenia. L’imbattibilità nel girone è salva ma questa Italia non potrà certo ambire ad un ruolo da protagonista in Brasile.
L’approccio alla gara degli azzurri è sbagliato: squadra distratta più che molle, imprecisa più che demotivata, giocate troppo stesso solitarie, fuori contesto e dunque poco lucide. Risultato: errori in serie e brividi da subito. Il primo dopo 4 minuti, per una leggerezza di Astori, di cui Movsisyan non ha approfittato. Ma l’attaccante armeno perdona una volta ma non la seconda, appena un minuto dopo, quando da un errore di Aquilani nasce un rimpallo che lancia Movsisyan davanti a Marchetti: Astori saltato e Armenia in vantaggio.
La scossa arriva da Insigne, che risulta il migliore dell’Italia nel primo tempo. Colpisce un palo al 22esimo, poi due minuti dopo numero di prestigio e cross al bacio per Florenzi, che di testa raccoglie l’invito del compagno per l’1-1. Un minuto dopo ancora una chance con Insigne.

15 OTTOBRE 2013: L'ALBA DI UNA NUOVA ERA

F.C. Internazionale Milano S.p.A. ('Inter') e il suo azionista di maggioranza Internazionale Holding S.r.l., interamente controllato da Massimo Moratti, hanno firmato oggi un accordo vincolante in base al quale International Sports Capital ('ISC'), società indirettamente posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo, tre importanti uomini d'affari indonesiani, diventerà l'azionista di controllo dell'Inter con una partecipazione del 70% attraverso un aumento di capitale riservato.
(…) Dopo aver guidato il Club in una storia di successo, la Famiglia Moratti ha ora avviato un nuovo corso per assicurare all'Inter il futuro più brillante: dalla Grande Inter di Angelo (che vinse 3 Campionati italiani, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali tra il 1963 e il 1966) al Triplete di Massimo nel 2010 (avendo vinto nello stesso anno il Campionato Italiano, la UEFA Champions League e la Coppa Italia, oltre al Mondiale per Club) e altri 4 Campionati Italiani di seguito. La Famiglia Moratti ha dapprima creato le condizioni e ora ha preso la decisione di dare all'Inter una presenza globale.

lunedì 14 ottobre 2013

LA RCS RITIRA LIBRO ANTIJUVE. SI VA VERSO UNA "DITTATURA" EDITORIALE?

A qualcuno quel titolo non è piaciuto. E allora ha pensato bene di farlo togliere dal commercio.
E’ finita così, almeno per il momento, la carriera editoriale di Massimo Astio, pseudonimo di uno scrittore esordiente nato a Gambatesa, in provincia di Campobasso, che giura che il calcio è la sua passione e il sentimento anti juventino la sua fede. Fede che ha riassunto in un volumetto di un centinaio di pagine: "100 buoni motivi per odiare la Juve".
Una galleria di battute e barzellette, di quelle che regolarmente circolano sul web. Nulla di originale. I rigori regalati, l'arbitro che per osservare il galateo non si presenta mai a mani vuote alle partite della Juve, il canale YouRube su cui vedere i video. Cose così.
Un libriccino che si presenta come «irresistibile catalogo con le peggiori malefatte della Vecchia Signora». Quali? La solita ricostruzione storica degli episodi (il gol di Turone, il rigore di Iuliano, l'arbitro Wurz), un po' di oleografia contro, qualche battuta estrema sui muscoli di Vialli e Del Piero.
Inutile che andiate a cercarlo nelle librerie. Non lo troverete più. La Rizzoli, casa editrice del libro, ha pensato bene di ritirarlo. La motivazione l’ha dato il direttore generale di rcs Libri Massimo Turchetta “Mi è sembrato di cattivo gusto, poteva accendere tensioni di cui non si avverte il bisogno”.

domenica 13 ottobre 2013

QUESTA NAZIONALE NON HA BISOGNO DI TOTTI

Puntualmente ogni sosta delle nazionali riapre due argomenti: il mercato e il ritorno di Totti in Nazionale, o per meglio dire la sua eventuale convocazione per i prossimi Mondiali. E se per il primo argomento la cosa è plausibile (ormai il mercato dura 365 giorni l’anno), il secondo mi pare una forzatura eccessiva e senza alcun senso.
Se Prandelli dovesse convocare tutti i giocatori che fanno un paio di buone prestazioni a Coverciano avremmo un affollamento tipo centro di Milano all’ora di punta.
Eppure lo stesso commissario tecnico ha lasciato intendere nei giorni scorsi che portare Totti ai Mondiali non sarebbe un’utopia dichiarando che se i Mondiali fossero fra un mese lui avrebbe sicuramente convocato Totti.
Innanzitutto credo che ci sia un controsenso di fondo. Porterebbe il capitano giallorosso ai Mondiali ma non lo convoca per un incontro delle qualificazioni. Quindi lo ritiene valido per i Mondiali ma non utile per la fase di qualificazione.
Sinceramente non credo che in questa nazionale ci sia bisogno di Totti. Ci siamo qualificati alla grande per i Mondiali, strappando il pass con due partite d’anticipo (mai successo nella storia azzurra) e quando mancano 90 minuti alla fine delle qualificazioni siamo ancora imbattuti.

sabato 12 ottobre 2013

QUALIFICAZIONI, FANNO FESTA BELGIO, GERMANIA, SVIZZERA E COLOMBIA

Ieri sera si è giocato il penultimo turno delle qualificazioni ai prossimi Mondiali con Belgio, Svizzera e Germania che hanno strappato il pass per la competizione che si disputerà in Brasile.
E se per la Germania (3-0 all’Irlanda) non c’erano dubbi, Belgio e Svizzera, assenti dal 2002, sono sorprese sulle quali non era facile scommettere. Il nuovo Belgio di Hazard e Nainggolan ha legittimato il primo posto con un 2-1 in Croazia firmato Lukaku e si candida ad essere una probabile outsider visto i tanti campioni che giocano nella formazione belga. La Svizzera (2-1 in Albania) è la vera dominatrice di un gruppo teoricamente mediocre ma equilibrato. E anche qui vale il discorso fatto per i belgi, la nazionale allenata da Hitzfeld può rivelarsi una mina vagante nella competizione brasiliana.
I gironi europei devono ancora concedere il passaporto a 8 pretendenti. Russia e Spagna sono quasi in Brasile. La nazionale di Capello (4-0 al Lussemburgo ieri sera) dovrebbe letteralmente suicidarsi in Azerbaigian per non prendere il punto che le serve. Idem la Spagna (2-1 con la Bielorussia) che all’ultima ospiterà in casa la Georgia. Pagheranno Portogallo (1-1 in casa con l’Israele) e Francia, spedite ai playoff.

venerdì 11 ottobre 2013

AQUILANI BEFFA (immeritatamente) UNA BUONA DANIMARCA

QUALIFICAZIONI MONDIALI BRASILE 2014 - GRUPPO 2
DANIMARCA-ITALIA 2-2
28' Osvaldo – 45’ Bendtner – 80’ Bendtner – 91’ Aquilani
DANIMARCA (4-2-3-1): Andersen; Jakobsen, Bjelland, Agger, Boilesen; Kvist, Zimling (37' s.t. Andreasen); Braithwaite (1' s.t. Larsen), Eriksen, Krohn Dehli; Bendtner (39' s.t. Makienok). (K.Schmeichel, Hansen, Kjaer, P.Ankersen, J.Ankersen, Delaney, Larsen, Nielsen, Sloth, Fischer) All. Olsen
ITALIA (4-1-3-2): Buffon, De Silvestri, Ranocchia, Chiellini, Balzaretti; Thiago Motta; Candreva, Montolivo (dal 35’ s.t. Gilardino), Marchisio (dal 23’ s.t. Aquilani); Diamanti (dal 32’ s.t. Cerci), Osvaldo. (Sirigu, Marchetti, Abate, Astori, Bonucci, Florenzi, Pirlo, Giaccherini, Rossi). All. Prandelli
ARBITRO: Lannoy (Francia)

Aquilani salva l’Italia nel recupero evitando la prima sconfitta nel girone per gli azzurri dopo una gara sottotono dove la Danimarca avrebbe meritato di più.
Senza Pirlo e Balotelli, Prandelli si affida a Montolivo e Osvaldo. In difesa (incredibile ma vero) Ranocchia gioca al posto di Bonucci tenuto a riposo.
Partenza lenta con poche emozioni da entrambe le parti. L’Italia va però in vantaggio poco prima della mezzora. Thiago Motta lancia per Osvaldo che controlla in corsa, supera un avversario e batte il portiere: 1-0. Bella azione degli azzurri e soprattutto grande gol del bomber del Sunderland.
L’Italia ha in mano la partita ma all’ultimo minuto del primo tempo si addormenta e subisce il pari. Cross da sinistra di Krohn-Dehli, Bendtner sovrasta Balzaretti e schiaccia di testa, sorprendendo Buffon sul suo palo sinistro. Si va all’intervallo sul 1-1.

giovedì 10 ottobre 2013

MILITO CHE SFIGA !!! FUORI UN MESE PER UNO STIRAMENTO

Brutta tegola per l’Inter. Nell’allenamento di ieri pomeriggio Diego Milito si era fermato per un problema muscolare all'altezza della zona inguinale.
Gli esami effettuati stamattina hanno dato un verdetto impietoso: stiramento al retto femorale della gamba sinistra. L’attaccante argentino ha già cominciato le terapie di recupero, ma i tempi purtroppo sono abbastanza lunghi. Si parla di circa un mese.
Una pessima notizia per l’Inter che contava molto nel recupero del suo bomber. Per testare le sue condizoni e fargli mettere minuti nelle gambe era stata anche organizzata per sabato un amichevole con il Locarno. E noi tifosi nerazzurri pregustavamo già di poter vedere dopo la sosta all’opera la coppia Milito-Palacio.
E invece è arrivata questa brutta ricaduta. Da mettere in conto quando si recupera da un lungo infortunio (non scordiamoci che il Principe è reduce da un’infortunio che l’ha tenuto fuori dai campi di gioco per sette mesi), ma non è così scontato che uno debba infortunarsi. Un pizzico di fortuna ogni tanto non gusterebbe mica.

martedì 8 ottobre 2013

I CORI DI SFOTTO' NON SONO DISCRIMINAZIONE RAZZIALE

Ho già affrontato altre mille volte l’argomento “razzismo da stadio” e ogni volta la mia conclusione è uguale: si fa troppa confusione tra ciò che è (o potrebbe essere) razzista e ciò che razzista non è.
In quest’ottica, incredibile ma vero, sono d’accordo con Galliani e i tifosi rossoneri che hanno protestato contro “Obbligo di disputare una gara a porte chiuse ed ammenda di € 50.000,00: alla Soc. Milan per avere alcune centinaia di suoi sostenitori, alcuni minuti prima dell’inizio della gara, al 6° ed al 43° del secondo tempo, intonato un insultante coro espressivo di discriminazione territoriale nei confronti dei sostenitori di altra società”.
Premessa importante, sono io il primo a condannare pesantemente quando i tifosi ultras superano certi limiti (vedi caso Evacuo) o il loro tifo sfocia nell’inciviltà. Se ci fosse un referendum per l’abolizione dei gruppi organizzati degli Ultras quasi certamente voterei a favore.

Ma non si deve fare confusione tra il razzismo e lo sfottò. Tra la libertà di prendere in giro il tifoso avversario e l’offesa nei confronti dell’avversario, sia esso tifoso, giocatore o dirigente.

lunedì 7 ottobre 2013

INCREDIBILE A BENEVENTO. EVACUO MINACCIATO DAI PROPRI TIFOSI

PUNTO C Notizie dalla Lega Pro
Brutta vicenda quella che vede coinvolti il giocatore del Benevento Felice Evacuo e gli ultras del club campano. Con questi ultimi che hanno espressamente intimato al giocatore di andare via.
Ma andiamo con ordine. Derby campano Benevento-Nocerina in Prima divisione, vinto dai padroni di casa per 1-0. A fine gara Felice Evacuo, capitano del Benevento, si reca sotto la curva occupata da alcune centinaia di supporter della Nocerina, sua ex squadra, per salutarli.
Ma gli ultrà non ci stanno: inizia una violentissima contestazione e la Curva gli chiede l'immediata restituzione della fascia di capitano.
Non contenti, gli ultrà vanno oltre e una folta delegazione si presenta a fine partita negli spogliatoi per un "chiarimento" con il giocatore reo, a loro dire, di aver infangato l'onore del Benevento e di tutti i suoi supporters.
Fino al comunicato intimidatorio "Ognuno è responsabile delle proprie azioni. I fatti verificatisi al termine della gara contro la Nocerina avranno le conseguenze ed il peso che meritano, senza il minimo dubbio o tentennamento: il signor Felice Evacuo entro stasera deve effettuare la rescissione del contratto senza attendere decisioni altrui; contestualmente alla rescissione è pregato di lasciare la città entro lo stesso termine.

domenica 6 ottobre 2013

INCIDENTE DI PERCORSO O CAMPANELLO D’ALLARME?

La partita che non ci aspettavamo. Non tanto per il risultato (uno 0-3 in casa può anche starci in una serata storta contro un’avversaria che attualmente sta molto meglio di noi) quanto per l’andamento della gara. Il primo tempo è stato un incubo con errori a ripetizione della nostra difesa e la Roma che ha fatto quello che ha voluto. Il passivo all’intervallo era pesante ma allo stesso tempo non del tutto immeritato.

Certo, se alcuni episodi fossero girati a nostro favore la partita avrebbe preso un’altra piega. Se il tiro di Guarin fosse finito in rete e non sul palo o se il giudice di linea non si fosse inventato quel rigore magari sarebbe potuta finire diversamente. E’ però anche vero che nel secondo tempo senza Handanovic il disastro avrebbe potuto assumere proporzioni molto preoccupanti.
A sangue freddo direi che fino al rigore abbiamo retto bene il campo. C’è stata una reazione della squadra allo svantaggio e abbiamo provato a raddrizzarla. Anche se, come continuo a ripetere fino alla nausea, non si può andare in battaglia con un fucile se i rivali hanno una mitraglietta.