Riepiloghiamo brevemente. La Juventus ha presentato un esposto un anno fa per chiedere la revoca dello scudetto del 2006, il deferimento dell’Inter e la riassegnazione dello scudetto alla Juventus stessa. Su insistenza dei dirigenti bianconeri, il presidente Abete ha garantito che entro il 30 giugno (cioè oggi) il procuratore federale Palazzi avrebbe esposto le proprie conclusioni. A questo punto aspettiamo di sapere se le richieste juventine verranno accolte o meno.
Ricordiamo che all’epoca non ci fu una vera e propria assegnazione. Semplicemente alla luce delle penalità derivanti da Calciopoli l’Inter risultò essere la prima in classifica e pertanto l’attribuzione dello scudetto fu automatica.
Innanzitutto mi pare di capire che questo esposto della società bianconera serva solo a gettare fumo negli occhi dei tifosi juventini. Al limite lo scudetto potrà essere tolto all’Inter ma di sicuro non verrà assegnato alla Juventus quindi per la società torinese non cambia nulla. E i propri tifosi dovranno accontentarsi di gioire per eventuali sventure altrui non potendo gioire per le proprie vittorie. Fatico a capire perché la società bianconera si ostini a invocare il passato pur sapendo che ciò non cambierà nulla. Un’eventuale revoca dello scudetto non dimostrerà certo che la Juventus è onesta o che “Calciopoli non è mai esistita”. Né getterebbe dubbi sull’Inter.
E gli interisti? Il popolo nerazzurro ha scelto il silenzio e il basso profilo. Se da un lato gli juventini strombazzano, dall’altro gli interisti sono silenziosi. Non so se quest’atteggiamento sia giusto. Probabilmente dovremmo rispondere alla pari a questo branco di pecore (inteso come trambusto, sia ben chiaro). Anche perché loro possono puntare su gli appoggi dei mass media, appoggi di cui noi non godiamo. Ma abbiamo scelto di far poco rumore e speriamo che sia la scelta più giusta.
Come finirà? Sono passati cinque anni e, leggi alla mano, mi sembra di capire che dovrebbe finire tutto in prescrizione. L’unica questione a rischio è l’assegnazione dello scudetto. Anche qui però dovrebbe vigere la regola della prescrizione. Il Presidente Abete ha dichiarato che “l’etica non va mai in prescrizione” ma ridiscutere lo scudetto di cinque anni fa, aprirebbe una voragine. Se è vero che l’etica non va mai in prescrizione perché non riaprire il discorso sugli scudetti bianconeri degli anni ’90 dove c’è l’ombra evidente del doping a farla da padrone?
La mia sensazione è che si arriverà ad una sentenza “politica”: tolto lo scudetto all’Inter e, come quello della stagione 2004-05 non assegnato. Soluzione che scontenterebbe tutti e getterebbe ulteriore fango sulla credibilità del nostro calcio.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà. Il 18 luglio non è poi così lontano.
Per avere chiarimenti vi suggerisco di leggere questo articolo.
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