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sabato 31 agosto 2013

EUROPA LEAGUE, L'URNA SORRIDE A FIORENTINA E LAZIO

Urna piuttosto fortunata quella di Monaco per Fiorentina e Lazio, uniche due italiane impegnate nella fase a gironi di Europa League (l’Udinese è stato eliminato dallo Slovan Liberec, i friulani non sono molto fortunati con i turni preliminari…). I viola infatti se la dovranno vedere con Dnipro, Pacos Ferreira e Pandurii. Per l'Aquila impegno di un certo rilievo contro i turchi del Trabzonspor, quindi a completare il girone ecco Legia Varsavia e Apollon, formazioni certamente alla portata degli uomini di Petkovic.

I viola, sorteggiati nel Gruppo E, dovranno vedersela contro gli ucraini del Dnipro, formazione da non sottovalutare (chiedere al Napoli di Mazzarri per informazioni…) ma che sembra abbordabile per gli uomini di Montella. Da prendere con le molle l'impegno che vedrà i gigliati opposti al Pocs Ferreira, formazione estromessa dalla Champions all'ultimo tuffo per mano dello Zenit di Spalletti. A completare il girone infine ecco i rumeni del Pandurii, capaci di eliminare il Braga. Nel complesso non un girone impossibile, anzi tutt’altro.

venerdì 30 agosto 2013

MOU BEFFATO, IL PRIMO TITOLO E' DI PEP (con un pizzico di fortuna...)

SUPERCOPPA EUROPEA 2013
BAYERN MONACO-CHELSEA 2-2
8' Torres - 47' Ribery - 93' Hazard - 120' (+2) Javi Martinez
SEQUENZA RIGORI: Alaba rete (B), David Luiz rete (C), Kross rete (B), Oscar rete (C), Lahm rete (B), Lampard rete (C), Ribery rete (B), Cole rete (C), Shaqiri rete (B), Lukaku sbaglia (C)
Bayern Monaco (4-3-3):Neuer, Rafinha (56' Javi Martínez); Boateng, Dante, Alaba; Lahm; Kroos, Muller (71' Götze); Robben (96' Shaqiri), Mandzukic, Ribery. All.: Guardiola
Chelsea (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, David Luiz, Cahill, Cole; Lampard, Ramires; Schurrle (87' Mikel), Oscar, Hazard (113' Terry); Torres (99' Lukaku). All.: Mourinho
Arbitro: Jonas Eriksson (Sve)

Guardiola porta a casa il suo primo titolo della nuova esperienza. Ma per farlo deve ricorrere ad una buona dose di fortuna che le permette di agguantare i rigori al 121esimo dopo che il Chelsea (rimasto in 10 all’85esimo per l’espulsione di Ramires) l’avevo messo in serie difficoltà.
Il “tiqui-taqua” di Guardiola contro il maestro del contropeide Mourinho. A prevalere dopo 8 minuti è la filosofia del portoghese. I Blues si distendono con Hazard che apre per Schurrle, il quale a sua volta rifinisce per il Nino Torres che al volo trafigge Neuer.
La partita è divertente e vivace. E il Bayern a creare le migliori occasioni con Ribery che prova in tutti i modi a ristabilire la parità.
E al secondo minuto della ripresa ci riesce. Il francese prende palla, si accentra e fa secco Cech.

Il pareggio incendia la partita. Il Bayern alza il baricentro, Guardiola inietta qualità con Javi Martinez (Lahm che torna nel suo luogo naturale a destra) e Goetze, dentro per un Muller impalpabile. La partita la fanno i tedeschi, ma le occasioni più calde toccano al Chelsea. In serie.

E' ANCORA MILAN-BARCELLONA, JUVE OSTACOLO REAL, NAPOLI, GIRONE OSTICO

Ancora una volta il Barcellona sulla strada del Milan in Champions League. Rossoneri e Blaugrana si incroceranno perl’ennesima volta. Alla Juventus tocca il Real Madrid dell’ex Ancelotti mentre, come prevedibile, girone difficile per il Napoli che se la vedrà con Arsenal, Borussia Dortmund e Marsiglia. Nel complesso un sorteggio ostico ma non impossibile per le tre italiane.


Peggio di così non poteva andare ai rossoneri, che con il Barcellona sembrano aver stipulato un matrimonio europeo lungo una vita. Ancora una volta i blaugrana si presenteranno lungo il cammino continentale della formazione di Allegri, a pochi mesi di distanza dall'ottavo di finale della scorsa stagione che ha visto i catalani rimontare lo 0-2 di San Siro con un secco poker. Ajax e Celtic rendono il gruppo H meno in salita del previsto, ma si tratta comunque di club blasonati pronti a dare battaglia a Balotelli e soci.

mercoledì 28 agosto 2013

A VOLTE (NON) RITORNANO. ETO’O VA AL CHELSEA.

Non che ci avessi creduto più di tanto (giusto lunedì scrivevo “Se devo dire la mia, dubito che il camerunese arrivi all’Inter. Per questione di ingaggio ma anche perché Mourinho non si farà sfuggire un giocatore simile, considerando anche che lo già allenato e quindi lo conosce bene.”) ma ora è arrivata anche la conferma (l’ufficialità presumo che arriverà a breve): Samuel Eto’o è un giocatore del Chelsea. Sfuma quindi il sogno di rivederlo in nerazzurro.
L'agente del camerunese, Claudio Vigorelli, ha trovato l'accordo con i blues e a ore il suo assistito apporrà la firma sul contratto che lo legherà nuovamente a Mourinho.
Dato lo stallo dell'affare Rooney, lo Special One ha spinto per portare Eto'o in Premier League, forte anche del patto tra il presidente dei blues Abramovich e quello del club russo Kerimov. L'Inter è rimasta alla finestra sperando che non si trovasse l'accordo tra le due parti. Speranza vana. Mourinho avrà uno dei giocatori che gli hanno permesso di realizzare nella stagione 2009-2010 l’indimenticabile Triplete nerazzurro.

martedì 27 agosto 2013

QUANTI SCUDETTI SI VINCONO ALLA PRIMA GIORNATA?

Chi ben comincia… Ok, partire bene è sempre importante ma in un campionato che dura 38 giornate in nove mesi che peso specifico può avere una vittoria o una sconfitta alla prima giornata?
Evidentemente non tutti la pensano così. Domenica sera i tifosi napoletani erano felici ed entusiasti dopo che la propria squadra aveva battuto 3-0 al Bologna. Sembrava che avessero appena vinto lo scudetto. E alla felicità dei sostenitori partenopei si contrapponeva la delusione dei tifosi rossoneri, tristi dopo aver rimediato una sconfitta nella “fatal Verona”. In mezzo tifosi juventini convinti che la terza stella sia ad un passo, supporter nerazzurri che hanno accolto Mazzarri come il nuovo Mourinho, sostenitori viola che immaginano di potersela giocare.
Il tutto immancabilmente avvallato dalle tesi dei vari giornalisti che in particolare hanno ricoperto di elogi Benitez e Mazzarri che qualcuno ha definito “gli uomini giusti al posto giusto” mentre la Juventus con Tevez ha già mezzo scudetto in tasca e Garcia è un allenatore che a Roma farà molta strada.

lunedì 26 agosto 2013

C'E' TANTO DA LAVORARE MA SIAMO SULLA BUONA STRADA

Una vittoria il 25 agosto lascia il tempo che trova. Ma una vittoria è come la vista di una bella donna: fa sempre piacere.
E’ stata una vittoria importante per il morale, per l’ambiente mediatico (aggiungo di melma) che ci circonda (non siamo il Milan, in caso di sconfitta avrebbero dato vita a critiche e processi), e perché comunque una vittoria è sempre un fattore positivo. E se consideriamo che negli ultimi mesi della scorsa stagione ci eravamo quasi dimenticati di cosa volesse dire vincere…
Ma vittoria a parte c’è comunque da lavorare. E in fondo non è una cosa negativa. Un allenatore nuovo, elementi nuovi da inserire, schemi e gioco da assimilare, nuovi acquisti che, si spera, devono ancora arrivare, è normale che a fine agosto ci sia ancora molto da lavorare e che la squadra sia ancora un cantiere aperto. Il problema semmai sarà se fra qualche mese saremo ancora in questa situazione.
Per intanto abbiamo rivisto una squadra che inizia ad avere una sua identità, giocatori che stanno in campo per giocare e non per onor di firma (vedi ultimi mesi stramaccioniani) e soprattutto c’è una parvenza di solidità difensiva (da verificare con attacchi ben più temibili del solo Gilardino).

domenica 25 agosto 2013

TRE PUNTI DOPO TANTA AGONIA, MA VA BENE COSI'

Serie A 2013-2014 – 1^ Giornata
INTER - GENOA 2 - 0
75’ NAGATOMO – 92’ PALACIO

INTER (3-5-1-1): Handanovic; Jesus, Ranocchia, Campagnaro; Jonathan, Guarin, Kuzmanovic (dal 7’ s.t. Icardi), Cambiasso (dal 25’ s.t. Kovacic), Nagatomo; Alvarez (dal 40’ s.t. Taider); Palacio. 
A Disposizione: Castellazzi, Carrizo, Andreolli, Belfodil, Mudingayi, Wallace, Pereira, Rolando, Olsen. 
All. Mazzarri.
GENOA (4-3-2-1): Perin; Vrsaljko, Portanova, Manfredini, Antonelli; Cofie (dal 44’ s.t. Sturaro), Lodi, Kucka; Santana (dal 40’ s.t. Floro Flores), Bertolacci (dal 25’ s.t. Konate); Gilardino 
A Disposizione: Donnarumma, Zima, Sampirisi, Demiao, Gamberini, Velocci, Matuzalem, Jara Martinez, Allan. 
All. Liverani.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.

Tre punti volevamo e tre punti sono arrivati. Per il gioco, lo spettacolo e le prestazioni convincenti ripassate in futuro.
Mazzarri per il suo esordio in campionato decide di coprirsi. Rinuncia a Kovacic e Icardi, mette Kuzmanovic e Cambiasso a centrocampo e Alvarez dietro l’unica punta Palacio.
Ottimo l’avvio dei nerazzurri che nei primi venti minuti asfaltano sul piano atletico e del gioco il Genoa di Liverani. Dopo la sfuriata iniziale però la formazione di Mazzarri cede terreno ai liguri che però non si rendono pericolosi.
A centrocampo Kuzmanovic è penoso almeno quanto Cambiasso mentre in avanti Palacio è più solo che mai. Nel complesso è un primo tempo in perfetto stile gran premio di formula uno post pranzo (tradotto: ideale per una pennichella sul divano). Inevitabile che all’intervallo siamo ancora sul risultato di 0-0.

LA NUOVA INTER DI MAZZARRI PARTE DAL GENOA (come Strama...)

E si riparte. Dopo tre mesi di seghe mentali, di allenatori sostituiti, di rivoluzioni dirigenziali solo sperate, di esterni destri e centrocampisti centrali promessi e mai arrivati (ma noi aspettiamo ancora con fiducia, con tanta fiducia), di un mercato più indecifrabile della scrittura di un medico (e non c’è nemmeno il farmacista della situazione che sappia decifrarlo…), di una nuova proprietà che sta per arrivare ma che non è ancora arrivata, finalmente si ritorna al calcio giocato e possiamo parlare finalmente di gol, di azioni, di risultati, di situazioni tattiche e di tutto il resto.
Noi che, citando un tweet, non misuriamo il tempo in anni, ma in stagioni, non ne potevamo più di questa astinenza da calcio e aspettavamo con ansia e impazienza che si ricominciasse.
Anche perché dopo aver passato un’estate a fare ipotesi su questa nuova Inter di Mazzarri siamo curiosi di vedere se avevano ragione gli ottimisti che vedono il possibile inizio di una nuova era o i pessimisti che col fucile puntato hanno criticato l’operato insoddisfacente della nostra dirigenza.

sabato 24 agosto 2013

SU IL SIPARIO, INIZIA LO SPETTACOLO DELLA SERIE A


Calcio d’inizio, Tiro, Calcio d’angolo, Cross, Rimessa laterale, Rigore, Fallo da dietro, Fallo da ultimo uomo, Derby d’Italia, Palo, Anticipo, Passaggio filtrante, Derby della Capitale, Diagonale, Stadio esaurito, Gol, Qualificazione Champions, Colpo di testa, Moviola, Tutto esaurito, Derby della Lanterna, Gol partita Fuorigioco, Posticipo, Big-match, Palla in area, Palla sul fondo, Fallo tattico, Doppietta, Sfida salvezza, Tripletta, Gol dell’ex, Derby della Mole, Esordio in Serie A, Polemiche, Pubblico delle grandi occasioni, Derby della Madonnina, retrocessione, Match-clou, Derby veronese, Esonero, Esultanza, Minuti di recupero, Triplice fischio finale.
ATALANTA – BOLOGNA – CAGLIARI – CATANIA - CHIEVO
FIORENTINA – GENOA – INTER – JUVENTUS - LAZIO
LIVORNO - MILAN – NAPOLI – PARMA - ROMA
SAMPDORIA – SASSUOLO – TORINO - UDINESE - VERONA

BUON CAMPIONATO A TUTTI !!!


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SERIE A 2013-2014 AL VIA. E' CACCIA ALLA JUVENTUS (che spera nel tris)


3…2…1… Il campionato di calcio 2013-2014 è ormai alle porte. Ancora poche ore e poi Verona e Milan alle 18 daranno il via ad una nuova stagione. Alle 20.45 toccherà ai campioni in carica della Juventus che faranno visita alla Sampdoria. L’Inter giocherà domani alle 18 mentre alle 20.45 si giocherà tutto il resto della giornata ad eccezione di Fiorentina-Catania che si disputerà in posticipo lunedì sera.
Sarà l'83esima edizione del campionato a girone unico. A timbrare sempre il cartellino solo l'Inter, poi Juventus e Roma con 82 partecipazioni mentre il Sassuolo e' l'unica squadra esordiente tra le 20 di A.

E’ sempre la Juventus la squadra da battere. I campioni in carica sono i grandi favoriti per la conquista del tricolore e farle scendere dal trono di regina del campionato non sarà per niente facile. I bianconeri sperano di fare il tris sebbene è dagli anni '30 che la Vecchia Signora non riesce a laurearsi campione d'Italia per tre anni consecutivi. Negli ultimi 80 anni, il grande Torino, il Milan di Sacchi e l'Inter post Calciopoli hanno centrato serie da record di titoli ma il tris è sembrato stregato per i bianconeri, anche durante i trionfali cicli di Trapattoni e Lippi, fermatisi a due.

venerdì 23 agosto 2013

SERIE B, PRONTI AL DECOLLO CON TANTE NOVITA'

Reggina-Bari darà il via questa sera al campionato di calcio di Serie B. Domani pomeriggio il resto della prima giornata.
Un campionato che presenta subito delle novità. Innanzitutto cambia main sponsor, passando da BWin ad Eurobet: sempre di scommesse si parla, sperando di dover sentirne parlare solo fuori dal campo. Ma la novità più interessante riguarda i playoff. Il sistema, che ha avuto il via libera della Figc, prevede che gli spareggi per la terza promozione in serie A siano disputati fino ad un massimo di sei squadre, che a conclusione della stagione siano entro il perimetro di massimo 14 punti di distacco dalla terza classificata. Secondo la Lega di B, la nuova formula dà maggiore centralità alla classifica finale ed elimina il più possibile le partite inutili.

Favorita d’obbligo il Palermo, che spera di tornare in serie A dopo un solo anno di purgatorio affidandosi alla guida dell’ex rossonero Gennaro Gattuso che con i suoi 35 anni è il baby allenatore della categoria.

giovedì 22 agosto 2013

ECCO IL CAMPIONATO DELLE STRACITTADINE (da Milano a Roma, quanti derby)

Cinque derby. Il campionato di calcio ormai alle porte verrà ricordato anche perché sarà il primo che potrà offrire cinque stracittadine. Mai prima di questo campionato 2013-14 c’erano state due squadre di cinque città (Roma, Milano, Torino, Genova e, ultima, Verona). Metà delle partecipanti (10 su 20) sono imparentate tra loro e disputeranno dieci derby. Suggestivo. E terrificante. Perché il derby non è mai una partita qualsiasi, in alcune città vincere il derby equivale quasi a conquistare uno scudetto.
Chiedete informazioni a Roma, per esempio. Dove l’ultimo derby, la finale di Coppa Italia dello scorso maggio, ha causato traumi pesanti alla Roma giallorossa. Una ferita che non sarà facile da rimarginare e che probabilmente si porteranno dietro per un bel po’ di tempo. Perché i laziali saranno sempre quelli che hanno vinto il derby di Coppa. Non che sia stato l’unico derby memorabile, da Delio Rossi che si tuffa nel fontanone per festeggiare la vittoria al “vi ho purgato ancora” di Totti, di derby della Capitale che non sono passati inosservati ce ne sarebbero tanti.

mercoledì 21 agosto 2013

VERGOGNOSAMENTE IN FILA PER L'INTER

Disgustato. Credo che sia il termine esatto per descrivere il mio stato d’animo riguardo quello che è successo domenica scorsa a San Siro quando i tifosi nerazzurri che si sono recati allo stadio per vedere Inter-Cittadella si sono dovuti sorbire una fila interminabile alla biglietteria e molti di loro sono entrati a partita già iniziata (alcuni addirittura nell’intervallo).
Lo so in fondo a me la cosa dovrebbe riguardare poco. Abito dall’altra parte dell’Italia, non ho mai avuto il piacere di entrare allo Stadio Meazza di Milano (sebbene mi sono più volte ripromesso di farlo prima o poi) e se mai un giorno dovessi andarci mi organizzerò al meglio per non avere problemi e contrattempi.

E, giusto per la cronaca, io domenica pomeriggio ero comodamente seduto sul mio divano a seguire in totale relax e senza stress da biglietto la partita dell’Inter sul mio bel televisore 46 pollici. Ma di fronte a certe cose è inevitabile che mi girino le scatole.

martedì 20 agosto 2013

INTER, ECCO TAIDER (è questo il mercato che ci aspettavamo?)

E’ fatta. L’Inter porta a casa un altro acquisto. Per 5,5 milioni di euro più il prestito di Laxalt (con diritto di riscatto per i Bologna e diritto di controriscatto per l’Inter) i nerazzurri si sono assicurati le prestazioni di Saphir Taider, 21 centrocampista franco algerino del Bologna.
Stiamo parlando di un giocatore molto duttile che nel Bologna Pioli ha utilizzato in tre ruoli, davanti alla difesa nel 4-2-3-1, mezzala destra in un centrocampo a tre e pure trequartista di “rottura” e qualità. Insomma giudizi sulla carta alla mano direi che abbiamo in mano in buon giocatore.
Proprio il tipo di giocatore che serviva a Mazzarri. Il tecnico livornese ottiene dunque il centrocampista centrale tanto inseguito e cercato. Non potendo arrivare a Naingollan e Wellington, alla fine si è dovuto “accontentare” del giocatore rossoblu. Anche se secondo molti non è assolutamente un ripiego ma un acquisto di valore che potrà dare molto alla causa nerazzurra.
Obiettivamente in una rosa che può contare su gente come Cambiasso, Kuzmanovic e Mudingayi riuscire a prevalere non è certo impresa ardua.

lunedì 19 agosto 2013

STRAPOTERE JUVE: LA SUPERCOPPA E' BIANCONERA

SUPERCOPPA ITALIANA 2013
JUVENTUS-LAZIO 4-0
23’ Pogba - 52’ Chiellini - 54’ Lichtsteiner - 57’ Tevez
JUVENTUS 3-5-2: Buffon; Barzagli (dal 31’ s.t. Caceres), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dal 37’ s.t. Ogbonna), Vidal, Pirlo, Marchisio (dal 21’ p.t. Pogba), Asamoah; Vucinic, Tevez. (Storari, Isla,De Ceglie, Marrone, Padoin, Giovinco, Llorente, Quagliarella, Matri) All. Conte.
LAZIO (4-5-1): Marchetti; Cavanda, Biava, Dias, Radu (dal 13’ s.t . Ederson); Candreva, Biglia, Ledesma (dal 13’ s.t .Floccari), Hernanes (dal 26’ s.t. Onazi), Lulic; Klose. (Bizzarri, Strakosha, Cana, Ciani, Crecco, Novaretti, Gonzalez, Kozak, Rozzi). All. Petkovic.
ARBITRO: Rocchi di Firenze. Assistenti: Di Liberatore-Coriolato. Quarto uomo: Mazzoleni. Giudici d’area: Banti-Damato.

Scordatevi i dubbi e le incertezze della Juventus che abbiamo visto nella tournee americana. Al primo vero appuntamento la Juventus infila quattro-gol-quattro alla malcapitata Lazio e porta a casa la seconda Supercoppa consecutiva (la sesta totale, raggiungendo il Milan). Partita a senso unico, con la Juventus nettamente più in palla di una Lazio apparsa rinunciataria. Sblocca nel primo tempo Pogba, poi nella ripresa nel giro di 6’ Chiellini, Lichsteiner e Tevez chiudono la pratica per un risultato meritato e pesantissimo da digerire in casa Lazio.
Ad inizio gara ci prova subito la Lazio con un sinistro debole di Ledesma, parato da Buffon. La Juve risponde con una conclusione di Vucinic, servito da Tevez, che non trova i pali di Marchetti. All'11 Biglia prova il destro da fuori, palla che finisce sul fondo. Al 20' Marchisio è costretto ad uscire per un problema al ginocchio, entra Pogba che, quattro minuti dopo, gira in porta un cross sporco dalla destra di Lichtsteiner. La Lazio risponde al 33' con un missile di Radu diretto all'incrocio dei pali, Buffon si supera.

domenica 18 agosto 2013

INTER, TUTTO FACILE PER LA PRIMA DI MAZZARRI

COPPA ITALIA 2012-2013 – Terzo Turno
INTER - CITTADELLA 4 - 0
18' JONATHAN - 30' PALACIO (Rig.) – 59’ PALACIO - 63' RANOCCHIA

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Campagnaro (20' st Pereira), Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarin (15' st Kovacic), Cambiasso, Nagatomo; Alvarez; Icardi, Palacio.
A Disp.: Castellazzi, Carrizo, Andreolli, Mudingayi, Kuzmanovic, Obi, Rolando, Duncan, Capello.
All. Mazzarri
CITTADELLA (4-4-2): Di Gennaro; Pecorini, Coly, Pellizzer, Marino; Di Roberto (34' st Busellato), Paolucci, La Camera, Lora (9' st Perez); Dumitru, Minesso (35' Sosa).
A Disp.: Pierobon, Gasparetto, Montini, Maggiotto, Antonello, Dalla Costa, Campello, Rizzon, De Leidi.
All. Foscarini
ARBITRO: Irrati di Pistoia

Fino a qualche anno fa in questo periodo l’Inter sfidava quasi sempre la Roma con cui si contendeva la Supercoppa Italiana. Stavolta invece il popolo nerazzurro si deve accontentare del Cittadella e del terzo turno di Coppa Italia.
Gli ultimi precedenti di Coppa Italia nel mese di agosto non sono beneauguranti (l’ultima sfida giocata a ridosso di Ferragosto risale al 18 agosto 1982 quando Muller segnò il gol partita contro il Rimini al minuto 89 mentre l’ultima volta che l’Inter ha giocato ad agosto un turno di Coppa Italia è stato nel 1996 quando Winter firmò l’1-0). Per fortuna stavolta i nerazzurri riescono agevolmente a disfarsi dell’avversario con due gol per tempo, agevolati anche dall’espulsione di Pecorini alla mezzora.
Per il suo esordio a San Siro da nuovo tecnico nerazzurro Mazzarri si affida a Icardi e Palacio in avanti, in difesa confermato il trio Campagnaro-Ranocchia-Juan Jesus provato tutta l’estate mentre a centrocampo Jonathan e Nagatomo sono gli esterni e Cambiasso, Alvarez e Guarin i centrali.

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. JOHAN CRUIJFF

Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio
JOHAN CRUIJFF
Luogo e Data di Nascita: Amsterdam, 25 aprile 1947
Nazionalità: Olandese
Ruolo: Attaccante
Altezza: 181 cm – Peso: 71 kg

È annoverato tra i più grandi calciatori della storia, interprete più emblematico del calcio totale con cui l'Ajax e la Nazionale olandese di Rinus Michels rivoluzionarono la storia del football tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta. Talento innato, potente ed elegante al tempo stesso, ricopriva il ruolo di mezzala-regista. Fu eletto Pallone d'oro per tre volte (1971, 1973, 1974).
Entrò a far parte del settore giovanile dell'Ajax a dodici anni, debuttando poi in prima squadra già nel 1974. Nel ruolo di mezzala, tra il 1965 e il 1973, vinse 5 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e 2 Supercoppe Europee.
Dal 1973 al 1978 vestì la maglia del Barcellona, con cui vinse un campionato spagnolo. Tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta giocò in America nel neonato campionato statunitense. Ritornò poi in Spagna, stavolta nel Levante, e chiuse la carriera in Olanda, prima di nuovo con l'Ajax e poi con il Feyenoord (1984).

sabato 17 agosto 2013

IPSE DIXIT – LE ULTIME PAROLE FAMOSE/5

Telecronache, interviste, dichiarazioni del post-partita. Quante frasi, più o meno famose, hanno fatto la storia del calcio “chiacchierato”? In questa settimana, approfittando che sono in ferie (ahimé solo mentalmente e ri-ahimé solo per quanto riguarda il blog) ve ne ripropongo alcune. Buona Lettura.

Ma questo era un gol così facile che non saremmo riusciti a segnarlo neppure noi. (Fabio Noaro, telecronista sportivo)

Perché in campo dovrei correre? La terra e' rotonda, la palla pure, sono sicuro che prima o poi passerà dalle mie parti... (Eraldo Pecci)

E' stato calcolato che in questa partita Matthaus ha toccato più palle che Moana Pozzi in tutta la sua vita. (Gialappa's Band)

Era fuorigioco. Tutti hanno visto il guardalinee con il braccio in piedi! (Il Presidente del Monopoli Calcio, serie C2)

È meglio giocare con una sedia che con Hansi Muller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro! (Evaristo Beccalossi)

Il presidente alla squadra "Ragazzi mi raccomando attenzione perché c'è foschia". L'allenatore sottovoce allo stopper: "Io non so chi sia questo Foschia, però lo marchi tu"! (Allenatore dilettante bresciano)

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venerdì 16 agosto 2013

IPSE DIXIT – LE ULTIME PAROLE FAMOSE/4

Telecronache, interviste, dichiarazioni del post-partita. Quante frasi, più o meno famose, hanno fatto la storia del calcio “chiacchierato”? In questa settimana, approfittando che sono in ferie (ahimé solo mentalmente e ri-ahimé solo per quanto riguarda il blog) ve ne ripropongo alcune. Buona Lettura.

Certamente ci sono creduto che avremmo qualificarci. (Bellomo, presidente Monopoli)

Qui al Processo le polemiche fioccano come nespole. (Aldo Biscardi)

Io non posso vivere senza il *****. (Antonella Clerici su Raidue pensando al "calcio")

Incredibile occasione fallita da Strunz e adesso nessuno maligni su quel cognome. (Massimo Marianella)

Sono fiducioso, a Parma non ho mai perso! Anche perché non ci ho mai giocato. (Roy Hodgson, ex tecnico Inter, prima di Parma-Inter)

Per una telefonata, non sono diventato allenatore dell'Inter: non mi ha telefonato nessuno! (Renzo Ulivieri)

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mercoledì 14 agosto 2013

IPSE DIXIT – LE ULTIME PAROLE FAMOSE/3

Telecronache, interviste, dichiarazioni del post-partita. Quante frasi, più o meno famose, hanno fatto la storia del calcio “chiacchierato”? In questa settimana, approfittando che sono in ferie (ahimé solo mentalmente e ri-ahimé solo per quanto riguarda il blog) ve ne ripropongo alcune. Buona Lettura.

Questa potrebbe davvero essere la scintilla che fa traboccare la goccia. (Fabio Noaro, telecronista sportivo)

E' vero, abbiamo perso, ma non posso proprio amputare niente ai miei ragazzi. (Renzo Ulivieri, ex allenatore Bologna)

Trapattoni non si discute: e' il migliore allenatore d'Europa e, forse forse, anche d'Italia. (Mauro Bellugi, giocatore)

Fischi? Non ne ho sentiti. Solo contestazioni di gioia. (Giuseppe Ciarrapico)

Colpite tutto ciò che si muove a pelo d'erba. Se è il pallone, meglio... (Nereo Rocco)

Il Campobasso in questi ultimi 5 minuti ha passato ...un brutto quarto d'ora!!! (Gennaro Ventresca, giornalista sportivo)

PS: BUON FERRAGOSTO A TUTTI !!!

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martedì 13 agosto 2013

IPSE DIXIT – LE ULTIME PAROLE FAMOSE/2

Telecronache, interviste, dichiarazioni del post-partita. Quante frasi, più o meno famose, hanno fatto la storia del calcio “chiacchierato”? In questa settimana, approfittando che sono in ferie (ahimé solo mentalmente e ri-ahimé solo per quanto riguarda il blog) ve ne ripropongo alcune. Buona Lettura.

Scusate, ma per me l'egiziano e' arabo. (Nando Martellini)

Solita conferma: Il fallo da dietro e' da espulsione. (Corriere dello sport, 1998)

Per il settore tecnico c'e' l'allenatore: fiat lux, faccia lui. Per il resto sine qua non: siamo qua noi. (Renato Dall'Ara)

Per la mia carriera devo ringraziare i miei genitori, ma in particolare mia madre e mio padre. (Alessandro Altobelli)

Presidente: "Fummo andati in Brasile e comprammo Juary...". Giornalista (con mezzo sorriso): "Presidente... 'Siamo'... ". Presidente (un po' spazientito): "Dicevo che fummo andati in Brasile e compr...". Giornalista (con sorriso mal trattenuto): "Presidente... SIAMO!". Presidente (con tono iracondo): "Ma che si' venuto pure tu?". (Antonio Sibilia, ex presidente Avellino calcio ad una tv locale)

Se i ritiri facessero bene, la squadra dei carcerati sarebbe campione del mondo! (Mauro Bellugi a Tv Sette, 25 marzo 2001)

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lunedì 12 agosto 2013

IPSE DIXIT – LE ULTIME PAROLE FAMOSE

Telecronache, interviste, dichiarazioni del post-partita. Quante frasi, più o meno famose, hanno fatto la storia del calcio “chiacchierato”? In questa settimana, approfittando che sono in ferie (ahimé solo mentalmente e ahimé solo per quanto riguarda il blog) ve ne ripropongo alcune. Buona Lettura.

Sono pienamente d’accordo a metà col mister. (Luigi Garzja, difensore del Lecce)

C'è qualche mano che vola in direzione del proprio avversario. (Sandro Piccinini)

Abbiamo fatto questo pingo-pongo per svirilizzare gli animi troppo accesi in questa contesa. (Aldo Biscardi)

Rigore è quando arbitro fischia. (Vujadin Boskov)

Vedo un sorriso come nemmeno Giotto riuscì a fare alla Gioconda. (Maria Teresa Ruta durante la "Domenica Sportiva")

Per vincere occorre che il portiere pari, i difensori difendano, gli attaccanti attacchino e i centrocampisti... centrocampastino! (Arrigo Sacchi)

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domenica 11 agosto 2013

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. GEORGE BEST

Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio
GEORGE BEST
Luogo e Data di Nascita: Belfast, 22 maggio 1946
Nazionalità: Nordirlandese
Ruolo: Centravanti
Altezza: 176 cm – Peso: 68 kg

George Best è stato uno dei più grandi calciatori di sempre. E sarebbe potuto diventare ancora più grande se non avesse scelto l'eccesso come sua filosofia di vita (la sua frase più famosa “Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci...il resto l'ho sperperato.”.)
Molto dotato tecnicamente, fu scoperto dagli osservatori del Manchester United all'età di 15 anni e fu tesserato per volere dell'allenatore Matt Busby.
Debutta nel campionato inglese all'età di diciassette anni contro il West Bromwich. Nel 1966 partecipa alla storica vittoria nei quarti di finale di Coppa Campioni, contro il Benfica di Eusebio: dei cinque gol del Manchester United, due sono siglati da Best. Nel 1965 e nel 1967 vince il campionato inglese. Il 29 maggio 1968 di nuovo contro il Benfica, gioca la finale di Coppa Campioni nel sontuoso stadio di Wembley: Best segna e meraviglia tutti, contribuendo al risultato finale di 4-1.

sabato 10 agosto 2013

TRE SBERLE "REAL" CONCLUDONO LA TOURNEE AMERICANA

Finalmente è finita. Questo il primo pensiero che mi viene in mente pensando alla tournee americana dell’Inter. Dopo le sconfitte con Chelsea e Valencia e la vittoria ai rigori contro la Juventus, l’Inter chiude la trasferta americana prendendo tre pappine dal Real Madrid.

Il primo tempo della gara è stato caratterizzato addirittura da un monologo delle Merengues, favorite da una Inter in soggezione e troppo rinunciataria. Il possesso palla degli uomini di Ancelotti, a volte sterile, ha tenuto i nerazzurri lontano dalla porta di Diego Lopez per tutti i 45 minuti. Le reti della prima frazione sono state segnate dal redivivo Kakà all'11', bravo ad inserirsi ed a ribadire in rete una grande respinta di Handanovic su una sua conclusione, e da Cristiano Ronaldo al 38', con un gran diagonale su assist di Casemiro. La ripresa è di tono leggermente diverso, con una Inter diversa anche grazie ai cambi. Solo un po di imprecisione, e la sfortuna sulla traversa di Icardi negano ai nerazzurri la gioia del gol.

40 VOLTE AUGURI PER IL GRANDE CAPITAN ZANETTI

Oggi è una giornata speciale per il popolo nerazzurro. Il nostro grande Capitano Javier Zanetti compie 40 anni. Un traguardo importante che purtroppo lui non potrà festeggiare come meriterebbe visto che è ancora alle prese con l’infortunio occorsogli a fine aprile.
Cosa dire di Zanetti che non sia stato già detto? Arrivato per caso, nell’estate di 18 anni fa quando nella trattativa per l’”avioncito” Rambert fu inserito anche lui. Si presentò con la faccia da ragazzino imberbe e le scarpe in una busta. In poco tempo, dimostrò attaccamento alla maglia e grande professionalità. A fine millennio mise la fascia da capitano intorno al suo braccio. Dopo 14 anni quella sua fascia è ancora al suo braccio e anche se in questo inizio di stagione lui non ci sarà, scalpita per tornare ad indossare gli scarpini e dare il suo contributo alla causa nerazzurra. Causa che non ha mai abbandonato, nemmeno quando tutto filava per il verso sbagliato, nemmeno quando arrivarono offerte importanti da Madrid. Lui aveva scelta l’Inter e non ha mai cambiato idea.

venerdì 9 agosto 2013

MAXI SQUALIFICA PER RAZZISMO: 10 GIORNATE (é solo un fuoco di paglia?)

Si chiama Gaetano Iannini, centrocampista centrale classe 1983, gioca per il Matera e vanta il non invidiabile record di essere il primo calciatore sanzionato per razzismo sulla base delle nuove disposizioni stabilite dalla Lega Calcio.
L'episodio si riferisce al primo turno di Coppa Italia, nella partita Sudtirol-Matera, finita 2-0 per la squadra altoatesina. Il giocatore è stato sanzionato "per avere, al 18° del primo tempo, rivolto ad un avversario un epiteto insultante espressivo di discriminazione razziale". La nuova formulazione dell'articolo 11 del Codice di Giustizia Sportiva, in vigore dallo scorso 4 giugno, prevede, per quanto riguarda i tesserati, uno stop da 5 a 10 giornate per i calciatori e una squalifica non inferiore ai 4 mesi (prima era di 2) per i dirigenti.
Durante la partita l'arbitro aveva fischiato a Iannini un fallo commesso contro Caleb Ansah Ekuban, 19enne giocatore nato in Ghana e in prestito quest'anno dal Chievo alla squadra bolzanina.

giovedì 8 agosto 2013

MIII, NON CI POSSO CREDERE !!! ROLANDO ALL'INTER !!!!

Aspettando l’esterno destro e il centrocampista centrale (da notare che sto scrivendo questa frase da almeno due mesi e ancora non sono arrivati né l’uno né l’altro) l’Inter nel pomeriggio si è assicurata le prestazione di un grande giocatore come Rolando, il classico top player che tutte le squadre italiane sognano e che arriva all'Inter con la formula del prestito. 
L'operazione di mercato (che supera di gran lunga al'arrivo di Gomez alla Fiorentina, di Tevez alla Juventus e di Higuain al Napoli) in realtà era stata già conclusa già qualche anno fa (e mi pare anche abbastanza ovvio, figuriamoci se Branca sarebbe stato capace di condurre in porto una trattativa del genere) come testimonia anche il video pubblicato qua sopra. 

mercoledì 7 agosto 2013

PICCOLI GODIMENTI ESTIVI (battere la Juventus il 7 agosto)

Aspettando il tanto cercato esterno destro, sperando che arrivi l’indispensabile centrocampista centrale e auspicando che la trattativa tra Moratti e Thohir si concluda nel più breve tempo possibile, è arrivata ieri notte la prima piccola soddisfazione della nuova stagione. Eh, già, perché battere la Juventus il 7 agosto in un’amichevole che vale poco è pur sempre motivo di soddisfazione (e pazienza se qualche tifoso nerazzurro la pensa diversamente ritenendo che un’amichevole è pur sempre solo un’amichevole). Se poi la vittoria arriva ai rigori col nostro portiere di riserva che si eleva a protagonista della serata con due rigori parati (su Giovinco e Isla) e la realizzazione del rigore decisivo, la goduria è maggiore.
Per la cronaca i 90 minuti sono finiti 1-1 con gol di Alvarez (bravo a raccogliere una respinta di Buffon su tiro di Guarin) e Vidal su rigore (rigore che non c’era ma, si sa, tutto il mondo è paese) in una partita dove forse la Juventus ha giocato un po’ meglio ma dove l’Inter è stata brava ad aspettare e ripartire in contropiede.

lunedì 5 agosto 2013

MAZZARRI HA ANCORA IN MANO L'INTER DI STRAMACCIONI

Siamo tutti daccordo sul fatto che un’amichevole è pur sempre solo un’amichevole, che i risultati d’agosto lasciano il tempo che trovano, che l’Inter è ancora un a squadra in costruzione e via discorrendo. Ma tutte queste motivazioni non sono sufficiente a giustificare il fatto che abbiamo preso quattro-pere-quattro dal Valencia, un avversario non certo fortissimo (non oso pensare cosa succederà fra poco meno di una settimana quando incontreremo il Real Madrid).
Ma aldilà dei quattro gol presi ciò che veramente preoccupa è la situazione generale della squadra. Va bene che siamo una squadra in costruzione ma, per usare una metafora edile, dobbiamo ancora mettere le basi.

E tutto sommato la cosa non dovrebbe neanche meravigliarci più di tanto. La rosa a disposizione di Mazzarri è la stessa che non è andata oltre il nono posto nella stagione scorsa con Stramaccioni alla guida. Gli innesti di Icardi, Belfodil, Campagnaro e Andreolli non hanno certo aggiunto quel surplus che ci serviva. Diamo ancora fiducia a Chivu in difesa, sulle fasce ci sono sempre Jonathan e Pereira, Cambiasso staziona a centrocampo come certi mimi a Piazza Navona e stiamo ancora cercando di collocare Alvarez.

domenica 4 agosto 2013

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. PELE’

Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio
EDSON ARANTES DO NASCIMIENTO “PELE'”
Luogo e Data di Nascita: Tres Coraçoes, 23 Ottobre 1940
Nazionalità: Brasiliana
Ruolo: Centravanti
Altezza: 171 cm – Peso: 70 kg

È da molti considerato come il più forte giocatore di tutti i tempi.

Il nomignolo Pelé gli venne dato quando era ancora un ragazzino da un compagno di scuola e, sebbene il giocatore non abbia mai nascosto di non gradirlo, rimane l'appellativo con cui è stato consegnato alla storia del calcio, assieme a quelli di altri grandi, come Didi e Vavà, campioni del mondo nel 1958 e nel 1962. In realtà, Pelé ha sempre ricordato con orgoglio come il suo vero nome - con il quale vorrebbe essere appellato - cioè Edson, gli sia stato imposto in onore di Thomas Alva Edison.

sabato 3 agosto 2013

PERCHE' TANTE PERPLESSITA' (da parte di tutti) VERSO THOHIR?

Ha suscitato interesse l’appello di Ernesto Pellegrini, ex Presidente nerazzurro, che in un’intervista a Gazzetta dello Sport ha invitato Moratti a non cedere l’Inter all’indonesiano Thohir ("Non ho nulla di personale nei confronti dell'indonesiano però questa situazione mi addolora perché mi dispiace vedere la mia squadra del cuore finire nelle mani di uno straniero. Thohir è mosso dal business, le squadre di calcio bisogna amarle"). Addirittura Pellegrini si è detto disposto ad aiutare il patron nerazzurro insieme ad una cordata di presunti industriali ("conosco degli industriali con grandi mezzi economici che potrebbero unirsi a me per aiutare Moratti, bisogna vedere se anche loro mostreranno la propria disponibilità e, a questo punto, spero che escano allo scoperto come sto facendo io. In fondo basterebbero 4 persone per formare una cordata forte”).

Su un punto credo che siamo tutti d’accordo con Pellegrini. Quando dice che le squadre di calcio sono una questione di cuore e non di business. Per il resto le dichiarazioni rilasciate dal predecessore di Moratti credo arrivino in netto ritardo.

venerdì 2 agosto 2013

MOURINHO RITROVA L'INTER. E LA BATTE

Dopo tre anni l’Inter si ritrova di fronte il suo Vate, quel José Mourinho che tutti i tifosi nerazzurri portano nel cuore e che (molti non tutti) vorrebbero vedere nuovamente sulla panchina nerazzurra. L’occasione per ritrovarsi da avversari è la gara d’esordio della Guinness International Champions Cup.
Mourinho alla vigilia l’aveva detto “Inter ti porto nel cuore ma ti batto”. Ed è stato di parola. A prevalere è stato il Chelsea che battuto 2-0 i nerazzurri con un gol strepitoso di Oscar dopo 13 minuti e il raddoppio di Hazard su rigore clamoroso concesso per un fallo commesso da Pereira fuori area.
La squadra di Mazzarri ha un buon avvio. Cambiasso e compagni partono con un buon piglio e si rendono pericolosi con un destro dal limite di Guarin: la palla finisce di poco a lato. Al 13', però, è il Chelsea a colpire: Moses penetra centralmente e serve Oscar che, con uno splendido destro a giro, trafigge Handanovic mettendo la palla sotto l'incrocio.

giovedì 1 agosto 2013

FUORIGIOCO, CAMBIANO LE REGOLE (la confusione è servita...)

Entra ufficialmente in vigore oggi, pur tra mille perplessità, la circolare numero uno della Fifa, recepita dall'Uefa e dalle varie Federazioni, contenente i nuovi criteri di interpretazione del fuorigioco, volti a favorire gli attaccanti, penalizzando i difensori.
La più sostanziale novità è la seguente: un’azione era da fermare quando un passaggio era chiaramente diretto verso un giocatore in fuorigioco. In questo caso l’intervento voluto e magari maldestro di un difensore non sanava l’irregolarità di partenza. Non è più così: l’intervento volontario di un calciatore diventa un tana libera tutti.

Ci sono delle limitazioni: per considerare la posizione “passiva” (e quindi buona) non devono esserci interferenze. Che cosa vuol dire? Se l’attaccante prova a intervenire sul pallone, basta solo il movimento, diventa fuorigioco attivo (e quindi da punire), ma anche se resta immobile può non bastare: se si trova a una distanza considerata di gioco (più o meno fino a un metro e mezzo) il fuorigioco deve essere comunque segnalato.