ARTICOLI RECENTI

domenica 29 novembre 2015

IL NOSTRO ESAME DI MATURITA’

Nelle 69 partite giocate in precedenza, l’Inter non vanta una buona tradizione al San Paolo: i padroni di casa infatti hanno vinto 34 volte, ottenendo un punto in altre 18 occasioni (compreso l’ultimo precedente che risale allo scorso marzo). I nerazzurri, invece, hanno ottenuto la massima posta in palio per 17 volte, ma nel passato più recente hanno faticato molto in Campania, dato che l’ultima vittoria risale addirittura alla stagione 1997/98, quando un gol di Galante e un’autorete di Turrini permisero alla squadra di Simoni di superare gli azzurri.

sabato 28 novembre 2015

Palla Al Centro. INTER, VEDI NAPOLI E POI…

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio (versione extra-light 

 SERIE A (Italia) – 14^ Giornata 

TORINO BOLOGNA

MILAN-SAMPDORIA

CHIEVO-UDINESE

FROSINONE-VERONA

GENOA-CARPI

ROMA-ATALANTA

EMPOLI-LAZIO

PALERMO-JUVENTUS

SASSUOLO-FIORENTINA

NAPOLI-INTER

 

venerdì 27 novembre 2015

SARRI-GARCIA, IL TEMPOREGGIATORE E IL RISOLUTORE


Che la mole di lavoro di Maurizio Sarri abbia oltrepassato i limiti del normale è evidente, per il modo in cui è riuscito a cambiare volto alla squadra nell’arco di brevissimo tempo, per aver stravolto in positivo il reparto difensivo e per tutte le altre motivazioni che conosciamo e che sono sotto gli occhi di tutti. C’è però un qualcosa che va oltre le faccende calcistiche e che rende il tecnico del Napoli molto più furbo di alcuni suoi colleghi. La questione riguarda il fatto di aver scovato il punto di equilibrio nelle relazioni diplomatiche. Queste vengono a mancare nei rapporti con i propri ragazzi – parole sempre schiette e dirette, connotato fondamentale del passaporto della genuinità – per poi tornare in auge davanti alle telecamere una volta sentito il fischio finale. Non è una circostanza negativa, si tratta solamente di saper giocare – o in questo caso sarebbe meglio dire allenare – anche fuori dal campo.

giovedì 26 novembre 2015

LO SPETTACOLO SIETE VOI

Sì, proprio voi. Voi che ad ogni vittoria dell'Inter vi affrettate ad aggiungere postille ed asterischi ogni volta più fantasiosi. Perché l'Inter ha vinto, ma ha vinto uno a zero. Perché l'Inter ha vinto, ma è brutta e fortunata. Perché l'Inter ha battuto il Frosinone per 4 a 0, ma dov'è lo spettacolo? Il fischio dell'arbitro non era ancora scemato che già le discussioni televisive proliferavano in una direzione ben precisa. Prendere atto di una classifica instillando dei dubbi sulla sua autenticità. In fondo, lo comprendiamo. Se ci avessero detto che l'Inter quest'anno, nonostante la chiara rivoluzione in atto, sarebbe partita così bene e a fine novembre si sarebbe accomodata sola in cima alla classifica, avremmo liquidato l'interlocutore di turno con una risata cortese ma canzonatoria. Non ci credevamo noi, possiamo capire che stentiate a farlo voi.

martedì 24 novembre 2015

ROMA, CHE FIGURACCIA: "SEI" INGUARDABILE!!!

Champions League 2015-2016 – Girone E. Quinta Giornata
BARCELLONA-ROMA 6-1
15’ Suarez – 18’ Messi – 44’ Suarez – 56’ Piquè – 60’ Messi - 77’ Adriano – 91’ Dzeko
BARCELLONA (4-3-3) Ter Stegen; Dani Alves, Piquè (dall'11' s.t. Bartra), Vermailen, Jordi Alba; Rakitic, Busquets (dzl 1' s.t. Samper), Sergi Roberto (dal 19' Adriano); Messi, Suarez, Neymar. (Bravo, Iniesta, Bartra, El Haddadi, Mathieu) All. Luis Enrique
ROMA (4-4-1-1) Szczesny; Maicon, Manolas, Rudiger, Digne; Florenzi (dal 13' s.t. Vainquer), Keita, Nainggolan (dal 1' s.t. Iturbe), Iago Falque; Pjanic (dal 30' s.t. Uçan); Dzeko. (De Sanctis, Castan, Iturbe, De Rossi, Torosidis). All. Garcia
ARBITRO Cakir (Tur)

La Roma ci ricasca. Non è un 7-1, ma poco ci manca. Dopo Manchester United (nell’aprile del 2007) e Bayern Monaco (la scorsa stagione), la Roma incassa un'altra umiliazione in Champions League, perdendo 6-1 con il Barcellona al Camp Nou. Tre gol per tempo, doppietta di Suarez, doppietta di Messi, Adriano e Pique. All'appello manca solo Neymar, che sbaglia anche un rigore.

Poco più che un allenamento. Questo è stato Barcellona-Roma in una serata che teoricamente avrebbe potuto promuovere aritmeticamente agli ottavi di finale i giallorossi in caso di vittoria, grazie al pareggio del Bayer Leverkusen sul campo del Bate Borisov.

SOR CLAUDIO STUPISCE ANCORA: IL SUO LEICESTER E' PRIMO IN INGHILTERRA

E’ stato un sabato speciale per il Leicester City. Battendo il Newcastle per 3-0 in trasferta (e complice le sconfitte delle due capoliste Arsenal e Manchester City) si è issato al primo posto, a 28 punti, lasciandosi dietro il Manchester United a un punto e Manchester City e Arsenal a due.
Quasi una cenerentola il Leicester City, squadra dal palmares vicino allo zero che solo sette anni fa militava nel terzo livello del calcio inglese.
In panchina c’è una nostra vecchia conoscenza, Claudio Ranieri. Che si sta prendendo una serie di rivincite. Innanzitutto col suo vecchio nemico Mourinho che l’aveva sbertucciato assai ai tempi dell’Inter. Con la federcalcio greca che l’aveva liquidato l’anno scorso dopo poche partito. E più in generale con tutti coloro (e sono tanti, specie negli italici confini) che gli avevano dato del bollito. Calcio semplice, ma redditizio il suo: il Leicester, oltre aver perso un solo match con l’Arsenal, segna più di tutti.

lunedì 23 novembre 2015

COME È DIFFICILE RIMANERE CON I PIEDI PER TERRA…

E adesso come la mettiamo? Adesso cosa si dovranno inventare per denigrare i nostri successi? A cosa potranno appigliarsi? Al fatto che il Frosinone era pur sempre una squadretta appena promossa in Serie A? (la stessa squadretta che a Torino ha fermato sul pari i campioni d’Italia…) Al fatto che non giochiamo un calcio champagne? (pazienza, niente bollicine…) Al fatto che siamo stati fortunati? (Ma quando mai…).
Stavolta è davvero dura trovare un motivo valido per argomentare contro l’Inter. Al limite potranno appigliarsi ad un “settimana prossima contro il Napoli vedremo di che pasta sono fatti” che lascia pur sempre il tempo che trova. Perché, non scordiamolo, il nostro obiettivo rimane pur sempre la qualificazione alla prossima Champions League. E 1) sotto questo punto di vista viaggiamo a gonfie vele; 2) perdere a Napoli può anche starci.

Ciò non vuol dire che snobbiamo il primo posto o lottare per il titolo ci farebbe schifo. Semplicemente guardiamo verso altri obiettivi, più alla nostra portata. Se poi a primavera fossimo ancora lì se ne può riparlare. Ma per il momento non vogliamo fare voli pindarici o lanciarci in eccessi di ottimismo.

domenica 22 novembre 2015

INTER, UN POKER DA TRENTA E LODE CHE VALE LA VETTA

Serie A 2015-2016 – 13^ Giornata
INTER - FROSINONE 4 - 0
29’ BIABIANY – 53’ ICARDI – 87’ MURILLO – 92’ BROZOVIC

INTER (4-2-3-1): Handanovic; Nagatomo (dal 15' s.t. Ranocchia), Miranda, Murillo, Telles; Melo, Kondogbia; Biabiany (dal 41' s.t. Perisic), Jovetic, Ljajic; Icardi (dal 43' s.t. Brozovic).
A Disposizione: Carrizo, Berni, Jesus, Palacio, Guarin, Montoya, Medel, Gnoukouri, D'Ambrosio.
All. Mancini.
FROSINONE (4-4-2): Leali; Rosi, Diakité, Blanchard, Crivello; Paganini (dal 38' s.t. Carlini), Gori (dal 32' s.t. Gucher), Sammarco, Soddimo; Ciofani (dal 32' s.t. Longo), Castillo.
A Disposizione: Zappino, Gomis, Frara, Verde, M. Ciofani, Bertoncini.
All. Stellone.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.

Visto che in molti criticavano l’Inter per le vittorie striminzite, quegli 1-0 che secondo gli esperti lasciavano il tempo che trovavano, la squadra di Mancini ha pensato bene di fare le cose in grande e contro il Frosinone ha portato a casa un netto 4-0 che, si spera, farà tutti contenti.
Impossibile ipotizzare la formazione iniziale, scrivevo ieri. E infatti ancora una volta il Mancio cambia le carte in tavola presentandosi con un 4-2-3-1 che prevede Biabiany e Ljajic esterni offensivi con Jovetic dietro l’unica punta Icardi, in difesa Nagatomo e Telles sono gli esterni. Confermati Murillo e Miranda centrali difensivi e Felipe Melo e Kondogbia in mezzo al campo.

L’inizio è nerazzurro ma ben presto il Frosinone esce fuori e gioca ad armi pari con i padroni di casa. Grande occasione per gli ospiti dopo sette minuti. Cross dalla destra per Soddimo, che non ci pensa due volte: sinistro incrociato al volo, palla che sembra dentro. Ma Handanovic compie il miracolo, e mette in corner.

CERCANDO TRE PUNTI DA... CAPOLISTA

Mio fratello è figlio unico perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone
Non sapevo come iniziare questo articolo, allora ho preso in prestito le parole di una canzone di Rino Gaetano. Se non sbaglio la canzone è del 1976 e all’epoca il Frosinone giocava in Serie D (anche se, fonte Wikipedia, nella stagione 1976-77 sfiorò la promozione in C2). Da qui l’ipotesi che un grande campione come Chinaglia non potesse finire a giocare nel Frosinone.

Vabbè, chiusa parentesi. Torniamo ad argomenti che ci riguardano più da vicino, ovvero la sfida che questa sera vedrà di fronte l’Inter e il Frosinone (ecco, altrimenti che c’azzeccava la canzone di Rino Gaetano…). Sulla carta una sfida abbastanza agevole. Credo che delle quattro sfide di questo mese di novembre (Roma e Torino già affrontate e battute, Frosinone stasera e Napoli lunedì prossimo) questa di oggi sia quella teoricamente alla nostra portata. Certo, guai a sottovalutare gli avversari (il Frosinone è andato a strappare un punto allo Juventus Stadium ai Campioni d’Italia, non scordiamocelo), ma se ci facciamo intimorire da una neopromossa non credo che possiamo andare lontano.

sabato 21 novembre 2015

SPETTACOLO? NO, NOIA MORTALE (la delusione di Real-Barca e Juve-Milan)

Liga (Spagna) 2015-2016 – 13^ Giornata
REAL MADRID-BARCELLONA 0-4
10’ Suarez - 39’ Neymar - 53’ Iniesta - 73’ Suarez
REAL MADRID (4-3-3): Navas; Danilo, Varane, Sergio Ramos, Marcelo (58’ Carvajal); Modric, James Rodriguez (54’ Isco), Kroos; Cristano Ronaldo, Benzema, Bale. A disposizione: Casilla, Pepe, Kovacic, Casemiro, Jesé. Allenatore: Rafa Benitez
BARCELLONA (4-3-3): Bravo; Dani Alves, Piqué, Mascherano (27’ Mathieu), Jordi Alba; Rakitic (55’ Messi), Busquets, Sergi Roberto; Iniesta (76’ Munir), Suarez, Neymar. A disposizione: Ter Stegen, Adriano, Vermaelen, Sandro. Allenatore: Luis Enrique
Arbitro: David Fernandez Borbalan

Serie A 2015-2016 – 13^ Giornata
JUVENTUS-MILAN 1-0
65’ Dybala
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra (dal 29' p.t. Alex Sandro); Sturaro, Marchisio, Pogba; Hernanes (dal 1' s.t. Bonucci); Dybala (dal 36' s.t. Morata), Mandzukic. (Neto, Rubinho, Rugani, Lemina, Cuadrado, Vitale, Zaza). All. Allegri.
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (dal 29' s.t. Luiz Adriano), Montolivo, Bonaventura; Cerci, Bacca, Niang (dal 39' s.t. Honda). (Abbiati, Livieri, De Sciglio, Mexes, Zapata, Calabria, Mauri, Nocerino, Poli, Suso). All. Mihajlovic.
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

Un sabato che ti offre Real Madrid-Barcellona e Juventus-Milan sarebbe da cerchiare in rosso. Tanto più che le due partite non sono sovrapposte. Il Clasico spagnolo iniziava alle 18.15, la supersfida di Serie A alle 20.45. C’è addirittura il tempo tra una partita e l’altra di mangiare una pizza al volo. Cosa chiedere di più?
Immagino l’appassionato di calcio che alle 18 si è seduto sul divano ben intenzionato a spararsi questa doppia sfida di cartello. Spegnete la luce e chiudete i cellulari, non ci sono per nessuno. Questo spettacolo non me lo perderò per niente al mondo.

Palla Al Centro. JUVE-MILAN, REAL-BARCA: WEEKEND DA CLASSICI

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Sabato ricco con il Clasico di Spagna tra Real Madrid e Barcellona nel tardo pomeriggio e in serata ecco Juventus-Milan, entrambe chiamate alla vittoria per rilanciarsi.
In Inghilterra c’è un’interessante Liverpool-Manchester City, mentre in Germania il match clou è Schalke04-Bayern Monaco.


 SERIE A (Italia) – 13^ Giornata 
Sabato 21 Novembre ore 18
BOLOGNA-ROMA
67 i precedenti tra Bologna e Roma in Serie A con un bilancio favorevole ai padroni di casa: 30 vittorie per loro contro le 18 degli ospiti, mentre le due compagini hanno pareggiato in ben 19 occasioni.

Sabato 21 Novembre ore 20.45
JUVENTUS-MILAN
Negli 80 precedenti tra Juventus e Milan, con i bianconeri in casa, si ravvisa una tendenza favorevole alla Vecchia Signora, che ha infatti vinto in 38 occasioni, ottenendo 21 pareggi e altrettante sconfitte. L’ultima vittoria interna della Vecchia Signora è della passata stagione, quando la Juventus si impose per 3-1, grazie alle realizzazioni di Tévez, Bonucci e Morata, oltre al gol del Milan messo a segno da Luca Antonelli. L’ultima vittoria degli uomini oggi guidati da Siniša Mihajlović, sul campo della Juventus, risale alla stagione 2010-11, quando il risultato finale fu di 0-1, grazie a uno dei pochissimi gol messi a segno da Gattuso nel corso della sua gloriosa carriera.

venerdì 20 novembre 2015

MONDIALI UNDER 17, TRIONFA ANCORA UNA VOLTA LA NIGERIA

Emmanuel Petit (Canada 1987), Alessandro Del Piero (Italia 1991), Gianluigi Buffon e Francesco Totti (Giappone 1993), Ronaldinho, Iker Casillas, Xavi e Roman Weidenfeller (Egitto 1997), Pepe Reina (Nuova Zelanda 1999), Andrés Iniesta e Fernando Torres (Trinidad & Tobago 2001), Cesc Fàbregas e David Silva (Finlandia 2003), Toni Kroos (Corea Del Sud 2007), Shkodran Mustafi e Mario Götze (Nigeria 2009): spulciando gli archivi di questa prestigioso festival biennale del calcio giovanile introdotto dalla Fifa nel 1985 e riservato in origine agli Under 16 (il limite di età fu innalzato nel 1991), sono ben sedici i campioni del mondo senior che in passato vi hanno preso parte. Di questi, l’unico ad aver trionfato con la propria nazionale anche in tale contesto è stato il geniale brasiliano, condividendo la propria gioia con i vari Matuzalém, Geovanni e Fábio Pinto, mentre solo gli attuali interni di Real Madrid e Chelsea riuscirono ad aggiudicarsi il Golden Ball, ossia il riconoscimento assegnato al miglior calciatore del torneo.

mercoledì 18 novembre 2015

IL TEMPO NON SBIADISCE LA SETE DI GIUSTIZIA: VERITA' PER DENIS

26 anni dopo siamo ancora qui. A chiederci cosa sia successo quel 18 novembre del 1989 quando Donato Bergamini, per tutti Denis, perse la vita in circostanze misteriose.
Ventisei anni di battaglie e menzogne, verità presunte e altre mai raccontate, segreti nascosti e altri malcelati. Una morte bollata come suicidio (così raccontò e ha raccontato per anni l'ex fidanzata di Bergamini) ma la versione non ha mai convinto nessuno.
Troppe incongruenze, troppe inesattezze. Denis si sarebbe suicidato. Ma perché? 26 lunghi anni nei quali si è scavato nella vita del calciatore provando a trovare una motivazione a quel gesto, semmai fosse stato un suicidio, mentre prepotenti, vengono fuori tutte le incongruenze che portano a pensare che Denis sia stato ucciso.
Il corpo del 27enne centrocampista era a pancia in giù sull’asfalto, davanti alle ruote di un camion carico di mandarini che pesava 138 quintali… L’autista, Raffaele Pisano, raccontò subito di aver investito Denis, di non essere riuscito a frenare e di averlo trascinato «per quasi una cinquantina di metri» sotto il suo gigantesco mezzo.

martedì 17 novembre 2015

PARI CON LA ROMANIA, QUESTA ITALIA CONVINCE POCO

Amichevole
ITALIA-ROMANIA 2-2
7’ Stancu - 55’ Marchisio (rig.) – 66’ Gabbiadini – 88’ Andone

ITALIA (4-4-2): Buffon (dal 26’ s.t. Sirigu); Darmian, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi, Marchisio (dal 32’ s.t. Parolo), Soriano (dal 15’ s.t. Montolivo), El Shaarawy (dal 36’ s.t. Candreva); Pellé (dal 15’ s.t. Okaka), Eder (dal 15’ s.t. Gabbiadini). (Padelli, Perin, De Sciglio, Astori, Antonelli, Acerbi, De Silvestri, Cerci, Bonaventura, Giaccherini, Zaza) All. Conte.
ROMANIA (4-2-3-1): Tatarusanu; Sapunaru, Chiriches, Grigore, Rat (dal 37’ s.t. Filip); Hoban, Pintilii (dal 25’ s.t. Prepelita); Torje (dal 25’ s.t. Andone), Budescu (dal 1’ s.t. Maxim), Stancu (dal 39’ s.t. Ivan); Keseru (dal 1’ s.t. Sanmartean) (Pantillimon, Lung, Matel, Moti, Popa, Gaman, Achim, Hora). All. Iordanescu.
ARBITRO: Jaccottet (Svizzera).

Ancora una prestazione poco convincente dell’Italia che a Bologna in amichevole contro la Romania non va oltre il 2-2 e non riesce a riscattare la sconfitta subita pochi giorni fa in Belgio. Vantaggio iniziale della Romania con Stancu, che approfitta dell’ennesima indecisione difensiva azzurra, la rimonta della squadra di Conte si concretizza nella ripresa con il rigore trasformato da Marchisio e la rete di Gabbiadini. Nel finale il pareggio del neo entrato Andone.
Conte conferma il 4-4-2 e si affida nuovamente alla coppia offensiva composta da Eder e Pellè, mentre a sinistra viene scelto Stephan El Shaarawy, con Florenzi che prende posto a destra. Marchisio e Soriano completano la mediana. Chiellini viene spostato a sinistra per dare supporto difensivo al Farone, con l'inserimento di Barzagli al centro accanto a Bonucci. Regolarmente a destra Darmian, Buffon tra i pali.

Avvio shock per gli azzurri, che vanno sotto nel punteggio dopo pochi minuti di gioco. Al minuto 7 pasticcio difensivo di Darmian e Barzagli, che si scontrano e consegnano il pallone a Stancu: l'attaccante romeno prende la mira e trova l'angolino basso, sbloccando gli equilibri.

lunedì 16 novembre 2015

DOPO 44 ANNI L'UNGHERIA VOLA AGLI EUROPEI

L' Ungheria accede alla fase finale di Francia 2016 e scrive una pagina di storia. I magiari allenati da Bernd Storck hanno battuto ed eliminato la Norvegia ai play-off di qualificazione per Euro 2016, conquistando il pass per la rassegna continentale da cui erano assenti dal 1972. Dopo la vittoria in trasferta nella gara d'andata, gli ungheresi si sono ripetuti davanti al pubblico amico del Groupama Arena superando per 2-1 gli scandinavi con la rete di Priskin e l'autogol di Henriksen.
Inutile per i norvegesi la rete della bandiera dello stesso Henriksen. Ma l'eroe della serata è stato l'esperto portiere magiaro Gabor Kiraly, 39 anni ed esordio in Nazionale nel 1998, che ha parato di tutto.
L'ultima partecipazione risale al 1972 quando l'Ungheria, peraltro, si classificò quarta. Da allora invece solo delusioni a parte le tre qualificazioni consecutive ottenute per i Mondiali del 1978, 1982 e 1986. Avventure però tutte finite già al primo turno.
I magiari, nelle cui fila milita il 39enne Kiraly che potrebbe diventare il primo quarantenne a disputare una fase finale degli Europei, avevano raggiunto i playoff grazie all'ottimo cammino nel Girone F che li aveva visti arrivare terzi alle spalle di Irlanda del Nord e Romania ma davanti alla Finlandia.

domenica 15 novembre 2015

CERCASI BOMBER PER LA NAZIONALE AZZURRA. Inchiesta sugli attaccanti italiani

Cinque anni fa feci un’interessante inchiesta sui bomber italiani per dimostrare che Amauri, che all’epoca molti avrebbero voluto nella Nazionale azzurra, non era poi così indispensabile per la nostra rappresentativa.
Il quadro che ne uscivi fuori è che c’erano molti bomber italiani che avevano una media realizzativa ben superiore all’oriundo brasiliano (se non vi è mai capitato di leggerla datele un’occhiata perché secondo me è abbastanza interessante).
Ma veniamo a noi. Perché se all’epoca abbondavano gli attaccanti italiani con medie realizzative alte, oggi ci ritroviamo in grave crisi d’identità. Proprio due giorni fa, commentando l’amichevole giocata contro il Belgio, lamentavo la mancanza in questa Italia di attaccanti di un certo peso.
E allora ho voluto rilanciare quell’inchiesta e ho esaminato l’andamento degli attaccanti azzurri (quelli che Conte ha convocato per la doppia amichevole con Belgio e Romania più tutti quelli che sono nel giro azzurro o che potrebbero esserlo) nell’arco di tempo che va dall’ultimo Europeo ad oggi.

sabato 14 novembre 2015

I CAFFE' DI HERRERA E IL DOPING CHE NESSUNO VUOL VEDERE

“Mio fratello aveva ragione, le cose sono vere e negli ultimi tempi io e lui ci siamo ritrovati dopo alcune incomprensioni. Io ad un certo punto cominciai ad avere, in campo, dei fortissimi giramenti di testa. Andai dal medico che mi fece fare tutte le analisi e mi disse che dovevo fermarmi, che avevo problemi grossi. Il dottore mi disse che dovevo stare fuori almeno sei mesi. Ma questo Herrera non lo voleva. Da dove nascevano quei valori sballati? Non lo so. Ma so che, prima della partita, ci davano sempre un caffè. Non so cosa ci fosse dentro. Ricordo che un mio compagno, Szymaniak, mi chiese se prendevo la simpamina. Io non sapevo cosa fosse ma qualcosa che non andava, qualcosa di strano, c’era”.
Hanno fatto parecchio scalpore le dichiarazioni di Sandro Mazzola che in un’intervista di settimana scorsa (se non erro sabato scorso) al Corriere dello Sport ha in qualche modo confermato le accuse che suo fratello Ferruccio aveva mosso nei confronti della società nerazzurra.
Non entro nel merito delle dichiarazioni, dettate forse dal risentimento verso una società che lo ha messo da parte o dal rimorso di aver rotto ogni rapporto col fratello morto nel 2013 (anche se negli ultimi tempi, secondo quando dice Mazzola, c’era stato un riavvicinamento).
Delle famose pasticche del mago Herrera si è sempre parlato, ma nei fatti non ci sono mai state prove evidenti. Tanto più che in settimana Luisito Suarez, altro ex campione della Grande Inter, ha negato che Herrera li costringesse a fare uso di sostanze illecite. 
“Tutte le dicerie su sostanze proibite che si sarebbero state non corrispondono a nulla di vero. Io ho giocato fino a 40 anni senza alcun problema. Le denunce? Dico questo: diffido molto da chi scrive oggi cose dei tempi passati. Guarda caso, quelli che hanno scritto libri, lo hanno fatto molti anni dopo i presunti fatti. E chi non mi dice che non fossero anche in condizioni economiche precarie e questo ha inciso nel rendere pubbliche le loro ‘verità’? Tutto questo non mi convince, ma quello che mi fa stare più sereno è che io non ho mai preso nulla né ho visto cose strane.” 
E per quanto mi riguarda potrebbe aver ragione tanto Mazzola quanto Suarez.
Né è dimostrabile che ci sia una correlazione fra le presunte pasticche di Herrera e la morte di alcuni giocatori di quella Inter. Anche perché se è vero che sono morti tra gli altri Picchi, Tagnin, Facchetti, Bicicli, Ferruccio Mazzola, è anche vero che tanti altri sono ancora vivi e in salute (lo stesso Sandro Mazzola, Suarez, Corso, Jair, Burgnich e via discorrendo).
Ovviamente qualche sospetto viene. Tanto più che gli episodi non mancano di certo. Per motivi di tifo interisti e juventini si ricordano facilmente le pasticche di Herrera o la famosa vicenda dell’Epo juventina (finita come ogni cosa a tarallucci e vino…), ma se andate a rileggere l’intervista che fece Ferruccio Mazzola all’Espresso scoprirete che lui sostiene che anche alla Fiorentina e alla Lazio succedeva la stessa cosa. E sorvoliamo sulla famosa flebo di Cannavaro…
La verità è che tutte le squadre hanno fatto e fanno uso di sostanze più o meno lecite. Davvero viviamo nel mondo dei sogni a tal punto da credere che un giocatore possa disputare 50-60 partite l’anno senza nessun tipo d’aiuto? Non sono un esperto in materia (anzi, forse sono abbastanza ignorante) ma credo che sia difficile riuscire a giocare costantemente ogni tre giorni a grandi ritmi. E in questi casi la linea che divide il lecito dall’illecito è molto sottile.
Purtroppo nessuno ha voglia di indagare. Vuoi perché vorrebbe dire “scomodare” qualche grande squadra (e guai toccare Juventus, Milan, Roma, Inter, Napoli e compagnia cantante), vuoi perché la giustizia alla fine finisce sempre a tarallucci e vino (la già citata vicenda Epo ne è un esempio lampante).
Meglio infangare il passato, meglio parlare delle presunte pasticche di Herrera e delle flebo della Fiorentina. Sospetti che rimangono tali e che non servono di certo a risolvere il problema. Sempre ammesso che qualcuno abbia la volontà di risolverlo.

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venerdì 13 novembre 2015

IL BELGIO FA TRIS, L'ITALIA NON SUPERA L'ESAME

Amichevole
BELGIO-ITALIA 3-1
3’ Candreva – 13’Vertonghen – 74’ De Bruyne – 83’ Batshuayi

BELGIO (4-2-3-1): Mignolet; Cavanda (dal 18' s.t. Denayer), Alderweireld, Lombaerts, Vertonghen; Witsel, Nainggolan; Ferreira-Carrasco (dal 42' s.t. Mirallas), De Bruyne, Hazard; Lukaku (dal 18' s.t. Batshuayi). (Sels, Gillet, Defour, Meunier, Kums, Dembelé, Benteke, Depoitre, Vermalen). All.: Wilmots
ITALIA (4-4-2): Buffon; Darmian, Bonucci (dal 47' s.t. Barzagli), Chiellini, De Sciglio (dal 45' s.t. Antonelli); Florenzi (dal 35' s.t. El Shaarawy), Marchisio, Parolo (dal 15' s.t. Soriano), Candreva; Pellè (dal 35' s.t. Okaka), Eder (dal 35' s.t. Zaza). (Sirigu, Padelli, Perin, Astori, Cerci, Montolivo, Gabbiadini, Giaccherini). All. Conte.
ARBITRO: Marciniak (Polonia).

Netta sconfitta dell’Italia che nell’amichevole di prestigio contro il Belgio disputata nello stadio "Re Baldovino" (ex Heysel) per commemorare le 39 vittime della finale di Coppa Campioni Liverpool-Juventus di 30 anni fa perde 3-1, dimostrando di essere ben lontana dall’essere competitiva contro avversarie di un certo peso.
Antonio Conte si affida all'ormai collaudata coppia d'attacco formata da Pellè ed Eder, con l'italo-brasiliano tra i più in forma di quest'ultimo periodo. A centrocampo torna Marchisio con Parolo, Florenzi e Candreva a spingere sulle fasce. In difesa Darmian e De Sciglio sono i terzini, Chiellini-Bonucci la coppia centrale.

Gli azzurri partono bene e dopo tre minuti sono già in vantaggio. Cross di Florenzi dalla destra, girata di Pellè, respinta con un miracolo da Mignolet prima del tap-in di Candreva. Gli Azzurri continuano a premere e sfiorano il raddoppio poco dopo con uno scatenato Candreva che lascia sul posto Cavanda ma viene stoppato da un altro intervento prodigioso del portiere del Liverpool.

mercoledì 11 novembre 2015

CALCIO D'ALTRI TEMPI: DOPO 22 ANNI RINASCE LA LEGGENDARIA A.C. MORRONE

La Morrone. O per meglio dire, Associazione Calcistica Emilio Morrone Cosenza. Ai più giovani questo nome dirà poco o niente, ma a chi ha superato gli –anta (o comunque, come nel mio caso, ci è abbastanza vicino) questo nome dirà tanto, tantissimo.
Perché stiamo parlando di una formazione che all’interno del contesto bruzio è una sorta di istituzione. Nata nel 1955 (Il nome fu attribuito in memoria del cosentino Emilio Morrone, un portiere ventitreenne che perse la vita sul campo, nel 1953) può vantare 14 partecipazioni in Serie D e soprattutto lo storico derby contro il Cosenza nella stagione 1974-75. E ha disputato una finale di Coppa Italia Dilettanti negli anni Settanta.
Tantissimi i talenti sfornati dalla squadra granata ma due su tutti hanno saputo rappresentarla nel calcio che conta: Franco Rizzo e Salvatore Garritano. Rizzo è stato il primo calciatore calabrese a indossare la maglia azzurra e a diventare Campione d’Italia con la maglia della Fiorentina. Garritano, che ha giocato per anni con le Nazionali giovanili Under 21 e Under 23, si è anche laureato Campione d’Italia con il Torino di Gigi Radice.

martedì 10 novembre 2015

ESONERATO ZENGA !!! (i rischi di lavorare con certi Presidenti...)

 CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano 
"L’U.C. Sampdoria comunica che il signor Walter Zenga è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. Dispiaciuti per l’anticipata conclusione del rapporto professionale, il presidente Massimo Ferrero e tutta la società augurano a Walter Zenga il più grande in bocca al lupo per il prosieguo della carriera".
E’ durata solo pochi mesi l’avventura di Walter Zenga sulla panchina della Sampdoria. Fatale all’ex tecnico di Catania e Palermo è stata la sconfitta contro la Fiorentina (non proprio l’ultima arrivata) o, forse, più probabilmente una brusca interruzione del feeling con Ferrero e i dirigenti. In realtà non era mai nato un certo feeling tra l’allenatore e la società blucerchiata. Già dopo il preliminare di Europa League il tecnico era stato sul punto di essere esonerato. Poi l’allarme era rientrato e il buon avvio di stagione della formazione ligure aveva scacciato ogni fantasma di licenziamento.
Ma quando si ha a che fare con presidenti vulcanici ed umorali non si può mai stare tranquilli. E nonostante la Sampdoria stesse facendo un onesto campionato di metà classifica il presidente Ferrero ha deciso di dare il benservito al proprio tecnico e di cambiare guida tecnica (probabilmente è convinto che con la rosa a disposizione si possa puntare al titolo).

lunedì 9 novembre 2015

SE IL RISULTATO CONTA PIU' DELLO SPETTACOLO

Cosa conta veramente nel calcio? Ecco una domanda da un milione di dollari. E’ più importante vincere o dare spettacolo? Far divertire il proprio pubblico o portare a casa il risultato?
L’ideale è far coincidere entrambe le cose. Ma non sempre nella vita si può avere tutto (a chi non piacerebbe avere una moglie bellissima e intelligente? Eppure spesso bisogna accontentarsi solo della bellezza o solo dell’intelligenza). E allora dovendo scegliere cosa è più importante? Lo spettacolo o il risultato?
Dovendo scegliere io mi tengo stretto il risultato perché, secondo me, è quello che fa la differenza. Se vinci giocando male o applicando il tiki taka del Barcellona di Guardiola che differenza fa? Se vinci 1-0 o 5-0 cambia qualcosa? Su quest’ultima domanda ci viene in soccorso il grande Vujadin Boskov che una volta disse “Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0”. Il discorso ovviamente vale anche per le vittorie. Ai fini della classifica conta se vinci o se perdi, non se giochi bene o giochi male (quando faranno una classifica basata sull’estetica e non sul risultato ne riparleremo).

domenica 8 novembre 2015

KONDOGOL !!! LA LEGGE DELL’UNO A ZERO COLPISCE ANCORA

Serie A 2015-2016 – 12^ Giornata
 TORINO  -  INTER    -  
31’  KONDOGBIA 

TORINO (3-5-2): Padelli; Gaston Silva, Glik, Moretti; Bruno Peres (dal 33' s.t. Zappacosta), Benassi, Vives, Baselli (dal 37' s.t. Amauri), Molinaro; Quagliarella, Belotti (dal 18' s.t. Maxi Lopez).
A Disposizione: Castellazzi, Ichazo, Acquah, Gazzi, Martinez, Prcic, Pryima.
All. Ventura.
INTER (3-5-2): Handanovic; Murillo (dal 49' s.t. Ranocchia), Miranda, Juan Jesus; D'Ambrosio, Melo, Medel, Kondogbia, Nagatomo; Palacio (dal 31' s.t. Ljajic), Icardi (dal 22' s.t. Perisic).
A Disposizione: Carrizo, Jovetic, Biabiany, Telles, Montoya, Santon, Gnoukouri, Brozovic, Manaj.
All. Mancini
ARBITRO: Irrati di Pistoia

Ancora un 1-0. Basta il solito golletto di scarto (il settimo in 12 gare) per l’Inter per permetterle di portare a casa i tre punti e mantenere la testa della classifica per altre due settimane.
Mancini ancora una volta rimescola le carte. Davanti ad Handanovic è difesa a tre con Miranda, Murillo e Juan Jesus, a centrocampo D’Ambrosio e Nagatomo sono gli esterni con Medel, Felipe Melo e Kondogbia in mezzo, mentre in attacco è Palacio ad affiancare Icardi. Tutti in panchina gli –ic (Brozovic, Perisic, Jovetic e Ljajic).
Come al solito partita bloccata. L’Inter non lascia molti spazi in difesa, ma in attacco non riesce a creare pericoli particolari. La prima emozione la regala l’ex di turno Benassi la cui parabola dalla sinistra si infrange sulla traversa, con Handanovic praticamente battuto.

sabato 7 novembre 2015

TORINO-INTER TRA PRANZO DOMENICALE E MOTOMONDIALE...

Mia madre sta già imprecando da ora. Ogni volta che l’Inter gioca alle 12.30 (per fortuna non succede spesso…) è una corsa contro il tempo, un fuggi fuggi con l’orologio in mano. Quindi sono costretto a prenderla larga, aspettare il momento propizio e poi sabato nel tardo pomeriggio o in serata piazzo il colpo “mamma, per favore domani prepara in anticipo che c’è l’Inter alle 12.30”. Imprecazioni, borbottii e poi si tranquillizza. Per fortuna.
Non posso darle torto, ste partite all’ora di pranzo di domenica sono una rottura di scatole. Avessero almeno un senso… Per cercare di conquistare il mercato asiatico, dicono. Come se piazzare una partita all’ora di pranzo fosse sufficiente per convincere i cinesi o i coreani a guardare la nostra Serie A.
Vabbé, pazienza. Domani armiamoci di santa pazienza e prepariamoci a questo Torino-Inter, incastonato tra il classico pranzo domenicale e l’ultima attesissima gara del Motomondiale dove Valentino Rossi proverà a vincere il titolo mondiale partendo dall’ultima posizione (i fatti li sapete meglio di me, da due settimane non si parla d’altro…).

Palla Al Centro. ROMA, DERBY CAPITALE (con un occhio a Torino e Genova)

 PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Sarà il derby di Roma a focalizzare l’attenzione di questo weekend che precede la sosta per le Nazionali. Una sfida che ha sempre regalato emozioni e che sicuramente non le farà mancare neanche stavolta. Da seguire con attenzione anche gli impegni in trasferta delle due capoliste con l’Inter che va a Torino e la Fiorentina che fa visita alla Sampdoria.
In Inghilterra occhi puntati sul derby londinese tra Arsenal e Tottenham, la Liga spagnola offre Siviglia-Real Madrid e Barcellona-Villareal, in Germania c’è Borussia Dortmund-Schalke 04 mentre in Francia i riflettori sono tutti puntati sulla sfida tra Lione e Saint-Etienne.
E per chi si interessa di campionati minori c’è Feyenoord-Ajax in Olanda e Lokomotiv Mosca-Zenit in Russia.


 SERIE A (Italia) – 12^ Giornata 
Sabato 7 Novembre ore 18
VERONA-BOLOGNA
Sono 18 gli incontri in archivio tra Hellas Verona e Bologna al Bentegodi: i padroni di casa hanno ottenuto 6 vittorie e 10 pareggi, subendo solo 2 sconfitte. L’ultimo successo esterno dei felsinei risale al 2001-2002, 1-0 con gol di Fresi. Nella stagione precedente il Verona vinse con un pirotecnico 5-4 (doppiette di Salvetti e Signori, marcature di Adailton, Oddo, Olive e Cipriani e autogol di Falcone).

Sabato 7 Novembre ore 20:45
MILAN-ATALANTA
Nei 54 precedenti tra Milan e Atalanta a San Siro, i rossoneri sono in vantaggio con 28 vittorie, 17 pareggi e 9 sconfitte. L’ultimo pareggio risale alla stagione 2002-2003, uno spettacolare 3-3 nel quale il Milan rimontò lo svantaggio iniziale di tre reti. La vittoria più larga della squadra di casa è il 9-3 del 1972-1973.

venerdì 6 novembre 2015

STRAMACCIONI RIPARTE DALLA GRECIA

Secondo i bene informati manca solo l’ufficialità. Andrea Stramaccioni starebbe per tornare in pista. L’ex tecnico nerazzurro firmerà a breve per il Panathinaikos, squadra greca attualmente seconda in classifica, e dovrebbe fare il suo esordio sulla panchina ateniese dopo la sosta per le Nazionali quando il calendario lo metterà di fronte all’Olimpiacos di Esteban Cambiasso, suo ex giocatore ai tempi dell’esperienza sulla panchina dell’Inter.
Superfluo dirvi quanto mi fa piacere che Stramaccioni abbia la possibilità di tornare ad allenare. Dopo gli ottimi risultati a livello giovanile sia con la Roma che con l’Inter, la sua avventura della panchina dell’Inter prima, e su quella dell’Udinese dopo non ha prodotto i risultati sperati. In particolare all’Inter si è reso protagonista di una delle peggiori stagioni della storia nerazzurra.

Eppure molti tifosi nerazzurri ancora stravedono per il tecnico romano. Escludiamo il sottoscritto che dopo Mourinho mette Stramaccioni nella classifica dei tecnici nerazzurri che ha adorato e adora di più, gran parte del popolo nerazzurro ancora ricorda con affetto e stima un allenatore che ha fatto dell’interismo la sua arma vincente.

giovedì 5 novembre 2015

MES QUE UN TRIPLET (racconto inedito di Barcellona e Gatorade)

Il Barcellona FC, dopo aver concluso la stagione 2013-2014 senza trofei, si è rivelato determinato a riacquistare la sua fama di club calcistico migliore al mondo e tornare a vincere. Per raggiungere questo obiettivo nella stagione 2014-2015 il team ha quindi inserito nella rosa nuovi giocatori, ripristinando i suoi schemi di gioco di lunga data sotto la guida del nuovo allenatore Luis Enrique. Si è inoltre avvalso di Gatorade e del Gatorade Sports Science Institute (GSSI) per creare dei veri e propri programmi di idratazione e nutrizione personalizzati per ogni giocatore.
Il risultato finale di questa operazione è stato uno storico triplete - Liga, Coppa del Re, Champions League - documentato in “Més Que Un Triplet” di Gatorade, uno short film disponibile dal 4 novembre sul canale YouTube di Gatorade che include contenuti inediti di Lionel Messi e che conduce i tifosi in un viaggio attraverso lo storico triplete del Barcellona FC durante la stagione 2014-2015. Il video mostra inoltre come Gatorade e il GSSI hanno aiutato la squadra a mettere a punto il programma di reintegro delle energie e sali minerali degli atleti nel corso di questo periodo.

mercoledì 4 novembre 2015

NON SIAMO MICA DEI… “PIRLO”

La notizia bomba l’ha lanciata ieri Sportmediaset. L’Inter sta valutando per gennaio il ritorno di Andrea Pirlo. Il centrocampista azzurro, che attualmente gioca nei New York City, arriverebbe in prestito fino a giugno. All’inizio sembrava la classica “suggestione”, la bomba di mercato che serviva più a fare clamore che altro. Ma poi piano piano qualche conferma è iniziata ad arrivare. Addirittura è saltato il solito tormentone “Mancini ha chiamato il giocatore per convincerlo a vestirsi di nerazzurro”. Anche qui prima smentite, poi conferme, poi è uscito fuori che il Mancio aveva contattato il giocatore anche ai tempi del Manchester City. Insomma direi che non è più solo una suggestione e che un minimo di verità c’é.

Una trattativa che senza dubbio converrebbe sia all’Inter che a Pirlo. Da un lato la squadra nerazzurra avrebbe finalmente il centrocampista di qualità in mezzo al campo che ben si sposerebbe con la quantità di Medel e Felipe Melo. Dall’altro il giocatore si giocherebbe al meglio le sue carte in vista dell’Europeo di giugno.

lunedì 2 novembre 2015

IL RAZZISMO DI TAVECCHIO E L'INADEGUATEZZA DI UN PRESIDENTE

Tavecchio ci ricasca nuovamente. Dopo le famose frasi su Opti Pobà e i mangiabanane, l’attuale presidente della Federcalcio è di nuovo nell’occhio del ciclone per frasi razziste, stavolta nei confronti di ebrei ed omosessuali.

In un’intervista rilasciata nel giugno di quest’anno al giornalista Massimo Giacomini, direttore della testata online SoccerLife, e il cui audio è stato diffuso dal Corriere della Sera, il numero uno del calcio italiano parlando del commerciante e proprietario di molti immobili a Roma, Cesare Anticoli, lo definisce «ebreaccio»"La sede della Lega Nazionale Dilettanti? Comprata da quell’ebreaccio di Anticoli". "Io non ho nulla contro gli ebrei - aggiunge, nella sintesi audio di corriere.it - sono stato il primo a sostenerli nella mia vita: sono stato direttore di 28 filiali in Lombardia e c'erano tre filiali che andavamo meglio, perché c'erano direttori ebrei". "Però - lo interrompe l'interlocutore, ridacchiando - come diceva Umberto Eco...". "È meglio - conclude Tavecchio, sull'imbeccata dell'interlocutore - tenerli a bada".

domenica 1 novembre 2015

POSSIAMO ESSERE PROTAGONISTI (ma senza fare la fine di Icaro...)

Presente. Ottobre è finito, oggi è iniziato novembre e lassù nel gruppone di testa ci siamo anche noi. Anzi se vogliamo dirla tutta, non solo siamo nel gruppo di vetta ma addirittura lo guidiamo noi insieme alla Fiorentina.
Ora fate un breve salto nel tempo, tornate a metà agosto e ditemi quanti di voi avevano ipotizzato che ad Ognissanti noi saremmo stati in testa alla classifica, seppur in coabitazione. Il nostro obiettivo stagionale era e rimane il terzo posto. Però nel frattempo, come disse il Mancio qualche tempo fa, stiamo mettendo fieno in cascina per quanto arriverà il maltempo.

Certo stare lassù fa molto piacere e saremmo dei bugiardi se non ammettessimo che di tanto in tanto un pensierino al tricolore lo facciamo. Ma poi ritorniamo alla realtà e ci ricordiamo che dobbiamo volare bassi e che a voler volare troppo in alto si fa la fine di Icaro a cui gli Dei bruciarono le ali (oddio, non vorrei aver scritto una sciocchezza, dopo vado a verificare).