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lunedì 23 novembre 2015

COME È DIFFICILE RIMANERE CON I PIEDI PER TERRA…

E adesso come la mettiamo? Adesso cosa si dovranno inventare per denigrare i nostri successi? A cosa potranno appigliarsi? Al fatto che il Frosinone era pur sempre una squadretta appena promossa in Serie A? (la stessa squadretta che a Torino ha fermato sul pari i campioni d’Italia…) Al fatto che non giochiamo un calcio champagne? (pazienza, niente bollicine…) Al fatto che siamo stati fortunati? (Ma quando mai…).
Stavolta è davvero dura trovare un motivo valido per argomentare contro l’Inter. Al limite potranno appigliarsi ad un “settimana prossima contro il Napoli vedremo di che pasta sono fatti” che lascia pur sempre il tempo che trova. Perché, non scordiamolo, il nostro obiettivo rimane pur sempre la qualificazione alla prossima Champions League. E 1) sotto questo punto di vista viaggiamo a gonfie vele; 2) perdere a Napoli può anche starci.

Ciò non vuol dire che snobbiamo il primo posto o lottare per il titolo ci farebbe schifo. Semplicemente guardiamo verso altri obiettivi, più alla nostra portata. Se poi a primavera fossimo ancora lì se ne può riparlare. Ma per il momento non vogliamo fare voli pindarici o lanciarci in eccessi di ottimismo.

Anche se rimanere con i piedi per terra non è esercizio facile. Abbiamo vinto nove partite su tredici, siamo reduci da quattro vittorie consecutive, non prendiamo gol da quattro partite e siamo rimasti imbattuti in cinque delle ultime sei gare (nove gare su tredici, volendo estendere il discorso a tutto questo inizio di campionato). Non prendiamo gol… un golletto lo facciamo sempre… i tre punti li portiamo a casa spesso e volentieri… Direi che ci sarebbero tutti gli indizi per essere ottimisti e fare sogni tricolori. Tanto più che l’ultima volta che siamo stati da soli in testa dopo 13 giornate poi abbiamo trionfato in tutte le competizioni (Triplete, vi ricorda qualcosa?).
Anche perché abbiamo dimostrato di essere una squadra. E per “una squadra” intendo dire che siamo una rosa unita e compatta, dove c’è spazio per tutti e dove tutti si devono far trovare pronti al momento opportuno. Mancini ha giocato finora con 13 formazioni diverse, a rotazione ha schierato tutti, ha cambiato moduli e giocatori rilanciando ora l’uno ora l’altro. Sono pochi quelli che finora il campo l’hanno visto poco o niente (Gnoukouri, Montoya, Carrizo e Berni per ovvi motivi). E ogni volta che qualcuno è stato chiamato in causa se l’è cavata egregiamente. Per dire, anche Ranocchia, giusto per citarne uno che lo scorso anno spesso e volentieri è stato disastroso, ha fatto il suo quando ha giocato dimostrando di poter essere un buon rincalzo. 
Mancini sta facendo un ottimo lavoro e tutti quelli che questa estate erano pessimisti o addirittura invocavano Mihajlovic si sono dovuti ricredere. Stavolta il tecnico jesino sta dimostrando di sapere il fatto suo riuscendo a far fruttare una rosa che non ha grossi campioni. Tutti quelli che lo additavano dicendo “facile vincere con i campioni, vorrei vederlo con una rosa meno competitiva” sono stati accontentati e sarei curioso di sapere cosa rispondono ora.
Con questi presupposti un pensierino al titolo è impossibile non farlo. Ma bisogna rimanere con i piedi e non farci trascinare dall’entusiasmo del momento. Anzi, pensiamo al Napoli. Concentriamoci già da oggi, con una settimana di anticipo, su quello che sarà il nostro vero e proprio esame di maturità. Se arriviamo a dicembre in vetta solitaria (o al limite anche in compagnia…) poi ne possiamo riparlare. Per il momento, manteniamo i piedi per terra. O almeno proviamoci.


2 commenti:

Brother ha detto...

Perché tenere i piedi per terra? Voglio illudermi. Illudermi che faremo una stagione da protagonisti, illudermi che a maggio saremo ancora lassù a guardare tutti dall'alto in basso, illudermi di dover togliere la bandiera dal baule e rimetterla in bella mostra sul terrazzo.
Io ci credo. E non ho nessuna intenzione di tenere i piedi per terra.

Winnie ha detto...

In effetti sono daccordo con Brother. Continuiamo a tenere i piedi per terra, ma sotto sotto tutti gli interisti pensano allo scudetto e sognano di tornare a trionfare in Italia.