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martedì 29 luglio 2014

TAVECCHIO, IN ITALIA PARE NON CI SIA DI MEGLIO

"Non ho mai visto Conte se non in televisione, quello delle Marche, Mancini, l'ho visto allo stadio perché sono interista. Con quello del Friuli, Guidolin, non c'ho mai parlato.",

“Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba‘ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”.

"Siamo da sempre protesi a voler dare una dignità estetica alla donna del calcio. Prima si pensava che fosse handicappata rispetto al maschio per resistenza ed altri fattori, adesso invece abbiamo riscontrato che sono molto simili. Adesso abbiamo creato uno slogan che parla della donna come l'altra metà del calcio”.

Ecco, questo è quello che il calcio italiano può offrire. Un 71enne (“ho 71 anni cosa devo fare?” andare in pensione, come suggeriva pippo) che non conosce i principali candidati alla panchina azzurra (e, particolare non da poco, dovrà essere lui a scegliere chi siederà sulla panchina azzurra), che fa gaffe sugli extracomunitari e sulle donne, che si professa paladino del rinnovamento ma che, programma alla mano, tutto sembra tranne un paladino del rinnovamento.
Sicuri che il calcio italiano non abbia nulla di meglio di offrire? Possibile che si continui a preferire questo soggetto ad Albertini?
E’ evidente che ci sono legami ed intrallazzi politici duri da superare. Gira e rigira la voglia di poter continuare a comandare e a guadagnarci sopra è più forte del fatto di dover ricostruire l’universo calcio. In fondo, se ci pensate bene, la situazione Figc è molto simile alla situazione politica italiana. Bisognerebbe cambiare rotta, dare una netta sterzata a molte cose e invece si continua sulla stessa scia, con le stesse persone e i soliti legami tra Tizio, Caio e Sempronio.
La cosa che mi fa sorridere (anche se ci sarebbe ben poco da ridere…) è che alcune società come Fiorentina, Cesena, Sassuolo, abbiano ritirato il proprio appoggio a Tavecchio solo sulla base di una uscita infelice (che rimane comunque una gaffe pesante, sufficiente in un paese civile a bruciare la candidatura del personaggio interessato). Se l’ex presidente della Lega Dilettanti non avesse detto quella frase avrebbe continuato a godere dell’appoggio incondizionato di quasi tutte le società, e a nessuno sarebbe minimamente passato per la testa di far venire meno il proprio sostegno ad un 71enne, condannato in più di un’occasione, e rappresentante di un vecchio modo di fare politica sportiva.
Alla fine sappiamo come andrà a finire. Tavecchio conquisterà la sua bella poltrona e il tanto sospirato rinnovamento andrà a farsi benedire. E niente paura per la panchina azzurra, il futuro Presidente Federale ha le idee chiare: chiamerà… coso… come si chiama…. Quel tizio lì…. Quello che ha allenato anche in Italia… coso… quello che ha pure vinto… uffa, non conoscete nemmeno i probabili candidati a diventare ct azzurro.


4 commenti:

Salvatore ha detto...

Situazione davvero penosa. Ci stiamo affidando ad un Presidente che non ha né capo né coda... Bah...

pippo ha detto...

il vereo problema caro entius non è re travicello ma chi gli sta dietro che ha costruito negli anni una rete di consensi che va dalla b(sono veramente deluso da abodi)alla lega pro e dilettanti...il rinnovamento parte anche dal costruire quei consensi e dal dare maggior peso all'espressione della a.sono convinto che tante realtà non aspettano altro che liberarsi da questo giogo ma non hanno forza sufficiente per farlo ,questo spiega come e perchè alla prima occasione mediatica tanti si....smarchino.

Carlo Sandri ha detto...

E' incredibile, e davvero tipicamente italiano, che queste decine e decine di società non abbiano un nome presentabile da proporre: in teoria, dovrebbero poter comunque fare tutti i loro intrallazzi e mantenere le loro alleanze anche rimpiazzando questo individuo con un essere più pensante, anzi magari ne guadagnerebbero in immagine e consensi... e invece no, proprio come in politica, deve essere lui in persona per forza, altrimenti salta tutto! E' tutto basato su una rete di favori e di compromessi puramente personali e carrieristici dietro i quali non c'è nulla.
Facciamoci da soli tanti auguri per il futuro del calcio italiano :)

Pronostici Serie A ha detto...

Siamo messi veramente male!