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domenica 1 novembre 2015

POSSIAMO ESSERE PROTAGONISTI (ma senza fare la fine di Icaro...)

Presente. Ottobre è finito, oggi è iniziato novembre e lassù nel gruppone di testa ci siamo anche noi. Anzi se vogliamo dirla tutta, non solo siamo nel gruppo di vetta ma addirittura lo guidiamo noi insieme alla Fiorentina.
Ora fate un breve salto nel tempo, tornate a metà agosto e ditemi quanti di voi avevano ipotizzato che ad Ognissanti noi saremmo stati in testa alla classifica, seppur in coabitazione. Il nostro obiettivo stagionale era e rimane il terzo posto. Però nel frattempo, come disse il Mancio qualche tempo fa, stiamo mettendo fieno in cascina per quanto arriverà il maltempo.

Certo stare lassù fa molto piacere e saremmo dei bugiardi se non ammettessimo che di tanto in tanto un pensierino al tricolore lo facciamo. Ma poi ritorniamo alla realtà e ci ricordiamo che dobbiamo volare bassi e che a voler volare troppo in alto si fa la fine di Icaro a cui gli Dei bruciarono le ali (oddio, non vorrei aver scritto una sciocchezza, dopo vado a verificare).

Volare bassi, soprattutto dopo la vittoria di ieri sera che ha dato fiducia ed entusiasmo a tutto l’ambiente. Il match contro la Roma era a tutti gli effetti una sfida scudetto. Sfida scudetto che abbiamo superato abbastanza egregiamente e che fa seguito alla vittoria nel derby di metà settembre e all’ottimo pareggio contro la Juventus di due settimane fa. Insomma, nonostante non siamo particolarmente brillanti abbiamo dimostrato di essere solidi e di poter stare nel gruppo delle prime. Siamo la miglior difesa del campionato nonostante i quattro gol presi contro la Fiorentina e in sette sfide su 11 siamo riusciti a non subire gol (per dare un’idea, lo scorso anno in tutta la stagione furono 10 le sfide in cui riuscimmo a rimanere imbattuti). Segno evidente che alla fine nel calcio vale sempre la vecchia regola del “primo non prenderle”. Lo stesso Mancini ieri sera nel dopogara ha sottolineato che una squadra è come una casa, si parte dalle fondamenta. E in questo caso le fondamenta sono rappresentate dalla difesa.
Dall’altro lato c’è un attacco che fa il minimo sindacale con 11 gol in altrettante sfide. Ma siamo bravissimi a monetizzare i nostri gol visto che (come leggevo oggi da qualche parte) ogni gol ci ha finora fruttato 2,2 punti. E pazienza se finora abbiamo vinto sempre di misura e se sei vittorie su sette sono state uno striminzito 1-0. Tanto vincere 1-0 o vincere 4-0 non fa differenza: sono sempre tre punti per la classifica.
Il tutto mentre ancora Mancini non ha le idee chiare su chi far giocare, su chi tenere e su chi vendere a gennaio. Prendete Brozovic, 3-4 settimane fa aspettava solo che arrivasse gennaio per andarsene, ora è una colonna di questa Inter. E lo stesso discorso vale per Ljajic, già pronto con la valigia e diventato una pedina preziosa nello scacchiere nerazzurro.
Nel frattempo qualche colonna su cui poggiare l’architrave inizia ad esserci. Come Murillo e Miranda. Abbiamo trovato i nuovi Samuel e Lucio, tanto il brasiliano quanto il colombiano sono eccezionali ed insuperabili, niente a che vedere con Ranocchia e Juan Jesus dello scorso anno. E come si fa a fare a meno di Medel? Un mostro di bravura ed adattamento. Se poi diventa pure il match-winner nelle sfide scudetto… E non dimentichiamoci di Jovetic e Perisic, due che hanno già dimostrato di poter dare molto a questa Inter.
E aspettiamo ancora il vero Kondogbia e i gol di Icardi. Insomma, gli elementi per poter fare una grande stagione ci sono tutti. C’è solo da aspettare la primavera, se son rose fioriranno. Si dice così, vero?

3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Mi trovi pienamente daccordo. Possiamo essere protagonisti ma non dobbiamo pensare al titolo. Il nostro obiettivo deve rimanere il terzo posto. Se poi arrivasse qualcosa in più...

Nerazzurro ha detto...

Appunto sulla leggenda di Icaro. Non furono gli Dei a bruciargli le ali, ma il sole. Icaro infatti volò con delle ali fatte di cera, nonostante gli avvertimenti del padre volò troppo vicino al Sole e la cera si sciolse.

Entius ha detto...

Sì, infatti. Vabbè, ho sbagliato di poco. Pensavo di aver preso un abbaglio clamoroso.