Fortuna marsigliese. E anche sfortuna nostra. Oggi continua a rimbalzarmi in testa l’idea che se nei primi minuti fosse entrato il tiro di Sneijder o di Milito staremmo qui a commentare un’altra partita. Ma quel tiro con è entrato, triste presagio del fatto che la serata non sarebbe finita in modo gioioso. Siamo stati sfortunati. Anche se appellarsi alla sfortuna (o ad un arbitraggio non proprio impeccabile) serve davvero a poco.
Anche ieri sera abbiamo avuto la sensazione, anzi direi la certezza, di essere giunti al capolinea, di non averne più. Ci abbiamo messo orgoglio, coraggio, spinta emotiva. Ma non è bastato. Mancava la fame di vittorie, la forza fisica dei giocatori più esperti. Mancava il muro difensivo, mancava la luce in mezzo al campo, mancava la lucidità sotto porta.
Ed è sceso il sipario sull’Inter del Triplete. Doveva prima o poi succedere ed è successo. Non è il caso di fare drammi. Ora resettiamo tutto e ripartiamo. Con un nuovo allenatore, con una nuova rosa e soprattutto con un nuovo progetto. Un progetto. E’ questo che tutti i tifosi chiedono. Non importa se per qualche anno non saremo competitivi, non importa se dovrà passare un po’ di tempo prima di sollevare al cielo un trofeo. L’importante è avere un progetto e seguirlo senza se e senza ma.
Abituarci a fare da comparsa non sarà semplice ma a cavallo tra anni ’90 e inizio millennio ci è capitato di farlo e ce ne siamo fatti una ragione. Ci riusciremo anche adesso che siamo reduci da sette anni di trionfi (sette anni, capito generazione di Filippi che andate allo stadio ad esporre striscioni del cazzo?).
Ci abitueremo ad accontentarci di una vittoria nel derby, ci abitueremo a lottare per l’Europa League, ci abitueremo a vedere la nostra maglia senza coccarde e stemmi vari. Ci abitueremo perché sappiamo che prima o poi torneremo a vincere.
Tra il tramonto (dell’Inter del Triplete) e una nuova alba (di successi) c’è sempre la notte. E ciò che mi preoccupa è il non sapere quanto sarà lunga questa notte. Vorremmo che il nuovo giorno arrivasse subito ma sappiamo che potrebbe non essere così. E spesso le tenebre della notte possono essere più lunghe del previsto. Risorgeremo come il sole. Prima o poi. Già, ma prima o poi?
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3 commenti:
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Mah...che una tifoseria esigente come quella nerazzura possa accettare per qualche anno di non essere competitivi la vedo pressochè impossibile, già dall'anno prossimo, come il vostro blasone v'impone, dovrete essere pronti a lottare per i massimi traguardi...ciao!
Dubito che già l'anno prossimo torneremo ad essere competitivi. Credo che passeranno un paio di anni prima di tornare a lottare per grandi traguardi.
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Bè, se l'anno prossimo teoricamente non foste impegnati nelle coppe europee ecco che un Inter che possa lottare per lo scudetto o quantomeno per un piazzamento in Champions sarebbe pressochè un obbligo...ciao!
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