ARTICOLI RECENTI

domenica 18 marzo 2012

INTER, L’AGONIA CONTINUA…

Serie A 2011-2012 – 28^ Giornata
INTER - ATALANTA 0 - 0

Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Poli (32′ st Castaignos), Cambiasso, Obi (21′ st Faraoni); Milito (18′ st Zarate), Pazzini;
A disposizione: Castellazzi, Ranocchia, Palombo, Forlan:
Allenatore: Claudio Ranieri.
Atalanta: Consigli; Raimondi, Ferri, Manfredini, Bellini (41′ st Stendardo); Schelotto, Cigarini, Carmona, Moralez; Carrozza (32′ st Ferreira Pinto), Marilungo (9′ st Gabbiadini);
A disposizione: Frezzolini, Bonaventura, Cazzola, Tiribocchi;
Allenatore: Stefano Colantuono.
Arbitro: Gabriele Gava (sez. Conegliano Veneto)

La stagione tribolata dei nerazzurri non conosce pause. Dopo l’eliminazione dalla Champions League ci aspettavamo quanto meno una reazione d’orgoglio. Tanto più che l’avversario non era certo proibitivo.
E invece usciamo da San Siro con un misero punticino frutto di un deludente 0-0 su cui pesa (e non poco) il secondo rigore consecutivo sbagliato dal Milito.
Ranieri deve fare i conti con le assenze di Sneijder e Stankovic (oltre ad Alvarez) e schiera il consueto 4-4-2. Maicon, Lucio, Samuel e Nagatomo formano la linea difensiva, a centrocampo Cambiasso ritrova una maglia da titolare al fianco di Poli con Zanetti e Obi sugli esterni. In avanti Milito e Pazzini, preferito a Forlan.

Partenza con freno a mano tirato per i nerazzurri che al 22esimo avrebbero la possibilità di andare in vantaggio. Bellini atterra Pazzini in area. Non è un fallo evidente ma per Gava è rigore. Dal dischetto Milito si fa parare il tiro da Consigli (due rigori consecutivi sbagliati dal Principe, forse è il caso di trovare un altro rigorista).
A poco a poco l'Inter si spegne, poche occasioni, una manovra di centrocampo a cui non può bastare il buon apporto di Poli (Cambiasso molto sottotono). Zanetti come sempre cerca di scuotere i suoi, ma mancano idee e qualità. Maicon non spinge, Milito e Pazzini in avanti non incidono.
Nella ripresa non cambia molto, Ranieri toglie Milito per Zarate, poi entra Faraoni per Obi, negli ultimi minuti entra anche Castaignos per uno stanco Poli, ma il risultato non si schioda. Nell'Atalanta invece l'ingresso della giovane punta Gabbiadini porta vivacità all'attacco bergamasco. Proprio il baby attaccante sfugge in area a Lucio che allunga la gamba in scivolata, l'arbitro sorvola ma il fallo poteva anche essere sanzionato con il calcio di rigore.
Finisce con un pareggio che accontenta l'Atalanta, un po’ meno (anzi proprio per niente) l'Inter. Una prestazione che rispecchia il momento di particolare difficoltà che sta attraversando la squadra e che sembra non voglia finire.
Pesa l'assenza di Sneijder (o almeno di un Alvarez o di un Coutinho) e continuiamo a rimpiangere la cessione (affrettata e scellerata) di Thiago Motta. Maicon sembra in perenne vacanza (vi prego vendiamolo, regaliamolo, barattiamolo, rottamiamolo, insomma a giugno toglietelo fuori dalle palle), Cambiasso abbastanza deludente, per non parlare di Zarate, irritante come una foglia di ortica. Si salva Zanetti per il cuore che ci mette e i giovani Poli e Obi che almeno provano a fare qualcosa.
Questa stagione si sta rivelando una vera e propria agonia e mancano ancora 10 gare. La quota salvezza è stata raggiunta. Per il resto non aspettiamoci nulla. E di fronte a certe prestazioni non possiamo fare altro che storcere il naso e far finta che vada bene così.

Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

3 commenti:

Winnie ha detto...

Purtroppo devo darti ragione. Dobbiamo rassegnarci ad un finale di stagione scialbo e inutile.

Matrix ha detto...

Ormai la stagione è andata, perchè non dare spazio ai giovani per capire se sono da Inter?
Perchè non far giocare Faraoni dal primo minuto invece di insistere sul gemello scarso di Maicon? Perché non dare spazio a Castaignos invece di insistere su Zarate che di sicuro non farà parte dell'Inter 2012-2013?

Nicola ha detto...

Ranieri è ormai una barchetta in mezzo al mare in tempesta. Nè è la dimostrazione anche il rifiuto ad entrare di Forlan. Un allenatore che ha in mano la situazione lo prende a calci in culo e lo spedisce sul rettangolo di gioco a fare quello che dice lui.