“Se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi”. Sosteneva Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo.
Ma poi arrivò Andrea Stramaccioni e la frase diventò “Se tutto deve cambiare è necessario che tutto rimanga come è”.
Il nuovo tecnico nerazzurro si è presentato come un innovatore, uno che avrebbe dato una svolta al finale di stagione dell’Inter. Già immaginavamo una coppia di difensori centrali Ranocchia-Juan, un centrocampo di forze fresche, una concreta possibilità di giocarsi le sue chance per Castaignos. I più ottimisti addirittura prevedevano l’esordio di qualche Primavera.
E invece il grande innovatore non innoverà nulla. In difesa Ranocchia siederà in panchina mentre Juan non è stato nemmeno convocato. Mancherà Maicon ma il suo posto non verrà preso da Faraoni bensì da Zanetti. A centrocampo Cambiasso ritrova una maglia da titolare con Poli e Stankovic. In attacco ancora spazio a Forlan e, colpo di teatro, riecco Zarate. Castaignos è finito addirittura a giocare con la Primavera. E l’esordio di Guarin? E il tentativo di recuperare Ranocchia? E la chance di Castaignos? E i giovani da testare?
Le scelte del neo tecnico nerazzurro mi lasciano molto perplesso. In particolare non capisco perché insistere su Zarate e Forlan che l’anno prossimo quasi certamente non faranno parte della rosa. Aveva necessità di due esterni di attacco? Ma né l’uruguaiano né l’argentino sono esterni d’attacco. E allora tanto vale adattare Castaignos a quel ruolo (l’olandese, al contrario di Forlan, non si è mai rifiutato di fare l’esterno) o spostare Milito esterno e mettere Pazzini al centro dell’attacco. Inoltre non capisco perché non far giocare Faraoni da terzino destro che tra l’altro è il suo ruolo naturale.
Probabilmente il tecnico nerazzurro non vuole partire con una rivoluzione da subito. Ma che senso ha. Ormai la nostra stagione può considerarsi conclusa. Si tratta semplicemente di prendere quei quattro giovani che abbiamo in squadra e farli giocare il più possibile per capire cosa ne dobbiamo fare a fine stagione. Zarate, Forlan, Lucio, Zanetti, Stankovic, Cambiasso, hanno già il futuro segnato. Alcuni andranno via, altri metteranno la propria esperienza al servizio della squadra. Farli giocare non è indispensabile. Al contrario di Castaignos che non abbiamo ancora capito se è un grande attaccante o un bluff, di Guarin che abbiamo preso a scatola chiusa, di Faraoni che non abbiamo mai visto nel suo ruolo, di Ranocchia che va recuperato.
Se i presupposti della gestione Stramaccioni sono questi, io sono già pronto a rimangiarmi tutto. Fate conto che tutte le parole di elogio che ho speso in questa settimana per Stramaccioni sono da ritenersi nulle. Pensavamo che da Ranieri a Stramaccioni sarebbe cambiato molto e invece non è cambiato nulla. Anzi, semmai le cose sono cambiate in peggio. Ranieri almeno faceva giocare Obi e portava in panchina Castaignos. Stramaccioni è solo un bluff. Ridatemi Ranieri, anzi, è meglio Gasperini.
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3 commenti:
Ho l'impressione che tu abbia le idee un tantino confuse.
Non hai fatto altro che elogiare Stramaccioni, addirittura lo hai paragonato a Mourinho e Guardiola, gli hai augurato lunga vita sulla panchina nerazzurra e ora non lo vuoi più, anzi gli preferisci Ranieri.
E il tutto senza che l'Inter di Stramaccioni abbia ancora giocato una partita.
Ma vaaaaa!!!
Sei solo un pagliaccio, un buffone. Fai tanto il gradasso, vacci te ad allenare l'Inter se hai le palle e le capacità ma secondo me non ha né l'una né l'altra.
Nicola, le mie idee sono abbastanza chiare. Io vorrei un'allenatore che si decida a dare spazio ai giovani. Cosa che non ha fatto Ranieri e che, a quanto sembra, non è intenzionato a fare Stramaccioni.
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