- Salve sono Zhang Jindong, numero uno del colosso cinese Suning e da qualche giorno azionista di maggioranza dell’Inter
- Piacere, Roberto Mancini, allenatore dell’Inter.
- Senta signor Mancini, ho chiesto di incontrarla per illustrarle i nostri progetti futuri per quanto riguarda l’Inter.
- Bene, bene. Ho già preparato qualche nome che potrebbe fare al caso della nostra rosa. Yaya Tourè, Antonio Candreva…
- No, guardi signor Mancini. Il nostro progetto va in un'altra direzione. Noi vogliamo costruire una squadra improntata sui giovani che possa iniziare a vincere fra qualche anno.
- Presidente, mi dispiace contraddirla, ma io preferirei giocatori già pronti per provare a vincere sin da subito.
- Mi scusi signor Mancini, ma il nostro progetto è quello e non abbiamo intenzione di cambiare idea. Se lei vuol far parte del nostro progetto saremo lieti di averlo ancora come nostro allenatore, altrimenti credo proprio che le nostre strade si separino.
Questo è il colloquio (nella sostanza) che avrebbe dovuto esserci ad inizio giugno (i cinesi sono arrivati il 6 giugno) tra Presidente e allenatore, per illustrare a vicenda le proprie idee e i propri progetti e decidere se continuare insieme o separarsi. Credo che sia una cosa normale in qualsiasi azienda. Il nuovo proprietario chiama a colloquio i propri dirigenti e capi settore e illustra le nuove direttive.
Invece non solo questo colloquio non c’è stato, ma sono passati due mesi prima che Mancini e la proprietà dell’Inter si accorgessero di avere visioni future ben diverse.
E così ci ritroviamo al 26 luglio con un allenatore che quasi certamente andrà via (qualcuno dice che tutto può ancora succedere, ma lo strappo è fatto e ricucirlo non sarà semplice) e con l’esigenza di trovare un nuovo allenatore in tempi brevi. Ma anche qui le idee sono tutt’altro che chiare. Meglio un traghettatore (quasi sicuramente Leonardo) aspettando che l’anno prossimo arrivi Simeone o un allenatore con cui creare un progetto?
La prima opzione mi pare ridicola. Simeone ha promesso che un giorno allenerà l’Inter, ma non ha specificato quando. Chi ci dice che fra un anno Simeone arriverà all’Inter? E se poi non arriva? Avremo buttato un anno e dovremo ricominciare daccapo. E che senso ha prendere un allenatore che fra un anno andrà via? Che motivazioni potrà mai avere e quale credibilità potrà avere all’interno di uno spogliatoio?
Meglio un allenatore per un progetto a lungo termine. Sì, ma chi? Thohir vorrebbe Frank De Boer, Zanetti preferirebbe Bielsa (che ha già rifiutato la Lazio un mese fa e che probabilmente aspetta la chiamata dalla Nazionale argentina), molto quotato il nome di Prandelli.
Oggi alle ore 16 a New York (le 3 in Italia) dirigenti e allenatore si incontreranno (con due mesi di ritardo…) e domattina sapremo con certezza come andrà a finire questa vicenda. Io sono deluso e rassegnato. E quasi certo che sarà un’altra stagione molto amara e priva di soddisfazioni. A volte tifare Inter è proprio difficile…
1 commento:
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Se si dimette Mancini dimostra ( e non sarebbe la prima volta...) di essere un bambino viziato, oltre che la sua pochezza di allenatore capace solo di guidare chi decide lui...ciao!
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