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mercoledì 29 luglio 2015

CALCIOPOLI, CASSAZIONE "PROVATO L'ESISTENZA DI UN SISTEMA INQUINANTE" (cosa serve ancora?)

Conferme, solo e soltanto conferme. Anche le motivazioni della sentenza della Cassazione confermano l’esistenza di una associazione a delinquere che puntava ad influenzare e indirizzare in un certo modo il campionato italiano
"Sono proprio i diretti contatti tra gli emissari della società che avevano concorso a predisporre le griglie arbitrali e l'arbitro definitivamente sorteggiato, - si legge - a costituire la prova dell'inquinamento complessivo del sistema" iniziato con la predisposizione delle griglie e dunque, "della piena operatività di un sistema ben organizzato costituito da soggetti a vario titolo e con vari ruoli, intenzionati a porre in essere condotte penalmente illecite dirette a influire sul campionato di calcio di serie A 2004-2005".
La sentenza, che si riferisce alle posizioni di chi come Giraudo ha scelto di essere processato in abbreviato (mentre altri, come Luciano Moggi, hanno optato per l’ordinario, in Cassazione con gli stessi giudici) chiude il processo penale annullando il verdetto di appello, ma conferma le condanne al risarcimento dei danni a favore delle parti civili, tra cui quella di Giraudo a favore del Bologna, rappresentato dall’avvocato Bruno Catalanotti, legale che ha diffuso stralci delle motivazioni.

I giudici hanno respinto i 13 motivi di ricorso di Giraudo, rilievi difensivi diretti a smentire la sussistenza dell’associazione e il coinvolgimento diretto e consapevole dell’ex a.d. juventino: «Sono infondati» e in parte inammissibili.
In relazione all’associazione, la Corte osserva che la sua esistenza e “l’intraneità di Giraudo nel sistema illecito facente capo a detta struttura “è dimostrato anche “dalle schede estere comprate in Svizzera e in grado di neutralizzare tentativi di intrusione da parte di estranei” da distribuire “a quei soggetti con i quali avrebbe dovuto, di volta in volta, interfacciarsi per il perseguimento di determinate esigenze (...) ponendosi al riparo di occhi ed orecchie indiscrete: tale sistema inusitato e per certi versi ingegnoso” costituisce “la base fondante del funzionamento dell’associazione come esattamente ritenuto dalla Corte di appello”. Ci sono poi gli incontri e le riunioni “di carattere programmatico e destinate ad una cerchia di persone (Giraudo, Moggi, Pairetto e Bergamo) spesso tenute a ridosso di determinati incontri calcistici”. E la predisposizione delle griglie, manovra “non soltanto propedeutica all’assegnazione delle gare a determinati arbitri, e, dunque, ad un possibile loro condizionamento da parte dei vertici dirigenziali di determinate società (...) in combutta coi vertici arbitrali”, ma come “dimostrativa della vicinanza dell’arbitro di volta in volta designato, ai soggetti attivi nell’ipotizzato gruppo associativo”.
Serve aggiungere altro? Non credo. La giustizia ha fatto il suo corso e ha riconosciuto la colpevolezza di chi per anni ha pilotato il calcio italiano. E nonostante tre gradi di giudizio l’ipotesi di colpevolezza non è stata minimamente scalfita (e non è poco considerando come funziona la giustizia in Italia).
Poi magari per altri 20 anni i tifosi juventini si scontreranno con i tifosi non-juventini sulla questione, la prescrizione verrà fatta passare per una mezza assoluzione, Moggi continuerà a dettare legge sottobanco, Agnelli invocherà scudetti e risarcimenti e così via discorrendo.
Ma una sentenza (anzi tre sentenze) rimane tale. Tutto il resto, direbbe Califano, è noia.
 
GIUSTO PER RINFRESCARVI LA MEMORIA:
> CALCIOPOLI, GIUSTIZIA E' FATTA: TUTTI COLPEVOLI !!!
> NO, CALCIOPOLI NON E' UNA FARSA
> SENTENZA CALCIOPOLI. LA REAZIONE DEGLI INTERISTI
> CALCIOPOLI. ECCO LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
> CALCIOPOLI, SENTENZA D'APPELLO: ECCO LE MOTIVAZIONI (associazione a delinquere, altro che Farsopoli)
> E FINI’ TUTTO A TARALLUCCI E VINO (la prescrizione di Calciopoli)



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8 commenti:

Matrix ha detto...

Sono 9 anni che andiamo avanti con la stessa storia. I fatti hanno dimostrato che esisteva questa associazione a delinquere, tre gradi di processo lo hanno confermato.
Ma noi continuiamo a discutere, il popolo juventino tira fuori le proprie giustificazioni per dimostrare che Calciopoli non è mai esistita, Moggi pretende di passare come vittima e nel frattempo pontifica qua e là, la Juventus pretende addirittura risarcimenti.
Bah...

Nerazzurro ha detto...

Fosse successo in un'altra nazione la Juventus sarebbe stata radiata o retrocessa in C2, Moggi e Giraudo arrestati o spediti a pascolare il gregge in un paese sperduto della Sardegna.
E invece sono ancora qua....

Carlo Sandri ha detto...

E' una sentenza che non introduce nessuna novità.
"Cosa serve ancora?" La giustizia ed un po' di logica, principalmente per i seguenti motivi:
1) Mancano i fatti veri, cioè: quale episodio di quale partita è stato alterato? Da che arbitro? Qual è la prova di questo? Ovvero, è stato dimostrato che è stato messo in piedi un sistema atto ad esercitare pressioni indebite (su cui ritorno nel punto 2), ma c'è poi un salto logico acrobatico indegno di qualunque sistema di diritto in cui, in buona sostanza, il giudicante afferma: "beh, io poi di queste condotte penalmente illecite non ho trovato traccia, ma se hanno messo in piedi un sistema atto a realizzarle, è chiaro - anzi è DIMOSTRATO [sic!] - che da qualche parte ci dovessero essere".
2) L'unica cosa davvero dimostrata (e si capisce dalla lettura dei passi da voi citati) è l'esistenza di un sistema di assidui contatti tra enti che teoricamente non si sarebbero dovuti nemmeno parlare. E' una condotta disdicevole dal punto di vista sportivo? Sì, da juventino non ne vado per nulla fiero. Siete moralmente autorizzati a proferire parola su questo? Direi proprio di no: Youtube trabocca di intercettazioni tra Facchetti e Bergamo che concretizzano esattamente questo tipo di sistema di pressioni (confido che possiate trovarle da soli, ma sono disponibile a fornire link precisi - ce n'è per tutti i gusti, si parla di "regalini", di "situazioni di classifica da raddrizzare con l'aiuto dei designatori", di un arbitro che dà garanzie perché "è un ragazzo intelligente e ha cominciato a capire come funziona", addirittura di tessere da consegnare! ecc.). Quindi, tutt'al più, vergogniamoci assieme, e magari voi un tantino più di me per il fatto di fare i falsi moralisti da un decennio, gioendo anche del fatto che la vostra squadra, colpevole, sia uscita non solo indenne, ma addirittura premiata da questa vicenda.

Mark della Nord ha detto...

Ogniqualvolta viene fuori una sentenza contro la juventus (ho perso il conto circa il loro numero) c'è sempre qualcuno che invece di accettarla la contesta e la mette in discussione.
Allora, perché non sussistano equivoci o fraintendimenti:
1) Il reato di frode (sportiva e non) è, giuridicamente, un reato "a consumazione anticipata". Questo vuol dire che è sufficiente il tentativo perché se ne configuri la fattispecie. Pertanto, anche se viene affermato che non esistono episodi alterati relativi ad una qualsivoglia partita (secondo i giudici, tutti i giudici, invece sì) il reato si è configurato ugualmente.
2) Le telefonate di Facchetti (depositate dalla difesa di Moggi al fine di dimostrare il teorema del "così fan tutti", con una scelta difensiva del tutto discutibile perché, qualora si fosse riusciti nel censurabile intento di dimostrare la propria innocenza accusando altri, sarebbe stata un'ammissione di colpevolezza, atteso che, come giustamente fece osservare qualcuno, un ladro + un ladro = 2 ladri e non zero ladri. Evidentemente gli illustri avvocati di Moggi non avevano una linea difensiva alternativa) non sono state ritenute penalmente rilevanti dal giudice di merito (tanto in primo quanto in secondo grado) perché non sono state trasmesse alla procura di competenza, stante l'obbligatorietà di tale gesto.

Farebbe bene, il tifoso juventino, a prendere le distanze (alcuni, pochi in verità, l'hanno già fatto da tempo) dal comportamento dei propri ex AD e DS, tanto più che adesso la loro squadra è tornata competitiva su tutti i fronti, arrivando a disputare una finale di Champions.
Invece continua ad incensare coloro i quali sono stati gli artefici della propria sventura.

Carlo Sandri ha detto...

Scusa, Mark, se mi autocito, ma:
"E' una condotta disdicevole dal punto di vista sportivo? Sì, da juventino non ne vado per nulla fiero."
mi pare una presa di distanze, no?

Infatti sono d'accordo con tutto il resto di ciò che hai detto, tranne il fatto che ribadisco che la mia linea non è di negare l'accaduto, né tantomeno di incensare Moggi (o meglio, lo incenso dal punto di vista delle competenze professionali - ha costruito uno squadrone e lo stesso Moratti, tra gli altri, lo avrebbe assunto ben volentieri - ma ne censuro gli aspetti che emergono dai processi).

Ciò a cui mi ribello tuttora è che:
1) molti spesso si allarghino a dire: "ah, allora è dimostrato che truccavate le partite... anzi, già che ci siamo le truccavate anche 20 anni prima, e ogni errore arbitrale a vostro favore è pilotato, anzi le truccate ancora adesso", ecc. ecc. ecc...
2) qualcuno dica: "ma non capisco proprio di che si lamentino i tifosi juventini". Esistono delle plateali prove del fatto che altre squadre erano colpevoli dei medesimi comportamenti e sono state premiate, inoltre spesso i tifosi delle suddette squadre infieriscono vantandosi di come sono andate le cose... non mi pare così strano che ci lamenti di questa iniquità!

Anch'io mi concentrerei volentieri sui giorni nostri (tra l'altro penso ci aspetti un campionato più interessante ed equilibrato degli ultimi), ma so per ormai estenuante esperienza che anche quest'anno, appena un arbitro sbaglierà un fuorigioco di 5 cm a nostro favore, il primo commento sarà "ecco, non è cambiato niente da Calciopoli"... quindi preferisco trattare per tempo certi argomenti.

Mark della Nord ha detto...

@Carlo Sandri
Quando accennavo al "tifoso juventino" mi riferivo alla maggior parte di essi.
Tu, com'è evidente (anche per quello che scrivi) appartieni alla schiera di "quei pochi" che, sicuramente con onestà intellettuale, hanno "preso le distanze" da certi accadimenti; e, soprattutto dal comportamento dell'ex DS, al quale sono d'accordo vada riconosciuta una grande "competenza professionale", come scrivi, nonché un certo "fiuto", aggiungo io.
Prendo le distanze dai punti 1) e 2): non sono tra quelli che dicono (o pensano) certe cose.
Per il resto credo sia improponibile qualunque paragone tra il comportamento di Facchetti (perché a questo ti riferisci, vero?) e quello di Moggi.
Sono convinto, però, che, qualora le intercettazioni riguardanti le telefonate di Facchetti fossero giunte sul tavolo del procuratore federale per tempo, probabilmente lo scudo del 2006 non sarebbe stato assegnato all'Inter (sarebbe stato comunque revocato) e quest'ultima sarebbe stata soltanto sanzionata economicamente, senza alcuna penalizzazione.
Se la cosa ti può interessare, io ero tra quelli (pochi in verità) che sollevarono qualche dubbio (solo qualche dubbio) circa l'accettazione dello scudo del 2006; e per questa mia posizione ho avuto diverse discussioni, anche accese, su qualche blog nerazzurro.
Ricordo, comunque, che quello scudetto fu mai richiesto dalla società: venne assegnato per decisione della federazione, soprattutto perché l'uefa dette dei termini precisi per la compilazione della classifica definitiva, pena l'esclusione delle squadre italiane dalle competizioni europee.
Lo scudo venne assegnato in base alla classifica che risultò dopo le penalizzazioni, a differenza del campionato precedente per il quale non venne stilata alcuna classifica e venne soltanto revocato.
Ma sono fatti che sicuramente già conoscerai.

Mark della Nord ha detto...

N.B.: è vero che a Moggi vada riconosciuta grande competenza professionale; è anche vero, però, che molto spesso ricorresse a mezzi molto scorretti per l'acquisto di un calciatore, come dimostrano i casi Cannavaro e Ibrahimovic.

pippo ha detto...

la storia di luciano moggi inizia dal suo maestro e mentore....italo allodi.ha imparato tutto da lui.....