Il 18 novembre eravamo quart’ultimi, un mese dopo, il 18 dicembre, siamo quinti. Partirei da quest’osservazione fatta da qualcuno su Facebook per raccontare l’enorme passo in avanti fatto nelle ultime settimane.
Abbiamo vinto cinque delle ultime sei partite (per uno score così ci metterei la firma), abbiamo subito solo due gol nelle ultime sei sfide e da tre turni la nostra porta è inviolata.
Un mese fa eravamo con un piede nella fossa, ora guardiamo da sopra a sotto il tanto decantato Napoli e tante altre squadre che, in tutta onestà, giocano meglio di noi.
Parliamoci chiaro, un mese fa giocavamo abbastanza male, oggi giochiamo abbastanza benino, abbiamo murato la difesa ma là davanti non la buttano dentro in nessun modo (a Genova martedì e ieri a Cesena è toccato ad un difensore togliere le castagne dal fuoco). E’ evidente che ci manca non dico un Eto’o ma almeno un Forlan o un Milito presentabile. Abbiamo un Pazzini accettabile ma senza cross diventa perfettamente inutile. Mentre Castaignos è diventato titolare in un altro ruolo: scaldapanchina o scaldatribuna.
Il calcio è uno sport imprevedibile, si cammina sul filo invisibile che separa la gioia dal dolore. Basta poco per salire in Paradiso o scendere all’inferno. E se Ranocchia ieri avesse colpito male? E se martedì Nagatomo non l’avesse presa? E se contro l’Udinese Chivu non si sarebbe perso Isla? E se a Siena Castaignos l’avesse colpita malamente spedendola 20 centimetri più in là? Potrei andare avanti per dimostrarvi (ma non ce n’è certo bisogno) che nel calcio può succedere di tutto. E dietro questo improvviso cambio di marcia che ci ha portato dalla zona retrocessione alla zona Champions League c’è una difesa diventata molto solida, c’è un 4-4-2 che si adatta perfettamente alla squadra, ma c’è anche un pizzico di buona sorte che ci sta aiutando. Non sto dicendo che abbiamo vinto perché fortunati, sto soltanto sostenendo che un mese fa ci girava tutto storto, ora qualcosa ci gira positivamente. Se martedì il più basso della compagnia di testa infila il gol da tre punti o se ieri il peggiore in campo azzecca l’incornata vincente, vuol dire che qualcosa sta cominciando a girare a nostro favore.
Aggiungiamoci infine anche il fatto che ad inizio anno eravamo costantemente bersagliati da errori arbitrali (se non ricordo male nelle prime 7-8 gare ci sono sempre state decisioni che ci hanno danneggiato) mentre ora hanno smesso di fischiare sistematicamente a nostro sfavore (con qualche eccezione, vedi la mancata espulsione di Granqvist, che ci può stare).
Insomma, come scrivevo ieri, l’Inter sembra aver imboccato la via giusta. Il cammino da fare è ancora molto ma la direzione è quella giusta.
Mercoledì contro il Lecce proveremo a chiudere nel migliore dei modi questo 2011 e poi dopo le pausa per le festività natalizie speriamo di ripartire alla grande. Magari con qualche ritorno importante (Forlan e Sneijder su tutti) e con l’arrivo di qualche pedina che dia nuova linfa a questa rosa (nuova linfa a questa rosa, questa frase è una via di mezzo tra calcio e giardinaggio).
Concludo con una riflessione che non c’entra nulla col discorso fatto finora. E’ bello essere tifosi nerazzurri. Nel bene o nel male non ci sia annoia mai. Vero?
Abbiamo vinto cinque delle ultime sei partite (per uno score così ci metterei la firma), abbiamo subito solo due gol nelle ultime sei sfide e da tre turni la nostra porta è inviolata.
Un mese fa eravamo con un piede nella fossa, ora guardiamo da sopra a sotto il tanto decantato Napoli e tante altre squadre che, in tutta onestà, giocano meglio di noi.
Parliamoci chiaro, un mese fa giocavamo abbastanza male, oggi giochiamo abbastanza benino, abbiamo murato la difesa ma là davanti non la buttano dentro in nessun modo (a Genova martedì e ieri a Cesena è toccato ad un difensore togliere le castagne dal fuoco). E’ evidente che ci manca non dico un Eto’o ma almeno un Forlan o un Milito presentabile. Abbiamo un Pazzini accettabile ma senza cross diventa perfettamente inutile. Mentre Castaignos è diventato titolare in un altro ruolo: scaldapanchina o scaldatribuna.
Il calcio è uno sport imprevedibile, si cammina sul filo invisibile che separa la gioia dal dolore. Basta poco per salire in Paradiso o scendere all’inferno. E se Ranocchia ieri avesse colpito male? E se martedì Nagatomo non l’avesse presa? E se contro l’Udinese Chivu non si sarebbe perso Isla? E se a Siena Castaignos l’avesse colpita malamente spedendola 20 centimetri più in là? Potrei andare avanti per dimostrarvi (ma non ce n’è certo bisogno) che nel calcio può succedere di tutto. E dietro questo improvviso cambio di marcia che ci ha portato dalla zona retrocessione alla zona Champions League c’è una difesa diventata molto solida, c’è un 4-4-2 che si adatta perfettamente alla squadra, ma c’è anche un pizzico di buona sorte che ci sta aiutando. Non sto dicendo che abbiamo vinto perché fortunati, sto soltanto sostenendo che un mese fa ci girava tutto storto, ora qualcosa ci gira positivamente. Se martedì il più basso della compagnia di testa infila il gol da tre punti o se ieri il peggiore in campo azzecca l’incornata vincente, vuol dire che qualcosa sta cominciando a girare a nostro favore.
Aggiungiamoci infine anche il fatto che ad inizio anno eravamo costantemente bersagliati da errori arbitrali (se non ricordo male nelle prime 7-8 gare ci sono sempre state decisioni che ci hanno danneggiato) mentre ora hanno smesso di fischiare sistematicamente a nostro sfavore (con qualche eccezione, vedi la mancata espulsione di Granqvist, che ci può stare).
Insomma, come scrivevo ieri, l’Inter sembra aver imboccato la via giusta. Il cammino da fare è ancora molto ma la direzione è quella giusta.
Mercoledì contro il Lecce proveremo a chiudere nel migliore dei modi questo 2011 e poi dopo le pausa per le festività natalizie speriamo di ripartire alla grande. Magari con qualche ritorno importante (Forlan e Sneijder su tutti) e con l’arrivo di qualche pedina che dia nuova linfa a questa rosa (nuova linfa a questa rosa, questa frase è una via di mezzo tra calcio e giardinaggio).
Concludo con una riflessione che non c’entra nulla col discorso fatto finora. E’ bello essere tifosi nerazzurri. Nel bene o nel male non ci sia annoia mai. Vero?
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2 commenti:
Ci pensavo giusto stamattina al fatto che in effetti noi siamo migliorati ma alcune cose stanno anche girando per il verso giusto. Un mese fa non avremmo vinto né a Cesena né a Genoa.
La speranza è di aver definitivamente imboccato il viale giusto e non doverci rimangiare tutto fra un mese....
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