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giovedì 16 novembre 2017

DENIS, E' STATO SOFFOCATO !!! FINALMENTE ECCO LA VERITA'

Strangolato con una sciarpa di lana e per mano di più persone: sarebbe questa la causa della morte di Denis Bergamini, il calciatore trovato senza vita nel 1989.
La deflagrante conclusione arriva dalla perizia, disposta dalla procura di Castrovillari, depositata questa mattina.
Denis Bergamini sarebbe stato ucciso durante un convulso incontro avuto lungo la Statale 106 ionica, lontano da occhi indiscreti, in territorio di Roseto Capo Spulico. La nuova perizia autoptica eseguita sul cadavere del calciatore del Cosenza a 28 anni di distanza dalla morte, ha rivelato elementi determinanti ai fini delle indagini. Elementi scientifici che dimostrerebbero l’attuazione di un’azione meccanica di soffocamento. Una forza capace di neutralizzare la naturale resistenza, la veemente reazione, di un atleta ventottenne, nel pieno del vigore e perfettamente allenato. Se, dunque, la consulenza depositata ieri al Gip di Castrovillari offre questo quadro e la chiave di lettura dell’evento è da ricondursi ad un omicidio, a soffocare l’idolo della tifoseria rossoblù non può essere stata una sola persona.
Ciò significa che il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che conduce personalmente l’inchiesta, ha già messo gli investigatori al lavoro per individuare le persone che in quella tragica sera di novembre del 1989 erano insieme alla vittima. Con Denis Bergamini non vi era solo l’ex fidanzata, Isabella Internò, ma qualcun altro che raggiunse la coppia che s’era inspiegabilmente spostata da Cosenza a Roseto a bordo della Maserati del calciatore. Se la tesi dell’omicidio dovesse trovare definitiva conferma in sede processuale, se ne dedurrebbe che lo spostamento venne ideato e programmato per consentire agli aggressori di sfuggire ad eventuali testimoni. Denis Bergamini era un personaggio notissimo a Cosenza e Rende, facilmente riconoscibile da chiunque. Se qualcuno aveva deciso di punirlo non avrebbe certo potuto farlo nell’area urbana bruzia.
“La mia famiglia – è il post liberatorio scritto nel pomeriggio da Donata, sorella del calciatore del Cosenza – ha lottato per una verità negata per 28 anni, consentitemi almeno questo: mio fratello è morto soffocato senza se e senza ma. Finalmente si riconosce la verità”. Così l’avvocato Fabio Anselmo: “Non abbiamo materialmente copia della perizia, abbiamo letto solamente le pagine delle conclusioni. Aspettiamo di vedere tutto il documento anche se quello che sappiamo ora è estremamente positivo. Ed ero certo che questo tipo di accertamento, avrebbe risolto il problema”.
Al presunto suicidio la famiglia non ha mai creduto. Dopo l'ennesima riapertura dell'inchiesta, oggi si apprende che è stata depositata la super-perizia secondo la quale il calciatore sarebbe morto, a 27 anni di età, per soffocamento. La salma del calciatore era stata riesumata lo scorso luglio.

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BERGAMINI, RIESUMATA LA SALMA (e i primi accertamenti...)

2 commenti:

DenisBergamini ha detto...

Finalmente la verità sta venendo a galla. Era ora. Complimenti a Donata, donna forte che non ha mai mollato di un centimetro. Se si arriverà ad un verità sarà quasi esclusivamente merito suo.

Lady Marianne ha detto...

Grande donna. Anzi grandissima. La tenacia e la perseveranza con cui ha ricercato la verità meritava di essere premiata. E così è stato. Donata Bergamini è una donna favolosa, da prendere a modello.