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martedì 18 novembre 2014

18 NOVEMBRE 1989 – 18 NOVEMBRE 2014: PER NON DIMENTICARE DENIS

Il 18 novembre di 25 anni fa moriva Donato Bergamini, centrocampista del Cosenza Calcio, morto sulla Statale 106 jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico in circostanze tuttora misteriose.
Per ricordare Denis (come veniva e viene tuttora chiamato l’ex giocatore rossoblu) e la sua incredibile vicenda vi voglio riproporre alcuni passaggi dell’intervista che sua sorella Donata mi ha concesso quasi due anni fa (L'INTERVISTA INTEGRALE LA TROVATE QUI)
(…) Che ragazzo era Denis?
Denis era un ragazzo molto solare, amava scherzare, era felice, sempre con il sorriso.
Ci racconta un aneddoto che ci aiuti a capire che tipo era Denis?
Al sabato sera quando era presente Denis, gli amici preferivano sempre una serata in casa con cene perché con Denis si sapeva che il divertimento era assicurato, scherzi a non finire, rispetto a serate in discoteca.
Da quello che le raccontava, era felice di vivere a Cosenza? Gli piaceva la città e la gente?

Denis gli piaceva ed era felice di vivere a Cosenza, diceva sempre che gli volevano un gran bene. Lo ha dimostrato il fatto che dopo il primo anno che arrivò a Cosenza, rimase. Se non si fosse trovato bene sarebbe tornato al Nord.

E come era il rapporto con i tifosi rossoblu?
Quando parlava dei tifosi, aveva sempre il sorriso sulle labbra, il rapporto con i tifosi? Lo dimostra il fatto che quelle poche volte che alla domenica non era in campo, era con i tifosi ad osservare la partita, ancora oggi molti tifosi di allora mi scrivono su facebook per ricordare gli incontri con Denis anche fuori dallo stadio, a chi pagava una coca, a chi dava passaggi, a chi firmava autografi, ecc….
(...) Come apprese la notizia quel triste 18 novembre? Quale fu la sua reazione?
L’appresi da mio marito, grande amico di mio fratello, che in un primo momento, mi disse che Denis aveva avuto un brutto incidente e dovevamo partire per la Calabria. La mia prima preoccupazione era quella di raggiungere mio fratello il prima possibile, 11 ore di viaggio ci separavano, quindi mi preoccupai di sistemare la bambina dai nonni paterni, preparare gli indumenti intimi per Denis, raggiungere mamma e papà e partire immediatamente.
Lei ha mai creduto, anche solo per un attimo, all’ipotesi del suicidio?
NO, NO.
Si è fatta un’idea del perché Denis sia stato ucciso? Tra le tante ipotesi fatte nel corso degli anni c’è qualcuna che ritiene credibile?
Si, da subito, e non l’ho mai cambiata.
Il pensiero che se Denis non fosse andato a giocare a Cosenza sarebbe ancora vivo, l’ha mai sfiorata?
Di sicuro sarebbe ancora vivo, ma non perché è andato a giocare a Cosenza, ma perché ha vissuto a Cosenza.
Molti elementi escludevano fin da subito l’ipotesi del suicidio (dalla posizione del corpo all’orologio intatto, alle scarpe senza fango), perché ci sono voluti 22 anni (e l’impegno dell’avvocato Gallerani) prima che il caso fosse riaperto e che da “suicidio” si passasse a “omicidio a carico d’ignoti”?
E’ la stessa domanda che ci assilla da 23 anni, l’unica risposta che mi sono data: “A qualcuno faceva comodo così”.
In tutti questi anni i tifosi cosentini sono stati uniti e compatti nel chiedere giustizia, ma da parte delle istituzioni cosentine e calabresi c’è qualcuno che vi è stato vicino e che vi ha sostenuto in questa battaglia?
I tifosi cosentini hanno sempre mantenuto vivo il suo ricordo, ma la compattezza è sorta dopo che un ragazzo di Terni ha fondato il Gruppo VERITA’ PER DONATO BERGAMINI, su facebook nel 2009. Un solo giornalista invece non ha mai abbandonato il caso ed è stato Oliviero Beha, poi successivamente trattò il caso Carlo Petrini.
Dopo 23 anni, considerando anche il muro di omertà che c’è intorno e le cose “strane” che avvengono intorno a questa vicenda, lei crede che si possa ancora arrivare ad una verità?
La dimostrazione esiste dal fatto che dopo oltre 20 anni della morte di mio fratello, il caso è stato riaperto, non si parla più di suicido, ma di omicidio, Denis è stato ucciso, era evidente anche allora, la differenza è nelle persone che applicano la legge.


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2 commenti:

Giampiero ha detto...

I tifosi rossoblu, gli amici e tutti quelli che l'hanno conosciuto chiederanno sempre a gran voce che venga fatta giustizia. Verità per Denis.

Salvatore ha detto...

Tanti misteri per una vicenda che, onestamente, non credo verrà più svelato. Ormai sono passati 25 anni. Certe vicende o prendono subito la piega giusta oppure difficilmente si arriva ad una risoluzione.