ARTICOLI RECENTI

lunedì 21 maggio 2012

TORO, IL PURGATORIO E' FINITO. DOPO TRE ANNI E' SERIE A

Dopo tre anni di 'purgatorio' il Torino torna in Serie A. Lo fa dalla porta principale, guadagnando l'accesso alla massima serie senza passare per i playoff. Un risultato importante, frutto della programmazione del presidente Cairo, che quest'anno ha puntato su un tecnico specializzato nelle promozioni come Giampiero Ventura, grande deus ex machina della cavalcatata dei granata.
I perché di questa cavalcata trionfale sono sostanzialmente due: il primo è di tipo motivazionale; tutto l’ambiente granata ha mostrato una grande fame e una grande voglia di tornare a dire la sua nella massima serie del nostro campionato, una categoria che spesso ha visto il Toro protagonista. La seconda è di tipo prettamente tecnico. Oltre ad avere un’ottima rosa, costituita da giocatori esperti che per anni hanno giocato in Serie A, il Toro ha costruito la sua promozione grazie ad una difesa granitica, la migliore della B insieme alla Samp (solo 28 le reti subite) e grazie al fattore campo, quello stadio Olimpico dove i granata hanno ottenuto 49 dei 79 punti totali conquistati.

Oltre alle motivazioni, oltre alla fame, oltre alla voglia di vincere, a spingere il Torino in Serie A sono stati ovviamente anche i giocatori. Una rosa costruita con sapienza, un perfetto mix di calciatori giovani ed esperti che si sono rivelati i migliori della Serie cadetta. Ad iniziare dal capitano, Rolando Bianchi. Nonostante il suo apporto realizzativo è stato di gran lunga inferiore rispetto alle ultime stagioni, Bianchi ha trascinato la squadra alla promozione grazie al suo carisma e alla sua leadership. Insieme a lui vanno però citati anche gli altri uomini del reparto avanzato, Mirko Antenucci e Alessandro Sgrigna. Assieme a Bianchi sono i giocatori che più degli altri sono stati determinanti in zona gol, permettendo al Toro di portare a casa i tre punti la maggior parte delle volte. Importante il contributo dato anche da centrocampo e difesa: gente come Iori, Basha, Parisi, Darmian, Di Cesare ma anche il portiere Benussi, hanno costruito il muro sul quale gli avversari hanno sbattuto il muso più e più volte.
Ma l’uomo simbolo della promozione e sicuramente il giovane centrale Angelo Ogbonna. Con i suoi 3598 minuti è il secondo calciatore più impiegato da Ventura dietro Antenucci in questa stagione. Le sue caratteristiche lo collocano come uno dei difensori moderni più promettenti del panorama internazionale, soprattutto in chiave nazionale.
Se i giocatori hanno avuto un ruolo chiave in questa magica annata, giusto merito va dato anche a colui che gli ha messi in campo e gli ha aiutati ad esprimersi al massimo delle loro potenzialità. Sin dal suo arrivo Giampiero Ventura ha sposato il progetto granata con umiltà e passione, calandosi nella parte di uomo guida in una delle piazze più calde d’Italia. Ha dato alla squadra un impostazione equilibrata e un gioco efficace che gli hanno permesso di comandare la classifica di Serie B praticamente da ottobre.
Per una squadra con il Palmares della società granata non dovrebbe essere un problema gestire l’entusiasmo di una promozione nella massima serie. La cosa fondamentale è non ripetere gli errori commessi dopo la prima promozione, quelli che hanno rimandato il Torino in ‘cadetteria’ dopo una sola stagione. Le ambizioni ci sono, le disponibilità economiche anche. I presupposti per fare bene anche in Serie A ci sono e sono concreti. Torino e il Torino meritano di più, meritano il Derby con la Juventus campione d’Italia, meritano i grandi stadi e le grandi atmosfere che solo la Serie A può regalare. L’impresa è stata fatta, adesso c’è da continuare l’opera… in serie A.

(Articolo tratto da QUESTA FONTE)

Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

4 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Pakos ha detto...

Complimenti al Torino. Una stagione davvero entusiasmante e una promozione meritata.

Pakos ha detto...

Come mai hai parlato solo del Torino e non hai parlato anche del Pescara?

Entius ha detto...

Del Pescara parlerò in un altro articolo che pubblicherò nei prossimi giorni.