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domenica 7 agosto 2016

Summer Goal. LA SAMPDORIA EUROPEA, TARIBO WEST E...


 CALCIOMANIA RELOADED 
Ho voluto provare a fare un piccolo esperimento (Summer Goal è fondamentalmente un'officina di esperimenti), ovvero raccogliere tutti gli articoli pubblicati ogni anno a questa data. Il risultato eccolo qua. 
giovedì 7 agosto 2008 - INDOVINA IL BIDONE-4

 FINAL…MENTE 
Goteborg – 9 maggio 1990
COPPA DELLE COPPE 1989-90
SAMPDORIA-ANDERLECHT 0-0, 2-0 dts
15' pts Vialli; 17' sts Vialli

SAMPDORIA: Pagliuca, Mannini, Carboni, Pari, Vierchowod, Pellegrini, Invernizzi (10' st Lombardo), Katanec (2' pts Salsano), Vialli, Mancini, Dossena. Allenatore: Boskov.
ANDERLECHT: De Wilde, Grun, Marchoul, Keshi, Kooiman, Musonda, Vervoort, Gudjohson, Degryse (12' pts Nilis), Jankovic (12' sts Oliveira). Allenatore: De Mos.
ARBITRO: Galler (Svizzera).

La Sampdoria, che l’anno prima aveva perso la prima finale europea della sua storia contro il Barcellona nell’atto conclusivo della Coppa delle Coppe, si rifà nell’anno dei Mondiali italiani conquistando a Goteborg il suo primo trofeo europeo. Ci vogliono però due gol nei tempi supplementari del bomber Gianluca Vialli per spezzare le resistenze dell’Anderlecht e portare a casa il trofeo europeo. Era la grande Sampdoria di Mantovani che poteva contare su un gruppo affiatato (Vialli, Mancini, Mannini, Vierchwood, Pagliuca, Lombardo, Pari) ben guidato in panchina da Vujadin Boskov.
La formazione blucerchiata conquisterà dodici mesi dopo il primo storico scudetto che rimane l’ultimo tricolore uscito fuori dal triangolo Milano-Torino-Roma.

 PERSONAGGI 
TARIBO WEST
Se anche le sue doti di calciatore non erano poi così sicuramente Taribo West non passava inosservato. In campo lo notavi subito per via di un vezzo tutto suo: un ciuffo di treccine agganciate a mo’ di cespuglio e colorate con colori improbabili e sgargianti, spesso di richiamo a quelli della squadra di cui indossava la maglia.
Dopo aver iniziato la sua carriera europea con i francesi dell'Auxerre, con cui è riuscito a vincere 2 Coppe Nazionali ed un campionato, Taribo West, arriva all’Inter che lo paga 6 miliardi lire, una cifra di tutto rispetto e con questa squadra vince la Coppa Uefa 1997-98. Ma in casa nerazzurra dura poco, ed eccolo passare sull’altra sponda del Naviglio, ed indossare la maglia del Milan. Anche qui Taribo non lascia un segno indelebile. Si susseguono poi nella sua carriera Derby County, Kaiserslautern, Partizan Belgrado, Al-Arabi e Plymouth. Da segnalare anche le sue 41 presenze nella nazionale nigeriana con cui trionfa ai giochi Olimpici di Atlanta.
Dopo essersi ritirato dal calcio, un bel giorno si dichiara pastore pentecostale, e fonda addirittura una sua chiesa, la Shelter in the Storm che, come dice il nome, dovrebbe essere un rifugio “nella tempesta” per i più bisognosi.

 LE ULTIME PAROLE FAMOSE 
Certamente ci sono creduto che avremmo qualificarci. (Bellomo, presidente Monopoli)

Di Vaio fa fuori Bonomi e spara. (Pierpaolo Cattozzi)

E' una notizia importante, per radio la possono vedere tutti. (Aldo Biscardi, "Il Processo di Biscardi")

 80NOSTALGIA 
* Mi mancano le notti magiche di Italia ’90, i gol di Schillaci, l’emozione del mio primo Mondiale.
* Mi manca “Calciomania” condotto da Cesare Cadeo con Cristina Parodi o Luana Colussi, con il pendolino di Maurizio Mosca che non ci azzeccava quasi mai e sorridere con la hit parade del calcio e il tg di Ziliani.
* Mi manca la figurina di Antonio Tempestilli e anche quella di Klaus Augenthaler.
* Mi mancano le squadre con solo tre stranieri. 
* Mi mancano i bidoni sudamericani che arrivavano in pompa magna e promettendo mari e monti e poi scappavano via dopo pochi mesi.
* Mi mancano le parate con i piedi di Garella.
* Mi mancano i baffoni di Bergomi. E anche quelli di Pietro Paolo Virdis.

 TWITTANDO 


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2 commenti:

Matrix ha detto...

Taribone West!!!! Quanti ricordi... Era abbastanza scarso però era molto eccentrico.
Ricordo che una volta disse a quella merda di Lippi "Devo giocare, me lo ha detto Dio" e l'escremento juventino rispose "Strano, a me non ha detto nulla".

Mattia ha detto...

Ecco, così mi piace decisamente di più. Fermo restando che l'idea del perenne "work in progress" mi intriga e secondo me rende la rubrica poco scontata e sempre piena di sorprese.