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domenica 1 ottobre 2023

SOTTO IL SEGNO DEL TORO

"Sono il signor Martinez, risolvo problemi”. Direi che possiamo partire parafrasando “Pulp Fiction” per raccontare la sfida di ieri sera. Una sfida che l’Inter ha vinto in scioltezza grazie a quattro gol di Lautaro Martinez. Il problema è che i quattro gol del Toro sono arrivati nella mezz’ora finale e che fino al 77esimo il risultato è stato in bilico. 
Parliamoci chiaro, non è che la Salernitana ci abbia messo sotto o abbia creato particolari rischi. Era più la paura di essere beffati e non riuscire per la seconda volta consecutiva a portare a casa i tre punti. Paura ben fondata visto che pochi minuti dopo aver trovato il vantaggio abbiamo subito il gol del pareggio. Gol giustamente annullato per un evidente fuorigioco che non ha visto (o ha fatto finta di non vedere) solo il guardalinee. 
Paura che è completamente scomparsa grazie ad un Lautaro Martinez veramente devastante. Con un Toro così in forma non possiamo e non dobbiamo avere paura di nessuno. Al limite l’unico motivo di apprensione potrebbe riguardare l’integrità fisica del giocatore argentino. 
Ma, non dimentichiamolo, il calcio è soprattutto uno sport di squadra. E allora, giusto dare spazio e titoloni all’eroe di serata, ma non dobbiamo dimenticarci di tutti gli altri. A partire da un Pavard che in difesa dispensa sicurezza e tranquillità (i 30 milioni di euro sono stati ben spesi). Bene l’impatto sulla partita dei subentrati Asslani e Mkhitaryan che a centrocampo hanno ridato idee e sostanza, positiva la prima da titolare di Klaassen, ottima la partita di Carlos Augusto che non ha fatto rimpiangere assolutamente il titolare Dimarco, ottimo anche Thuram, la cui intesa con Lautaro Martinez cresce di partita in partita. 
Note negative? Non benissimo Calhanoglu e Barella, ma una partita storta può starci e non è un problema, e, per quanto mi riguarda, non mi è piaciuta la prestazione di Sanchez che potrei riassumere nel classico “tanto fumo e niente arrosto”. 
Nel complesso abbiamo giocato un’ultima convincente e travolgente mezzora, ma per un’ora non siamo stati brillantissimi (come già scrivevo ieri sera, creiamo molto, ma negli ultimi 30 minuti siamo parecchio, anzi troppo, imprecisi). Ma l’avevamo detto in tempi non sospetti: non aspettiamoci che l’Inter vinca sempre in scioltezza e dispensando perle di calcio. Nell’economia di un campionato sono utili anche le vittorie arrivate con sofferenza e non giocando benissimo. 
Se non è fallo da ultimo uomo ed espulsione questo...
Discorso a parte merita l’arbitro Abisso. Una vecchia conoscenza del popolo nerazzurro che anche ieri sera non ha fatto nulla per nascondere, o almeno camuffare, l’antipatia verso i colori nerazzurri. Nel primo tempo un evidentissimo rigore non assegnato all’Inter per spinta su Thuram, nella ripresa Gyomber fa un fallo da ultimo uomo su Lautaro Martinez, ma il nostro simpatico direttore di gara ammonisce soltanto il giocatore della Salernitana. Due decisioni che influenzano parecchio l’andamento della gara. Ma ciò che è peggio è che nel complesso la direzione di gara di Abisso ha lasciato molto a desiderare. Qualcuno mi farà notare che ha anche dato un rigore all’Inter. Tutto esatto. Ma lo dà a cinque minuti dalla fine col risultato ormai in cassaforte. E poi far finta di non vedere un rigore ci può stare, due sono un po’ troppi. 
Ma è bene che ci abituiamo a certi arbitraggi. Perché anche se la stagione è ancora lunga, come dovrà andare finire il campionato lo abbiamo già intuito e quindi sarà bene tenere in conto che faranno di tutto per affossarci. Ma noi, riusciremo ad essere più bravi e più forti di certi arbitraggi? Ai posteri l’ardua sentenza. FORZA INTER !!!
     
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3 commenti:

Winnie ha detto...

Lautaro da Pallone d'Oro!!!

Matrix ha detto...

@Winnie. Esagerato!!! E poi comunque per vincere il Pallone d'Oro devi avere buone "relazioni internazionali", mica lo può vincere chiunque.

Entius ha detto...

Ancora credete nel Pallone d'Oro e gli date una parvenza di serietà?