Cronaca di una vittoria annunciata, potremmo dire. Ormai il premio viene dato in automatico al giocatore argentino a prescindere dalle sue prestazioni e da quello che combina con Nazionale e squadra di club.
Gioca bene? Pallone d’Oro. Gioca male? Pallone d’Oro. Segna 100 gol in una stagione? Pallone d’Oro. Segna 5 gol? Pallone d’Oro. Ormai è così e probabilmente continuerà ad essere così. Sono pronti a scommettere che anche dopo che si sarà ritirato gli daranno il Pallone d’Oro.
Voi mi direte “Pallone d’Oro meritato, ha vinto un Mondiale”. Perfetto. E con la propria squadra di club? 21 gol e 20 assist in 41 presenze. Niente di trascendentale per i suoi standard, ma magari sufficiente per risultare il migliore se i suoi diretti concorrenti non hanno fatto meglio.
Del resto Haaland ha solo segnato 56 gol e fornito 9 assist in 55 partite, vincendo tutto a livello di club e distruggendo numerosi record alla prima stagione in Premier League.
E De Bruyne? Ha vinto tutto come Haaland mettendo a referto 12 gol e 34 assist in 57 presenze.
E Mbappé? In effetti pochi i suoi oltre 50 gol e poco importa se ha pur sempre segnato una tripletta in una finale di un mondiale. Tripletta. In una finale mondiale.
Vabbé non è certo una novità. Il caso emblematico che sfodero in ogni occasione (lo so, sono logorroico) è quello del 2010. Diego Milito neanche inserito nel 30 finalisti, Sneijder (campione d’Europa con l’Inter e finalista mondiale con l’Olanda) fuori dal podio, Xavi e Iniesta (freschi campioni del mondo con la Spagna) secondo e terzo e trionfo di Messi che in quella stagione non aveva combinato assolutamente nulla, venendo eliminato in semifinale di Champions League dall’Inter e disputando un pessimo Mondiale sudafricano.
Sia chiaro, il valore assoluto di Messi non è messo minimamente in discussione. Ma se il Pallone d’Oro dovrebbe (e sottolineo dovrebbe) premiare chi si è particolarmente distinto nel corso dell’anno solare (anzi da quest’anno si considera la stagione calcistica), allora è bene che si valuti per bene i parametri utilizzati. Perché credo che nella stagione 2022-2023 giocatori come Haaland e De Bruyne abbiano fatto molto molto meglio dell’argentino.
Ma il Pallone d’Oro premia davvero chi si è distinto nell’arco del periodo considerato? O a trionfare è chi ha più sponsor e “peso politico”? Per quello che è diventato il riconoscimento negli ultimi anni (una spassosa e ridicola farsa senza senso), ha davvero senso darle peso e prestigio? E soprattutto ha ancora peso e prestigio? Non mi pare. Se ogni assegnazione riscuote dissensi e critiche mi viene il dubbio che forse non è questo prestigioso riconoscimento di cui andare orgogliosi. Ormai è una barzelletta, nulla più. Del resto stiamo parlando di un premio organizzato da un giornale dove a votare è una giuria composta da 208 giornalisti e altrettanti capitani e commissari tecnici delle nazionali di calcio affiliate alla Fifa. Che quasi sicuramente votano in base a simpatie e “interessi” politici.
Concludo con uno spoiler (non leggete oltre se volete rimanere con il fiato sospeso). Il Pallone d’Oro 2024 lo vincerà… (rullo di tamburi) … Lionel Messi!!!
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5 commenti:
Ormai è una pagliacciata. Spesso negli ultimi anni è andato a Messi o Cristiano Ronaldo pur non meritandolo.
Come nel 2010 già citato. Ma anche nel 2013 (Triplete del Bayern e trofeo che avrebbe meritato Ribery).
@Mattia. E io aggiungerei il 2019 (Triplete del Liverpool, mentre Messi non fece nulla di rilevante) e anche il 2021, anno in cui l'avrebbe meritato Lewandowski che fece il record di gol in Bundesliga e che l'anno prima non vinse perché non fu assegnato causa pandemia.
Premio ormai ridicolo e senza senso. Decidono gli sponsor e chi ha buoni agganci al potere. Come si fa a non premiare Haaland? Boh...
Vi ricordo che nel 2006 lo vinse Cannavaro. E ho detto tutto.
Dovrebbero cambiare i criteri, premiare chi è il più forte in assoluto, non chi è stato più forte nell'arco della stagione.
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