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martedì 5 maggio 2020

IL PRIMO MATTONCINO (il Triplete iniziò così...)

C’è sempre un primo tassello. In tutto quello che fai. Se costruisci una casa c’è sempre un primo mattone che poserai, se fai un viaggio c’è sempre il primo chilometro che farai, se fai un discorso c’è sempre una prima frase che pronuncerai. E così all’infinito (mi fermo qui altrimenti vado avanti e non la finisco più).
Ecco in quella fantastica ed emozionante esperienza chiamata “Triplete” il primo tassello è rappresentato da una Coppa Italia. Una semplice Coppa Italia vinta a Roma, contro la Roma, il 5 maggio 2010, otto anni esatti dopo che sempre a Roma ma contro la Lazio si era consumato uno dei drammi sportivi più brutti della storia nerazzurra (per il sottoscritto il più brutto dramma sportivo nerazzurro vissuto).

Fu il primo mattoncino di un mese di maggio che ricorderemo ancora a lungo, anzi probabilmente ricorderemo per tutta la vita. E come già successo nelle scorse settimane per la doppia sfida contro il Barcellona, riviviamo quella fantastica serata attraverso le parole, le emozioni, le sensazioni che ho riversato in questo blog.


IL GIORNO PRIMA
Certe cose non succedono per caso, certe cose, sono convinto, succedono perché qualcuno da lassù ha un disegno ben preciso in testa.
Dopo 8 anni il 5 maggio ci ritroviamo all’Olimpico di Roma contro una formazione capitolina a giocarci un trofeo. Forse è un caso, una banale coincidenza. O forse è il segnale che bisogna chiudere il cerchio con il passato e quella data funesta, dare un altro senso a questa data, un altro motivo per ricordare questo giorno.
Non dimenticheremo mai il 5 maggio 2002. Quel giorno, quelle sensazioni, quelle emozioni resteranno per sempre. (…) Ma ora vogliamo un altro 5 maggio. Vogliamo un 5 maggio che si ricordi per una vittoria in Coppa Italia, un 5 maggio che ricorderemo come punto di partenza per entrare nella leggenda, vogliamo un 5 maggio che si ricordi perché è arrivato il primo trofeo della “treble”.
(..) Fin qui abbiamo vissuto una primavera bellissima, non voglio smettere di gioire proprio ora. Forza ragazzi, regalateci un’altra serata memorabile.

IL 5 MAGGIO
(…) L’Inter porta meritatamente a casa il suo primo trofeo stagionale. I nerazzurri hanno giocato nettamente meglio gestendo bene la palla e dimostrando per novanta minuti di essere superiori di questa Roma. Una Roma che sinceramente non ha fatto nulla per rimontare il gol e in più di un’occasione si è limitata a sfogare la propria frustrazione pestando gli avversari.
(…) Intanto portiamo a casa il primo trofeo stagionale e la nostra fantastica primavera continua alla grande. Niente e nessuno cancellerà mai “quel” 5 maggio ma stasera abbiamo chiuso il cerchio con il destino. Abbiamo riscritto la storia del 5 maggio nerazzurro, sperando nelle prossime settimane di riscrivere anche la storia della Grande Inter.
Ragazzi, continuate così. Vogliamo chiudere nella gloria questa fantastica stagione.

IL GIORNO DOPO
(…) Soprattutto nel secondo tempo abbiamo assistito a uno spettacolo degno dei gladiatori romani di 2000 anni fa. I giocatori romanisti puntavano più alle gambe nerazzurre che al pallone ed è quasi un miracolo che siamo usciti praticamente indenni dal match.
(…) Comunque nonostante l’ennesimo gesto antisportivo di Totti, nonostante l’arbitraggio di Rizzoli, nonostante il clima da arena, abbiamo portato a casa il nostro primo titolo stagionale.
Abbiamo vinto la nostra sesta Coppa Italia battendo per la terza volta in cinque finali la Roma. Una Coppa Italia conquistata vincendo tutte e cinque le partite disputate, seppur sempre con un solo gol di scarto. Una coppa Italia che continua a essere bistrattata e sottovalutata ma che rimane pur sempre un trofeo da conquistare.
(…) Se l’Inter è arrivata fin qui, se i ragazzi rischiano di fare il grande Slam, se dopo 40 anni ci giocheremo una finale di Champions, gran parte del merito va a lui, al vate di Setubal Josè Mourinho. E’ lui che ha cambiato la mentalità della squadra, è lui che ha creato un gruppo compatto, è lui che ha trasformato questa Inter in una grande squadra.
E’ un grande e ora promette di fare grande anche la nostra Inter. La nostra chiave per entrare nella leggenda è lui. Ci faccia entrare e gli faremo uno, dieci, cento, mille monumenti.

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7 commenti:

Matrix ha detto...

Fu come dare il via all'uragano. Come quando nei film alzano le saracinesche ed esce fuori il fiume in piena. Quella Coppa Italia diede il via ad un mese di maggio da sogno. Momenti indimenticabili.

Brother ha detto...

Pensare che c'è chi ancora festeggia il 5 maggio 2002... ����������

Winnie ha detto...

@Brother. Loro giusto quello possono festeggiare...

Nerazzurro ha detto...

Incuriosito dalla tua frase "I giocatori romanisti puntavano più alle gambe nerazzurre che al pallone ed è quasi un miracolo che siamo usciti praticamente indenni dal match" ho guardato un video su YouTube.
Cazzo come picchiarono duro!!! Fu davvero un miracolo che ne uscimmo integri.

Nicola ha detto...

@Nerazzurro. Accipicchia!!! Avrebbero dovuto finire la partita in 6-7. Rizzoli invece lasciò correre tutto. E in ogni caso la presero "intercooler" lo stesso...

Anonimo Romanista ha detto...

Fu una partita "maschia". Non mi pare di ricordare interventi particolarmente violenti o che puntassero a fare male. Tra l'altro vi ricordo che fu espulso anche Totti, per un fallo, quello sì, violento.

Nicola ha detto...

@AnonimoRomanista. "Non mi pare di ricordare interventi particolarmente violenti o che puntassero a fare male." Ricordi male, fidati.