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sabato 11 gennaio 2020

TRE PUNTI PER UN PRIMO MATTONCINO

Non sono tranquillo. Normale, direte voi. È vero, a poche ore da Inter-Atalanta non essere tranquillo è la normalità. È vero che spesso i bergamaschi sono tornati a mani vuote da San Siro (40 volte su 58), ma è anche vero che ogni partita fa storia a sé. A ciò aggiungiamo che: 1) L’Atalanta in questo momento è una delle squadre più in forma del campionato; 2) Le ultime due sfide le ha portate a casa con due rotondi 5-0 (contro Milan e Parma); 3) Noi siamo sempre bravi a complicarci la vita; 4) Dirigere la gara l’arbitro Rocchi. Devo andare avanti o ce n’è già abbastanza per essere preoccupati? Sì, direi che ce n’è abbastanza per essere preoccupati.
È vero, anche loro non sono tranquilli visto che faranno visita alla capolista, reduce da una roboante vittoria in quel di Napoli. E se noi temiamo Gomez e Ilicic, loro non dormono certo sonni tranquilli pensando a Lukaku e Martinez. Però, come facevo notare anche poc’anzi, quelli bravi a complicarsi la vita siamo sempre noi…
Conte deve fare a meno degli squalificati Skriniar e Barella. Spazio quindi a Godin e a Sensi che finalmente rientra dal primo minuto. Davanti a Capitan Handanovic la difesa dovrebbe essere composta dal rientrante Godin, De Vrij e Bastoni: saranno loro a fermare e frenare (si spera) le incursioni del Papu Gomez e di Ilicic. A centrocampo Candreva e Biraghi saranno gli esterni, mentre in mezzo Vecino e Gagliardini si giocheranno un posto da titolare accanto a Brozovic e Sensi. In attacco i gemelli del gol Romelu Lukaku e Lautaro Martinez penseranno ai gol necessari per portare a casa i tre punti.
I precedenti, come scrivevo all’inizio, sono tutti a favore dell’Inter che ha vinto 40 precedenti su 58 (l’ultimo nel novembre 2017, doppietta di Icardi), lasciando all’Atalanta le briciole di 9 vittorie (l'ultima nel marzo 2014, doppietta di Bonaventura e gol di Icardi per il 2-1 finale) e 9 pareggi (l’ultimo lo scorso aprile: 0-0). Impossibile non citare ancora una volta il travolgente 7-1 di tre anni fa (triplette di Icardi e Banega e gol di Gagliardini per l’Inter, Freuler per l’Atalanta), mentre l’ultimo confronto disputatosi a gennaio (bilancio di 4 vittorie nerazzurre, due affermazioni bergamasche e un pareggio) risale addirittura alla stagione 1993-94 quando i bergamaschi sbancarono San Siro grazie ai gol di Magoni e Orlandini (Bergkamp per l’Inter) in una annata stregata in cui sfiorammo addirittura la retrocessione (ci salvammo per un punto).
L’obiettivo di questa stagione per fortuna è tutt’altro e stasera, come detto potremmo laurearci campione d’inverno. Oddio, è semplicemente un titolo simbolico, che non vale una beata cippa, ma nell’era dei tre punti ogni volta che ci siamo laureati campioni d’inverno poi a fine stagione abbiamo festeggiato il tricolore. Quindi potrebbe essere un primo mattoncino verso quel sogno chiamato scudetto. Noi ci speriamo. Nonostante siamo tutt’altro che tranquilli, nonostante l’Atalanta ci metta addosso molta ansia, nonostante la presenza di Rocchi a dirigere la gara sia presagio allarmante (o dovremmo parlare di segnale inequivocabile?), nonostante… Nonostante niente. Siamo l’Inter e l’imperativo per questa sera è di portare a casa i tre punti. Punto e basta. FORZA INTER!!!

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5 commenti:

Matrix ha detto...

Sono abbastanza preoccupato anche io. Mi auguro che l'Inter faccia una super partita, ma di fronte a questa Atalanta, come si fa ad essere tranquilli e non pensare al peggio?

Nerazzurro ha detto...

Temo che non la porteremo a casa. Per demeriti nostri o per "meriti" altrui.

Winnie ha detto...

Daiiiiii, cosa è questo pessimismo??? La sfida contro l'Atalanta non è per niente semplice, ma sarebbe un'errore da stupidi fasciarci la testa ancora prima di rompercela. Dai, dai, dai. Stasera la portiamo a casa, e con essa anche il titolo di campione d'inverno.

Entius ha detto...

Ha ragione Winnie. Cos'è questo pessimismo? Ottimisti!!! Bisogna essere ottimisti per stasera (anche se più si avvicina l'ora X e più l'ansia sale alla grande).

Brother ha detto...

@Entius. Solo tu. Non ti dico il mio stato d'animo. Non vedo l'ora che arrivino le 20.45.