A settembre, subito dopo il sorteggio del calendario delle sfide di Champions League, qualcuno (vabbè, facciamo i nomi: Nerazzurro) scriveva “Entrare nelle prime otto è quasi impossibile, speriamo almeno di riuscire ad andare ai playoff.”
Come dargli torto? C’era il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Barcellona, il Manchester City, il Paris Saint Germain e poi Liverpool, Arsenal, Atletico Madrid, Borussia Dortmund. Pensare di arrivare nelle prime otto era… no, non impossibile, ma alquanto difficile e complicato.
Ieri sera si è conclusa la fase a gironi della Champions League e la classifica finale recita: Liverpool 21, Barcellona 19, Arsenal 19, Inter 19… no, aspettate ci deve essere un errore. Inter 19 punti? Gli stessi del Barcellona e dell’Arsenal? E il Real Madrid di Ancelotti? E il Bayern Monaco? E il City di Guardiola? Tutti dietro!!! Sì, proprio così, non c’è nessun errore: siamo arrivati quarti, in realtà saremmo secondi, ma per la differenza reti dobbiamo accontentarci di sederci appena fuori dal podio. Che non è male, considerando che ci permette comunque di andare direttamente agli ottavi di finale da testa di serie e soprattutto considerando che altre formazioni, ben più blasonate, dovranno passare dai playoff per entrare nelle prime 16 d’Europa.
Abbiamo portato a casa sei vittorie in otto gare, per sette volte su otto abbiamo tenuto la porta inviolata, l’unica volta che abbiamo subito un gol (tra l’altro al 90esimo e in modo casuale) è arrivata l’unica sconfitta stagionale in Europa. Certo, sono mancati i gol (quattro vittorie sono arrivate di misura, per 1-0), ma abbiamo mostrato una solidità difensiva da far invidia a molte squadre in Europa.
Con tutte queste premesse, possiamo puntare alla conquista del trofeo continentale? Probabilmente sì, ma meglio fare un passo la volta. Innanzitutto, con queste premesse possiamo essere protagonisti in Europa. E per “essere protagonisti” intendo che possiamo arrivare lontano, che possiamo giocarcela alla pari con tutte le big d’Europa, tutte, nessuna esclusa. Per “essere protagonisti” intendo che le altre formazioni devono temerci come temono il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Barcellona. Per “essere protagonisti” intendo dire che quando il sorteggio assegna l’Inter ad una avversaria, quest’ultima deve pensare “merda, contro questi è veramente dura”.
Poi la Champions League è la competizione dei dettagli, basta un nonnulla per vincere o perdere, per andare avanti o essere eliminati. E siccome in finale ci vanno solo due squadre e alla fine a vincere è solo una squadra, ci può stare che non riusciamo a vincere la coppa dalle grandi orecchie o magari che non riusciamo nemmeno ad arrivare in finale. Fa parte del calcio, dovreste saperlo.
Dobbiamo solo goderci il viaggio. Essere grati di avere un allenatore come Simone Inzaghi, essere orgogliosi di poter contare su dei giocatori eccezionali (tutti, non escludo nessuno), essere felici del bel clima che si respira all’interno dello spogliatoio nerazzurro, dove c’è un armonia e una unione di intendi che raramente si vede. Checco Zalone avrebbe detto “siamo una squadra fortissima, fatta di gente fantastici”. Ecco, siamo esattamente così. E penso proprio che quest’anno ci divertiremo parecchio. Il bello deve ancora venire. Fidatevi. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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3 commenti:
Ah, quel punticino perso a Leverkusen...
Saremmo arrivati secondi.
Faccio mea culpa. Avevo sottovalutato i nostri ragazzi.
@Annuccia. Sapevamo che quel punto perso a Leverkusen avrebbe pesato e così è stato.
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