Come si riparte da una brutta sconfitta? Ovviamente vincendo. Ripartire: questo dovrebbe essere la parola d’ordine, il diktat, dopo una pessima prestazione con meritata sconfitta annessa nel derby che, probabilmente, ci ha riportato con i piedi per terra e ci ha ricordato che di cammino da fare ce n’è ancora tanto, tantissimo, che nessuno regala niente e che bisogna rimboccarsi le maniche e iniziare a pedalare tutti insieme verso un’unica direzione.
Se il trittico Monza-Manchester City-Milan ha rappresentato un primo banco di prova importante e in qualche modo decisivo, il trittico che ci aspetta prima della sosta di ottobre è altrettanto fondamentale per rimettersi in carreggiata e riprendere la corsa. Nei prossimi otto giorni affronteremo l’Udinese in trasferta, la Stella Rossa (nella seconda giornata di Champions League) e l’attuale capolista Torino. Tre sfide non facili, ma decisamente alla nostra portata. Tre sfide che dovranno dirci quanto forti siamo e che ruolo potremo recitare in questo campionato e in questa stagione. I prossimi 270 minuti dovranno dirci se siamo la corazzata dello scorso anno o se abbiamo imboccato una pericolosa e preoccupante involuzione.
Ma come sempre sostengono si deve ragionare step-by-step, una sfida per volta. Prima sfida, come detto, è la trasferta di Udine. Sfida che ultimamente ci ha spesso sorriso. In assoluto abbiamo vinto sei delle ultime sette sfide con i friulani e in quel di Udine abbiamo vinto otto delle ultime undici trasferte, perdendo soltanto a settembre 2022 per 3-1. Trend che, inutile sottolinearlo, ci piacerebbe continuare anche domani pomeriggio.
Per farlo Simone Inzaghi, che non potrà disporre di Nicolò Barella (distrazione al retto femorale della coscia destra: rientrerà dopo la sosta) e che anche stavolta applicherà un po’ di turnover, si affida a Sommer in porta, in difesa Bisseck dovrebbe affiancare Acerbi e Bastoni con Pavard in panchina. Sugli esterni torna Darmian a destra con Dimarco confermato a sinistra. Qualche dubbio in mezzo al campo dove Frattesi sostituirà l’infortunato Barella e Calhanoglu è sicuro di una maglia da titolare. L’unico dubbio riguarda Mkhitaryan: finalmente avrà un turno di riposo con Zielinski che prenderà il suo posto o Inzaghi deciderà di affidarsi ancora una volta a lui? (c’è bisogno di sottolineare che quasi tutti siamo d’accordo con la prima ipotesi?) In attacco toccherà a Marcus Thuram e a Lautaro Martinez trovare i gol per battere i bianconeri friulani, nella speranza che il Toro argentino finalmente si sblocchi e che il Tikus ritrovi la verve realizzativa di agosto.
L’ultima volta, lo scorso aprile, la sfangammo in extremis con un gol di Frattesi in pieno recupero. Ed è proprio a quest’ultimo precedente che ci affidiamo nella speranza di continuare quel trend positivo di cui parlavo in precedenza. Siamo partiti un po’ a singhiozzo (tre pareggi nelle prime tre trasferte), alternando buone prestazioni a sfide approcciate malissimo e giocate ancora peggio. Serve ricompattarsi, serve riscoprirsi gruppo, serve ritrovare l’Inter che univa spettacolo e risultato e che ha dominato nella scorsa stagione. Io non credo che sia difficile, né complicato. Udine dovrà dirci se ci siamo riusciti o possiamo riuscirci. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
2 commenti:
La partita di oggi è fondamentale. Più del derby. Vincere oggi è di vitale importanza.
@Winnie. Praticamente una partita da dentro o fuori...
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