QUELLA VAGA SENSAZIONE CHE STAVOLTA NON VINCIAMO IL DERBY

Dopo il brutto pareggio di Monza e l’eccellente pareggio di Manchester, concludiamo una settimana importante e cruciale con la sfida più attesa da tutto il popolo nerazzurro: il derby. 

Ok, lo so, per molti la sfida più attesa dal popolo nerazzurro è quella contro gli odiati rivali bianconeri, per altri (vedi il sottoscritto), l'etichetta di "sfida più attesa" è equamente divisa tra Milan e Juventus (l'ho sempre scritto, non vorrei mai perdere né con l'una, né con l'altra), ma il derby è sempre il derby. E su questo mi pare che non si possa discutere. 

Negli ultimi sette giorni abbiamo giocato una delle partite più brutte degli ultimi tempi, ma anche una delle partite più belle degli ultimi tempi. Ci siamo fatti imbambolare da un Monza qualsiasi, rischiando pure di perdere, ma abbiamo tenuto testa nientepopodimeno che al Manchester City, rischiando pure di vincere. Il dubbio di tutto il popolo nerazzurro è: quale sarà l’Inter che scenderà in campo domani sera? Quella di Monza o quella di Manchester? Dubbio amletico che risolveremo solo fra 24 ore. 

Nel frattempo possiamo ipotizzare solo l’undici che scenderà in campo. Con Sommer in porta, Pavard (favorito su Bisseck), Acerbi (monumentale la sua prestazione contro Haaland) e Bastoni in difesa. Doppio ballottaggio sugli esterni di centrocampo, a destra Dumfries sembrerebbe in vantaggio su Darmian, mentre sull’out mancino Dimarco, recuperato dall’infortunio che lo ho lasciato fuori nella sfida di Champions League, si giocherà una maglia con Carlos Augusto. Pochi dubbi in mezzo al campo con Barella (strepitoso a Manchester, uno dei migliori in campo), Calhanoglu e Mkhitaryan che partiranno titolari, mentre in attacco la coppia di bomber sarà composta da Lautaro Martinez e Thuram. 

L’Inter è reduce da sei derby consecutivi vinti, che diventano nove se consideriamo che nella stagione 2022-2023 abbiamo vinto anche in Supercoppa Italiana e la doppia sfida nella semifinale di Champions League. Nella scorsa stagione il derby di andata, giocato a settembre come stavolta, finì con un perentorio 5-1, mentre al ritorno, il 22 aprile scorso, con un secco 2-0 finale conquistammo lo storico scudetto della seconda stella (vabbé, lo sapete perfettamente, visto che dopo cinque mesi ancora stiamo godendo per averlo vinto in faccia loro). 

Attenzione, ora sto per scrivere una cosa molto molto impopolare e vi autorizzo ad ogni gesto scaramantico e, se lo ritenete opportuno, anche ad inveire contro il sottoscritto. 

Alla luce di tutti questi numeri favorevoli ai colori nerazzurri, mi sento di dire che ci sono buone possibilità che domani sera… non si vinca il derby. 

Se avete finito di fischiarmi, di lanciarmi improperi e inveirmi contro, continuerei col mio discorso. 

È la legge dei grandi numeri, nove derby vinti consecutivamente, sei derby di campionato portati a casa, penultimo derby vinto con goleada, ultimo derby che è valso lo scudetto, è fisiologico che non si possa sempre vincere e che magari stavolta vada un po’ meno bene. Non per forza dobbiamo perdere, magari finirà in pareggio… 

Ah, aggiungerei anche un altro elemento. Molto spesso il derby l’ha vinto la squadra più debole e in questo momento mi sento di dire che quelli messi peggio non siamo noi. Certo, anche nelle ultime sfide quelli messi peggio non eravamo noi, eppure abbiamo vinto. 

Sia chiaro, la mia è solo una sensazione, un triste presagio. Se portiamo a casa il settimo sigillo consecutivo non mi dispiace di sicuro, anzi aumenterebbe esponenzialmente il mio godimento fino alla sublime estasi (come mi escono certe frasi alle 23 di un sabato sera non ne ho la più pallida idea…). 

Diciamo che sono preparato al peggio (e forse inconsciamente vorrei preparare al peggio anche voi), ma il mio cuore nerazzurro spera fortemente e con tutte le sue forze di poter far festa. Sai che goduria batterli ancora una volta. Troppo bello per essere vero. Non siete d’accordo? FORZA INTER !!!

ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.