Tre punti. Mancano tre punti per conquistare la matematica certezza che anche l’anno prossimo giocheremo in Champions League. Tre punti che potrebbero arrivare già domani sera se riuscissimo a vincere a Napoli. Cosa che, ahimé, non ci riesce dal 18 ottobre 1997 (!!!) ben 22 anni fa. No, dico 22 anni fa (sigh…). Praticamente un secolo fa (infatti eravamo nel precedente secolo). Io avevo appena preso la maturità e mi apprestavo al mio primo anno di università e nel frattempo stavo prendendo la patente (due giorni prima avevo superato l’esame teorico). L’allenatore dell’Inter era Gigi Simoni, in porta Pagliuca, il capitano era Bergomi, a centrocampo il Cholo Simeone e Ze Elias, in attacco un brasiliano arrivato quell’estate dal Barcellona, un certo Luis Nazario da Lima Ronaldo (Ronaldo l’originale, ci tengo a sottolinearlo). Come finì quella stagione non credo che ci sia bisogno di ricordarvelo. Vabbé, chiudiamo la parentesi amarcord e pensiamo a domani sera.
Il Napoli ha già in tasca il secondo posto e non ha particolari stimoli, se non quello di chiudere in bellezza davanti al pubblico di casa. Giocare contro formazioni che non hanno nulla da perdere o da guadagnare non è per niente facile. Noi giochiamo con l’ansia di portare a casa il risultato, loro giocano in scioltezza e in questi casi possono verificarsi due eventi: o la nostra voglia di vincere prevale sulla loro “spensieratezza” o l’ansia di fare risultato sortisce l’effetto di non riuscire a portare a casa il risultato (io spero ovviamente che si verifichi il primo evento).
Spalletti recupera gli squalificati D’Ambrosio e Brozovic, ma deve fare a meno dell’infortunato De Vrij, mentre rimane in dubbio il recupero di Politano uscito malconcio dalla sfida di lunedì sera contro il Chievo. Davanti a capitan Handanovic la difesa dovrebbe prevedere D’Ambrosio e Asamoah sugli esterni e Miranda e Skriniar in mezzo. A centrocampo accanto al rientrante Brozovic, ballottaggio tra Vecino e Gagliardini. In avanti Candreva, Naingollan e Perisic dietro l’unica punta Icardi (anche se non è escluso che Spalletti decida di far giocare Lautaro Martinez).
Detto del fatto che non vinciamo a Napoli da 22 anni (o, se vogliamo vederla da un’altra angolatura, da 12 partite, in cui abbiamo raccolto appena 4 pareggi), il bilancio è di 17 vittorie nerazzurre, 19 pareggi e 36 affermazioni dei padroni di casa.
L’ultimo confronto (21 ottobre 2017) è finito a reti bianche, mentre nel dicembre dell’anno prima il Napoli con una partenza fulminea (2-0 dopo appena sei minuti) portò a casa la vittoria. Nove i confronti giocati a maggio con 5 vittorie partenopee, 3 affermazioni nerazzurre e solo un pareggio (15 maggio 2011, Eto’o e Zuniga firmarono l’1-1 finale).
Da sottolineare che l’Inter non vince in campionato a Napoli da 22 anni, ma tre anni fa nei quarti di Coppa Italia ebbe la meglio sui partenopei per 2-0 con le reti di Jovetic e Ljajic.
E proprio a questo precedente di Coppa ci aggrappiamo sperare che domani sera l’Inter riesca nuovamente ad espugnare il San Paolo e a portare a casa i tre punti che ci servono per conquistare la matematica certezza della Champions League. A buon intenditor… FORZA INTER !!!
2 commenti:
Trasferta complicata. Ma non per la forza dell'avversario, ma per la nostra innata capacità di complicarci la vita.
Speriamo bene... La vedo nera...
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