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mercoledì 2 marzo 2011

QUELLA VOLTA CHE CONOBBI IL "MONDO"...

Non so se vi capita qualche volta di avere la sensazione che una data vi ricordi qualcosa. Un compleanno, una ricorrenza, un ricordo. Ecco negli ultimi giorni avevo questa sensazione riguardo al 28 febbraio. Era come se in quella data fosse successo qualcosa o ci fosse una qualche ricorrenza. Ma non ricordavo cosa fosse.
Poi ieri sera mentre facevo zapping col telecomando, sono capitato su RaiTre dove c’era lo speciale “Serie b” e si parlava del ritorno in panchina di Emiliano Mondonico dopo l’intervento a cui è stato sottoposto qualche settimana fa. Emiliano Mondonico!!! Ecco, adesso è tutto chiaro, ora mi ricordo.
Il 28 febbraio di nove anni fa venne organizzato un incontro tra gli studenti universitari ed Emiliano Mondonico, all’epoca allenatore del Cosenza. Io collaboravo per un quotidiano locale e venni mandato lì.
Ebbi subito l’impressione di aver di fronte una persona semplice, molto umile, che scherzò con gli studenti e rispose alle loro domande. Ammise di entrare per la prima volta in un’università e perciò di voler imparare qualcosa dal mondo studentesco universitario. Per rompere il ghiaccio esordì dicendo che era lì perché gli servivano suggerimenti per la partita della domenica successiva, strappando un sorriso dei presenti.
Se da un lato venni folgorato dall’allenatore cremasco, dall’altro rimasi deluso dalle domande degli studenti che incentrarono le loro domande sul Cosenza calcio (abbonamenti, stato di forma di giocatori, affluenza allo stadio e così via) ignorando totalmente i trascorsi di mister Mondonico (non capita tutti i giorni di poter parlare con un allenatore che vanta più di 400 panchine in serie A) e soprattutto il rapporto tra Cosenza calcio e mondo universitario.
A fine incontro il tifoso prese il sopravvento sull’aspirante giornalista e mi misi in fila insieme con gli altri per avere il suo autografo. Mentre usciva dall’aula ci incrociammo e mi venne spontaneo porgergli la mano “Mister lei è un grande, complimenti per la carriera e in bocca al lupo per il futuro”. Lui ricambiò il gesto con una stretta di mano fugace e un mezzo sorriso “Grazie, in bocca al lupo anche a te”.
Mi ripromisi che presto gli avrei fatto un’intervista. Lo proposi anche al redattore del giornale ma poi non se ne fece nulla. Peccato. Non ho mai smesso di rimpiangere l’occasione persa.

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4 commenti:

Nicola ha detto...

Ma scusa, se eri lì in quanto giornalista perchè non hai fatto il tuo mestiere e gli hai fatto tu le domande "giuste"?

Entius ha detto...

Perchè era un'incontro per gli studenti. Purtroppo non era mio compito fare domande. E speravo che magari uno di loro facesse le domande "giuste".

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Umanamente non mi è mai stato simpaticissimo, mi ha sempre dato l'impressione di essere un finto perbenista, tipo Mazzone e Guidolin, allenatori che predicano bene ma che poi sono le prime serpi...
Aldilà di tutto gli vanno fatti i complimenti per la carriera e per la brutta avventura appena passata che fortunatamente pare essersi risolta per il meglio...ciao!

Anonimo ha detto...

grande mister, grande uomo!