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sabato 2 febbraio 2008

OMICIDIO RACITI, UN ANNO DOPO

Un anno fa il calcio italiano viveva una delle sue pagine più nere. La morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti durante gli scontri successivi al derby Catania-Palermo.
Saranno molte le iniziative, tra oggi e domani, che ricorderanno quel tragico episodio. Ma aldilà delle commemorazioni, cosa è veramente cambiato nel calcio? Bella domanda. Basterebbe ricordare la morte di Gabriele Sandri pochi mesi fa per dare una risposta. Non è cambaito nulla. Come sempre. Ogni volta che succede una tragedia tutti a parlare di fermare il campionato, di prendere provvedimenti, pene severe, controlli. Poi appena l'eco mediatico si affievolisce tutto ritorna alla normalità. Ok, ci sono più controlli e in alcune occasioni si evita la trasferta ai tifosi ma non basta. Poche settimane fa un ragazzo è stato accoltellato prima di Roma-Catania. Gli scontri tra tifosi continuano ad esserci, ogni domenica continua ad esserci un clima di guerriglia urbana.
No, non ci siamo. La strada per riportare il calcio ad uno spettacolo per famiglie è ancora lunga ed è macabro chiedersi quante persone dovranno ancora morire prima che si inizi a prendere provvedimenti seri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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