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lunedì 1 luglio 2024

FRANCIA FORTUNATA, IL BELGIO DEVE ARRENDERSI

Campionati Europei 2024 – Ottavi di Finale 
FRANCIA – BELGIO 1 – 0 
85’ Vertonghen (aut.) 

FRANCIA (4-3-1-2): Maignan; Kounde, Saliba, Upamecano, Theo Hernandez; Kante, Tchouameni, Rabiot; Griezmann; Mbappé, Thuram (dal 17' st Kolo Mouani). 
A disp.: Areola, Samba, Clauss, Konate, Mendy, Pavard, Camavinga, Fofana, Zaire-Emery, Barcola, Coman, Giroud, Dembele. 
Ct: Deschamps. 
BELGIO (4-4-2): Casteels; Castagne (dal 43' st De Ketelaere), Faes, Vertonghen, Theate; Carrasco (dal 43' st Lukebakio), Onana, De Bruyne, Doku; Openda (dal 18' st Mangala), Lukaku. 
A disp.: Sels, Kaminski, Debast, De Cuyper, Meunier, Witsel, Tielemans, Vermeeren, Vranckx, Trossard, Bakayoko. 
Ct: Tedesco. 
Arbitro: Nyberg (SVE) 

Una fortuita deviazione di Vertonghen su tiro di Kolo Muani permette ad una brutta Francia di superare il Belgio. Gara molto tattica e al lungo bloccata con la squadra di Deschamps che ha avuto più occasioni da gol. La partita la Francia l'ha giocata di più, di fronte e un Belgio più lento e attendista ma a lungo capace di stare compatto e difendere bene. Dettagli, questione di dettagli. E di fortuna, tanta fortuna (che ai francesi non è certo mancata in questo Europeo) che nel calcio non guasta. 
Pronti-via e la partita inizia lenta ed è molto tattica: entrambe attendiste, poco propense ad andare a pressare alto ma piuttosto in attesa delle mosse altrui. Ci prova di più la Francia a giocare: Griezmann parte largo a destra e tende ad accentrarsi, Mbappé scatta da sinistra e Thuram è il terminale in mezzo a un'area di rigore che Deschamps vuole provare a riempire di più, per risolvere il problema di una certa pochezza offensiva che ha caratterizzato i suoi fin qui (due sole reti segnate in tre partite, di cui uno è un autogol e uno un rigore). Le uniche azioni davvero pericolose sono un colpo di testa a lato di Thuram e un tiro alto di Tchouameni. 
Il Belgio si mette a 3 e allarga Carrasco per impostare ma la manovra è lenta e troppo spesso affidata ai lanci lunghi. Gli attaccanti si sacrificano tanto in ripiegamento per consentire all'11 di Tedesco di rimanere corto e compatto. Quando prova a far correre il pallone, invece, nascono insidie: cosa che accade a sinistra dove Doku è decisamente il più intraprendente e Openda prova, molto più di Lukaku, a dare una mano. 
Più Francia, nel possesso e nei tentativi di occupare l'area, e meno Belgio ma non abbastanza per sbloccare una gara poco spettacolare e ancora molto bloccata. 
Nella ripresa il Belgio riparte con la consueta costruzione lenta ma la Francia inizia ad alzare i ritmi nel motore. Aumentano le conclusioni verso la porta ma, appunto, verso e non in porta: perché il problema di concretezza della squadra di Deschamps, che non vede la porta, è evidente, con tutte le conclusioni (hai voglia ad avere in squadra dei fenomeni se poi si comportano da pippe…). 
Il Belgio in fase difensiva si mette con un 4-4-1-1 con De Bruyne pronto a lanciare Lukaku, più propositivo e più cercato nella ripresa, e tutti gli altri attenti a chiudere le linee o comunque a sporcarle il più possibile. Maignan para prima su Lukaku poi su De Bruyne ma il numero di occasioni sorride ai pur imprecisi francesi. 
Kolo Muani al posto di Thuram prova a essere intraprendente ma alla fine risulta soprattutto più fortunato perché a 5 minuti dalla fine è un suo tiro, dopo un'azione avvolgente partita da Theo e sviluppata da Griezmann al limite dell'area, a essere deviato da Vertonghen nella propria porta. 
 A proposito di problemi di concretezza: la Francia si ritrova ai quarti grazie a due autogol e un calcio di rigore. Se esiste una Dea Bendata ha quasi certamente simpatie transalpine. 
Per il Belgio l'ennesima occasione non sfruttata dalla generazione di fenomeni avviata a fine carriera. Peccato, davvero peccato per una rosa che avrebbe meritato molto molto di più e che anche oggi avrebbe potuto portare a casa il risultato se avesse osato di più. La formazione di Tedesco paga un certo timore reverenziale verso una Nazionale che tutto sembra tranne che insidiosa. Questa Francia in fondo sembra un’Italia con molto molto più fortuna.

LADY MARIANNE. A chi dice che le donne non capiscono di calcio e quindi non ne possono parlare, rispondo che anche gli uomini non capiscono di donne, eppure ne parlano in continuazione. 

3 commenti:

Mattia ha detto...

Che la Francia sia fortunata nessuno lo mette in dubbio, ma paragonarla all'Italia mi sembra un tantino esagerato.

Simone ha detto...

Ma giusto un tantino...

LadyMarianne ha detto...

Punti di vista. Per me questa Francia vale quanto l'Italia.