Quelli con le magliette non colorate, stavano belli tranquilli davanti a tutti. Testa alta, petto in fuori, sguardo fiero. “Ci siamo noi, davanti a tutti ci siamo noi”. Poi di colpo quel rumore strano che arriva da dietro “tic… tac… tic… tac...”. Nemmeno il tempo di voltarsi per capire cosa stava succedendo e… taaac (come direbbe Renato Pozzetto), quelli con le magliette con il colore del cielo e della notte si spostano sulla sinistra ed effettuano il sorpasso, in scioltezza, lasciando senza parole quegli altri.
Doveva essere un turno favorevole alla Juventus. C’era l’Empoli, penultimo in classifica, in casa: praticamente poco più che una formalità. Mentre l’Inter, reduce dalle fatiche di Supercoppa andava a Firenze. Senza Barella e Calhanoglu, tra l’altro. Trasferta dura, molto insidiosa. Se le cose andassero come qualcuno spera, Juventus vittoriosa con l’Empoli, Inter che pareggia (o magari perde) a Firenze e si va allo scontro diretto con 3 (o magari 4) punti di vantaggio. E a quel punto…
Ma, ahimè, le cose non vanno mai come vorremmo. Soprattutto nel calcio. Empoli sarà pure “poco più che una formalità”, ma se dopo 18 minuti Milik fa un’entrata da killer e si becca l’espulsione e rimani in 10 per 72 minuti (più recupero), non è più “poco più che una formalità”. Soprattutto se sei una squadra che non eccelle per qualità di gioco. E alla fine ti devi accontentare di un pareggino. Che può anche andare bene se l’Inter non vince a Firenze.
Ma ancora una volta le cose non vanno come vorremmo. Perché Firenze sarà pure una trasferta insidiosa, ma se giochi da grande squadra, trovi il gol dopo un quarto d’ora, riesci a contenere le offensive avversarie, neutralizzi un rigore generoso (per non dire totalmente inventato), alla fine torni dalla Toscana con tre punti in saccoccia e un primo posto conquistato di prepotenza. Giusto per ribadire chi è il più forte.
Doveva essere un turno favorevole alla Juventus. E invece il weekend ha sorriso all’Inter. Al big match domenica prossima saranno i nerazzurri a presentarsi da capolista. Meritatamente, diciamola tutta. Soprattutto se consideriamo che negli ultimi 10 giorni abbiamo affrontato Lazio, Napoli e Fiorentina (non proprio squadrette mediocri) e siamo riusciti a vincerne 3 su 3 senza subire gol.
Siamo chiaro, ieri sera non siamo stati brillantissimi. Complice anche le assenze di Barella e Calhanoglu (fermo restando che Asslani e Frattesi hanno offerto una prestazione più che soddisfacente), abbiamo giocato una partita in chiaroscuro, con quel rigore che avrebbe potuto cambiare totalmente le sorti del match.
Rigore che, lo ribadisco, è assolutamente inventato ed inesistente. E non lo dico io, da tifoso nerazzurro, ma lo dicono tutti quelli che hanno una mente pensante e non devono chinarsi a 90° davanti i padroni. Addirittura anche l’ex portiere Viviano, tifosissimo della Fiorentina (la figlia si chiama Viola, è ho detto tutto) ha ammesso che quello di Sommer non è mai rigore. Giusto per l’arbitro Aureliano e l’esperto di moviola di Dazn Luca Marelli quell’intervento è passibile di calcio di rigore. Ma noi non ci meravigliamo più di nulla. Lo ricordavo anche sabato, qui a Firenze ne abbiamo viste di ben peggiori. Purtroppo.
Quello che è veramente importante è aver portato a casa i tre punti ed esserci rimpossessati nuovamente della vetta della classifica. Domenica sera alla scala del calcio la capolista vestirà nerazzurro. E ci auguriamo che vestirà nerazzurro anche dopo la partita. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
2 commenti:
E invece domenica sera ce l'andiamo a giocare da capolista. E gli dimostreremo una volta per tutti chi è il più forte.
Calma ragazzi, sarà una partita molto molto insidiosa. Non sottovalutiamo la loro fortuna e probabili "aiutini".
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