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giovedì 8 giugno 2023

A 48 ORE (anzi un po' di più...) DALLA GRANDE FINALE

Stamattina, verso le 4-4.30, mentre ero seduto sul water ad espletare i miei bisogni fisiologici e successivamente in cucina mentre facevo colazione con latte e biscotti, mi sono dedicato alla lettura di quello che scrivevo nella settimana cruciale prima del 22 maggio 2010. Così, per vedere lo stato d’animo di 13 anni fa e confrontarlo con quello attuale. 
Quel giovedì scrivevoL’attesa. L’attesa è un miscuglio di emozioni, sensazioni, ricordi. Stavolta l’attesa è una piacevole ossessione che ci trascineremo fino a sabato. Il lavoro, la famiglia, gli amici (tranne quelli nerazzurri) sono solo un contorno a questo pensiero fisso, un pensiero fantastico. (…) Questa finale è un pensiero costante, un pensiero che ti prende da dentro, che ti smuove tutto. (…) Certe cose non si possono capire e non si possono spiegare. (…) L’Inter è un mistero, un bellissimo mistero. E quel mistero potrebbe regalarci una gioia immensa, “una gioia infinita, che dura una vita”. Siamo lì, a poche ore dall’evento. Guardateci, osservateci, stupitevi, ma non chiedeteci di spiegarvi cosa stiamo provando.” 
Il venerdì invece scivolava via tra una promessa (se vinciamo la Champions League grazie ad un gol di capitan Zanetti vado a fare la sfilata in mutande (ovviamente nerazzurre) e una fase critica che stava per arrivare, anzi era già arrivata “Eccoci entrati nella fase critica. (…) Siamo entrati in quella fase in cui non pensiamo più a nulla. Ci siamo isolati dal mondo, non esiste più niente. Madrid, Champions League, finale, Inter-Bayern Monaco. (…) Non ci sarà un’altra vigilia così, non ci sarà un’altra partita così. Se fra un anno, o due o dieci l’Inter andrà di nuovo in finale di Champions League nulla sarà più come stavolta. (…) Respirate amici nerazzurri, respirate. Perché un’aria così non la respireremo mai più.” 
Nota a margine. Sono due bei articoli che vi consiglio vivamente di andare a rileggere perché ne vale veramente la pena. 
C’era adrenalina nell’aria. Tanta. C’era impazienza, emozioni, un clima incredibile che stento a ritrovare in questi giorni. Del resto l’ho pure scritto all’epoca “nulla sarà più come stavolta”. 
Vi confesso che rileggendo quegli articoli un po’ mi sono emozionato e, sì, qualcosa dentro si è smosso. In particolare due frasi mi hanno emozionato e caricato a mille “Guardateci, osservateci, stupitevi, ma non chiedeteci di spiegarvi cosa stiamo provando.” e “Respirate amici nerazzurri, respirate. Perché un’aria così non la respireremo mai più.” 
Mamma mia come stavamo carichi, eravamo un caterpillar di emozioni che travolgeva tutto e tutti, senza fare distinzioni. 
Stavolta c’è un clima più pacato. Perlomeno parlo per me, del clima che ho intorno. Forse perché abbiamo speso tutto in quei giorni, forse perché molto più semplicemente sono cambiate molte cose. All’epoca in quel di Cosenza ero circondato da amici nerazzurri, qui a Siena il calcio è un argomento secondario, figuriamoci l’Inter. Come facevi a non gasarti in quei giorni? Tutto parlava di Inter. Ora con chi parli? Con chi interagisci? Con chi puoi condividere emozioni che non sai spiegare? 
Forse per questo sto sentendo meno questa partita, forse per questo non sono gasato a mille, forse per questo l’Inter e la finale di Champions League sono pensieri meno predominanti (anche perché nel frattempo hai mille altri pensieri che ti riempiono la mente…). 
Sono cambiate molte cose. E inevitabilmente siamo cambiati anche noi. E sullo sfondo sempre e comunque lei: l’Inter. Ieri, oggi, domani, sempre. Un punto fisso sullo sfondo di una vita che va. Una certezza assoluta in un mondo che di certezze non ne dà più, sempre ammesso che qualche volta le abbia date. L’Inter c’è stata, c’è, ci sarà. E noi con lei, noi appresso a lei. 
E nonostante tutto sapete che vi dico? Che a 48 ore dal fischio d’inizio (vabbè, sono un po' più di 48...)  noi siamo pronti alla battaglia. FORZA INTER !!!
     
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3 commenti:

Annuccia ha detto...

Dipende dal contesto. Tu stai vivendo in un clima pacato per i motivi che hai raccontato, io, per esempio, la sto vivendo più "elettrizzante". Con gli amici ci stiamo organizzando alla grande per sabato e ci stiamo riempiendo di messaggi.

Brother ha detto...

Dipende da molti fattori. Il clima che si ha attorno, le priorità della vita, le varie situazioni. Credo che sia normale sentirla di più o sentirla di meno.

Winnie ha detto...

Normale sentirla più o meno? Rispetto il vostro parere pur non condividendolo.