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venerdì 9 giugno 2023

SERENAMENTE ALLA VIGILIA

Serenità. Dovessi descrivere questi giorni che precedono la finale di Champions League con una parola, questa sarebbe senza nessun ombra di dubbio serenità. L’ho già scritto più volte e lo ribadisco anche oggi: in questi giorni sono tranquillo. 
Fatico a ricordare la vigilia di una partita importantissima dell’Inter affrontata con la tranquillità e la serenità di questi giorni. Forse perché in fondo non abbiamo nulla da perdere. Lo abbiamo detto e ripetuto più volte, i grandi favoriti sono loro, quelli che hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare sono loro. Hanno un’ossessione chiamata Champions League e un’occasione d’oro per farla diventare realtà, non possono farsela sfuggire. Non possono permetterselo. 
Noi? Noi abbiamo raggiunto questo importante traguardo quasi in modo inaspettato (chi se lo aspettava di essere il 10 giugno ad Istanbul a giocarsi una finale della più importante competizione europea?). Siamo consapevoli di essere meno forti, sappiamo che molto probabilmente la perderemo, ma faremo la cosa più semplice e naturale che possiamo fare: ce la giocheremo. Senza assilli di vincere per forza e senza il peso enorme di chi non può sbagliare per nessun motivo al mondo. 
Probabilmente è questo il motivo per cui faccio fatica a ricordare una vigilia affrontata con cotanta serenità, perché mai finora abbiamo affrontato una partita importantissima e decisiva con la consapevolezza di non avere nulla da perdere. C’era sempre qualcosa di importante in ballo, c’era sempre un motivo per cui avevamo tutto da perdere e nulla da guadagnare. Stavolta invece no. 
In queste condizioni diventa arduo e difficile anche il compito dei gufi bianconeri e rossoneri. Che gusto c’è a gufare una squadra i cui tifosi hanno già messo in conto la possibilità che si perda? Boh, l’importante è che ci gufino. Ci tengo. È un loro diritto. Lo abbiamo fatto noi quando in campo c’erano loro, mi sembra giusto che facciano lo stesso loro ora che a giocarci una finale di Champions League ci siamo noi. 
Sì, perché il bello è questo. I nostri giocatori sono in Turchia, ad Instanbul e domani sera scenderanno in campo per giocarsi una finale di Champions League, i loro giocatori invece sono al mare a sollazzarsi il gingillo da un settimana. Per perdere una finale di Champions League prima devi arrivare a giocartela. E noi, attraverso un percorso che ci ha offerto salite ripide e più o meno abbordabili (in Europa non esistono discese…) siamo arrivati fin qui. A giocarci una finale di Champions League. E scusate se è poco. 
Vinceremo? Perderemo? L’ho detto e lo ripeto “ce la giocheremo”. E come scrissi qualche settimana fa citando Rocky 4 “No, forse non vincerò. Forse l'unica cosa che potrò fare sarà quello di rendergli la vita difficile. Ma per battere me, dovrà riuscire ad uccidermi, e per uccidermi dovrà avere il fegato di stare di fronte a me. E per fare questo, dovrà essere pronto a morire anche lui”. Per vincere, loro dovranno prima batterci e per batterci dovranno essere disposti a perdere. Perché la palla è rotonda e in campo può succedere di tutto. Noi siamo pronti a giocarcela, loro sono pronti? FORZA INTER !!!

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2 commenti:

Winnie ha detto...

Beato te che sei sereno. Io se sono tre settimane che sono teso.

Nerazzurro ha detto...

É stata una intensa vigilia. Punto.