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mercoledì 17 maggio 2023

RAGAZZI FORTUNATI (perché ci hanno regalato un sogno)

“Sono un ragazzo fortunato 
Perché m'hanno regalato un sogno 
Sono fortunato 
Perché non c'è niente che ho bisogno 
(…)Sei bella come il sole 
A me mi fai impazzire” 
Stamattina mi sono svegliato con una strana sensazione. Un misto di felicità, di gioia, di… Non saprei nemmeno descriverlo. Poi, mentre tornavo a casa dopo aver accompagnato mia figlia all’asilo e mia moglie al lavoro, in radio è partito questo pezzo di Jovanotti e… ecco, io mi sento esattamente così. Mi sento un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno. Ci sentiamo tutti dei ragazzi fortunati perché ci hanno regalato un sogno. Un bellissimo sogno chiamato Finale di Champions League. 
Alzi la mano chi ad inizio stagione pensava che il 10 giugno ad Istanbul ci saremmo andati noi. Non il fortissimo Bayern Monaco, non il Paris Saint Germain di Messi e Mbappé, non il Chelsea finalista lo scorso anno, non il Barcellona, non il Liverpool, noi. Se ce l’avrebbero detto dopo il sorteggio della fase a gironi, non ci avremmo creduto mai e poi mai, anzi avremmo preso per folle il nostro interlocutore. E invece è esattamente così, ad Istanbul il 10 giugno in finale di Champions League ci saremo noi (probabilmente contro il Manchester City che al 60esimo sta vincendo 2-0 dopo l'1-1 dell'andata)
Che ci crediate o no siamo in finale di Champions League. Nel più bello e nel più utopistico dei sogni che un tifoso possa fare. Ci torniamo dopo 13 anni. Poco se pensiamo che l’ultima volta abbiamo dovuto aspettare 38 anni, tanto se pensiamo a tutto quello che abbiamo attraversato in questo arco di tempo. Da Benitez a Conte passando per Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Mancini, De Boer, Pioli, Spalletti e poi ancora, in ordine sparso Zarate, Alvarez, Kuzmanovic, Palacio, Jonathan, Pereira, Rocchi, Mvila, Forlan, Kovacic, Coutinho, Silvestre, Belfodil, Cassano, Taider, Botta, Rolando, Juan Jesus, Guarin, Campagnaro, Mudingayi, Nagatomo, Pazzini, Kharja, e via discorrendo (l’elenco è veramente tanto tanto lungo). 
Siamo qui a giocarci una finale di Champions League e non ci sembra nemmeno vero. Partiamo sfavoriti. Ne siamo consapevoli. Forse ci prenderanno a pallate, come sosteneva stamattina un collega milanista che una settimana fa spavaldamente aveva pronosticato una finale tra il suo Milan e Carletto (e invece, pensate te, in finale ci andiamo noi con Peppe), o forse no. Perché la palla è rotonda e nel calcio tutto può succedere. Soprattutto in una finale. No, non saremo una vittima sacrificale. Ce la giocheremo. Alla pari. Come dice Silvester Stallone in un passaggio di Rocky 4 “No, forse non vincerò. Forse l'unica cosa che potrò fare sarà quello di rendergli la vita difficile. Ma per battere me, dovrà riuscire ad uccidermi, e per uccidermi dovrà avere il fegato di stare di fronte a me. E per fare questo, dovrà essere pronto a morire anche lui”. 
Non so cosa succederà in finale, ma so che ce la metteremo tutta. Che ce la metteranno tutta. Tutti. Perché ormai siamo diventati una squadra tosta, compatta, un gruppo unito e cementato che dà sempre il massimo. Con gente come Darmian, Acerbi, Mkhitaryan, che dovevano fare i panchinari e invece sono diventati titolari inamovibili, con attaccanti come Lautaro Martinez che a 25 anni si è preso la squadra sulle spalle e la sta trascinando in alto, con giocatori come Lukaku, Brozovic, Dumfries che ci hanno fatto incazzare per quasi tutta la stagione e nel momento cruciale sono tornati ad essere quello che ci aspettavamo, con nerazzurri nel sangue come Dimarco che dà il massimo perché prima di tutto è interista dentro, con Barella, Bastoni, Calhanoglu che sono cresciuti fino a diventare imprescindibili, con “vecchietti” come Dzeko che al dispetto dell’età continuano a fare la differenza, con Onana che prima che un portiere è un leader, e poi ancora De Vrij, Correa, Gagliardini, Handanovic, D’Ambrosio, Bellanova, Asslani, tutta gente utile alla causa, che danno il massimo sempre e solo per l’Inter. Con buona pace di chi già da qualche mese ha la testa alla Tour Eiffel e dei colori nerazzurri non gliene frega più una mazza (mi dispiace veramente pensare a quello che avrebbe potuto dare e soprattutto al fatto che se dovessimo vincere, una medaglia toccherà anche a lui). 
Ma come possiamo dimenticarci del condottiero, di quel Simone Inzaghi troppe volte criticato, bistrattato, ingiuriato. Tutti bravi adesso ad incensarlo, ad osannarlo, ma non dimentichiamoci che un mese e mezzo fa volevamo tutti la sua testa e un giorno sì e l’altro pure chiedevamo il suo esonero. Ma lui se ne è fregato di tutto e di tutti ed è andato dritto per la sua strada. Che ci ha portato ad Istanbul, regalandoci un sogno bellissimo e fantastico. E ora… succeda quello che deve succedere. FORZA INTER !!!


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4 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Tutto giusto. Dal fatto che ci hanno regalato un sogno alla citazione di Rocky IV, passando per i meriti (tanti) di Inzaghi e certi giocatori che di fatto sono già ex nerazzurri.

Winnie ha detto...

Ce la giocheremo, come è giusto che sia. E poi succeda ciò che deve succedere.

Brother ha detto...

Già essere arrivati fin qui mi sembra un ottimo traguardo. Non capita tutti i giorni di arrivare in finale di Champions League e personalmente dopo il trionfo del 2010 non pensavo che saremmo riusciti a tornarci così presto. Se poi riuscissimo a fare di più. Anche se partiamo con lo sfavore del pronostico.

Brother ha detto...

L'importante comunque è goderci questo momento fino alla fine.