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sabato 5 giugno 2021

SUICIDA A 20 ANNI: L'INSANO GESTO DI VISIN, EX MILAN E BENEVENTO

Le prime notizie parlavano di una morte per un malore. Seid Visin, un passato nelle giovanili del Milan, si è invece tolto la vita. Ad appena 20 anni. Seid Visin, ex calciatore delle giovanili del Milan, si è tolto la vita nella sua casa, a Nocera Inferiore, dopo aver denunciato, in una lettera, il clima di razzismo che sentiva intorno. 
Seid era nato in Etiopia ma era cresciuto in Italia, adottato da una famiglia a Nocera Inferiore. Seid ha giocato nelle giovanili del Milan e del Benevento e in ritiro condivideva la stanza con Donnarumma. La voglia di tornare a casa l’ha riportato a Benevento nel 2016, prima che Seid dicesse definitivamente addio al calcio professionistico per tornare a divertirsi in una squadra di calcio a cinque, l’Atletico Vitalica. 
Le motivazioni sembravano essere contenute in uno sfogo pubblicato dal Corriere della Sera: "Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone". Nello sfogo, Seid racconta ancora: "Quando stavo con i miei amici, mi portava a fare battute di pessimo gusto sui neri e sugli immigrati. Addirittura con un'aria troneggiante affermavo che ero razzista verso i neri, come a voler sottolineare che io non ero uno di quelli, che io non ero un immigrato. L'unica cosa di troneggiante però, l'unica cosa comprensibile nel mio modo di fare era la paura. La paura per l'odio che vedevo negli occhi della gente verso gli immigrati, la paura per il disprezzo che sentivo nella bocca della gente, persino dai miei parenti che invocavano costantemente con malinconia Mussolini e chiamavano 'Capitano Salvini'. La delusione nel vedere alcuni amici (non so se posso più definirli tali) che quando mi vedono intonano all'unisono il coro 'Casa Pound". 
In realtà, nel corso della giornata di oggi si è scoperto che quello pubblicato dal Corriere della Sera non era una lettera d’addio per spiegare il suo gesto, ma uno sfogo pubblicato dal ragazzo su Facebook nel 2019. E, a quanto pare non ci sia nessuna relazione fra l’insano gesto e il presunto clima di razzismo, come ha spiegato anche Walter Visin, padre adottivo del ragazzo “Mio figlio non si è ammazzato perché vittima di razzismo. È sempre stato amato e benvoluto, stamane la chiesa per i suoi funerali era gremita di giovani e famiglie”. E a proposito della lettera scritta due anni fa dal giovane dice: “Fu uno sfogo, era esasperato dal clima che si respirava in Italia. Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni”. 
Aldilà delle motivazioni, rimane il gesto estremo di un ragazzo di 20 anni che ha deciso di porre fine alla sua vita. Episodi che non vorremmo mai vedere e sentire e che invece, ahimé, fanno ormai parte della cronaca quotidiana.

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2 commenti:

LadyMarianne ha detto...

Davvero una brutta storia. Mi dispiace molto per il ragazzo.

Simone ha detto...

Si riconduce sempre tutto al razzismo. Magari dietro c'erano altre problematiche...