Torniamo indietro di qualche settimana. Facciamo così, torniamo al 5 febbraio, giorno di Fiorentina-Inter. E da lì guardiamo in prospettiva il nostro calendario in campionato. Eravamo a -2 dal Milan. C’era la trasferta di Firenze che nelle ultime stagioni ci aveva regalato solo delusioni (tre pareggi consecutivi in pieno recupero), poi lo scontro contro la Lazio, infine il derby. Considerando che nello stesso arco temporale il Milan era atteso da due partite alla sua portata contro Crotone e Spezia prima del derby c’era il rischio serio di arrivare al derby con il distacco aumentato e a quel punto il Milan poteva prendere il largo vincendo o rimanere comunque in testa pur perdendo.
Ma purtroppo, come a volte ripeto, il calcio non è una scienza esatta. E così capita che l’Inter porta a casa sei punti tra Fiorentina e Lazio, il Milan inciampa a La Spezia e quelli che si presentano al derby da capolista siamo noi. Ma non contenti siamo sempre noi che vinciamo il derby e prendiamo il largo. Il calcio non solo non è una scienza esatta, ma spesso e volentieri ti regala emozioni insperate e pertanto incredibilmente fantastiche.
Ieri sera prima di addormentarmi ripensavo al weekend dall’ansia pre-gara fino alle emozioni durante la gara e la gioia al triplice fischio finale. Premesso che, come avevo ipotizzato sabato, sono arrivato alle 14.55 “in condizioni critiche, caricato a molla e teso come una corda di violino”. Ma poi mi sono reso conto che di fatto non ho mai veramente temuto di perdere il derby. Avete presente quelle sensazioni da tifoso, quando pensi “cavolo, oggi perdiamo/vinciamo/pareggiamo, me lo sento”, ecco io non avevo la sensazione che avremmo perso. Non avevo neanche la sensazione che avremmo vinto come avvenne a gennaio in occasione della sfida contro la Juventus. Ero semplicemente tranquillo e fiducioso dei nostri ragazzi. E, col senno di poi, ci avevo visto giusto.
Cosa dobbiamo ancora aggiungere sul derby che non è stato ancora detto? Abbiamo giocato una partita strepitosa, l’abbiamo indirizzata dopo 5 minuti, l’abbiamo gestita alla grande per gran parte dei 90 minuti, siamo leggermente sbandati ad inizio ripresa, ma Handanovic ha rispedito al mittente le accuse e le critiche che gli avevamo mosso qualche settimana fa, e poi con un’azione da manuale del calcio abbiamo trovato il raddoppio e Lukaku successivamente ha confermato il suo feeling con il derby mettendo il suo quinto sigillo consecutivo sulla stracittadina milanese.
Non male per uno che non segna nelle partite importanti, che non vale gli 83 milioni di euro spesi per acquistarlo e che è nettamente inferiore a Mauro Icardi. Discorso simile anche per il suo compagno d’attacco. Lautaro Martinez sbaglia troppi gol, è impreciso sotto porta, ha la testa a Barcellona. Ed Eriksen? Sì vabbè, ha fatto la sua miglior partita in nerazzurro secondo Conte, ma per il resto cosa ha combinato. E Perisic? Ok, ha sfornato un’altra prestazione eccellente, ma rimane un giocatore discontinuo che non può giocare a tutta fascia. Hakimi? Surclassato da Theo Hernandez (soprattutto nell’azione del secondo gol quando passa tra tre avversari), Skriniar, De Vrij e Bastoni? Solo fortunati perché gli attaccanti rossoneri non erano in forma. Handanovic? Solo culo, nulla di più.
Intanto, come è, come non è, siamo primi in classifica, a +4 dal Milan, a +9 dalla Roma, +10 da Atalanta e Lazio, a +11 dalla Juventus (che però vincendo stasera col Crotone potrebbe andare a -8), stiamo mantenendo un ritmo da Inter di Mourinho e possiamo concentrarci solo sul campionato. Certo, rimane il fatto che mancano ancora 15 giornate, che tutto può succedere, che magari facciamo cilecca con Genoa e Parma e il Milan ci sorpassa o la Juventus si fa sotto. Ma per il momento siamo primi, saldamente primi e, sì, possiamo dirlo, anzi possiamo cantarlo, o meglio possiamo urlarlo a squarciagola: Siamo noi, siamo noi, la capolista siamo noi. E voi che ci guardate dal basso verso l’alto siate gentili: Salutate la capolista, please. FORZA INTER !!!
E comunque è inutile che vi esaltate per #Lukaku.
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) February 21, 2021
- Con le big non segna mai.
- Non vale gli 83 milioni di euro spesi.
- Era meglio Maurito "wandanara" Icardi.#MilanInter
6 commenti:
Eccomi!!! Lo so, mi avevate dato per disperso, ma ho preferito prendermi 48 ore di tempo per elaborare la sconfitta (ed evitare gli sfottò a caldo).
Abbiamo meritato di perdere? Nessuno merita di perdere il derby.
Voi avete giocato meglio, l'ammetto, ma poiché il calcio non è una scienza esatta (lo dice Entius) potevamo anche portare a casa un punto.
Se Handanovic non avesse fatto quelle tre parate, anzi quei tre miracoli, magari ora saremmo qui a raccontare un altro derby.
Tranquillo Michele. C'è chi è disperso da molto più tempo. Ci sei Collettivo? Dobbiamo rivolgerci a "Chi l'ha visto? "
@Michele. Sono daccordo, nessuno merita di perdere il derby. Infatti quello di domenica più che un derby perso dal Milan è un derby vinto dall'Inter. I meriti nerazzurri superano di gran lunga i demeriti rossoneri.
Qualcuno sentiva la mia mancanza?
Tranquillo sto bene e ci sono sempre. Mi sembrava superfluo commentare visto che c'è mago Pippo che indovina (o almeno ci prova) i miei pensieri e i miei commenti.
Eravamo preoccupati. Ma Gattuso lo esonerate?
Innanzitutto salutiamo la capolista. Poi direi di salutare la capolista e infine un bel "chi non salta rossonero è" che ci sta sempre bene.
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