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martedì 30 giugno 2015

CALCIOSCOMMESSE: “PROCESSATE CONTE” (e il ct potrebbe dimettersi)

Il pm di Cremona Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sul calcioscommesse partita nel 2011 dalla città lombarda, ha deciso: Antonio Conte va rinviato a giudizio. Lo anticipa il Corriere dello Sport secondo cui il commissario tecnico della Nazionale, che da sempre si proclama estraneo ai fatti, starebbe pensando al rito immediato.

L’esito della vicenda è imprevedibile, ma una cosa è certa: quella appena iniziata sarà un’altra estate bollente per il calcio italiano, già alle prese con lo scandalo Catania. A scaldarsi è anche il fronte relativo ad Antonio Conte, nel mirino degli inquirenti di Cremona che gli contestano un’omessa denuncia di una combine ai tempi del Siena, fatto per il quale l’ex allenatore della Juventus ha già scontato una squalifica di quattro mesi nella prima parte della stagione 2012-13. Di sicuro la decisione del pm Di Martino di rinviarlo a giudizio, anticipata dal Corriere dello Sport in edicola oggi, sarà un’altra doccia gelata per Conte che da sempre si dice convinto della propria innocenza.
Ed è inevitabile chiedersi se gli sviluppi dell’inchiesta di Cremona potrebbero scatenare un terremoto anche a livello sportivo. Conte, impegnato con la Nazionale azzurra nelle qualificazioni a Euro 2016, potrebbe persino prendere la decisione più drastica: dimettersi dall'incarico per difendersi in tribunale e per togliersi dall'imbarazzo mediatico di un ct coinvolto in un procedimento penale.

Nei prossimi giorni verrà depositata la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Cremona per gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse tra cui il ct della Nazionale Antonio Conte, il giocatore della Lazio Stefano Mauri e gli ex calciatori Cristiano Doni e Beppe Signori (gli ultimi due erano anche stati arrestati nelle fasi iniziali del procedimento). In 130, tra calciatori, dirigenti e scommettitori, erano stati raggiunti dall'avviso di chiusura delle indagini che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio. A Conte, a differenza di altri, non è contestata l'associazione a delinquere ma la sola frode sportiva in relazione a due partite dei tempi in cui era allenatore del Siena: Novara-Siena e Albinoleffe-Siena.
Nella memoria difensiva depositata dai legali di Antonio Conte, però, gli avvocati del c.t. passano al contrattacco. Agli atti, riporta l'Ansa, che ha consultato i documenti depositati dagli avvocati, c'è "la prova positiva" del fatto che Antonio Conte "nulla fece di quanto in suo potere" per assecondare le combine. "In Novara-Siena - scrive l'avvocato Leonardo Cammarata nella memoria - non fece giocare Carobbio, (l'unico giocatore della sua squadra che nell'ipotesi di accusa che si era accordato con l'organizzazione criminale) e in Albinoleffe-Siena, secondo quanto riferito da Coppola (ex portiere del Siena), spronò la squadra e decise di far giocare i giocatori più motivati".
Da qualsiasi angolo la si legga è sicuramente una brutta vicenda, che scredita il nostro calcio e getta fango sul commissario tecnico della nostra Nazionale. Lo stesso commissario tecnico con il suo atteggiamento non aiuta certo. La sua minaccia di dimettersi in caso di processo può essere letta come un tentativo di fare pressione sulla Figc affinché faccia in modo che le accuse a suo carico vengano a decadere. In questi casi, se sei cosciente di essere innocente vai dritto per la tua strada oppure ti dimetti senza fare troppe parole e troppe chiacchiere. Vediamo come andrà a finire. Nel frattempo il calcio italiano perde per l’ennesima volta.

3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Una Federazione seria avrebbe già esonerato da tempo un commissario tecnico implicato in una vicenda di calcioscommesse.
Indipendentemente dalle colpe e dalle responsabilità.

Matrix ha detto...

Una Federazione seria non l'avrebbe nemmeno ingaggiato. Ma purtroppo in Italia per fare il commissario tecnico della Nazionale devi essere juventino o milanista... E lui aveva il requisito richiesto...

Mark della Nord ha detto...

@Matrix
È vero che, come scrivi, una federazione seria Conte non l'avrebbe nemmeno ingaggiato, ma non perché era juventino (e a prescindere dalle doti tecniche).
La questione è più sottile, e cioè:
prima la federazione gli appioppa una squalifica per un caso di combine (riconoscendone, pertanto, le responsabilità) e poi lo paga a peso d'oro per fargli fare il CT della sua rappresentativa maggiore.
Giusto per far ridere l'intera Europa, perché uno condannato a causa di un risultato concordato non possiede i requisiti morali per ricoprire quel ruolo.